Un sogno realizzato
di
Lapelleracconta
genere
etero
-salve! Posso?- chiese l'uomo brizzolato entrando in negozio a grandi passi.
-certo. Mi dica?- mi affrettai a rispondere dirigendomi verso di lui tenendo in mano la borsetta che stavo sistemando.
Rimasi subito colpita dal suo sorriso così ammaliante e il suo profumo mi faceva battere il cuore così forte.
Che succede? Pensai stringendogli la mano.
-questa è per lei.- mi disse porgendomi una rosa rossa.
Nel vederla arrossii confusa.
-grazie.- sussurrai con un filo di voce nel fissarla.
Era una rosa rossa magnifica e nel riceverla mi sentii nuovamente viva come da tempo non capitava.
-prego. È dalla prima volta che l'ho vista che volevo porgergliela in dono. Posso invitarla a pranzo?- mi chiese l'uomo inginocchiandosi.
- non so nemmeno il suo nome.- risposi tenendo la rosa ben stretta.
-Marco.-
-Elena.- risposi col cuore che batteva a mille.
Inutile sottolineare che andammo a pranzo assieme quello stesso giorno e passai delle piacevoli ore con lui gustandoci del delizioso vino rosso.
La sera stessa passò a prendermi in negozio alla chiusura e una volta salita in auto mi bendò.
-una sorpresa.- mi disse avviando la macchina.
Sentivo il cuore battere a mille, l'emozione mi faceva andare su di giri, era proprio uno di quei casi da colpo di fulmine.
Lungo tragitto continuavo a pensare a dove mi stesse portando, la mente viaggiava a gran velocità e le ipotesi più fantasiose si facevano largo in me.
Non appena la macchina si fermò sentii il cuore battere all'impazzata.
Avevo le mani sudate dall'emozione.
-arrivati. - disse il mio galantuomo aiutandomi a scendere dalla macchina.
A piccoli passi ci dirigemmo verso la mia sorpresa.
Sembravano attimi interminabili quando finalmente mi sedetti.
-eccoci. Riesci a resistere ancora un minuto?- mi chiese con quel suo tono così irresistibile.
-dove siamo?- chiesi sentendomi leggermente dondolare.
-ancora un attimo...- mi disse avvicinandosi a me e togliendomi la benda.
-sorpresa.- esclamò porgendomi un flut di vino bianco.
Restai a bocca aperta appena notai che ci trovavamo in mezzo a un piccolo laghetto su una barca in legno con il cielo stellato che ci cullava.
-wow. È, è meraviglioso!- esclamai con le lacrime per l'emozione che scivolavano lungo la mia pelle olivastra.
-è per te.- sussurrò lui avvicinandosi a me e baciandomi.
Era il sogno della mia vita, il sogno di ogni donna era quello di trovarsi in un posto così magico con l'uomo desiderato.
E io lo stavo vivendo ed ero decisa a viverlo fino in fondo.
Il nostro bacio sembrava non dovesse terminare cullato dal movimento della barca e dalla leggera brezza che soffia al chiaro di luna.
Le nostre lingue erano avvinghiate l'una all'altra e sembravano non volersi lasciare mai.
Le mie mani slacciarono la sua camicia lasciando intravedere una leggera pancetta mentre le sue scivolavano senza freno lungo le mie lunghe cosce ben delineate.
Ero in estasi e pronta a lasciarmi andare.
-sei sicura?- mi chiese lui fermandosi un attimo come per paura di offendermi.
-sicurissima.- risposi tornando a baciarlo e spingendolo con la schiena sul fondo della barca mettendomi a cavalcioni su di lui.
Mi abbracciò facendo adagiare il mio corpo sul suo, le sue mani scivolarono sulle mie natiche che si potevano intravedere dal vestitino color beige che indossavo.
Sentii il vestito sollevarsi lasciandole scoperte, ebbi un sussulto di piacere nel sentire le sue dita affondare in esse.
