La mia capa

di
genere
etero

Fin dal primo giorno, dal primo scambio di battute, ebbi la sensazione che quella donna, non particolarmente bella a dire il vero, aveva un qualcosa nel rapportarsi con gli uomini che era magnetico, forse il ruolo di capo, la sua esuberanza accompagnata da un corpo ancora notevole erano un mix esplosivo per i miei giovani ormoni in astinenza forzata.
Il tempo passava e la confidenza aumentava, i contatti da parte sua diventavano sempre più frequenti, le battute e gli scherzetti a volte mi mettevano in difficoltà ma non potevo negare che non mi stimolassero ogni giorno di più.
Mi sentivo bloccato, non sapevo come fare perchè non riuscivo a capire se fosse solo un gioco, un modo di giocare con noi "stupidi" maschietti esclusivamente per stuzzicarci o se effettivamente avesse voluto un contatto vero con me. La mia enorme timidezza mi fece nicchiare per molto tempo e mi convinsi che fosse solo il suo tipico modo di fare. Questo fino ad un giorno di Luglio, ricordo che faceva un caldo disumano e Ambra (questo è il suo nome) come al solito non indossava abiti particolarmente sobri per così dire, aveva un vestito beige molto sottile e ovviamente molto corto che nascondeva ben poco di un gran bel corpo di una 50enne che poteva dimostrare tranquillamente 10 anni di meno.
Avendo un'attività sessuale davvero molto frammentata bastava davvero pochissimo per farmi perdere il controllo e quel giorno ero più eccitato del solito probabilmente, per esigenze di ufficio dovemmo stare insieme da soli tutta la mattina e fin da subito si sentiva una certa elettricità nell'aria, la cosa un pò mi imbarazzava, ero piuttosto agitato ma la miccia non si accendeva anche se avrei voluto disperatamente che accadesse.
Le guardavo di frequente la scollattura piuttosto marcata appena potevo, aveva un seno piccolo ma davvero gradevole, forse una seconda scarsa che sapeva come mettere in risalto, mi ci cadeva l'occhio sempre più spesso anche quando parlavamo guardandoci uno di fronte all'altra, non poteva non essersene accorta e a questo punto ero sicuro che non le dispiacesse, per questo motivo continuai a farlo sempre più evidentemente.
Ad un certo punto afferrò la mia sedia con le ruote e la fece sbattere contro la sua, "cosa fai stai a distanza di sicurezza? Vieni più vicino mica ti mordo"
Era la miccia!
Diventai rosso, sentivo la faccia bruciarmi e speravo con tutto me stesso che non si vedesse all'esterno,manco a dirlo che Ambra mi prese in giro in un nanosecondo, "sei davvero un timidone, allora esistono ancora gli uomini che si imbarazzano e arrosiscono, è molto dolce". Non mi ricordo neanche cosa dissi, ero impanicato e mi stavo bloccando nonostante sentissi l'eccitazione salirmi alle stelle.
Continuava a parlarmi di lavoro ma avevo smesso di capire e probabilmente annuivo stupidamente come un automa fino a quando non sentì poggiarsi la sua mano al centro della mia coscia destra, ebbi un imperccetibile sussulto che mi riportò sulla terra, senza smettere di parlarmi continuava a tenere la mano lì che lentamente mi sembrava andasse sempre più su. Quando la portò vicino all'inguine, abbassai lo sguardo e la guardai, "ti da fastidio?" disse sorridendomi beffardamente, "no no...anz..." riuscì solo a dire stentatamente, la situazione stava piacevolmente precipitando ma ero ancora troppo bloccato, se ci avessero visti sarebbe stato un guaio non da poco, oltretutto mi stava vendendo un'ansia da prestazione decisamente forte perchè il pensiero di farmi da lì a poco la mia capa, nonchè donna disinibita e pretenziosa di 50 anni, mi agitava non poco.
Col cuore a mille cercavo di rilassarmi ma il mio uccello non era della stessa idea, posizionato sul lato opposto della sua mano era duro da far paura, mi pulsava bramoso nei jeans ed era impossibile da nascondere. Il grosso rigonfiamento era troppo evidente, nonostante le mie mille preoccupazioni, la cosa mi inorgogliva e mi eccitava e speravo che Ambra lo vedesse prima possibile.
"Mi sembra che non ti dispiaccia affatto direi..." guardandomi esattamente lì dove speravo
"...ehm, direi di no...ma quindi?" ribattei piuttosto deciso finalmente
"quindi cosa monello?", mi sorrise furba
"se mi vuoi stuzzicare ci stai riuscendo bene ma occhio a non esagerare, primo: siamo in ufficio e se ci vedono che diciamo?secondo: a questo punto le cose mi sembrano chiare e non si torna indietro!"
"uhhh, non esagerare???? Che pauraaa!!!" mi disse sogghignando e deridendomi, poi aggiunse "secondo te non vado fino in fondo dopo che ho visto questo?" e a sorpresa impugnò la mia erezione enorme nei pantaloni
"dai smettila, ci possono vedere" scattai
"Hai ragione, accompagnami a casa, sbrigati andiamo"

