Notte estiva 3
di
MissL
genere
incesti
Le avventure notturne si erano concluse con quella notte, passavano le sere e l’estate stava quasi per terminare, era ormai chiaro che non avrei avuto più una visita da mio fratello, non per i motivi che avrei voluto.
Così dopo aver pensato diverse notti al da farsi, decisi di concludere le mie notti estive nel suo esatto contrario.
Mi misi a letto ed impostai la sveglia del cellulare alle 02.00, così da essere sicura che stesse nel letto a dormire.
Quando il telefono svegliò il mio assopire mi preparai mentalmente visto che nella mise ero già pronta con un completino nuovo di pizzo nero comprato solo per l'occasione.
Attraversai silenziosamente il corridoio e in un paio di passi mi chiusi la sua porta alle spalle. Ero dentro e lui dormiva beato come un angioletto.
Avevo pensato a mille cose ma a guardarlo dormire in una posa più che normale e lontana dai pensieri che avevo fatto nella mia mente, mi stava mandando in panico.
Cominciai con l’avvicinarmi al bordo del letto, afferrai il lembo del lenzuolo con un po’ di titubanza e lo tirai leggermente per vedere se ci fossero reazioni in mio fratello.
Nulla, ed io continuai a farlo scivolare fino a scoprirlo totalmente.
Ingoiai la saliva che non avevo nel vedere quel corpo vestito solo con i boxer. Dopo la prima nottata avevo guardato mio fratello con aria diversa, ma rimaneva comunque mozzafiato nonostante l’abitudine dei miei pensieri.
Mi avvicinai ancora e mi sedetti sul letto, se si fosse svegliato in quel momento, che io stessi facendo qualcosa o no i guai sarebbero arrivati ugualmente, quindi tanto valeva provarci fino in fondo.
Appoggiai il dito sugli addominali e li percorsi lentamente verso il basso sentendo uno ad uno i suoi muscoli.
Il suo respiro era regolare ed i suoi occhi serrati nel proiettare i suoi sogni.
Arrivai in pochi secondi al bordo dei boxer indecisa se insinuarmi sotto o sopra.
Aprii tutto il palmo della mano e lo accarezzai attraverso la stoffa come si fa con la testa di un animaletto.
Lo sentii subito presente sotto le mie mani, forse stava sognando qualcosa di erotico e le mie mani rendevano solo più reale il tutto, o forse mi stava sentendo ed era già eccitatissimo nel pensare a quello che stavo per fare.
Legai i miei capelli e mi avvicinai con il viso proprio lì, avevo voglia di sentire il suo profumo, di sentire di nuovo il dolce odore che era rimasto nelle mie lenzuola per diversi giorni e appena annusai mi entrò in testa riaprendo canali nel mio corpo che si risvegliarono all'istante.
Spinta dalla sua stessa voglia tirai fuori la lingua e la passai per tutta la lunghezza che già si mostrava sotto la stoffa.
Il suo membro si animava sotto le mie attenzioni mentre lui continuava a dormire beato senza mostrare nessuna reazione.
Era possibile? Non accorgersi di nulla? O stava facendo il mio stesso gioco?
Qualunque potesse essere la risposta ero decisa nel continuare.
Infilai le dita sotto l’elastico e piano cercai di spingerlo per liberare pienamente la sua asta. Lo vedevo, sentivo il suo profumo e il suo calore e più di tutti volevo sentirlo dentro di me.
Mi misi a cavalcioni tra le sue gambe e tenendo gli occhi sempre sui suoi per percepirne i movimenti, tuffai la mia bocca sul suo membro.
Lo lasciai affondare fino alla gola, finchè ancora riuscivo, per poi stringerlo tra le labbra e lasciarlo uscire lentamente.
Ad ogni affondo, ad ogni colpo di lingua, la mia intimità diventava sempre più vogliosa di altro.
Placai per qualche minuto i palpiti con delle carezze tra le mie gambe, ma avevo voglia di altro, avevo bisogno di altro.
Mi assicurai che il membro fosse adeguatamente ritto e lubrificato prima di scivolare sopra di lui.
Scostai il piccolo pezzettino di stoffa fradicio delle mie voglie e lasciai che i nostri organi facessero la reciproca conoscenza prima del piacere assoluto che ero ansiosa di prendermi.
