Due mogli 43enni
di
PirataCuoreGranata
genere
incesti
Due mogli 43enni
Mi chiamo Luca, ho 25 anni, vivo in Piemonte, in un paese di 5000 abitanti.
La mia famiglia è composta da mia madre Anna, mio padre Stefano e da me.
Stefano è un uomo maturo di 55 anni, mentre Anna ha 41anni, capelli neri, occhi scuri, naso leggermente aquilino, labbra sottili, una terza abbondante di seno, un bel paio di gambe, sormontate da un sedere sporgente.
La migliore amica di mamma, ha la sua stessa età, al contrario di Anna è bionda, ha il naso all’insù, labbra carnose alta 175 cm, belle gambe con un lato B notevole, i polpacci sono pronunciati, infine il suo seno si nota per la sua 5° misura.
Lucia, questo è il nome della migliore amica di mamma, è sposata da 23 anni con Marco, un uomo che ha 60 anni.
Le nostre famiglie, non si frequentavano, in quanto i due mariti non si sopportavano, pertanto Anna e Lucia, di tanto in tanto, si ritrovavano per scambiarsi delle confidenze, a volte a casa nostra, ma la maggioranza delle volte a casa di Lucia.
Circa cinque anni fa, mamma e Lucia erano nella cucina di casa nostra, che chiacchieravano, proprio mentre sono rientrato a casa, dopo essere uscito con Romina, la mia ragazza.
Erano intente a chiacchierare a tal punto, che non mi hanno sentito arrivare, così ho sentitole confidenze, che Lucia raccontava a mia mamma.
Il discorso di Lucia era:
“Marco ormai ha raggiunto la pace dei sensi, perlomeno con me. Sono più di nove mesi che non mi sfiora neanche con un dito. Io mi ritengo, ancora una bella donna, ho ancora i miei appetiti sessuali, ma se lui non riesce più a soddisfarmi sessualmente, non so come fare”
“Beh Lucia, trovati un amante giovane che ti soddisfi” disse Anna.
“Anna, tu sai che non ho mai tradito Marco, poi non so proprio, dove potrei trovare un amante giovane”
“Cara vai su internet, ci sono dei siti, dove puoi trovare dei ragazzi appena maggiorenni, che cercano donne mature”
“Tu hai già provato?”
“Si ho provato a guardare quei siti, ma poi non ho avuto il coraggio di approfondire”
“Già, tu non hai problemi con tuo marito!”
“Ho visitato quei siti, perché anche mio marito a problemi di erezione, ma poi non ho approfondito, perché mi sarebbe sembrato di avere a che fare con Luca”
“Già Luca, è un bel ragazzo, l’ultima volta che l’ho visto, era talmente maschio, che potrebbe far girare la testa a qualunque donna”
“Sai che hai ragione, Romina la sua ragazza è così gelosa, che se lo vede vicino a qualcuna, le fa delle scenate che non ti dico” disse mamma.
Nel mentre, facendo finta di essere appena entrato, salutai le due amiche, poi andai nella mia stanza, dopo una mezzora, mamma venne a chiedermi se potevo accompagnare Lucia a casa, visto che abita in un paese limitrofo e quel giorno non aveva l’auto.
Uscii dalla stanza dopo alcuni minuti, in entrata c’era Lucia che mi aspettava, salutammo mamma ed uscimmo.
Una volta usciti dall’alloggio, prendemmo l’ascensore, visto che abitiamo al quarto piano, una volta in ascensore, senza guardare Lucia ho detto:
“Se ti serve aiuto, io per te sono disponibile”
“Scusa non capisco?”
“Niente, mi riferivo al discorso, che hai fatto con mamma”
“Quale discorso?”
“Sui boy toy!”
“Cosa sono i boy toy?”
In quel momento avevamo raggiunto il piano terra, allora dissi:
“Raggiungiamo l’auto poi parliamo”
“Ok!”
Raggiunta la mia Porsche, salimmo, quindi una volta partiti Lucia chiese:
“Allora cosa sono sti boy to?”
“Si dice boy toy, sono dei ragazzi giovani, che frequentano a livello affettivo delle signore mature”
“Perché secondo te, io avrei bisogno di un boy coso?”
“Beh ho sentito che dicevi a mamma, che a tuo marito non tira più”
“Ti ringrazio, ma non mi occorre niente, tanto meno dal figlio di un’amica”
“Lo dicevo solo per te, io non ho problemi, per scopare ho la mia ragazza!”
