Cornuto - Una proposta oscena 2° episodio
di
Cuck 2014
genere
tradimenti
Quella notte,cioè quel mattino,non ero riuscito a chiudere occhio.
Il ricordo di mia moglie alle prese con tutti quegli sconosciuti che facevano a gara per toccarla,penetrarla ed irrorarla di sperma in ogni anfratto ed ogni lembo di pelle,mi aveva tenuto in uno stato di parossistica eccitazione.
Nonostante il pompino che mi aveva fatto mia moglie prima di addormentarsi tra le mie braccia,avevo una erezione dolorosa che non mi aveva abbandonato per tutta la "notte".
I testicoli mi dolevano come se qualcuno me li avesse martellati e quel senso di inquietitudine che mi aveva assalito nel momento stesso in cui mia moglie mi aveva fatto quella oscena proposta,non mi aveva concesso un attimo di tregua.
Lei aveva dormito sempre girata sul fianco stretta al mio corpo senza staccarsi neanche
per un attimo ed il velo di sudore che si era formato al contatto della nostra pelle,me la faceva sentire ancora più vicina ed innamorata.
Eravamo come due innamorati in un corpo solo.
L'orizzonte era già illuminato dal sole che stava sorgendo quando siamo andati a letto.
Dopo il bacio lei è caduta di schianto in un sonno profondo mentre io restavo avvolto dai mie pensieri e dagli odori di sesso che lei si portava ancora addosso non avendo avuto il tempo,sfinita dalla stanchezza,di fare una doccia.
Fortunatamente,l'alba sorgeva di domenica e dunque,non vi era il problema di doversi alzare per andare al lavoro.
Era le 12 quando,senza aver mai chiuso gli occhi(forse mi ero anche addormentato per qualche minuto o qualche ora e se anche l'avessi fatto,era un sonno/sogno talmente in continuità con la veglia che era come se non avessi dormito)mi ero alzato.
A fatica mi ero sciolto dall'abbraccio di mia moglie che,non essendosi accorta del fatto che non ero più accanto a lei,aveva mantenuto la stessa postura.
Per qualche istante,mi ero soffermato a guardarla ed il suo viso illuminato da un sottile fascio di luce che filtrava attraverso le imposte,me la faceva apparire come fosse la mia dea nume dell'amore e dell'eros.
Ai miei occhi appariva beata e sorridente.
Aveva un'aria dolce che nulla aveva da spartire con i suadenti e ammiccanti atteggiamenti da mantide religiosa che aveva mentre,circondata da tutti quei pretendenti,mostrava le sue grazie offrendo a tutti,effimeri e devastanti momenti di piacere.
Certo in quei momenti prevaleva in lei l'istinto che trasforma una femmina da preda in cacciatrice con il supremo compito di riprodurre la specie attraverso l'affascinazione del maschio e il reciproco sublime godimento.
Con la sua immagine negli occhi,ero andato in cucina a farmi un caffé e preparare una leggera colazione per lei prima di mettermi a cucinare una dei suoi piatti preferiti.
Quando si è svegliata erano oramai le 14.
Dopo il caffé ed alcuni biscotti,aveva voluto che facessimo la doccia insieme e dopo esserci asciugati abbiamo fatto l'amore.
Mentre eravamo a tavola,era squillato il suo cellulare.
Era il capo della sua azienda che la invitava a cena per quella sera stessa.
Lei aveva preso tempo per consultarsi con me e lei,per scansare ogni dubbio,aveva messo il viva voce e dunque,avevo potuto sentire:
-Digli a tuo marito di non rompere i coglioni che stasera arrivano dei clienti dall'estero ed ho bisogno di te.
Digli anche che mia moglie è fuori città per tutta la settimana e dunque,fatti preparare la valigia che vieni a stare da me sino a sabato prossimo.-
-Hai sentito questo stronzo!-
Aveva detto mia moglie rivolgendosi a me con aria di scusa dopo aver chiuso la conversazione.
-Non mi ha mai parlato con quel tono...chissà cosa è successo con quella troia della moglie!-
Io ascoltavo in silenzio.
Ero deluso,frustrato...incazzato!
Proprio in un momento in cui tra me e mia moglie si stava ricreando qualcosa di magico,una nuova complicità,un ritorno di fiamma della passione,quello stronzo si era introdotto con prepotenza a disturbare la nostra intimità.