Diressi la punta del suo membro sulla mia entrata e scivolai su di essa impalandomi lentamente.
Facendo forza sulle gambe improvvisai un movimento ondulatorio.
Su e giù. su e giù.
Pompavo la voglia fino ai miei neuroni che in un attimo erano febbricitanti dal piacere.
Continuai a muovermi con la forza dei miei muscoli mentre le mani mi accarezzavano il corpo.
Accarezzai i seni e mi soffermai a giocare con le dita sui capezzoli che scoprii tesi. Non ragionavo più e non sapevo fin quanto tutto questo sarebbe durato.
Le gambe cominciavano a chiedere una pausa per quei movimenti inusuali ma la voglia di tenere quel piacere il più a lungo possibile mi aiutava a non desistere.
Mi concentravo su di noi, sulla sua presenza prorompente dentro di me, e sorridevo felice che tutto quello stava avvenendo solo per merito mio, mio fratello era per me un giocattolino per soddisfare le mie voglie ed io lo stavo usando senza riserva.
Portai una mano tra le labbra e l’altra a sorreggere la mia nuova posizione inarcata.
Trovai il mio clitoride gonfio ed al solo tocco trovai la risposta all’esplosione imminente dei miei sensi.
Spinta da quella verità, portai tutte le mie forze allo stremo pur di toccare quel culmine che stavo solo sfiorando.
Le mie dita sfregavano ansiose il bottoncino mentre mi spingevo ancora ed ancora sulla sua asta.
Un’ondata di calore pervase il mio corpo e la mia intimità si contrasse di piacere sul suo membro rimasto insoddisfatto.
Ripresi fiato e cercai di raccimolare le mie forze prima di lasciarlo uscire da me e risistemarmi.
Cercai di tirare leggermente su i boxer ma poi ci rinunciai.
Lo guardai dormire serenamente, come se nulla fosse successo, gettai un occhio al suo membro ancora svettante tra le lenzuola, poi mi avvicinai al suo viso e gli stampai un bacio sulla guancia.
-Se la prossima volta sarai sveglio ci divertiremo di più- sussurrai al suo orecchio.
Poi mi chiusi la porta dietro e me ne tornai in camera.
Non saprò mai se dormisse o fosse sveglio, almeno fino alla prossima notte estiva.
Così dopo aver pensato diverse notti al da farsi, decisi di concludere le mie notti estive nel suo esatto contrario.
Mi misi a letto ed impostai la sveglia del cellulare alle 02.00, così da essere sicura che stesse nel letto a dormire.
Quando il telefono svegliò il mio assopire mi preparai mentalmente visto che nella mise ero già pronta con un completino nuovo di pizzo nero comprato solo per l'occasione.
Attraversai silenziosamente il corridoio e in un paio di passi mi chiusi la sua porta alle spalle. Ero dentro e lui dormiva beato come un angioletto.
Avevo pensato a mille cose ma a guardarlo dormire in una posa più che normale e lontana dai pensieri che avevo fatto nella mia mente, mi stava mandando in panico.
Cominciai con l’avvicinarmi al bordo del letto, afferrai il lembo del lenzuolo con un po’ di titubanza e lo tirai leggermente per vedere se ci fossero reazioni in mio fratello.
Nulla, ed io continuai a farlo scivolare fino a scoprirlo totalmente.
Ingoiai la saliva che non avevo nel vedere quel corpo vestito solo con i boxer. Dopo la prima nottata avevo guardato mio fratello con aria diversa, ma rimaneva comunque mozzafiato nonostante l’abitudine dei miei pensieri.
Mi avvicinai ancora e mi sedetti sul letto, se si fosse svegliato in quel momento, che io stessi facendo qualcosa o no i guai sarebbero arrivati ugualmente, quindi tanto valeva provarci fino in fondo.
Appoggiai il dito sugli addominali e li percorsi lentamente verso il basso sentendo uno ad uno i suoi muscoli.
Il suo respiro era regolare ed i suoi occhi serrati nel proiettare i suoi sogni.
Arrivai in pochi secondi al bordo dei boxer indecisa se insinuarmi sotto o sopra.
Aprii tutto il palmo della mano e lo accarezzai attraverso la stoffa come si fa con la testa di un animaletto.