“Comunque, anche tua madre ha i miei stessi problemi, ma non si sognerebbe mai di trovarsi un boy coso”
“Boy toy”
Mentre viaggiavamo, ho preso la sua mano, l’ho appoggiata sul mio cazzo.
Lei l’ha retratta velocemente, poi incazzata, con lo sguardo furioso disse:
“Con questo cosa vuoi dimostrare?”
“Niente, volevo solo farti sentire le misure del cazzo, che ti sventrerà, prima la figa, poi quel magnifico culo che hai”
“Screanzato! Questo non succederà mai! Se continui lo dirò a tua madre!”
“E cosa gli dirai, che suo figlio ti ha offerto il cazzo, perché sa che quell’impotente di tuo marito non ti soddisfa?”
“Sei un figlio di puttana!”
“Beh è la tua migliore amica, se lo dici tu è perché sei informata”
“Sei proprio uno stronzo!”
Nel mentre eravamo arrivati a destinazione, scese poi sempre più irosa, disse:
“Grazie stronzo! Spero di non avere mai più bisogno di un passaggio da te”
“Ciao, comunque in qualsiasi momento per te ci sarò”
“Fottiti!”
Poi se ne andò, sbattendo la porta dell’auto, ripartii e tornai a casa.
Tre giorni dopo, ero a casa nella mia stanza, quando sentii suonare il citofono, mamma rispose, la sentii dire:
“Certo Lucia sali pure!”
Dopo alcuni minuti, Lucia entrò in casa.
Volendo sapere cos’avessero da dirsi le due donne, mi nascosi dietro la porta ad origliare.
Sentii alcune confidenze che si fecero a vicenda, poi dopo mezzora, Lucia chiese:
“Luca è in casa?”
“Si perché?”
“Perché ho avuto un guasto all’auto, siccome è stato così gentile la volta scorsa, volevo chiederle se poteva nuovamente accompagnarmi”
“Certo! Ora lo chiamo!”
Mi chiamò, io feci finta di arrivare dalla mia stanza, quindi chiesi:
“Mamma cosa c’è? Ero al telefono con Romina”
“Senti Luca, a Lucia si è rotta la macchina e non sa come tornare a casa, perciò devi accompagnarla tu a casa”
“Ma veramente, Romina mi aspetta per andare a cena”
“Luca prima accompagni Lucia, poi vai a cena con quella troietta”
“Mamma Romina non è una troietta”
“Hai ragione caro, ti chiedo scusa se ho definito la tua ragazza una troietta, dovevo definirla una grande troia”
“Perché dici questo?”
“Perché ama solo il manganello gigante, che hai in mezzo alle gambe”
“Ok mamma, accompagno Lucia!”
Detto questo, Lucia si alzò dal divano dove era seduta, salutò Anna, poi disse:
“Allora andiamo, così non farai tardi con la tua zoccoletta”
“Ok, tanto ormai voi due, Romina l’avete battezzata”
Uscimmo dall’attico, entrammo in ascensore, appena chiusa la porta Lucia disse:
“Allora dove mi porti?”
“Scusa cosa vuoi dire?”
“Che ti voglio! Dopo l’altro giorno, che mi hai fatto toccare il tuo cazzo, non faccio altro che pensare a te!”
“Facciamo così, giovedì un mio amico parte per lavoro per un mese, perciò ho la chiave di casa sua, la potremmo sfruttare per incontrarci. Così con tranquillità potrò soddisfarti col mio gingillo”
“Va bene, però adesso portami dalla stazione a prendere l’auto”
“E’ già riparata?”
“Sciocco, non potevo mica dire a tua madre, che ti cercavo, perché l’altro giorno ho toccato il cazzo di suo figlio ed ora me lo sogno giorno e notte, così ho dovuto trovare una scusa”
“Ehi, sei un Macchiavelli, in gonnella”
“Adesso la tua Macchiavelli, deve inventarsi una scusa per giovedì”
Nel mentre arrivammo alla stazione, Lucia prima di scendere, allungò una mano, mi tastò l’uccello dicendo:
“Non vedo l’ora di assaggiarti!”
Aprì la porta dell’auto, mi diede un bacio sulle labbra, infilandomi la lingua in bocca intrecciandola con la mia, poi prima di scendere:
“Mi raccomando, non stancarti troppo con la tua puttanella”
“Tranquilla! Romina è andata in Canada, torna solo tra due mesi”
“Allora, perché hai detto che dovevi andare a cena con lei?”