Continuavamo a baciarci, i nostri volti erano scossi da un rossore di piacere che bene si intonava con la mia pelle abbronzata.
Le sue dita giocavano sempre più con la mia carne la quale era desiderosa di essere sfiorata e violata in ogni suo dove.
Sentii le mutandine sfilarsi fino a sopra le ginocchia allargandosi quasi fino a rompersi.
Continuando a baciarci gli slacciai i pantaloni e glieli calai fin sotto le mutande, appoggiai il palmo della mano su di esse e sentii il suo cazzo duro avere un sussulto.
-ti desidero.- mi disse lui continuando a baciarmi.
-anche io.- risposi cullata dal leggero dondolio della barca e dalla brezza della sera.
Sentii la sua voce farsi più tremula man mano che il mio palmo scivolava sul suo cazzo duro e bagnato.
Adoravo quel momento, avrei voluto che non finisse mai mentre massaggiavo con sensualità il suo membro voglioso e fissavo il suo viso contorcersi dal piacere fino ad appoggiarlo alle mie labbra calde e pronte ad accoglierlo.
Sentii le sue mani affondare nelle mie natiche, ebbi un sussulto che si tramutò in un brivido di piacere e appoggia la sua cappella alle mie labbra.
Ci baciammo intensamente mentre con le dita spingevo su e giù il suo cazzo che si struaciava delicatamente tra la mia carne vogliosa.
Potevo sentire le mie labbra dilatarsi sempre più al passaggio della sua cappella la quale riusciva a ritagliarsi un piccolo spazio tra di esse per poi uscire nuovamente facendomi rabbrividire dalla libido che si faceva largo tra le mie cosce a grandi passi.
Le leggere onde del lago ci cullavano mentre le nostre labbra non smettevano di cercarsi l'un l'altra, sentii le sue mani affondare nuovamente nelle mie natiche e questa volta il suo cazzo scivolò per intero nella mia figa come fosse burro.
Ansimai accompagnando ogni centimetro della sua carne dentro me fino quando non potevo che sentire solo le sue palle contro le mie dita.
Inizia a muovermi sinuosamente avanti e indietro sprigionando tutta la mia carica di sensualità.
Mi allargò le natiche per permettere al suo cazzo di scivolare con facilità fino a farmelo sentire tutto.
Il cuore batteva all'impazzata, continuavo a muovermi avanti e indietro e mi sfilai del tutto il vestitino restando completamente nuda.
Inarcai la schiena all'indietro mettendomi in ginocchio con le mani sul suo petto continuando muovermi avanti e indietro.
Il suo viso era attraversato da una smorfia di piacere.
-sei meravigliosa.- disse il mio cavaliere portando le mani suoi miei seni piccoli e sodi.
Inclinai la testa all'indietro e vidi il cielo stellato a farci da contorno, una lacrima scese lungo il mio viso per poi terminare la sua corsa sul fondo della barca.
In quel momento mi dimenticai del mondo e di tutto il resto e mi persi in quel momento così romantico e irripetibile.
Sentii il fiato del mio compagno farsi sempre più pesante il quale si sedette stringendosi forte a me e mi adagiò delicatamente con la schiena sul legno caldo della barca per poi sdraiarsi su di me e continuare a spingere con sempre più forza.
Le sue mani tenevano ben larghe le mie cosce le quali erano bollenti mentre io restavo avvinghiata al suo collo gustandomi tutta la sua carica passionale che mi stava travolgendo come un treno in corsa.
La scena che si palesava nella mia mente era di quelle che mi sarei portata dietro per tutta la vita: io e il mio cavaliere che facevamo l'amore sdraiati su una piccola barchetta di legno in mezzo a un lago, sotto il cielo stellato.
Le lacrime di gioia non cessavano di scorrere lungo il mio viso mentre ansimavo ad alta volce ogni volta che il suo cazzo scivolava con forza nella mia figa fino a sentire il suo liquido caldo colare sulla mia pelle.