Avrei voluto chiamarlo,insultarlo...gridargli basta...basta...basta....!
Come avrei potuto?
Era il capo della ditta in cui lavorava mia moglie a lei era la sua segretaria e la sua amante ufficiale di cui tutti sapevano!
Tutti sapevano!
Tranne io che,in accordo con mia moglie,fingevo di ignorare la loro tresca e dunque,nelle feste aziendali,venivo additato come il cornuto a sua insaputa!
Mia moglie aveva capito che quel ruolo mi eccitava e dunque,non perdeva occasione di farmi partecipare alle riunioni aziendali ogni qualvolta se ne presentava l'occasione.
Spesso durante i festeggiamenti si appartava col capo e la sera a letto,mi si offriva ancora piena delle tracce del suo tradimento.
In quei casi facevamo l'amore con un trasporto ed una passione molto diversi dalle noiose copule coniugali alle quali sempre più spesso mi sottraevo.
Dopo quel fastidioso intermezzo della telefonata,mia moglie aveva ripreso col discorso della cintura di castità,ed ancora,nonostante avessimo da poco scopato,ero in preda ad una incontrollabile erezione calmata ancora una volta dalle morbide labbra di mia moglie che ancora,mi aveva travasato in bocca il mio stesso sperma.
Per tutto il pomeriggio l'avevo aiutata a prepararsi,truccarsi e vestirsi come piaceva a "lui"!
L'avevo aiutata a preparale la valigia per tutta la settimana ed alle H. 20,30 l'avevo portata sotto casa dell'amente accompagnandola sino all'ascensore.
A differenza delle altre volte in cui l'avevo accompagnata,mi aveva baciato soffermandosi a lungo con la lingua nella mia bocca mentre con una mano mi stringeva l'uccello in tiro.
-Ciao amore.....a venerdì e....mi raccomando,tienimelo bello pronto e sveglio!-
Quella notte,come libero da ansie ed angosciosi,petulanti pensieri,mi ero addormentato di schianto ed al mattino ero in perfetta forma per andare in ufficio.
La mattinata sul lavoro,era trascorsa nella più assoluta normalità come accadeva sempre il giorno della ripresa del lavoro settimanale con tutti gli impegni che,non lasciavano spazio a pensieri diversi da quelli professionali.
I miei problemi sono iniziati durante la pausa pranzo.
Eravamo in quattro colleghi allo snack bar dove solitamente andavamo a consumare il veloce spuntino dell'ora di pausa.
Mentre gli altri conversavano rivolgendo di tanto in tanto il loro sguardo su di me,la mia mente vagava sulla proposta che mi aveva fatto mia moglie.
Manco a dirlo,avevo una potente erezione in atto.
A quel punto,avevo cominciato a sentirmi come se avessi già indosso la cintura di castità.
Gli sguardi dei miei colleghi mi sembravano non più gli stessi di sempre e neanche quelli di pochi minuti prima.
Erano sguardi indagatori,severi.
Erano sguardi ironici,di scherno!
Di derisione!
Avrei voluto alzarmi,slacciarmi la patta,tirare fuori il cazzo e gridare a tutti che ero libero e virile al 100% e disponibile per ogni donna che avesse voluto assaggiarlo.
-Tiè!-
Avevo gridando in un attimo di confusione sbattendo il pugno sul tavolo e stringendo il "pacco" con la mano sotto al tavolo.
Un attimo di silenzio aveva accompagnato lo sguardo stupito dei miei colleghi che,subito dopo,avevano continuato a scrutarmi come si guarda un cornuto o un eunuco.
Un attimo dopo,avrei voluto alzarmi,aprire la patta,tirare giù pantaloni e mutande ed esibire con orgoglio il mio sesso ingabbiato a disposizione di mia moglie che ne deteneva la chiave a suo esclusivo piacere:
-Ecco!
Questo è di mia moglie e guai a chi pensa di potersene impossessare!-
Avrei voluto gridare esibendo a tutti gli astanti,le catene della mia sessualità prigioniera.
Mentre con le mie pietanze intoccate,avevo la fronte imperlata di sudore,sono stato svegliato da Sandra la mia collega che preoccupata mi chiedeva se stessi bene e se avessi bisogno di qualcosa.