“Sciocca, potevo mica dire a mamma, che andavo a cena con la sua migliore amica che in quel momento era seduta sul suo divano, per di più è una donna sposata”
“Che pinocchio!”
“Ciao porcona, fammi squillare il telefono, così ho il tuo numero e posso inviarti l’indirizzo di casa del mio amico”
“Adesso però mi porti a cena?”
“E come fai con tuo marito?”
“Oh lui? E via, torna solo domani”
“Allora andiamo a cena, poi possiamo trascorrere la notte nel appartamento, del mio amico”
“Bene! Ma lui è d’accordo?”
“Beh, lui è partito la settimana scorsa”
Così Lucia, invece di scendere dall’auto, rimise i piedi dentro l’abitacolo e partimmo, la portai in un agriturismo, in un paese a 30 km di distanza, durante la cena le accarezzai la gamba dal ginocchio alla coscia, la baciai con baci sempre appassionati, dopo cena andammo direttamente nell’abitazione del mio amico.
Appena entrati mi abbracciò, mi baciò, poi andando verso la stanza da letto, ci spogliammo a vicenda, quando arrivammo al letto, eravamo completamente nudi.
Lucia era ancora più bella, le sue tette si reggevano da sole, le gambe e i glutei, erano qualcosa di stupendo, senza segno di cellulite, il boschetto tra le gambe, era ben curato, la sua pelle emanava un profumo inebriante.
Tutto questo mi ha fatto indurire il cazzo, potandolo alla massima erezione, per mia fortuna, ho una mazza bella tosta di circa 28/30 cm, ma credo che quella celestiale visione, mi abbia fatto superare i 30 cm.
Abbiamo cominciato un 69 con molta passione, tanto che dopo un quarto d’ora, Lucia mi ha detto:
“Luca ho voglia di fare l’amore con te, non vedo l’ora di sentire nella mia pancia il tuo manganello”
“Amore metti le gambe sulle mie spalle, così riuscirò a entrarti tutto”
Fece come le dissi, poi misi il cazzo all’entrata della sua figa, piano piano incominciai a spingere, quando giunsi alla fine, arretrai senza estrarlo del tutto, quindi cominciai a stantuffarla sempre più velocemente.
Ad un certo punto, cominciò a guaire e gridare:
“Cazzo, cosa mi sono persa in tutti questi anni, tu si che sai come soddisfare una signora”
“Se la signora sei tu, non è difficile, hai tutto per far contento un uomo”
“Dai non parlare, continua a scopare! Uh quanto godo, sei il mio uomo ideale, se continui così mi fai morire”
“Si è bellissimo farlo con te! Nessuna è mai riuscita a farmi eccitare come te”
“Dai continua, che stanotte voglio che tu mi farcisca come una meringa”
“Lucia sto venendo! Dove vuoi che ti sborri”
“Amore! In figa, sborrami in figa, voglio un figlio da te”
“Lucia sei sicura?”
“Come te lo devo dire, voglio la tua sborra in figa!”
Sborrai nella figa di Lucia, quella notte sborrai nella sua figa, almeno altre quattro volte.
Il mattino seguente Lucia, era tua indolenzita, ma contenta, l’accompagnai alla sua auto, prima di scendere, volle limonarmi, poi scendendo dall’auto disse:
“Amore, giovedì sera vengo a trovare Anna, poi di li andiamo dal tuo amico, li trascorriamo tutto il week end. Ti va?”
“ Certo, ma come farai con quel geloso di tuo marito?”
“T’ho detto, che ci vediamo a casa tua, perché dirò ad Anna che mi deve reggere il gioco, visto che ho seguito il suo consiglio di trovarmi un ragazzo”
“Già, ma come facciamo a non destare sospetti, se usciamo insieme da casa mia”
“Adesso che rientri, di a tua mamma, che partirai per il fine settimana, quando arriverò giovedì, io le dirò che per non destare dubbi in mio marito, devo lasciare l’auto da voi, poi chiederò che sia tu ad accompagnarmi a destinazione e anche a venirmi a riprendere”
“Va bene! Vediamo come reagisce!”
Appena a casa dissi a mamma, che avrei trascorso il fine settimana al mare con un amico.