Ci baciammo intensamente e con passione restando abbracciati e facendoci cullare dal cielo stellato che sembrava essere li solo per noi.
-certo. Mi dica?- mi affrettai a rispondere dirigendomi verso di lui tenendo in mano la borsetta che stavo sistemando.
Rimasi subito colpita dal suo sorriso così ammaliante e il suo profumo mi faceva battere il cuore così forte.
Che succede? Pensai stringendogli la mano.
-questa è per lei.- mi disse porgendomi una rosa rossa.
Nel vederla arrossii confusa.
-grazie.- sussurrai con un filo di voce nel fissarla.
Era una rosa rossa magnifica e nel riceverla mi sentii nuovamente viva come da tempo non capitava.
-prego. È dalla prima volta che l'ho vista che volevo porgergliela in dono. Posso invitarla a pranzo?- mi chiese l'uomo inginocchiandosi.
- non so nemmeno il suo nome.- risposi tenendo la rosa ben stretta.
-Marco.-
-Elena.- risposi col cuore che batteva a mille.
Inutile sottolineare che andammo a pranzo assieme quello stesso giorno e passai delle piacevoli ore con lui gustandoci del delizioso vino rosso.
La sera stessa passò a prendermi in negozio alla chiusura e una volta salita in auto mi bendò.
-una sorpresa.- mi disse avviando la macchina.
Sentivo il cuore battere a mille, l'emozione mi faceva andare su di giri, era proprio uno di quei casi da colpo di fulmine.
Lungo tragitto continuavo a pensare a dove mi stesse portando, la mente viaggiava a gran velocità e le ipotesi più fantasiose si facevano largo in me.
Non appena la macchina si fermò sentii il cuore battere all'impazzata.
Avevo le mani sudate dall'emozione.
-arrivati. - disse il mio galantuomo aiutandomi a scendere dalla macchina.
A piccoli passi ci dirigemmo verso la mia sorpresa.
Sembravano attimi interminabili quando finalmente mi sedetti.
-eccoci. Riesci a resistere ancora un minuto?- mi chiese con quel suo tono così irresistibile.
-dove siamo?- chiesi sentendomi leggermente dondolare.
-ancora un attimo...- mi disse avvicinandosi a me e togliendomi la benda.
-sorpresa.- esclamò porgendomi un flut di vino bianco.
Restai a bocca aperta appena notai che ci trovavamo in mezzo a un piccolo laghetto su una barca in legno con il cielo stellato che ci cullava.
-wow. È, è meraviglioso!- esclamai con le lacrime per l'emozione che scivolavano lungo la mia pelle olivastra.
-è per te.- sussurrò lui avvicinandosi a me e baciandomi.
Era il sogno della mia vita, il sogno di ogni donna era quello di trovarsi in un posto così magico con l'uomo desiderato.
E io lo stavo vivendo ed ero decisa a viverlo fino in fondo.
Il nostro bacio sembrava non dovesse terminare cullato dal movimento della barca e dalla leggera brezza che soffia al chiaro di luna.
Le nostre lingue erano avvinghiate l'una all'altra e sembravano non volersi lasciare mai.
Le mie mani slacciarono la sua camicia lasciando intravedere una leggera pancetta mentre le sue scivolavano senza freno lungo le mie lunghe cosce ben delineate.
Ero in estasi e pronta a lasciarmi andare.
-sei sicura?- mi chiese lui fermandosi un attimo come per paura di offendermi.
-sicurissima.- risposi tornando a baciarlo e spingendolo con la schiena sul fondo della barca mettendomi a cavalcioni su di lui.
Mi abbracciò facendo adagiare il mio corpo sul suo, le sue mani scivolarono sulle mie natiche che si potevano intravedere dal vestitino color beige che indossavo.
Sentii il vestito sollevarsi lasciandole scoperte, ebbi un sussulto di piacere nel sentire le sue dita affondare in esse.
Continuavamo a baciarci, i nostri volti erano scossi da un rossore di piacere che bene si intonava con la mia pelle abbronzata.
