Attrazione proibita ( capitolo secondo)
di
Pamts
genere
incesti
Ormai erano passati alcuni mesi da quando Pam e suo zio Tom vivevano assieme.
Avevano imparato a conoscersi un pò meglio, a passare del tempo assieme, e a cercare di avere pazienza e comprensione uno con l'altro.
Dopo l'accaduto del bagno non era più successo nulla di sconveniente, anche se lo zio continuava a fantasticare su di lei, e Pam ci ripensava di tanto in tanto, soprattutto verso la sera.
Una domenica mattina, dopo essere uscita per una corsa, rientrò a casa senza che lo zio la sentisse rientrare. Si tolse le scarpe e la felpa, e andò in cucina a prepararsi un caffè.
Poco dopo salì al piano di sopra per chiedere allo zio se ne voleva anche Lui, e notò che la porta era per metà aperta, e lui si masturbava guardando lo schermo del suo cellulare. Le parve di sentir sussurrare con tenerezza e frustrazione un "oh Pam." Pam si immobilizzò, lo osservò per qualche secondo, e poi cercando di non fare rumore si diresse verso la camera. Lo ziò sentì la porta della camera di Pam socchiudersi, si immobilizzò, si ricompose, corse al bagno a lavarsi le mani e si diresse verso la camera di Pam.
"Ehi ciao. Ci sei? Posso entrare?" Chiese senza aspettare risposta.
La vide dietro l'anta dell' armadio, doveva essere in intimo perché poteva scorgere una parte di gamba nuda e di braccio.
"Ciao. Si mi sto cambiando. Sono uscita per una corsa. Ho messo su del caffè, ne vuoi?" Chiese lei cercando di nascondere l'imbarazzo, soprattutto del fatto di non essere sicura di aver sentito bene quel sospiro bofonchiato sottovoce.
"Certo grazie". Le rispose facendo per uscire, ma si fermò a osservarla per qualche secondo dallo spiraglio della porta socchiusa.
Aveva intuito giusto.
Era seminuda e si stava cambiando.
Scese in cucina per spegnere il caffè, ma vide che ci aveva già pensato lo zio. Pam era in accappatoio, lo zio in pantaloncini e maglietta.
Lo zio tornò in cucina e si immobilizzò per un momento. La vide seduta sullo sgabello con la tazza di caffè fumante tra le mani, e notò che l'accappatoio si era scortato leggermente di lato senza che lei se ne fosse accorta. Poteva intravedere un angolo del suo pube. Notò che era ben depilata. Fece finta di nulla anche se sentiva il suo membro inturgidirsi , e si diresse al lavello. Uscì dalla cucina e andò in bagno. Poco dopo Pam posò la tazza nel lavello e si diresse verso il bagno, ma questa volta bussò giusto per essere sicura che fosse libero. Sentì dei flebili gemiti provenire dal bagno.
Lo zio sentendo bussare sussultò, si ricompose e uscì dal bagno. Lo stava facendo impazzire. E il fatto che lei non se ne rendesse nemmeno conto lo faceva impazzire ancora di più. Doveva fare qualcosa al più presto perchè stava perdendo il controllo. Non sapeva quanto ancora poteva resistere senza saltarle addosso e farla sua.
Pam entrò in bagno non appena lo zio uscì e si chiuse dentro a chiave, onde evitare altre spiacevoli situazioni. Notò che lo zio aveva lasciato il telefono in bagno, ma non ci fece caso. Entrò in doccia e si crogiolò sotto l'acqua calda per una buona mezz'ora. Si massaggiò il collo e le spalle, si insaponò il corpo con il guanto. Si massaggiò i capelli mentre si insaponava, e infine si massaggiò la pancia e il pube. Iniziava a sentirsi eccitata, rilassata, così iniziò a masturbarsi. Prima si massaggiò il pube solleticando il clitoride, poi si infilò un dito dentro giocando con il pollice. Emetteva piccoli sospiri flebili e gemeva piano finchè non raggiunse l'orgasmo. Finì di risciacquarsi e uscì dalla doccia. Si avvolse nell' asciugamano e si asciugò i capelli. Poi andò in camera sua.
"Zio, hai dimenticato il cellulare in bagno. Dovresti fare piu attenzione perchè io faccio sempre un casino con l'acqua quando esco bagnando dappertutto... Poi se si rompe non dare la colpa a me." Gli disse prima di andare in camera. Aveva provato a sbloccarlo ma c'era la password. Era incuriosita, voleva sapere cosa c'era nel telefono di suo zio, se era davvero gentile e cordiale come sembrava o se era un porco a cui piaceva masturbarsi guardando i porno dal cellulare.
Lo zio chiuse la porta e sbloccò il cellulare. Cazzo. Aveva lasciato la videocamera accesa.