Come sempre capita a tutti in queste occasioni,mi hanno fatto bere un Fernet e mentre tornavo in ufficio sorretto da due miei colleghi,sentivo che avevo ancora le mutande sborrate.
La settimana era trascorsa veloce.
Mia moglie mi aveva telefonato almeno 3 o 4 volte al giorno per rassicurasi sul mio stato e per confermarmi che il suo amante le faceva dei bei regali e che con lui,trascorreva bellissimi ed eccitanti momenti in ufficio e a casa sua.
Una sera erano anche andati a casa di una coppia di scambisti amici del suo capo.
La moglie era bisex e si erano divertiti molto a lesbicare e scambiarsi i partners:
-Amore,non puoi neanche immaginare come ce l'aveva grosso quel porco e che maiala era la moglie!-
Mentre mi diceva queste cose al telefono,ero in ufficio ed eccitato come una bestia,ero subito corso in bagno per masturbarmi e non sporcare come sempre le mutande.
Mentre lo facevo,mi erano tornate in mente le sue parole e per non consumare un tradimento verso di lei,mi ero rimesso il membro dentro i pantaloni ed ero tornato alla mia scrivania.
Quella sera stessa,ero andato in un sexi shop e mi ero comprato una gabbietta tutta di metallo smaltato rosa;il colore preferito di mia moglie.
Quando ero andato a riprenderla il venerdì sera,era raggiante di gioia.
Francamente non capivo se lo fosse per essersi ritrovata con me o per la cura di cazzi che aveva fatto in quei giorni.
Aveva con se una nuova borsa piena dei regali che lui le aveva fatto e smaniava dalla voglia di mostrarmeli.
Entrati in casa era corsa nella nostra camera per svuotare sul letto tutti i regali che era impaziente di mostrarmi.
Sul punto di aprire la borsa però,si era bloccata e con lo sguardo incredulo aveva preso in mano la scatola che conteneva la mia gabbietta che le avevo lasciato sul suo cuscino con la chiavetta in bella mostra.
-Amore...amore...amore....questo è il più bel regalo che potessi ricevere stasera.-
Con un balzo da gatta mi era saltata addosso e avvinghiandosi al mio collo,aveva cominciato a tempestarmi di baci mentre io,col cazzo pulsante,mi scioglievo dentro le mutande.
Segue
Il ricordo di mia moglie alle prese con tutti quegli sconosciuti che facevano a gara per toccarla,penetrarla ed irrorarla di sperma in ogni anfratto ed ogni lembo di pelle,mi aveva tenuto in uno stato di parossistica eccitazione.
Nonostante il pompino che mi aveva fatto mia moglie prima di addormentarsi tra le mie braccia,avevo una erezione dolorosa che non mi aveva abbandonato per tutta la "notte".
I testicoli mi dolevano come se qualcuno me li avesse martellati e quel senso di inquietitudine che mi aveva assalito nel momento stesso in cui mia moglie mi aveva fatto quella oscena proposta,non mi aveva concesso un attimo di tregua.
Lei aveva dormito sempre girata sul fianco stretta al mio corpo senza staccarsi neanche
per un attimo ed il velo di sudore che si era formato al contatto della nostra pelle,me la faceva sentire ancora più vicina ed innamorata.
Eravamo come due innamorati in un corpo solo.
L'orizzonte era già illuminato dal sole che stava sorgendo quando siamo andati a letto.
Dopo il bacio lei è caduta di schianto in un sonno profondo mentre io restavo avvolto dai mie pensieri e dagli odori di sesso che lei si portava ancora addosso non avendo avuto il tempo,sfinita dalla stanchezza,di fare una doccia.
Fortunatamente,l'alba sorgeva di domenica e dunque,non vi era il problema di doversi alzare per andare al lavoro.
Era le 12 quando,senza aver mai chiuso gli occhi(forse mi ero anche addormentato per qualche minuto o qualche ora e se anche l'avessi fatto,era un sonno/sogno talmente in continuità con la veglia che era come se non avessi dormito)mi ero alzato.
A fatica mi ero sciolto dall'abbraccio di mia moglie che,non essendosi accorta del fatto che non ero più accanto a lei,aveva mantenuto la stessa postura.
Per qualche istante,mi ero soffermato a guardarla ed il suo viso illuminato da un sottile fascio di luce che filtrava attraverso le imposte,me la faceva apparire come fosse la mia dea nume dell'amore e dell'eros.
