La finestra

di
genere
etero

Il viaggio era stato lunghissimo, in auto fino all’aeroporto, volo, poi treno e per non farci mancare nulla un bel pezzo a piedi fino all’albergo.
Guardo mia moglie mentre parla alla reception, è tutta spettinata, sudata, sgualcita ma raggiante e sempre bellissima. Io devo essere in condizioni peggiori e soprattutto meno bello.
L’albergo è nuovissimo, ultramoderno, da fuori sembra un cubo di specchi dentro è tutto luci led, vetri e cemento grezzo, divani bianchi di plastica e schermi ovunque.
Andiamo alla nostra camera, la più economica che hanno, infatti è al primo piano e quando apro la porta rimango sbalordito, la stanza è luminosissima, completamente bianca, ma è .... un corridoio.
È larga quanto il letto matrimoniale che è sul fondo con al posto della testata una vetrata grande come tutta la parete, il bagno ha tutto quello che serve, a parte le pareti! Infatti per risparmiare spazio il bagno ha tutti i lati che danno sulla camera in vetro leggermente satinato…
“che bello!!”
“bello ma è talmente piccola che non so neppure dove posare la borsa”
“ma il bagno?! È un’idea geniale quella del vetro!”
”sarà uno spettacolo vederti fare la doccia!”
“giusto proviamo!”
Si spoglia lanciando i vestiti ovunque poi la vedo entrare nella doccia, io rimango seduto sul letto a godermi lo spettacolo, caspita, per me l’architetto che ha disegnato questa camera ha fatto le prove per decidere la satinatura giusta del vetro, è perfetta, si vede benissimo senza che sia trasparente, è come vederla appena un po’ sfuocata.
Mi spoglio e la raggiungo nella doccia, ci baciamo lentamente stringendoci forte, poi si slaccia dal mio abbraccio ed esce “vado a vedere lo spettacolo da fuori”
Faccio un po’ lo scemo, mentre lei da fuori ride della mia performance sexy sotto la doccia, poi finisco di lavarmi ed esco.
Lei è sul letto, guarda fuori dalla finestra.
“Che guardi?”
“noi abbiamo le vetrate a specchio vero?!”
“si perché?”
“il palazzo di fronte è tutto di vetro, ma si vede dentro, guarda, si vede la gente che lavora al computer, sono tutti uffici”
“quindi nulla di interessante da vedere?!”
“beh quel biondino lì non è male!”
“neanche la sua collega allora, guarda che minigonna e che cosce!”
“devo essere gelosa?”
“perché mai? Io sto accarezzando le tue di cosce mica le sue!”
“è strano stare qua a guardare senza essere visti, guarda i passanti proprio qua sotto”
“si effettivamente si sbirciano benissimo le tette delle passanti!”
“ma te la smetti!?”
“subito"
Gli strappo l’asciugamano che aveva ancora attorno al corpo e inizio a baciarla ovunque, lei continua a guardare fuori, è affascinata da quel via vai di gente sotto di noi.
Si mette a gattoni sul letto con la fronte contro il vetro, io gli sono dietro, le allargo le chiappe e inizio a dare delle leccatine sulle sue labbra e l’ano, è già bagnata, alza ancora il culo e io ci metto ancora più passione.
“dai vieni”
Mi alzo ed entro dentro di lei, spingo, lei si sbilancia contro la finestra, ora ha la faccia e le mani contro il vetro, spingo sempre più forte, lei ansima, sempre guardando di fuori.
È eccitantissimo scopare praticamente in strada, è come essere davanti a tutti ma nessuno può vederci. Spingo sempre più forte, la schiaccio sempre più contro il vetro, si tira un po’ su ed ora ha anche il seno contro la superficie fredda, fa un urletto per il contatto con la superfice fredda.
Si alza ancora un po’ ed allarga le braccia come ad abbracciare il vetro, siamo praticamente in piedi sul letto e la sto sbattendo da dietro contro la finestra, guardo di fuori è l’ora di punta c’è tantissima gente e noi stiamo scopando ad un paio di metri da loro, non resisto più, spingo ancora più forte ed ancora più violenza fino a che non urliamo tutti e due il nostro piacere.

Quando ci riprendiamo, in strada non c’è più molta gente
“ho una fame tremenda”
“altra doccia poi a cena?!”
“ok! Prima dalla finestra ho visto un ristorantino proprio in fondo alla via”
Mentre sto chiudendo la porta dietro di noi per andare a cena, vediamo il segno lasciato sul vetro della finestra dai nostri corpi sudati, ci guardiamo negli occhi, mi sa che per questa sera non è finita.
scritto il
2018-01-18
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