Sul bus
di
Rodolfo
genere
etero
SUL BUS PER ANDARE AL LAVORO
Era un mattino d’estate e, per evitare problemi di parcheggio, decisi di andare al lavoro con il bus.
Già mentre aspettavo l’arrivo dell’auto si era creata una folla di persone che emanavano un afrore per me paradisiaco.
Ero intento a salire quando una ragazza mi ha superato cercando di entrare prima d ime.
Aveva una mini che più mini non si può, una mutandina tipo filo interdentale che le entrava nelle sue chiappe sode e a malapena coprivano la sua fica depilata ed il seno a stento contenuto in un top.
La cosa che mi ha colpito maggiormente è stato però il suo odore.
Emanava una scia con intenso aroma di piscio, e mestruazioni.
La ragazza si è subito messa in fondo alla vettura aggrappandosi al corrimano posto in alto e guardando fuori dal finestrino.
Questo ha fatto sì che il suo culo si mostrasse in tutto il suo splendore.
Mi sono avvicinato e con disinvoltura ho cominciato a toccargli il sedere.
Si è girata leggermente verso di me e mi ha sorriso.
Il suo atteggiamento mi ha convinto ad essere più intraprendente e le ho scostato il filo che a stento copriva la sua rosetta.
Ho inumidito il mio medio ed ho iniziato a penetrare quel fiore.
Ha cominciato ad agitarsi e mi ha sussurrato che avendo passato la notte con il suo fidanzato e che non avendo avuto tempo di lavarsi aveva il culo e la fica pieni di sborra e odorosi.
Non era certamente quello il mio problema e, apertami la patta dei pantaloni ho iniziato a strusciare il mio uccello sulle sue chiappe.
E’ stata lei stessa che si aperta il culo invitandomi ad entrare.
Non l’avevo mai fatto in pubblico e pensavo che in molti si fossero accorti di qualcosa, ma mi sbagliavo. Ho trovato quel pertugio stretto ma ben lubrificato ed è stato un gioco da ragazzi infilarglielo fino a far toccare le mie palle sulla sua fica.
Mi ha confessato di avere una gran voglia di pisciare e con il culo pieno ha cominciato a far colare il suo liquido ambrato sulle gambe e per terra.
Già aveva un odore forte, con i l’orina in terra sembrava di essere in un cesso pubblico.
Alcuni ragazzi si sono accorti di quanto stava accadendo e si sono stretti in cerchio toccandola da tutte le parti.
Nascosta dai 4 giovani, 5 me compreso, si inginocchiata ed ha cominciato a succhiarlo tutti quanti.
Non ancora soddisfatta, ci ha invitati a scendere ed ad andare a casa sua.
Le dimensioni dei ragazzi erano di tutto rispetto: il più piccolo sarà stato 20 centimetri e c’è ne era uno che sembrava quello di un cavallo. Lungo almeno trenta centimetri con un diametro come una lattina di aranciata.
Puzzava di cazzo da levare il naso, ma non ha voluto lavarsi ed ha voluto che la inculassimo e scopassimo in ogni posizione. Era incredibile: non era mai sazia. Ad un certo punto ha voluto il cazzo asinino in culo. Le lacrime le scendevano copiose, ma ha voluto prenderlo fin in fondo.
Non contenta ha voluto un cazzo in fica ed è venuta insieme ai ragazzi con un urlo liberatorio.
C’è stato un attimo di riposo; il suo culo sembrava un tunnel e ci è voluto un po’ di tempo prima che si richiudesse. Dal suo orificio scendeva una crema densa formata da sborra, merda e sangue.
Pensavamo che fosse finita qui, ma non ancora paga ha voluto gli altri tre cazzi contemporaneamente in culo in modo da non rimpiangere l’uccello asinino mentre si slogava le mascelle per fare un pompino al cazzo mostruoso e segava l’altro.
E’ stata poi il turno della sua fica ad essere presa da più bastoni alla volta. Le sue doti di contorsionista si sono dimostrate all’altezza e riusciva ad assumere le posizioni più disparate.
Ci ha prosciugato anche l’anima e dopo averle fatto una doccia dorata ci siamo fatti una doccia rinfrescante.
Ci siamo dati appuntamento per ripetere il tutto in compagnia di amiche.
Ho dovuto trovare una scusa con il mio datore di lavoro per il ritardo, ma ne è valsa la pena.