Ai miei occhi appariva beata e sorridente.
Aveva un'aria dolce che nulla aveva da spartire con i suadenti e ammiccanti atteggiamenti da mantide religiosa che aveva mentre,circondata da tutti quei pretendenti,mostrava le sue grazie offrendo a tutti,effimeri e devastanti momenti di piacere.
Certo in quei momenti prevaleva in lei l'istinto che trasforma una femmina da preda in cacciatrice con il supremo compito di riprodurre la specie attraverso l'affascinazione del maschio e il reciproco sublime godimento.
Con la sua immagine negli occhi,ero andato in cucina a farmi un caffé e preparare una leggera colazione per lei prima di mettermi a cucinare una dei suoi piatti preferiti.
Quando si è svegliata erano oramai le 14.
Dopo il caffé ed alcuni biscotti,aveva voluto che facessimo la doccia insieme e dopo esserci asciugati abbiamo fatto l'amore.
Mentre eravamo a tavola,era squillato il suo cellulare.
Era il capo della sua azienda che la invitava a cena per quella sera stessa.
Lei aveva preso tempo per consultarsi con me e lei,per scansare ogni dubbio,aveva messo il viva voce e dunque,avevo potuto sentire:
-Digli a tuo marito di non rompere i coglioni che stasera arrivano dei clienti dall'estero ed ho bisogno di te.
Digli anche che mia moglie è fuori città per tutta la settimana e dunque,fatti preparare la valigia che vieni a stare da me sino a sabato prossimo.-
-Hai sentito questo stronzo!-
Aveva detto mia moglie rivolgendosi a me con aria di scusa dopo aver chiuso la conversazione.
-Non mi ha mai parlato con quel tono...chissà cosa è successo con quella troia della moglie!-
Io ascoltavo in silenzio.
Ero deluso,frustrato...incazzato!
Proprio in un momento in cui tra me e mia moglie si stava ricreando qualcosa di magico,una nuova complicità,un ritorno di fiamma della passione,quello stronzo si era introdotto con prepotenza a disturbare la nostra intimità.
Avrei voluto chiamarlo,insultarlo...gridargli basta...basta...basta....!
Come avrei potuto?
Era il capo della ditta in cui lavorava mia moglie a lei era la sua segretaria e la sua amante ufficiale di cui tutti sapevano!
Tutti sapevano!
Tranne io che,in accordo con mia moglie,fingevo di ignorare la loro tresca e dunque,nelle feste aziendali,venivo additato come il cornuto a sua insaputa!
Mia moglie aveva capito che quel ruolo mi eccitava e dunque,non perdeva occasione di farmi partecipare alle riunioni aziendali ogni qualvolta se ne presentava l'occasione.
Spesso durante i festeggiamenti si appartava col capo e la sera a letto,mi si offriva ancora piena delle tracce del suo tradimento.
In quei casi facevamo l'amore con un trasporto ed una passione molto diversi dalle noiose copule coniugali alle quali sempre più spesso mi sottraevo.
Dopo quel fastidioso intermezzo della telefonata,mia moglie aveva ripreso col discorso della cintura di castità,ed ancora,nonostante avessimo da poco scopato,ero in preda ad una incontrollabile erezione calmata ancora una volta dalle morbide labbra di mia moglie che ancora,mi aveva travasato in bocca il mio stesso sperma.
Per tutto il pomeriggio l'avevo aiutata a prepararsi,truccarsi e vestirsi come piaceva a "lui"!
L'avevo aiutata a preparale la valigia per tutta la settimana ed alle H. 20,30 l'avevo portata sotto casa dell'amente accompagnandola sino all'ascensore.
A differenza delle altre volte in cui l'avevo accompagnata,mi aveva baciato soffermandosi a lungo con la lingua nella mia bocca mentre con una mano mi stringeva l'uccello in tiro.
-Ciao amore.....a venerdì e....mi raccomando,tienimelo bello pronto e sveglio!-
Quella notte,come libero da ansie ed angosciosi,petulanti pensieri,mi ero addormentato di schianto ed al mattino ero in perfetta forma per andare in ufficio.
La mattinata sul lavoro,era trascorsa nella più assoluta normalità come accadeva sempre il giorno della ripresa del lavoro settimanale con tutti gli impegni che,non lasciavano spazio a pensieri diversi da quelli professionali.