Le sue dita giocavano sempre più con la mia carne la quale era desiderosa di essere sfiorata e violata in ogni suo dove.
Sentii le mutandine sfilarsi fino a sopra le ginocchia allargandosi quasi fino a rompersi.
Continuando a baciarci gli slacciai i pantaloni e glieli calai fin sotto le mutande, appoggiai il palmo della mano su di esse e sentii il suo cazzo duro avere un sussulto.
-ti desidero.- mi disse lui continuando a baciarmi.
-anche io.- risposi cullata dal leggero dondolio della barca e dalla brezza della sera.
Sentii la sua voce farsi più tremula man mano che il mio palmo scivolava sul suo cazzo duro e bagnato.
Adoravo quel momento, avrei voluto che non finisse mai mentre massaggiavo con sensualità il suo membro voglioso e fissavo il suo viso contorcersi dal piacere fino ad appoggiarlo alle mie labbra calde e pronte ad accoglierlo.
Sentii le sue mani affondare nelle mie natiche, ebbi un sussulto che si tramutò in un brivido di piacere e appoggia la sua cappella alle mie labbra.
Ci baciammo intensamente mentre con le dita spingevo su e giù il suo cazzo che si struaciava delicatamente tra la mia carne vogliosa.
Potevo sentire le mie labbra dilatarsi sempre più al passaggio della sua cappella la quale riusciva a ritagliarsi un piccolo spazio tra di esse per poi uscire nuovamente facendomi rabbrividire dalla libido che si faceva largo tra le mie cosce a grandi passi.
Le leggere onde del lago ci cullavano mentre le nostre labbra non smettevano di cercarsi l'un l'altra, sentii le sue mani affondare nuovamente nelle mie natiche e questa volta il suo cazzo scivolò per intero nella mia figa come fosse burro.
Ansimai accompagnando ogni centimetro della sua carne dentro me fino quando non potevo che sentire solo le sue palle contro le mie dita.
Inizia a muovermi sinuosamente avanti e indietro sprigionando tutta la mia carica di sensualità.
Mi allargò le natiche per permettere al suo cazzo di scivolare con facilità fino a farmelo sentire tutto.
Il cuore batteva all'impazzata, continuavo a muovermi avanti e indietro e mi sfilai del tutto il vestitino restando completamente nuda.
Inarcai la schiena all'indietro mettendomi in ginocchio con le mani sul suo petto continuando muovermi avanti e indietro.
Il suo viso era attraversato da una smorfia di piacere.
-sei meravigliosa.- disse il mio cavaliere portando le mani suoi miei seni piccoli e sodi.
Inclinai la testa all'indietro e vidi il cielo stellato a farci da contorno, una lacrima scese lungo il mio viso per poi terminare la sua corsa sul fondo della barca.
In quel momento mi dimenticai del mondo e di tutto il resto e mi persi in quel momento così romantico e irripetibile.
Sentii il fiato del mio compagno farsi sempre più pesante il quale si sedette stringendosi forte a me e mi adagiò delicatamente con la schiena sul legno caldo della barca per poi sdraiarsi su di me e continuare a spingere con sempre più forza.
Le sue mani tenevano ben larghe le mie cosce le quali erano bollenti mentre io restavo avvinghiata al suo collo gustandomi tutta la sua carica passionale che mi stava travolgendo come un treno in corsa.
La scena che si palesava nella mia mente era di quelle che mi sarei portata dietro per tutta la vita: io e il mio cavaliere che facevamo l'amore sdraiati su una piccola barchetta di legno in mezzo a un lago, sotto il cielo stellato.
Le lacrime di gioia non cessavano di scorrere lungo il mio viso mentre ansimavo ad alta volce ogni volta che il suo cazzo scivolava con forza nella mia figa fino a sentire il suo liquido caldo colare sulla mia pelle.
Ci baciammo intensamente e con passione restando abbracciati e facendoci cullare dal cielo stellato che sembrava essere li solo per noi.
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