Giovedì nel pomeriggio arriva Lucia, vado ad aprire, resto a bocca aperta, indossa una camicia azzurra, senza reggiseno, sopra una giacca blu, gonna corta sopra il ginocchio dello stesso colore della giacca, più in basso vedo le scarpe con tacco 12, le gambe inguainate da calze trasparentissime di seta azzurre.
Appena mi riprendo le dico:
“Sei bellissima, ti chiamo subito mamma”
Mamma arriva in un attimo, allora dico:
“Ciao ragazze, vi lascio ai vostri pettegolezzi”
Non ho il tempo di girarmi e fare un passo, che sento Lucia dire:
“Aspetta un attimo caro, devo chiedere un piacere a tutti due”
“Di pure Lucia, se possiamo ben volentieri, non è vero Luca?”
“Mah non so, sai che questo week end non ci sono”
“E’ solo una questione di pochi minuti per te Luca, mentre tu Anna devi solo tenermi l’auto qui, ho detto a mio marito, che sarei stata via con te questo fine settimana”
“Cos’hai fatto?”
“Ho seguito i tuoi consigli, mi sono trovata un ragazzo, ma non un ragazzo qualunque, un vero toro, anche superdotato, l’altro giorno, ho passato il pomeriggio e la notte con lui, quando ci siamo lasciati, ero distrutta, ma soddisfatta”
“Senti Lucia, non voglio che parli di queste cose in presenza del mio bambino”
“Anna il tuo bambino a 20 anni, guida una Porsche, ha una ragazza, con la quale penso faccia sesso”
“Si ma”
“Comunque Anna devi solo tenermi l’auto, in quanto al tuo bambino, deve solo accompagnarmi ad un indirizzo e lasciarmi, poi lunedì, mi passa a riprendere quando torna dalla sua gita”
“Lascia pure la macchina da noi, ma sappi che io non voglio avere problemi col tuo consorte, per quanto riguarda Luca parla con lui”
“Si Lucia, t’accompagno, basta che sia una cosa veloce, perché ho un appuntamento, con un amico e due gemelle, per andare al mare e non voglio fare tardi”
“Se fossi libera sarei gelosa, due gemelle tutte per te?” disse Lucia.
“Pensa ad essere gelosa del tuo superdotato o di tuo marito, non del mio ragazzo”
“Va bene mamma, Lucia scherzava, comunque falle mettere la vettura in garage, così andiamo, se no faccio tardi”
Così dopo aver sistemato la Mercedes di Lucia, la feci salire sulla mia Porsche, quindi partimmo per il nostro week end di sesso.
Giovedì notte, scopammo tutta la notte senza dormire, al mattino avevo versato almeno un litro di sperma nella vagina di Lucia.
Il venerdì mattina lo passammo a coccolarci, il pomeriggio andammo a fare la spesa per la cena, la sera tornammo a letto, facemmo l’amore fino al mattino successivo.
Il sabato mattina dormimmo, a mezzogiorno la portai a pranzo in un bel ristorante in una cittadina vicina, il pomeriggio passeggiammo tenendoci per mano.
La sera andammo al mare dove passeggiammo sulla spiaggia, poi cenammo a base di pesci in un ristorante con vista mare, tornammo sulla spiaggia deserta, dove facemmo l’amore.
Rientrammo la mattina della domenica, ci fiondammo subito a letto, dove trascorremmo tutta la domenica a scopare, con delle pause, in cui ci appisolavamo, il lunedì mattina, tornammo a casa mia.
Mamma ci aspettava, era curiosa di sapere da Lucia, come fosse andata e chi era il suo ragazzo.
Io le salutai, trovando la scusa che ero stanco del viaggio, andai a coricarmi.
Dopo un’ora, mamma venne a svegliarmi, incominciò un interrogatorio:
“Luca hai visto il ragazzo di Lucia? E’ davvero un boy toy? Che coraggio che ha Lucia trovarsi un ragazzino! Tu che pensi? Luca tu che sei così giovane, andresti con una tardona come Lucia?”
La fermai, mettendole una mano sulla bocca, poi dissi:
“Mamma fermati, se no tutte queste domande rimarranno senza risposta”
“Scusa caro, ma sono stata io, scherzando che ho detto a Lucia di trovarsi un toy boy, visto che suo marito è diventato impotente, perciò mi sento responsabile”
“Comunque si, ho visto il suo ragazzo. Si è un toy boy. Penso che se trova soddisfazione con lui fa bene, anzi dovrebbe lasciare il marito. In quanto, se io andrei con una tardona ti dico di si”
Mi chiamo Luca, ho 25 anni, vivo in Piemonte, in un paese di 5000 abitanti.
