Dorei Ichiba (Slave Market): l’altra storia - Fiammetta

di
genere
bondage

Salve, questa serie io la etichetto come uno Spin-off non ufficiale della serie Dorei Ichiba – Slave Market. Prenderò solo l’anno, l’ambientazione e certi personaggi chiave. Spero vi piaccia, il mio obbiettivo è di farlo durare tre episodi.

AVVERTENZE: cercherò di essere più storicamente accurato possibile, quindi se faccio degli errori non scriveteli sui commenti. Date consigli caso mai.

Mi chiamo Aurelio da Varazze, sono un diplomatico in visita a Costantinopoli, ovvero la città che unisce l’oriente all'occidente, per svolgere vari missive del mio paese la Repubblica di Genova. Da quel che si dice si prospetta una guerra e mio compito è controllare gli sviluppi. Dimentica di descrivermi, ho 29 anni, capelli castani, sono un tipo alto e imponente (non un armadio, ma faccio la mia bella figura) e il mio fisico è abbastanza scolpito (prima facevo il soldato ma sono passato a fare lavori burocratici). Arrivato al porto vado subito nella mia futuro casa. Dal porto vedo una via principale che si dirige verso un antica costruzione… quella signori miei sarà la mia prossima destinazione.
Arrivo, il posto in cui sto è una casetta che può ospitare al massimo due persone, ci sta un corridoio che unisce la stanza con inclusa la cucina, una larga camera da letto (con due letti separati), un piccolo stanzino rettangolare senza finestre (vuoto), il bagno e il giardino. Nel mio “pattugliare” la casa vedo anche una misteriosa botola sotto il tappeto della stanza da letto… boh, porterà alla cantina; sono troppo euforico lo vedrò dopo essere andato nel luogo di cui vi parlavo. Prendo dei soldi, tanti soldi, non so quanto possano costare e subito mi dirigo al… Mercato delle Schiave!!!! Sapete la costruzione del quale vi parlavo? La dentro si possono acquistare ragazze proveniente da varie parti del mondo con l’unico scopo quello di soddisfarti!!
Mi avvicino e già vedo entrare e uscire signori orientali e occidentali tutti contenti (certi vedo che hanno il cazzo eretto). Entrando ci sono: io, un signore grasso ben vestito (di sicuro il proprietario), un tipo muscolo alto e nero (penso sia quello che aiuta il proprietario), due signori (uno vestito di rosso sicuramente di Costantinopoli per via che porta il turbate e il pizzetto e l’altro invece un occidentale biondo vestito bene) e ultime ma non meno importanti… le schiave!!!! Erano tutte lì, in piedi, completamente nude, scalze, incatenate e con uno sguardo pieno di sottomissione e niente speranze… quanto mi eccita!!!! Datemi del porco bastardo, ma ho sempre amato l’idea della sottomissione, il poter possedere la vita di uno, il dover sottostare alle sue regole senza lamentarsi… mi eccito solo a dirlo!!!