Lo sentii subito presente sotto le mie mani, forse stava sognando qualcosa di erotico e le mie mani rendevano solo più reale il tutto, o forse mi stava sentendo ed era già eccitatissimo nel pensare a quello che stavo per fare.
Legai i miei capelli e mi avvicinai con il viso proprio lì, avevo voglia di sentire il suo profumo, di sentire di nuovo il dolce odore che era rimasto nelle mie lenzuola per diversi giorni e appena annusai mi entrò in testa riaprendo canali nel mio corpo che si risvegliarono all'istante.
Spinta dalla sua stessa voglia tirai fuori la lingua e la passai per tutta la lunghezza che già si mostrava sotto la stoffa.
Il suo membro si animava sotto le mie attenzioni mentre lui continuava a dormire beato senza mostrare nessuna reazione.
Era possibile? Non accorgersi di nulla? O stava facendo il mio stesso gioco?
Qualunque potesse essere la risposta ero decisa nel continuare.
Infilai le dita sotto l’elastico e piano cercai di spingerlo per liberare pienamente la sua asta. Lo vedevo, sentivo il suo profumo e il suo calore e più di tutti volevo sentirlo dentro di me.
Mi misi a cavalcioni tra le sue gambe e tenendo gli occhi sempre sui suoi per percepirne i movimenti, tuffai la mia bocca sul suo membro.
Lo lasciai affondare fino alla gola, finchè ancora riuscivo, per poi stringerlo tra le labbra e lasciarlo uscire lentamente.
Ad ogni affondo, ad ogni colpo di lingua, la mia intimità diventava sempre più vogliosa di altro.
Placai per qualche minuto i palpiti con delle carezze tra le mie gambe, ma avevo voglia di altro, avevo bisogno di altro.
Mi assicurai che il membro fosse adeguatamente ritto e lubrificato prima di scivolare sopra di lui.
Scostai il piccolo pezzettino di stoffa fradicio delle mie voglie e lasciai che i nostri organi facessero la reciproca conoscenza prima del piacere assoluto che ero ansiosa di prendermi.
Diressi la punta del suo membro sulla mia entrata e scivolai su di essa impalandomi lentamente.
Facendo forza sulle gambe improvvisai un movimento ondulatorio.
Su e giù. su e giù.
Pompavo la voglia fino ai miei neuroni che in un attimo erano febbricitanti dal piacere.
Continuai a muovermi con la forza dei miei muscoli mentre le mani mi accarezzavano il corpo.
Accarezzai i seni e mi soffermai a giocare con le dita sui capezzoli che scoprii tesi. Non ragionavo più e non sapevo fin quanto tutto questo sarebbe durato.
Le gambe cominciavano a chiedere una pausa per quei movimenti inusuali ma la voglia di tenere quel piacere il più a lungo possibile mi aiutava a non desistere.
Mi concentravo su di noi, sulla sua presenza prorompente dentro di me, e sorridevo felice che tutto quello stava avvenendo solo per merito mio, mio fratello era per me un giocattolino per soddisfare le mie voglie ed io lo stavo usando senza riserva.
Portai una mano tra le labbra e l’altra a sorreggere la mia nuova posizione inarcata.
Trovai il mio clitoride gonfio ed al solo tocco trovai la risposta all’esplosione imminente dei miei sensi.
Spinta da quella verità, portai tutte le mie forze allo stremo pur di toccare quel culmine che stavo solo sfiorando.
Le mie dita sfregavano ansiose il bottoncino mentre mi spingevo ancora ed ancora sulla sua asta.
Un’ondata di calore pervase il mio corpo e la mia intimità si contrasse di piacere sul suo membro rimasto insoddisfatto.
Ripresi fiato e cercai di raccimolare le mie forze prima di lasciarlo uscire da me e risistemarmi.
Cercai di tirare leggermente su i boxer ma poi ci rinunciai.
Lo guardai dormire serenamente, come se nulla fosse successo, gettai un occhio al suo membro ancora svettante tra le lenzuola, poi mi avvicinai al suo viso e gli stampai un bacio sulla guancia.
-Se la prossima volta sarai sveglio ci divertiremo di più- sussurrai al suo orecchio.
Poi mi chiusi la porta dietro e me ne tornai in camera.
Non saprò mai se dormisse o fosse sveglio, almeno fino alla prossima notte estiva.
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