La mia famiglia è composta da mia madre Anna, mio padre Stefano e da me.
Stefano è un uomo maturo di 55 anni, mentre Anna ha 41anni, capelli neri, occhi scuri, naso leggermente aquilino, labbra sottili, una terza abbondante di seno, un bel paio di gambe, sormontate da un sedere sporgente.
La migliore amica di mamma, ha la sua stessa età, al contrario di Anna è bionda, ha il naso all’insù, labbra carnose alta 175 cm, belle gambe con un lato B notevole, i polpacci sono pronunciati, infine il suo seno si nota per la sua 5° misura.
Lucia, questo è il nome della migliore amica di mamma, è sposata da 23 anni con Marco, un uomo che ha 60 anni.
Le nostre famiglie, non si frequentavano, in quanto i due mariti non si sopportavano, pertanto Anna e Lucia, di tanto in tanto, si ritrovavano per scambiarsi delle confidenze, a volte a casa nostra, ma la maggioranza delle volte a casa di Lucia.
Circa cinque anni fa, mamma e Lucia erano nella cucina di casa nostra, che chiacchieravano, proprio mentre sono rientrato a casa, dopo essere uscito con Romina, la mia ragazza.
Erano intente a chiacchierare a tal punto, che non mi hanno sentito arrivare, così ho sentitole confidenze, che Lucia raccontava a mia mamma.
Il discorso di Lucia era:
“Marco ormai ha raggiunto la pace dei sensi, perlomeno con me. Sono più di nove mesi che non mi sfiora neanche con un dito. Io mi ritengo, ancora una bella donna, ho ancora i miei appetiti sessuali, ma se lui non riesce più a soddisfarmi sessualmente, non so come fare”
“Beh Lucia, trovati un amante giovane che ti soddisfi” disse Anna.
“Anna, tu sai che non ho mai tradito Marco, poi non so proprio, dove potrei trovare un amante giovane”
“Cara vai su internet, ci sono dei siti, dove puoi trovare dei ragazzi appena maggiorenni, che cercano donne mature”
“Tu hai già provato?”
“Si ho provato a guardare quei siti, ma poi non ho avuto il coraggio di approfondire”
“Già, tu non hai problemi con tuo marito!”
“Ho visitato quei siti, perché anche mio marito a problemi di erezione, ma poi non ho approfondito, perché mi sarebbe sembrato di avere a che fare con Luca”
“Già Luca, è un bel ragazzo, l’ultima volta che l’ho visto, era talmente maschio, che potrebbe far girare la testa a qualunque donna”
“Sai che hai ragione, Romina la sua ragazza è così gelosa, che se lo vede vicino a qualcuna, le fa delle scenate che non ti dico” disse mamma.
Nel mentre, facendo finta di essere appena entrato, salutai le due amiche, poi andai nella mia stanza, dopo una mezzora, mamma venne a chiedermi se potevo accompagnare Lucia a casa, visto che abita in un paese limitrofo e quel giorno non aveva l’auto.
Uscii dalla stanza dopo alcuni minuti, in entrata c’era Lucia che mi aspettava, salutammo mamma ed uscimmo.
Una volta usciti dall’alloggio, prendemmo l’ascensore, visto che abitiamo al quarto piano, una volta in ascensore, senza guardare Lucia ho detto:
“Se ti serve aiuto, io per te sono disponibile”
“Scusa non capisco?”
“Niente, mi riferivo al discorso, che hai fatto con mamma”
“Quale discorso?”
“Sui boy toy!”
“Cosa sono i boy toy?”
In quel momento avevamo raggiunto il piano terra, allora dissi:
“Raggiungiamo l’auto poi parliamo”
“Ok!”
Raggiunta la mia Porsche, salimmo, quindi una volta partiti Lucia chiese:
“Allora cosa sono sti boy to?”
“Si dice boy toy, sono dei ragazzi giovani, che frequentano a livello affettivo delle signore mature”
“Perché secondo te, io avrei bisogno di un boy coso?”
“Beh ho sentito che dicevi a mamma, che a tuo marito non tira più”
“Ti ringrazio, ma non mi occorre niente, tanto meno dal figlio di un’amica”
“Lo dicevo solo per te, io non ho problemi, per scopare ho la mia ragazza!”