Io sto un po’ in disparte, intanto il biondo (sento dal venditore che si chiama Falco) dopo aver infilato la mano dentro la figa di una schiava anche lei bionda, dice che la compra e pagando se ne va (da quel che ho capito la schiava te la portano loro a casa). I nostri sguardi si incrociano, “buon acquisto” mi dice con un tono calmo e un sorriso dolce, e pensare che prima stava molestando una!! Nel mentre l’orientale dice di voler “provare” una delle schiave, il tipo nero ne afferra una per le gambe e alzandola mostro la figa, subito il signore le infilò le dita, non vi dico che goduria sentire le urla!! Poi estraendo le dita assaggiò la sborra della schiava e… cominciò a succhiare con la bocca!! Che cosa disgustosa! E va bene che la figa è il punto più bello per fare sesso, ma mai io non oserei mai leccarla!! Dopodiché decise di comprarla e se ne andò contento. Il nero prese la bionda e l’altra ragazza e le portò via (penso doveva prepararle), le altre dopo essersi rivestite (certe avevano un abito succinto ma la maggior parte aveva solo due pezzi per coprire le tette e il culo) tornarono nelle loro celle. “le serve qualcosa signore” mi chiese il commerciante quando mi vide, io all’inizio rimasi imbarazzato, mi sentivo come un ladro davanti alle forze dell’ordine, “vedo che ha dei soldi con lei, vuole comprare delle nostre schiave” io allora mi ripresi e dissi di si, “aspetti solo qualche minuto che come vede ci sono stati due acquisti, le nostre schiave al pubblico le teniamo semi-nude, ma una volta vendute le laviamo, le vestiamo e le portiamo direttamente dai loro futuri padroni”. Nel mentre diceva tutto il cazzo era così duro che sembrava un pezzo di legno!!! “se vuole può vedere le nostre schiave nella cella, così da ingannare l’attesa” senza farmelo ripetere feci così, andai subiti nel punto indicato; le ragazze erano lì, sedute o coricate per terra, per pranzo avevano tutte dei pezzi pane. La cella era grande, potrebbe ospitare al massimo una decina di persone, si avvertiva un odore di piscio e sudore (quel giorno faceva caldo), le schiave quando mi videro certe si allontanarono, altre si strinsero tra loro, certe mi fissarono e poi tornano a guardare per terra altre. Tra tutte quella che più mi colpisce è una dai capelli rossi; Il suo sguardo oltre che ad una sfida è quasi un invito come per dirmi “prendimi e vedi che ti combino”, è deciso, prendo lei! Passò un po’ di tempo, il tipo grande e grosso era già tornato, il commerciante stava per far uscire le schiave ma io lo fermai dicendo “voglio lei” e con il dito gli indicò chi, certe fecero dei respiri di sollievo (andiamo! Non sono poi così brutto! Si sarò un tipo imponente ma mica sono un orco!), altre sempre sguardo per terra mentre lei (la prescelta) si morse il labbro.
Fu portata fuori, oltre a divorarla con lo sguardo la guardai meglio; era una ragazza minuta, con un fisico ne troppo magro ne troppo grasso, in forma oserei dire, come già detto prima aveva lunghi capelli rossi che gli arrivavano fino al sedere (uno bello sodo!), scalza e con pesanti catene che le tenevano le braccia, aveva addosso due straccetti che gli coprivano a mala pena i punti di interesse(le tette erano belle tonde!!); “vedo che il signore ha buon occhio” mi disse il commerciante “lei si chiama Fiammetta, viene da un paesino che si trova sulle coste del Regno di Napoli che è stato attaccato dai pirati. Oltre ad essere bella, sa cucinare e fare le faccende di casa, non sa ne leggere e ne scrivere”, di umili origini, quelle che piacciono a me (detesto le donne dell’alta società diventate a schiave, si sento sempre superiori anche se sono decadute). Ma più di tutto il suo nome, Fiammetta!! Mi riporta alla mente i miei periodi di studi, mi era capitato una volta di leggere il Decameron di Giovanni Boccaccio, tra i suoi personaggi c’era una Fiammetta che mi pare desse come tema per le novelle proprio la felicità raggiunta dagli amanti in seguito alle disavventure… non ce la faccio subito gli tocco una tetta, sembrava di rimbalzare sopra un soffice cuscino!!! Lei mi guarda male, “quanti anni ha” chiedo copiando lo stile del tipo di prima (Falco) “21” mi risponde lui. Vi giuro! Ho il cazzo così duro, ma così duro che tra un po’ penso di rompermi i pantaloni. “la prendo!!” gli dico, “perfetto, se ci da l’indirizzo la porteremo il prima possibile a casa sua”. Sentendo la notizia Fiammetta mi guarda dritto negli occhi con uno sguardo da sfida. I rispondo con un sorriso, sarà uno spasso averla in casa!!!