I miei problemi sono iniziati durante la pausa pranzo.
Eravamo in quattro colleghi allo snack bar dove solitamente andavamo a consumare il veloce spuntino dell'ora di pausa.
Mentre gli altri conversavano rivolgendo di tanto in tanto il loro sguardo su di me,la mia mente vagava sulla proposta che mi aveva fatto mia moglie.
Manco a dirlo,avevo una potente erezione in atto.
A quel punto,avevo cominciato a sentirmi come se avessi già indosso la cintura di castità.
Gli sguardi dei miei colleghi mi sembravano non più gli stessi di sempre e neanche quelli di pochi minuti prima.
Erano sguardi indagatori,severi.
Erano sguardi ironici,di scherno!
Di derisione!
Avrei voluto alzarmi,slacciarmi la patta,tirare fuori il cazzo e gridare a tutti che ero libero e virile al 100% e disponibile per ogni donna che avesse voluto assaggiarlo.
-Tiè!-
Avevo gridando in un attimo di confusione sbattendo il pugno sul tavolo e stringendo il "pacco" con la mano sotto al tavolo.
Un attimo di silenzio aveva accompagnato lo sguardo stupito dei miei colleghi che,subito dopo,avevano continuato a scrutarmi come si guarda un cornuto o un eunuco.
Un attimo dopo,avrei voluto alzarmi,aprire la patta,tirare giù pantaloni e mutande ed esibire con orgoglio il mio sesso ingabbiato a disposizione di mia moglie che ne deteneva la chiave a suo esclusivo piacere:
-Ecco!
Questo è di mia moglie e guai a chi pensa di potersene impossessare!-
Avrei voluto gridare esibendo a tutti gli astanti,le catene della mia sessualità prigioniera.
Mentre con le mie pietanze intoccate,avevo la fronte imperlata di sudore,sono stato svegliato da Sandra la mia collega che preoccupata mi chiedeva se stessi bene e se avessi bisogno di qualcosa.
Come sempre capita a tutti in queste occasioni,mi hanno fatto bere un Fernet e mentre tornavo in ufficio sorretto da due miei colleghi,sentivo che avevo ancora le mutande sborrate.
La settimana era trascorsa veloce.
Mia moglie mi aveva telefonato almeno 3 o 4 volte al giorno per rassicurasi sul mio stato e per confermarmi che il suo amante le faceva dei bei regali e che con lui,trascorreva bellissimi ed eccitanti momenti in ufficio e a casa sua.
Una sera erano anche andati a casa di una coppia di scambisti amici del suo capo.
La moglie era bisex e si erano divertiti molto a lesbicare e scambiarsi i partners:
-Amore,non puoi neanche immaginare come ce l'aveva grosso quel porco e che maiala era la moglie!-
Mentre mi diceva queste cose al telefono,ero in ufficio ed eccitato come una bestia,ero subito corso in bagno per masturbarmi e non sporcare come sempre le mutande.
Mentre lo facevo,mi erano tornate in mente le sue parole e per non consumare un tradimento verso di lei,mi ero rimesso il membro dentro i pantaloni ed ero tornato alla mia scrivania.
Quella sera stessa,ero andato in un sexi shop e mi ero comprato una gabbietta tutta di metallo smaltato rosa;il colore preferito di mia moglie.
Quando ero andato a riprenderla il venerdì sera,era raggiante di gioia.
Francamente non capivo se lo fosse per essersi ritrovata con me o per la cura di cazzi che aveva fatto in quei giorni.
Aveva con se una nuova borsa piena dei regali che lui le aveva fatto e smaniava dalla voglia di mostrarmeli.
Entrati in casa era corsa nella nostra camera per svuotare sul letto tutti i regali che era impaziente di mostrarmi.
Sul punto di aprire la borsa però,si era bloccata e con lo sguardo incredulo aveva preso in mano la scatola che conteneva la mia gabbietta che le avevo lasciato sul suo cuscino con la chiavetta in bella mostra.
-Amore...amore...amore....questo è il più bel regalo che potessi ricevere stasera.-
Con un balzo da gatta mi era saltata addosso e avvinghiandosi al mio collo,aveva cominciato a tempestarmi di baci mentre io,col cazzo pulsante,mi scioglievo dentro le mutande.
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