Non me lo feci ripetere e lesti salimmo in macchina, la mia erezione non si placava e vederla sul sedile di fianco con le gambe scoperte non mi aiutava, oltretutto sempre più frequentemente si alzava il vestito fino a scoprire le mutandine per combattere il caldo torrido e più probabilmente per eccitarmi sempre di più, faticavo a guidare e mi distraevo sempre più spesso, stava diventando pericoloso ma sragionavo, la strada verso casa non era neanche così breve, dovevo fare qualcosa prima.
Ovviamente lei era tranquilla, sembrava a suo agio, serena, io tuttaltro, agitatissimo, preoccupato ed eccitatissimo.

"Questa macchina ha 2 belle leve del cambio vedo", disse lei scoppiando in una risata e avvolgendo con la sua mano sinistra il mio uccello tremendamente in tiro
"Si è un modello speciale" ribattei eccitato mentre sentivo distintamente la sua mano iniziare una sorta di sega sopra ai miei pantaloni
"Fermati fermati ti prego! Che faccio un disastro se no", avevo troppa voglia e se avesse continuato sarei venuto nei pantaloni mentre guidavo.
"Sei così eccitato da essere così sensibile?" mi disse sorpresa ma non troppo
"Terribilmente Ambra, spero non ci rimmarai male"
"E perchè dovrei? Vorra dire che faremo la seconda"
"Anche terza e quarta per conto mio" e le sorrisi
"Non te la tirare adesso, non esagerare"
"Adesso mi fermo più avanti sotto quel capannone e vedrai..."
"...mi sa che sarà più interessante del previsto, comincio intanto a scaldarmi se non ti dispiace" e con la mano destra aveva già cominciato a massaggiarsi la fica da sopra gli slip beige che adesso erano belli in vista e mi pareva avessero una macchia di umido piuttosto evidente.