Torno a casa mi coricai sul letto, non vi dico la mia impazienza, al mercato dissi che la volevo oggi stesso, massimo tre ore mi risposero. Sei ore… sei ore!!! Sembrava sei secoli invece! Ero così eccitato che per quanto ci provavo il mio cazzo non voleva calmarsi, mi muovevo su e giù per il letto, nel mentre guardavo nel vuoto mi ricordai… della botola, come ho fatto a rimuoverlo dalla mente? Subito la solevo e vedo delle scale, scendendo vari gradi trovo una porta alla mia destra, “fai che c’è del vino! Fai che c’è del vino!” mi dissi incrociando le dita, aprendo la porta vedo… una stanza delle torture!!!!!!!!
Ero lì, a bocca aperta! Ma che cosa ci fa un posto del genere sotto casa mia!? Ovunque guardo vedo un tavolo delle torture, una croce di Sant’Andrea e delle catene al muro! Vedo un mobile e quando lo apro ci trovo un cazzo di legno, fruste, frustini, piume, una tazza da notte e candele rosse!! “ma che problemi hanno questi orientali!?” mi chiedo, non avevo visto un posto così attrezzato da quella volta che ho visitato le celle di un castello!!
Dopo essermi dato una calmata mi torna alla mente lei… Fiammetta! La mia schiava, sarebbe… anzi devo portarla qui!! Già me la immagino incatenata nuda al muro mentre la tocco tutta!
Tornato su nascondo la botola sotto il tappeto, sento bussare… e arrivata!! Aprì la porta e mi ritrovai il tipo grosso del mercato, insieme a lui c’era lei, Fiammetta! Oltre alle solite catene aveva addosso un bellissimo abito nero che mostravano il suo bellissimo davanzale, se non sapessi fosse di umili origini vedendola ora potreste scambiarla per una nobile. Il nero le libera i polsi dalle pesanti catene, lei subito si massaggia, “scusate il ritardo ma in dei momenti faceva forza per non venire” ahhh è così, non volevi stare con il tuo nuovo padrone… vero?
Dopo essere andato eravamo solo io e Fiammetta, “prego entra” le dico, lei senza rivolgermi lo sguardo entra in casa, “hai una casa un po’ piccola per due” mi risponde ( per la prima volta sento la sua voce… non c’è una cosa che non mi piace di questa ragazza!!) io chiudo la porta a chiave, vado verso di lei “che fai!?” mi chiede all’inizio stupita per poi ricordarsi che cos’è lei per me, ho aspettato troppo… è giunta l’ora!! subito l’afferro e comincio a baciarla, lei cerca con la forza di allontanarmi, ma è inutile essendo più forte di lei; la trascino nella mia stanza e la butto sul primo dei due lettim estraggo il pene dai pantaloni “no ti prego!!” urla implorandomi, subito gli strappo il suo bel vestito nero e sfilandoli le mutandine la inculo mentre con le mani palpo le sue tette. “no!!” urla per poi passare ai lamenti di goduria, io intano continuo a fare su e giù, su e giù “lasciami andare!!” mi risponde e io gli mollo un ceffone. Lasciami divertire un po’ troia!