“Comunque, anche tua madre ha i miei stessi problemi, ma non si sognerebbe mai di trovarsi un boy coso”
“Boy toy”
Mentre viaggiavamo, ho preso la sua mano, l’ho appoggiata sul mio cazzo.
Lei l’ha retratta velocemente, poi incazzata, con lo sguardo furioso disse:
“Con questo cosa vuoi dimostrare?”
“Niente, volevo solo farti sentire le misure del cazzo, che ti sventrerà, prima la figa, poi quel magnifico culo che hai”
“Screanzato! Questo non succederà mai! Se continui lo dirò a tua madre!”
“E cosa gli dirai, che suo figlio ti ha offerto il cazzo, perché sa che quell’impotente di tuo marito non ti soddisfa?”
“Sei un figlio di puttana!”
“Beh è la tua migliore amica, se lo dici tu è perché sei informata”
“Sei proprio uno stronzo!”
Nel mentre eravamo arrivati a destinazione, scese poi sempre più irosa, disse:
“Grazie stronzo! Spero di non avere mai più bisogno di un passaggio da te”
“Ciao, comunque in qualsiasi momento per te ci sarò”
“Fottiti!”
Poi se ne andò, sbattendo la porta dell’auto, ripartii e tornai a casa.
Tre giorni dopo, ero a casa nella mia stanza, quando sentii suonare il citofono, mamma rispose, la sentii dire:
“Certo Lucia sali pure!”
Dopo alcuni minuti, Lucia entrò in casa.
Volendo sapere cos’avessero da dirsi le due donne, mi nascosi dietro la porta ad origliare.
Sentii alcune confidenze che si fecero a vicenda, poi dopo mezzora, Lucia chiese:
“Luca è in casa?”
“Si perché?”
“Perché ho avuto un guasto all’auto, siccome è stato così gentile la volta scorsa, volevo chiederle se poteva nuovamente accompagnarmi”
“Certo! Ora lo chiamo!”
Mi chiamò, io feci finta di arrivare dalla mia stanza, quindi chiesi:
“Mamma cosa c’è? Ero al telefono con Romina”
“Senti Luca, a Lucia si è rotta la macchina e non sa come tornare a casa, perciò devi accompagnarla tu a casa”
“Ma veramente, Romina mi aspetta per andare a cena”
“Luca prima accompagni Lucia, poi vai a cena con quella troietta”
“Mamma Romina non è una troietta”
“Hai ragione caro, ti chiedo scusa se ho definito la tua ragazza una troietta, dovevo definirla una grande troia”
“Perché dici questo?”
“Perché ama solo il manganello gigante, che hai in mezzo alle gambe”
“Ok mamma, accompagno Lucia!”
Detto questo, Lucia si alzò dal divano dove era seduta, salutò Anna, poi disse:
“Allora andiamo, così non farai tardi con la tua zoccoletta”
“Ok, tanto ormai voi due, Romina l’avete battezzata”
Uscimmo dall’attico, entrammo in ascensore, appena chiusa la porta Lucia disse:
“Allora dove mi porti?”
“Scusa cosa vuoi dire?”
“Che ti voglio! Dopo l’altro giorno, che mi hai fatto toccare il tuo cazzo, non faccio altro che pensare a te!”
“Facciamo così, giovedì un mio amico parte per lavoro per un mese, perciò ho la chiave di casa sua, la potremmo sfruttare per incontrarci. Così con tranquillità potrò soddisfarti col mio gingillo”
“Va bene, però adesso portami dalla stazione a prendere l’auto”
“E’ già riparata?”
“Sciocco, non potevo mica dire a tua madre, che ti cercavo, perché l’altro giorno ho toccato il cazzo di suo figlio ed ora me lo sogno giorno e notte, così ho dovuto trovare una scusa”
“Ehi, sei un Macchiavelli, in gonnella”
“Adesso la tua Macchiavelli, deve inventarsi una scusa per giovedì”
Nel mentre arrivammo alla stazione, Lucia prima di scendere, allungò una mano, mi tastò l’uccello dicendo:
“Non vedo l’ora di assaggiarti!”
Aprì la porta dell’auto, mi diede un bacio sulle labbra, infilandomi la lingua in bocca intrecciandola con la mia, poi prima di scendere:
“Mi raccomando, non stancarti troppo con la tua puttanella”
“Tranquilla! Romina è andata in Canada, torna solo tra due mesi”
“Allora, perché hai detto che dovevi andare a cena con lei?”