Dopo pochi istanti eravamo posteggiati dentro questo capannone industriale che avevo sempre notato passando in auto ma al quale non avevo mai dato troppa importanza, protetto da occhi indiscreti e lontano dal centro abitato sembrava essere un luogo ideale, una discreta botta di fortuna.
Ambra non aveva smesso un secondo di masturbarsi e adesso la sua fica era scoperta, usava 2 dita e si massaggiava il clitoride con energia, mi guardava negli occhi e ogni tanto socchiudeva lo sguardo e spalancava la bocca ansimando. Mi godevo la scena impietrito ma eccitatissimo.
Le sue dita aumentavano il ritmo mentre la sua mano sinistra mi cercava di slacciare la cintura dei jeans, inclinai lo schienale del sedile per mettermi più comodo e mi levai la maglietta per evitare di sporcarmi da lì a pochissimo. Volevo farmi spogliare da lei perchè non volevo perdermi un solo secondo di quella scena meravigliosa ma Ambra in pieno godimento non era in totale possesso delle sue facoltà motorie e stava trovando difficile spogliarmi, allora la aiutai a togliermi la cintura e a sbottonarmi il bottone dei jeans, l'erezione esplosiva rendeva tutto complicato, alzai il bacino e mi tolsi i pantaloni che premevano contro il mio cazzo di marmo rimanendo in boxer.
La sentivo ansimare sempre più forte e le chiesi:
"Stai venendo?"
"Si mi manca poco"
"Non finire tutta da sola, facciamolo insieme", mi tolsi i boxer e liberai il mio uccello congestionato che si muoveva pulsando in maniera ritmica
"Oddio siii...guarda che roba" e la sua mano prese a masturbarmi la base del cazzo
"Dai accelera e veniamo" le intimai
Da donna esperta aumentò la velocità delle sue dita fino allo stremo per qualche secondo, quando il suo orgasmo fu imminente posizionò la sua mano sinistra attorno alla mia cappella dando colpi decisi e profondi allo stesso ritmo delle sue dita.
Mi irrigidì di colpo e sollevai il sedere dal sedile rimanendo per un attimo senza fiato, partì improvviso un fiotto di sperma contro il parabrezza al quale ne seguirono altri altrettanto potenti e copiosi, l'intensità degli schizzi diminuiva ma il mio addome era pieno del mio seme che continuava a fioccare più dolcemente, Ambra che molto avidamente non aveva mai smesso di guardarmi, nel constatare il mio godimento estremo, e forse nel vedermi ricoperto del mio seme, ebbe un sussultò:
"mio dio, sto venendo sto venendoooo, veng....ohhhhhhhhh" e come in preda a spasmi scaricò il suo godimento contorcendosi a scatti per qualche secondo.
La mia voglia non si era placata e la mia erezione non era minimamente calata, sporco e sudato avevo tutte le intenzioni di scoparmi Ambra che nel frattempo si stava ancora dolcemente toccando in preda al piacere post orgasmo.
La afferrai per una coscia e la girai verso di me per infilarle la faccia nella fica e cominciare a leccargliela all'impazzata, mi piaceva il suo sapore, non era la fica di una ragazzina ma di una donna e la cosa mi eccitava ulteriormente.
Dopo un paio di minuti lei mi fermò prendendomi per la testa, mi diressi verso la sua faccia e cominciammo a baciarci intensamente, i nostri bacini erano a contatto, il mio uccello strisciava contro il suo pube rasato e sentivo che il mio sperma le si stava appiccicando addosso.
Le sue mani cercavano il mio cazzo incessantemente mentre le nostre lingue litigavano furiose e umide, sentivo le sue cosce allargarsi e avvolgermi come un boa intorno al culo, avevo due dita nella sua fica e la cappella in maniera totalmente automatica era sempre più vicino ad entrare dentro di lei, appoggiai la punta e Ambra mi disse:
"finalmente, era una vita che sognavo di scoparti"
"Veramente sono io che scopo te" sdrammatizzai, e le infilai il cazzo in profondità senza troppa cautela
"CRISTOO...........fammi vedere cosa sai fare allora pivellino" mi urlò quasi ansimando
Cominciammo la nostra scopata ma i movimenti non erano agevoli, i sedili davanti della macchina erano un luogo scomodo perciò la invitai a metterci dietroMezzo nudo con un erezione enorme scesi dall'auto per salire e mettermi seduto dietro al centro dei sedili, Ambra non perse tempo e mi seguì in fretta, in un men che non si dica era seduta sopra di me che mi cavalcava con vigore. Le sue mani mi toccavano ovunque, si aggrappava al mio collo e io le tenevo i fianchi...ora si...scopavamo alla grande ed eravamo in sintonia, il piacere saliva lentamente
"cambiamo" mi disse perentoria
"che vuoi fare?" le risposi abbastanza sopreso
"Scopami da dietro"
"Cioè? Sul serio?"
"Ho detto DA dietro, non dietro, non ti illudere, quello te lo devi sudare..." e mi fece l'occhiolino
Gasato nello spirito la girai con forza afferrandola per il culo, lei tenendosi ai poggiatesta dei sedili anteriori e inarcando la schiena si appoggiò con garbo sul mio uccello facendolo sparire nella sua fica bollente aiutandosi con una mano. Quella posizione mi mandava fuori di testa e saprei che sarei durato poco, le misi le mani sulle sue belle chiappe ancora sode e cominciai a sentirla andare su e giù lentamente.
Il piacere mi aveva invaso ogni singolo poro del mio corpo, il mio stomaco sembrava esplodere e sentire il suo culo sbattermi sull'inguine era una sensazione celestiale, mi concentrai più possibile sforzandomi per non sborrare come una fontana.
Riuscì ad andare avanti quel tanto che bastò per farla venire ancora una volta e sentire la sua fica pulsare e scaldarsi, per fortuna venne piuttosto in fretta, ma poco dopo non riuscì più a resistere e mi fermai
"Tutto ok? Ci sei?"
"Non ce la faccio più, sto per venire..."
"Aspetta, riesci a controllarti un attimo?" e si alzò di scatto
"Non molto, ti prego fammi venire" le dissi ansimante
"Voglio sentire come vieni" e con un'abile mossa la sua bocca e le sue labbra erano intorno al mio uccello venoso ad un passo dall'esplosione.
Quella sensazione fu indescrivibile, la cappella ipersensibile era una fiume di percezioni, non volevo venire subito ma dovevo assolutamente assaporare più a lungo quel elisir di eterno godimento, le sue labbra morbide e bagnate accarezzavano ogni millimetro del mio cazzo, il tempo si stava dilatando, mi girava quasi la testa, sentivo formicolarmi le cosce e sentivo il mio corpo come attraversato da un milione di scariche elettriche. Ambra mi guardava negli occhi costantemente per capire il momento esatto in cui sarei scoppiato, quando i miei muscoli si irrigidirono completamente, il mio sedere si alzò naturalmente verso l'alto...in un tripudio di piacere le scaricai una quantità inaudita di sperma in gola con una forza mai vista, continuavo a schizzare senza sosta in preda agli spasmi, sentivo gli occhi girarsi e vedevo la sua gola gonfiarsi e svuotarsi ritmicamente, fu costretta a staccarsi e a prendere fiato mentre ancora venivo. Si godette il resto del mio orgasmo massaggiandomi le palle e gli addominali.
"Wow" non riuscì a dirle altro
"No wow lo dico io caro mio, a sapere che eri così un portento mi maledico per non averti scopato prima..." mi disse con occhi sognanti
"Ah quindi mi avresti scopato tu?" le disse accarezzandole una guancia...


scritto il
2017-08-23
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