Dopo aver finito mi accorgo solo ora che è notte, sento brontolare il mio stomaco, dalla voglia di scopare mi sono persino dimenticato di pranzare!! Intanto Fiammetta e li, sul mio letto, tutta tremolante e con le lacrime agli occhi. Io allora apro un cassetto gli lancio un vestito. Prima il suo sguardo passa da me e poi sul vestito “che cose?” mi chiede “che domande, la tua divisa di lavoro” le rispondo, la ragazza lo vede, era un vestito da cameriera nero senza spalle e un grembiule, “vuoi che ti faccio da cameriera!?” mi chiese “perchè, pensavi che ti avrei inculata e poi buttata via”, già la domanda era scema e ci arrivò persino lei “e le scarpe?” aggiunse “non ti servono, tanto non uscirai mai di casa”. “cosa!!” urlò lei “si, non preoccuparti, le compere le farò io, nel resto tu farai tutto te, cucinerai, pulirai, sai cucire? Spero di si così almeno hai qualcos’altro da fare nel tuo tempo...” Fiammetta allora mi diede un ceffone, io rimasi stupito e allora gli diedi uno schiaffo anch’io facendola cadere a terra “ok, vedo che non hai ancora capito la tua posizione” afferrandola per i capelli la porto nello stanzino, getto dentro lei, i vestiti e una coperta, “l’idea iniziale era che tu dormivi con me, ma vedo che il letto te lo dovrai meritare, da ora in poi sarà questa la tua stanza!” così dicendo chiusi la porta a chiave, subito sento dall’altro capo battere forte “ti prego!! Fammi uscire!! Fammi uscire!!!”. “così impari!!” le rispondo, vado in cucina e mi mangio qualcosa, “chissà se ha già mangiato? Lo chiedo domandi, quando si sarà calmata”.
Il giorno dopo decido di lasciare stare Fiammetta e la lascio sola nella sua “stanza”. Uscendo vado all'ambasciata, niente di che, si parla sempre di tentare di fermare l’inizio della guerra, rinforzare le alleanze, peccato che la mia testa è altrove, tra la fessura di due belle bocce.
Finisco il lavoro… era ora!! per prima cosa passo al mercato, faccio una bella fornitura: frutta, verdura, carne e pane. Tornato a casa prendo un pezzo di pane, due mele e una brocca d’acqua; dopodiché vado nella “stanza” della mia schiavetta. Aprendo la porta la trovo la appoggiata nuda (andiamo potevi almeno metterti il vestito!!) in un angolo della stanza, vedendomi le venne un colpo, “mangia” gli dico lanciandoli il cibo per terra, subito lei si avventa trangugiando quello che gli capita a tiro, poi appoggio la brocca e afferrandola la beve tutta di un colpo. “allora” gli dico quando vedo che ha finito “collabori, oppure vuoi che ti chiudo qua dentro e ti do da mangiare e bere una volta al giorno?”. Mi guarda male, ma capisce la situazione e fa cenno di si con la testa “perfetto, cambiati che poi ha un sacco di lavoro da svolgere”.
Mi trovavo in cucina, finalmente vedo Fiammetta in abiti da lavoro, sexy da morire. Il vestito lasciava scoperta le spalle e le braccia. Sarebbe bastato sfilare il nodo e bam!! Avrei visto le tette in tutto il loro splendore; insieme alla gonna c’era il grembiule, “comincio a preparare” mi disse lei con voce irritata. Avviandosi (scalza e ricordo non ha biancheria intima! Sarà anche per questo che è irritata) va in cucina e comincia a preparare da mangiare, la stanza si riempie subito di un buon profumo. Dopo un po’ arriva e mi porta carne cotta. “niente male” le dico, lei non mi guarda in faccia “adesso l’assaggio… ops (faccio cadere la forchetta) ti dispiace prendermela” lei si abbassa e subito le do un colpetto al sedere, la vedo arrossire e facendo finta di niente mi ridà la posata.
