Inside me
di
MissL
genere
fisting
Legata.
Inerme.
Come Lui mi vuole.
Come io desidero essere per lui.
Sono il suo oggetto, il suo giocattolo, il suo passatempo.
Le gambe sono divaricate ed il mio busto sta comodo sulla poltrona, braccia tese e polsi legati, come se volessi mai scappare dalle sue torture.
Oggi ha giurato che mi darà piacere, ha detto che mi sono meritata un bel premio, anche se la ball gag riempie la mia bocca impedendone suoni molesti.
Tutto quello che posso vedere è la stoffa della poltrona che mi accoglie, tutto quello che posso sentire stà alle mie spalle.
Si avvicina e fremo, tremo, finchè non sento l'olio freddo dall'alto gocciare tra le mie gambe. Con una mano continua a far colare il liquido, mentre l'altra lo raccoglie mischiandolo a quello dei miei umori gocciolanti.
-La tua figa gronda, forse non c'era bisogno di sprecare tutto questo lubrificante-
Non posso che essere felice, mantre comincia ad inserire due dita nella figa. I miei gemiti si rompono subito sulla pallina di gomma.
Estrae,spinge, ruota.
La mia eccitazione non mi da modo di pensare ad altro che a quello che sta facendo. Continua e spinge a fondo sempre più a fondo, muovendo le dita dentro di me.
Inserisce anche il terzo dito e sento i liquidi rigarmi le cosce ogni volta che le estrae.
-Sei la mia puttanella lo sai?-
Sì lo so, ma non posso dirglielo, neanche se avessi le labbra libere riuscirei a dire una qualsiasi cosa.
Quando cerca di far entrare il quarto dito comincio a capire che cosa voglia fare. Sono piena, mi sento piena, sento quasi che le pareti della mia fica si stiano lacerando, e senza pensare sento il pollice scivolare sotto le altre dita.
Come un grosso plug, tenta di entrare spingendosi su di me.
Cinque dita bussano tutte insieme, e nonostante sento che sto per scoppiare, voglio anche sentirmi piena di lui. Spinge, ruota ancora, lavora la mia figa come se fosse un vaso da imburrare bene, mi tiene ferma con un braccio nel bacino e con l'altro spinge, spinge più che può, finchè non mi sento scoppiare dentro.
-Sei una puttana, sei la mia puttana- dice baciandomi il culo e continuando a muoversi dentro di me
-Lo sai che lo sei vero? vedessi la tua figa tutta spanata per me, è tutta dentro, la senti vero? tutta la mia mano dentro di te, dentro questo buco fatto solo per essere scopato.-
Tira fuori la mano di colpo e di colpo la spinge di nuovo dentro -Te l'ho sfondata la figa, ci potrebbero entrare due cazzi insieme, li prenderesti vero due cazzi insieme ed troietta?-
Non sono in grado di ragionare, le sue parole mi eccitano ancora di più.
La mano che mi tiene ferma non è più necessaria e si unisce alla prima nel giocare con il mio buco allargato.
Infila due dita per ogni mano, almeno credo, perchè sento tirare le pareti per poi inserirsi dentro di me.
Sembra che non ci sia fine a quello che la mia fica può contenere, eppure sono così piccolina che non si direbbe che quasi pue mani possano entrare in me.
Una mano torna a navigare nella mia figa inondata mentre l'altra mi sorprende nel buco del culo.
Un dito entra senza resistenza ed il secondo gli fa compagnia.
Le dita entrano ed escono in sincrono dal mio corpo, il mio piacere si riversa sul pavimento come fossi la più schifosa delle cagne e tutto questo non fa altro che eccitarmi ancora di più, perchè so che lo stò compiacendo, perchè so che sto servendo al suo scopo, perchè so che vedermi così sottomessa ed umiliata è il suo premio più grande ed anche il mio.
-Sei la mia lurida e schifosa cagna che gode sulle dita del suo padrone-
Ecco, le sue parole sembrano esattamente lette dalla mia mente.
Inerme.
Come Lui mi vuole.
