Potresti chiudere la porta?
di
Eva Torino
genere
dominazione
Potresti chiudere la porta? Gli dico. Adesso ha capito che voglio scopare. Si alza per chiuderla, poi mi afferra la testa e mi spinge la lingua in bocca. La sua saliva è calda. È tanto che non ci vediamo e vorrei prenderglielo in bocca perché so che gli piace. Sdraiati gli dico. E da quand'è che dai gli ordini? Risponde e si mette sopra di me tirandomi giù i leggins. Con uno strattone mi toglie anche le mutande, mi apre le gambe e me lo infila senza darmi tempo di fare niente. Il suo cazzo mi entra dentro e mi lascia senza fiato. Non si muove, conosco bene questo trucco, inizio a muovere i fianchi, lo voglio tantissimo. Ogni tanto lui da una spinta. Così ti piace? Mi chiede. Si, ti prego, ancora. Adesso lo sto implorando, lo desidero. Allora inizia a sbattermi sempre più forte. Poi di nuovo rallenta e lascia che sia io a muovermi come preferisco. Ti piace? Sì. Cosa ti piace, dimmelo. Il tuo cazzo, dico sottovoce vergognandomi. Lo vuoi? Sì. Allora eccolo. E ricomincia a sbattermi. Il letto cigola, ci sentiranno, ma non ci interessa. Poi sento l'onda che sta salendo. Stringo le mani sulle sulle spalle facendogli sentire le unghie. Ancora, ancora. Lui continua, anch'io mi muovo sotto di lui mettendogli le mani sul culo e aggrappandomi, finché non vengo e gemo forte. Lui si ferma per farmi riposare ma non esce. Mi toglie i capelli dalla faccia e mi bacia a lungo. Poi ricomincia a muoversi lentamente. Voglio farti godere ancora dice e io lo lascio fare. Finché l'eccitazione non mi risale. Prendimi da dietro gli dico. Sei sicura? La sua dolcezza mi fa sciogliere dentro. Sì. Ho deciso di dargli tutto. Mi giro e mi metto a quattro zampe. Prende il gel dal comodino e lo spalma sul buco del culo mettendomi dentro un dito. Così mi piace ma so che tra poco mi farà male. Mi sto sottomettendo e la cosa mi eccita moltissimo. Adesso è lui che comanda. Vorrei che fosse sempre così semplice, potersi lasciare andare nelle mani di chi desideriamo, senza freni ne paure, sanza preoccuparsi di nulla. Piego la testa in avanti ma lui mi afferra i capelli e la tira indietro. Poi mi tira uno schiaffo sul culo. Gemo, sono bagnatissima. Adoro questo rituale. Con delicatezza mette il suo cazzo dentro il mio culo. Procede poco alla volta perché sa bene che all'inizio non è piacevole. Poi non riesce più a trattenersi e con uno scatto me lo infila tutto dentro. Faccio un urlo di dolore ma cerco di soffocarlo, stringo i denti. Rimane fermo per un po'. È bravo, sa come deve fare. Poi inizia a muoversi. Al principio è un po' doloroso poi sempre meno. Finché non inizia a piacermi. Comincio a muovermi, allora lui si ferma e lascia fare a me. Sento il suo cazzo che mi esce e mi entra dal culo e mi piace. Mi muovo sempre più velocemente. Ferma, dice prendendomi per i fianchi. Così vengo subito. Allora ricomincio più lentamente. Finché non è lui a volersi muovere. Mi tira di nuovo i capelli. Sento che la sua eccitazione sta salendo, mi sbatte forte nel culo, mi aggrappo alla testiera del letto e alla fine viene tirandolo fuori sulla mia schiena. Mi sdraio stremata e lui si sdraia accanto a me abbracciandomi. Lo annuso profondamente sperando di ricordarmi il suo odore anche domani quando sarò da sola nel mio letto a toccarmi con le dita pensando a lui. Chissà se si renderà mai conto di quanto lo amo.
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