Era un mattino d’estate e, per evitare problemi di parcheggio, decisi di andare al lavoro con il bus.
Già mentre aspettavo l’arrivo dell’auto si era creata una folla di persone che emanavano un afrore per me paradisiaco.
Ero intento a salire quando una ragazza mi ha superato cercando di entrare prima d ime.
Aveva una mini che più mini non si può, una mutandina tipo filo interdentale che le entrava nelle sue chiappe sode e a malapena coprivano la sua fica depilata ed il seno a stento contenuto in un top.
La cosa che mi ha colpito maggiormente è stato però il suo odore.
Emanava una scia con intenso aroma di piscio, e mestruazioni.
La ragazza si è subito messa in fondo alla vettura aggrappandosi al corrimano posto in alto e guardando fuori dal finestrino.
Questo ha fatto sì che il suo culo si mostrasse in tutto il suo splendore.
Mi sono avvicinato e con disinvoltura ho cominciato a toccargli il sedere.
Si è girata leggermente verso di me e mi ha sorriso.
Il suo atteggiamento mi ha convinto ad essere più intraprendente e le ho scostato il filo che a stento copriva la sua rosetta.
Ho inumidito il mio medio ed ho iniziato a penetrare quel fiore.
Ha cominciato ad agitarsi e mi ha sussurrato che avendo passato la notte con il suo fidanzato e che non avendo avuto tempo di lavarsi aveva il culo e la fica pieni di sborra e odorosi.
Non era certamente quello il mio problema e, apertami la patta dei pantaloni ho iniziato a strusciare il mio uccello sulle sue chiappe.
E’ stata lei stessa che si aperta il culo invitandomi ad entrare.
Non l’avevo mai fatto in pubblico e pensavo che in molti si fossero accorti di qualcosa, ma mi sbagliavo. Ho trovato quel pertugio stretto ma ben lubrificato ed è stato un gioco da ragazzi infilarglielo fino a far toccare le mie palle sulla sua fica.
Mi ha confessato di avere una gran voglia di pisciare e con il culo pieno ha cominciato a far colare il suo liquido ambrato sulle gambe e per terra.
Già aveva un odore forte, con i l’orina in terra sembrava di essere in un cesso pubblico.
Alcuni ragazzi si sono accorti di quanto stava accadendo e si sono stretti in cerchio toccandola da tutte le parti.
Nascosta dai 4 giovani, 5 me compreso, si inginocchiata ed ha cominciato a succhiarlo tutti quanti.
Non ancora soddisfatta, ci ha invitati a scendere ed ad andare a casa sua.
Le dimensioni dei ragazzi erano di tutto rispetto: il più piccolo sarà stato 20 centimetri e c’è ne era uno che sembrava quello di un cavallo. Lungo almeno trenta centimetri con un diametro come una lattina di aranciata.
Puzzava di cazzo da levare il naso, ma non ha voluto lavarsi ed ha voluto che la inculassimo e scopassimo in ogni posizione. Era incredibile: non era mai sazia. Ad un certo punto ha voluto il cazzo asinino in culo. Le lacrime le scendevano copiose, ma ha voluto prenderlo fin in fondo.
Non contenta ha voluto un cazzo in fica ed è venuta insieme ai ragazzi con un urlo liberatorio.
C’è stato un attimo di riposo; il suo culo sembrava un tunnel e ci è voluto un po’ di tempo prima che si richiudesse. Dal suo orificio scendeva una crema densa formata da sborra, merda e sangue.
Pensavamo che fosse finita qui, ma non ancora paga ha voluto gli altri tre cazzi contemporaneamente in culo in modo da non rimpiangere l’uccello asinino mentre si slogava le mascelle per fare un pompino al cazzo mostruoso e segava l’altro.
E’ stata poi il turno della sua fica ad essere presa da più bastoni alla volta. Le sue doti di contorsionista si sono dimostrate all’altezza e riusciva ad assumere le posizioni più disparate.
Ci ha prosciugato anche l’anima e dopo averle fatto una doccia dorata ci siamo fatti una doccia rinfrescante.
Ci siamo dati appuntamento per ripetere il tutto in compagnia di amiche.
Ho dovuto trovare una scusa con il mio datore di lavoro per il ritardo, ma ne è valsa la pena.
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