Finito di cenare mi rivolgo a lei, che ricordo è stata in piedi per tutto il tempo davanti a me, “niente male per davvero, il venditore non scherzava quando diceva che era brava a cucinare” “g-g-g-grazie” mi disse lei, anche se mi disprezzava gli avevo pur sempre fatto un complimento, “per congratularmi che ne dici se… (avvicino la mia mano verso di lei)” “no!!! Basta!!! Non ne posso più!!” mi risponde lei allontanandomi la mano, io allora la prendo per i capelli e la trascino via, “no ti prego! No!! Facciamolo un'altra volta!!” mi implora. Arrivo nella stanza da letto e aprendo la botola la porto nella stanza. Gettandola per terra lei rimane sorpresa a vedere tutto quello che c’è lì dentro “ho cercato di essere gentile” le dico nel mentre mi svesto “pensavo che un intera giornata senza cibo e acqua ti avrebbero calmato” “no” mi dice con gli occhi quasi in lacrime “Tu mi appartieni!! Quando capirai che tu devi fare solo quello che voglio io!!!” la branco di nuovo, dopodiché le tolgo i vestiti (non strappandoli, ho solo quelli e non mi andava di comprarne altri) e la incateno al muro, dal cassetto prendo una frusta e comincio a colpirla. “ahhhhh! Ahh!! Ahh!!” urla la troia, “ahhh!! Che cosa devo sentire!! Avanti di grazie! Grazie master che mi punisci!!” continuo con più impeto “ahh!! Ahh! G-g-gra…” “avanti continua!!” “g-g-grazie master che mi punite!!!”. “ottimo” le dico smettendola di frustarla, sul suo corpo si vedono i segni, “adesso ricominciamo dall’inizio” così dicendo la bacio, sulle mie guance sento le lacrime di Fiammetta scendermi, nel mentre faccio questo con la mano destro comincio a tastare la figa, dopo poco tempo sento la mano bagnata dalla sua sborra, “guarda guarda, vedo ti piace” le dico pulendomi sopra le sue tette. L’abbasso “assaggia questo ora!” così dicendo le infilai il cazzo nella sua bocca, lei con forma cerca di divincolarsi “cos’è non ti piace!?” così dicendo mollo un ceffone, continuo così finché cede e gli e lo metto tutto, su e giù, su e giù alla fine vengo. In breve tempo la sua bocca si riempie della mia sborra, “mangialo! Mangialo tutto animale!!” gli gridò, togliendo il cazzo vedo lei che prova a invogliarlo per poi sputarlo. “osi rigurgitare la sborra del tuo padrone!!” gli urlo contro gli mollo un pugno nello stomaco “ora hai un motivo per vomitare!” gli dico vedendola contorcersi dal dolore.
Non ancora sazio l’afferro per le gambe e montandola me la comincio a trombare, le urla di dolore poi si trasforma in urla di piacere “ahh allora ti piace, non è vero brutta stronza!?” le chiedo e ricevo un si, “si! Si! Si! Ancora! Ancora!!” mi dice lei finalmente contenta. Vengo di nuovo e sta volta smetto, sullo sguardo della mia schiava scorgo piacere.
Una settimana dopo.
Fiammetta chinata per terra con una spazzola lava il pavimento, dalla porta si sente girare la chiave, contenta smette di lavorare e va verso l’ingresso. Appena mi vede prende la giacca e l’appende, “ciao Fiammetta, come va?” “tutto a posto padrone, lei invece?” mi dice lei sorridendomi, “ti dirò oggi è stata una giornata pensante mi sento stanchissimo” “aspetti che le sollevo il morale” mi dice lei e alzando la gonna mi mostra la sua figa “grazie, solo te mi capisci” così dicendo comincio a tastarla e poi ci baciamo con la bocca passionalmente.
La fiamma di Fiammetta si era affievolita, ora ha finalmente capito che è il mio giocattolo erotico.
Sarebbe stato perfetto così, peccato che sarei tornato di nuovo là e prendere un'altra ragazza.
Spero vi sia piaciuto. Mi sono divertito a scriverlo (ed eccitato allo stesso tempo) a scriverlo. Spero non sia noioso o troppo corto, troppo lungo mi sarebbe risultato difficile. Nel resto ne vado fiero, da molto volevo scrivere un “Bondage Storico” vi aspetto numerosi per il secondo episodio. Dove ci sarà un'altra schiava. Nel resto che ne pensate di Fiammetta? La sua metamorfosi ci sta o è sembrata troppo forzata?
di
scritto il
2017-09-27
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