Come io desidero essere per lui.
Sono il suo oggetto, il suo giocattolo, il suo passatempo.
Le gambe sono divaricate ed il mio busto sta comodo sulla poltrona, braccia tese e polsi legati, come se volessi mai scappare dalle sue torture.
Oggi ha giurato che mi darà piacere, ha detto che mi sono meritata un bel premio, anche se la ball gag riempie la mia bocca impedendone suoni molesti.
Tutto quello che posso vedere è la stoffa della poltrona che mi accoglie, tutto quello che posso sentire stà alle mie spalle.
Si avvicina e fremo, tremo, finchè non sento l'olio freddo dall'alto gocciare tra le mie gambe. Con una mano continua a far colare il liquido, mentre l'altra lo raccoglie mischiandolo a quello dei miei umori gocciolanti.
-La tua figa gronda, forse non c'era bisogno di sprecare tutto questo lubrificante-
Non posso che essere felice, mantre comincia ad inserire due dita nella figa. I miei gemiti si rompono subito sulla pallina di gomma.
Estrae,spinge, ruota.
La mia eccitazione non mi da modo di pensare ad altro che a quello che sta facendo. Continua e spinge a fondo sempre più a fondo, muovendo le dita dentro di me.
Inserisce anche il terzo dito e sento i liquidi rigarmi le cosce ogni volta che le estrae.
-Sei la mia puttanella lo sai?-
Sì lo so, ma non posso dirglielo, neanche se avessi le labbra libere riuscirei a dire una qualsiasi cosa.
Quando cerca di far entrare il quarto dito comincio a capire che cosa voglia fare. Sono piena, mi sento piena, sento quasi che le pareti della mia fica si stiano lacerando, e senza pensare sento il pollice scivolare sotto le altre dita.
Come un grosso plug, tenta di entrare spingendosi su di me.
Cinque dita bussano tutte insieme, e nonostante sento che sto per scoppiare, voglio anche sentirmi piena di lui. Spinge, ruota ancora, lavora la mia figa come se fosse un vaso da imburrare bene, mi tiene ferma con un braccio nel bacino e con l'altro spinge, spinge più che può, finchè non mi sento scoppiare dentro.
-Sei una puttana, sei la mia puttana- dice baciandomi il culo e continuando a muoversi dentro di me
-Lo sai che lo sei vero? vedessi la tua figa tutta spanata per me, è tutta dentro, la senti vero? tutta la mia mano dentro di te, dentro questo buco fatto solo per essere scopato.-
Tira fuori la mano di colpo e di colpo la spinge di nuovo dentro -Te l'ho sfondata la figa, ci potrebbero entrare due cazzi insieme, li prenderesti vero due cazzi insieme ed troietta?-
Non sono in grado di ragionare, le sue parole mi eccitano ancora di più.
La mano che mi tiene ferma non è più necessaria e si unisce alla prima nel giocare con il mio buco allargato.
Infila due dita per ogni mano, almeno credo, perchè sento tirare le pareti per poi inserirsi dentro di me.
Sembra che non ci sia fine a quello che la mia fica può contenere, eppure sono così piccolina che non si direbbe che quasi pue mani possano entrare in me.
Una mano torna a navigare nella mia figa inondata mentre l'altra mi sorprende nel buco del culo.
Un dito entra senza resistenza ed il secondo gli fa compagnia.
Le dita entrano ed escono in sincrono dal mio corpo, il mio piacere si riversa sul pavimento come fossi la più schifosa delle cagne e tutto questo non fa altro che eccitarmi ancora di più, perchè so che lo stò compiacendo, perchè so che sto servendo al suo scopo, perchè so che vedermi così sottomessa ed umiliata è il suo premio più grande ed anche il mio.
-Sei la mia lurida e schifosa cagna che gode sulle dita del suo padrone-
Ecco, le sue parole sembrano esattamente lette dalla mia mente.
2
voti
voti
valutazione
4
4
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il mio schiavazzoracconto sucessivo
Sogni notturni
Commenti dei lettori al racconto erotico