Anna - capitolo 2

di
genere
saffico

Sono al supermercato e mi aggiro tra le varie corsie spingendo goffamente il carrello.
-dannate ruote!- sbuffo mentre fatico cercando di farlo andare avanti.
Sento il telefono suonare.
È Lorenzo.
Apro WhatsApp e leggo il messaggio.
-mandami una tua foto da sotto la gonna.-
Porco.
Sorrido nel leggere la sua richiesta e mi eccita l'idea di farmi la foto tra le corsie del market.
-ti piacerebbe, eh?- rispondo vogliosa.
Oggi indosso un bellissimo vestitino marrone scuro molto attillato e delle scarpe tacco 12 che rendono il mio corpo ancora più statuario.
È stata una richiesta esplicita di Lorella, è lei che mi consiglia come vestirmi.
Siamo diventate molto intime.
Il telefono suona ancora.
-si. Da morire.- risponde Lorenzo.
Mi guardo attorno, non c'è nessuno.
Divarico leggermente le gambe, avvio la fotocamera del mio iphone, infilo la mano tra le cosce e scatto la foto.
Sento il click della fotocamera e la mia fica si bagna con un brivido di piacere.
Controllo la foto prima di inviarla e noto che il flash ha fatto il suo dovere mettendo in mostra le mie grazie.
Invio la foto e rimetto via il telefono.
Suona nuovamente, questa volta è Lorella.
-dove sei amore?-
-al supermercato solito.-
-arrivo. Aspettami.-
Continuo a fare la spesa, chissà cosa vuole.
Speriamo voglia propormi una cosa a tre.
Ne ho voglia. Una voglia matta.
-Anna-
Mi giro ed eccola, bella ed affascinante come solo lei sa essere.
-Lorella- ricambio arrossendo.
È bellissima. Indossa una gonna nera con camicetta bianca e degli stivaletti scuri che le mettono in risalto le gambe lunghe e abbronzate.
Si avvicina e me e mi bacia. La sua lingua gioca con la mia mentre mi tiene il volto stretto tra le sue mani.
Sento la passione sprigionarsi tra le cosce e colare leggermente lungo di esse.
Che bacio appassionato.
Molla la presa. Riprendo fiato.
-mi mancavi. Sai?- mi chiede leccandosi il labbro sporco della mia saliva.
-anche a me. Ho voglia di voi- ribatto sempre più rossa in viso.
-ho voglia di te. Ora- mi sussurra all'orecchia prendendomi per mano e portandomi con lei.
-il carrello…-indico mentre mi faccio trascinare da lei.
-lascialo lì-
Arriviamo in bagno.
Un piccolo bagno decisamente sporco.
-voglio scoparti- mi sussurra sbattendomi contro il muro e sfilando dalla borsa uno strap-on.
Nel vederlo mi batte il cuore a mille.
-Lorella, oddio.- ansimo.
-ti stai già eccitando troietta, eh?- mi chiede con il respiro che si fa più pesante mentre si sistema la cintura con il cazzo di gomma nero in bella vista.
-girati. Ho voglia di sfondarti.-
Mi giro obbedendo e sollevo il vestitino marrone fin sopra il culo perfetto e sodo.
-scopami forte.- sussurro divaricando le gambe ed appoggiando le mani al muro sporco.
Ansimo. Non mi sta ancora fottendo che già ansimo.
La stanzetta di due metri per due si fa improvvisamente più accogliente e calda.
Sento Lorella appoggiare il cazzo di gomma alla mia fica e con una mano accompagnarlo dentro di me.
-si brava.- godo sentendo il cazzo scivolare fino in fondo alla mia fica aprendomela in due.
-ti piace se spingo così, troietta?- chiede lei tirandomi i capelli lunghi e biondi con una mano mentre con l'altra tiene sollevato il mio vestitino.
-si, da impazzire. Sfondami!- urlo spingendo il bacino avanti e indietro per agevolare meglio il cazzo di Lorella.
-pensa che sia Lorenzo che ti scopa- sussurra ansimando tirandomi i capelli talmente forte da farmi male.
Mi piace.
-si. Lorenzo fottimi forte ti prego.- imploro godendo come una troietta in calore.
Come la sua troietta.
-baciami.- urla tirando la mia testa indietro e avvicinandola alla sua.
La sua lingua mi lecca il collo bagnandomelo tutto mentre mi assesta dei colpi sempre più forti e violenti.
Ci baciamo.
Sono in trance.
Sto godendo come poche altre volte e tutto grazie a Lorella.
Le nostre lingue si scontrano fino quasi a farmi soffocare.
Ogni tanto la mia amante molla la presa per farmi respirare.
-pensa che mi state facendo le corna- mi ordina spingendo il suo cazzo fino in fondo.
-si. Scopiamo alla faccia di quella troia di tua moglie.- urlo mentre mi scopa sempre più forte.
-è una cornuta Lorella, vero?-mi chiede tenendomi il viso contro il suo.
Posso sentire il suo respiro affannoso fischiarmi nelle orecchie.
La scena è quanto più di perverso avessi mai provato in vita mia:
Io, in piedi con le mani appoggiate al muro, mentre Lorella mi sta sfondando la figa con una cintura fallica di 21 cm.
Entrambe ansimiamo come delle troiette in calore, i nostri corpi sono contorti dal piacere, la sua bocca sta a pochi centimetri dalle mie orecchie e le sue mani giocano con la mia bocca che sbava piacere come una cagna.
Il tutto mentre simuliamo che a fottermi non è lei ma suo marito.
Geniale.
-è una cornuta Lorella, vero?- mi richiede sfilandomi il vestito verso il basso facendomi uscire i seni, grossi e sodi.
-si. È una cornuta. E godo a scoparle il marito a quella puttana- urlo muovendomi sempre più forte.
Sto per venire. Sono quasi al limite.
Inizio a tremare, sono un fiume in piena che sta per esplodere.
-scopami. Più forte.-
Lorella capisce che sto per venire e spinge il mio viso contro la parete.
Sono in trance, inizio a leccare il muro sporco.
Non sto capendo più nulla.
Lei spinge con gusto forza e passione, quando le mie gambe iniziano a tremare incontrollate e colo con un getto violento lungo di esse andando a creare una piccola pozzanghera per terra.
Urlo e ansimo senza sosta fino a che il piacere non lascia spazio a un batticuore sempre più forte.
Sento il cazzo di gomma sfilarsi dalla fica e finalmente mi siedo sul water bagnato del mio succo.
-bravissima troietta mia.- sussurra baciandomi.
-grazie- rispondo leccandomi le dita bagnate.
-leccami il cazzo, fallo per me.- mi ordina porgendomi il dildo nero al viso.
-sei insaziabile, Lorenzo- sorrido.
-sono meglio di lui. O no?-
-adoro entrambi-
Inizio a succhiare con gusto il cazzo nero mentre la fisso negli occhi.
Sono la sua troia.
-sei la mia troia- mi sussurra accarezzandomi i capelli sudati.
I miei occhi meravigliosi la fissano, sono magnetici.
Come i suoi.
Improvvisamente sento del liquido inondarmi la bocca.
Sgrano gli occhi.
-è latte, ingoia- Ordina lei.
Eseguo io.
-la prossima volta lo riempio di piscia, ok?- sussurra facendomi l'occhiolino.
Si riveste e rinfila lo strap- on nella borsa.
-ci sentiamo più tardi, amore. Ok?- mi chiede baciandomi.
-ti amo- sussurro fissandola persa nella sua maestosità.
-anche noi.-
Ed esce dal bagno lasciandomi lì, seduta e sognante.
scritto il
2018-02-05
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