“Sciocca, potevo mica dire a mamma, che andavo a cena con la sua migliore amica che in quel momento era seduta sul suo divano, per di più è una donna sposata”
“Che pinocchio!”
“Ciao porcona, fammi squillare il telefono, così ho il tuo numero e posso inviarti l’indirizzo di casa del mio amico”
“Adesso però mi porti a cena?”
“E come fai con tuo marito?”
“Oh lui? E via, torna solo domani”
“Allora andiamo a cena, poi possiamo trascorrere la notte nel appartamento, del mio amico”
“Bene! Ma lui è d’accordo?”
“Beh, lui è partito la settimana scorsa”
Così Lucia, invece di scendere dall’auto, rimise i piedi dentro l’abitacolo e partimmo, la portai in un agriturismo, in un paese a 30 km di distanza, durante la cena le accarezzai la gamba dal ginocchio alla coscia, la baciai con baci sempre appassionati, dopo cena andammo direttamente nell’abitazione del mio amico.
Appena entrati mi abbracciò, mi baciò, poi andando verso la stanza da letto, ci spogliammo a vicenda, quando arrivammo al letto, eravamo completamente nudi.
Lucia era ancora più bella, le sue tette si reggevano da sole, le gambe e i glutei, erano qualcosa di stupendo, senza segno di cellulite, il boschetto tra le gambe, era ben curato, la sua pelle emanava un profumo inebriante.
Tutto questo mi ha fatto indurire il cazzo, potandolo alla massima erezione, per mia fortuna, ho una mazza bella tosta di circa 28/30 cm, ma credo che quella celestiale visione, mi abbia fatto superare i 30 cm.
Abbiamo cominciato un 69 con molta passione, tanto che dopo un quarto d’ora, Lucia mi ha detto:
“Luca ho voglia di fare l’amore con te, non vedo l’ora di sentire nella mia pancia il tuo manganello”
“Amore metti le gambe sulle mie spalle, così riuscirò a entrarti tutto”
Fece come le dissi, poi misi il cazzo all’entrata della sua figa, piano piano incominciai a spingere, quando giunsi alla fine, arretrai senza estrarlo del tutto, quindi cominciai a stantuffarla sempre più velocemente.
Ad un certo punto, cominciò a guaire e gridare:
“Cazzo, cosa mi sono persa in tutti questi anni, tu si che sai come soddisfare una signora”
“Se la signora sei tu, non è difficile, hai tutto per far contento un uomo”
“Dai non parlare, continua a scopare! Uh quanto godo, sei il mio uomo ideale, se continui così mi fai morire”
“Si è bellissimo farlo con te! Nessuna è mai riuscita a farmi eccitare come te”
“Dai continua, che stanotte voglio che tu mi farcisca come una meringa”
“Lucia sto venendo! Dove vuoi che ti sborri”
“Amore! In figa, sborrami in figa, voglio un figlio da te”
“Lucia sei sicura?”
“Come te lo devo dire, voglio la tua sborra in figa!”
Sborrai nella figa di Lucia, quella notte sborrai nella sua figa, almeno altre quattro volte.
Il mattino seguente Lucia, era tua indolenzita, ma contenta, l’accompagnai alla sua auto, prima di scendere, volle limonarmi, poi scendendo dall’auto disse:
“Amore, giovedì sera vengo a trovare Anna, poi di li andiamo dal tuo amico, li trascorriamo tutto il week end. Ti va?”
“ Certo, ma come farai con quel geloso di tuo marito?”
“T’ho detto, che ci vediamo a casa tua, perché dirò ad Anna che mi deve reggere il gioco, visto che ho seguito il suo consiglio di trovarmi un ragazzo”
“Già, ma come facciamo a non destare sospetti, se usciamo insieme da casa mia”
“Adesso che rientri, di a tua mamma, che partirai per il fine settimana, quando arriverò giovedì, io le dirò che per non destare dubbi in mio marito, devo lasciare l’auto da voi, poi chiederò che sia tu ad accompagnarmi a destinazione e anche a venirmi a riprendere”
“Va bene! Vediamo come reagisce!”
Appena a casa dissi a mamma, che avrei trascorso il fine settimana al mare con un amico.
Giovedì nel pomeriggio arriva Lucia, vado ad aprire, resto a bocca aperta, indossa una camicia azzurra, senza reggiseno, sopra una giacca blu, gonna corta sopra il ginocchio dello stesso colore della giacca, più in basso vedo le scarpe con tacco 12, le gambe inguainate da calze trasparentissime di seta azzurre.
Appena mi riprendo le dico:
“Sei bellissima, ti chiamo subito mamma”
Mamma arriva in un attimo, allora dico:
“Ciao ragazze, vi lascio ai vostri pettegolezzi”
Non ho il tempo di girarmi e fare un passo, che sento Lucia dire:
“Aspetta un attimo caro, devo chiedere un piacere a tutti due”
“Di pure Lucia, se possiamo ben volentieri, non è vero Luca?”
“Mah non so, sai che questo week end non ci sono”
“E’ solo una questione di pochi minuti per te Luca, mentre tu Anna devi solo tenermi l’auto qui, ho detto a mio marito, che sarei stata via con te questo fine settimana”
“Cos’hai fatto?”
“Ho seguito i tuoi consigli, mi sono trovata un ragazzo, ma non un ragazzo qualunque, un vero toro, anche superdotato, l’altro giorno, ho passato il pomeriggio e la notte con lui, quando ci siamo lasciati, ero distrutta, ma soddisfatta”
“Senti Lucia, non voglio che parli di queste cose in presenza del mio bambino”
“Anna il tuo bambino a 20 anni, guida una Porsche, ha una ragazza, con la quale penso faccia sesso”
“Si ma”
“Comunque Anna devi solo tenermi l’auto, in quanto al tuo bambino, deve solo accompagnarmi ad un indirizzo e lasciarmi, poi lunedì, mi passa a riprendere quando torna dalla sua gita”
“Lascia pure la macchina da noi, ma sappi che io non voglio avere problemi col tuo consorte, per quanto riguarda Luca parla con lui”
“Si Lucia, t’accompagno, basta che sia una cosa veloce, perché ho un appuntamento, con un amico e due gemelle, per andare al mare e non voglio fare tardi”
“Se fossi libera sarei gelosa, due gemelle tutte per te?” disse Lucia.
“Pensa ad essere gelosa del tuo superdotato o di tuo marito, non del mio ragazzo”
“Va bene mamma, Lucia scherzava, comunque falle mettere la vettura in garage, così andiamo, se no faccio tardi”
Così dopo aver sistemato la Mercedes di Lucia, la feci salire sulla mia Porsche, quindi partimmo per il nostro week end di sesso.
Giovedì notte, scopammo tutta la notte senza dormire, al mattino avevo versato almeno un litro di sperma nella vagina di Lucia.
Il venerdì mattina lo passammo a coccolarci, il pomeriggio andammo a fare la spesa per la cena, la sera tornammo a letto, facemmo l’amore fino al mattino successivo.
Il sabato mattina dormimmo, a mezzogiorno la portai a pranzo in un bel ristorante in una cittadina vicina, il pomeriggio passeggiammo tenendoci per mano.
La sera andammo al mare dove passeggiammo sulla spiaggia, poi cenammo a base di pesci in un ristorante con vista mare, tornammo sulla spiaggia deserta, dove facemmo l’amore.
Rientrammo la mattina della domenica, ci fiondammo subito a letto, dove trascorremmo tutta la domenica a scopare, con delle pause, in cui ci appisolavamo, il lunedì mattina, tornammo a casa mia.
Mamma ci aspettava, era curiosa di sapere da Lucia, come fosse andata e chi era il suo ragazzo.
Io le salutai, trovando la scusa che ero stanco del viaggio, andai a coricarmi.
Dopo un’ora, mamma venne a svegliarmi, incominciò un interrogatorio:
“Luca hai visto il ragazzo di Lucia? E’ davvero un boy toy? Che coraggio che ha Lucia trovarsi un ragazzino! Tu che pensi? Luca tu che sei così giovane, andresti con una tardona come Lucia?”
La fermai, mettendole una mano sulla bocca, poi dissi:
“Mamma fermati, se no tutte queste domande rimarranno senza risposta”
“Scusa caro, ma sono stata io, scherzando che ho detto a Lucia di trovarsi un toy boy, visto che suo marito è diventato impotente, perciò mi sento responsabile”
“Comunque si, ho visto il suo ragazzo. Si è un toy boy. Penso che se trova soddisfazione con lui fa bene, anzi dovrebbe lasciare il marito. In quanto, se io andrei con una tardona ti dico di si”
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