Senza volerlo aveva ripreso tutta la scena della doccia. Cazzo. Ora aveva un video in cui si vedeva sua nipote nuda sotto la doccia in un momento di intimità. Era un bel pasticcio.
Tolse il volume e avviò il video.
Gli parve che gli scoppiasse il cuore in gola. E soprattutto qualcos'altro stava iniziando a scoppiargli nei pantaloni. Si concentrò cercando di provare disgusto in ciò che vedeva, ma non faceva altro che eccitare sempre di più. E quando la vide insaponarsi e masturbarsi, domandò indietro il video, si abbassò i pantaloni, iniziò a masturbarsi prima a ritmo lento, e quando la vide masturbarsi aumentò il ritmo sempre più veloce, finchè vennero praticamente assieme.
Aveva fatto un bel macello. Non doveva più succedere.
...
CONTINUA
Avevano imparato a conoscersi un pò meglio, a passare del tempo assieme, e a cercare di avere pazienza e comprensione uno con l'altro.
Dopo l'accaduto del bagno non era più successo nulla di sconveniente, anche se lo zio continuava a fantasticare su di lei, e Pam ci ripensava di tanto in tanto, soprattutto verso la sera.
Una domenica mattina, dopo essere uscita per una corsa, rientrò a casa senza che lo zio la sentisse rientrare. Si tolse le scarpe e la felpa, e andò in cucina a prepararsi un caffè.
Poco dopo salì al piano di sopra per chiedere allo zio se ne voleva anche Lui, e notò che la porta era per metà aperta, e lui si masturbava guardando lo schermo del suo cellulare. Le parve di sentir sussurrare con tenerezza e frustrazione un "oh Pam." Pam si immobilizzò, lo osservò per qualche secondo, e poi cercando di non fare rumore si diresse verso la camera. Lo ziò sentì la porta della camera di Pam socchiudersi, si immobilizzò, si ricompose, corse al bagno a lavarsi le mani e si diresse verso la camera di Pam.
"Ehi ciao. Ci sei? Posso entrare?" Chiese senza aspettare risposta.
La vide dietro l'anta dell' armadio, doveva essere in intimo perché poteva scorgere una parte di gamba nuda e di braccio.
"Ciao. Si mi sto cambiando. Sono uscita per una corsa. Ho messo su del caffè, ne vuoi?" Chiese lei cercando di nascondere l'imbarazzo, soprattutto del fatto di non essere sicura di aver sentito bene quel sospiro bofonchiato sottovoce.
"Certo grazie". Le rispose facendo per uscire, ma si fermò a osservarla per qualche secondo dallo spiraglio della porta socchiusa.
Aveva intuito giusto.
Era seminuda e si stava cambiando.
Scese in cucina per spegnere il caffè, ma vide che ci aveva già pensato lo zio. Pam era in accappatoio, lo zio in pantaloncini e maglietta.
Lo zio tornò in cucina e si immobilizzò per un momento. La vide seduta sullo sgabello con la tazza di caffè fumante tra le mani, e notò che l'accappatoio si era scortato leggermente di lato senza che lei se ne fosse accorta. Poteva intravedere un angolo del suo pube. Notò che era ben depilata. Fece finta di nulla anche se sentiva il suo membro inturgidirsi , e si diresse al lavello. Uscì dalla cucina e andò in bagno. Poco dopo Pam posò la tazza nel lavello e si diresse verso il bagno, ma questa volta bussò giusto per essere sicura che fosse libero. Sentì dei flebili gemiti provenire dal bagno.
Lo zio sentendo bussare sussultò, si ricompose e uscì dal bagno. Lo stava facendo impazzire. E il fatto che lei non se ne rendesse nemmeno conto lo faceva impazzire ancora di più. Doveva fare qualcosa al più presto perchè stava perdendo il controllo. Non sapeva quanto ancora poteva resistere senza saltarle addosso e farla sua.
Pam entrò in bagno non appena lo zio uscì e si chiuse dentro a chiave, onde evitare altre spiacevoli situazioni. Notò che lo zio aveva lasciato il telefono in bagno, ma non ci fece caso. Entrò in doccia e si crogiolò sotto l'acqua calda per una buona mezz'ora. Si massaggiò il collo e le spalle, si insaponò il corpo con il guanto. Si massaggiò i capelli mentre si insaponava, e infine si massaggiò la pancia e il pube. Iniziava a sentirsi eccitata, rilassata, così iniziò a masturbarsi. Prima si massaggiò il pube solleticando il clitoride, poi si infilò un dito dentro giocando con il pollice. Emetteva piccoli sospiri flebili e gemeva piano finchè non raggiunse l'orgasmo. Finì di risciacquarsi e uscì dalla doccia. Si avvolse nell' asciugamano e si asciugò i capelli. Poi andò in camera sua.
"Zio, hai dimenticato il cellulare in bagno. Dovresti fare piu attenzione perchè io faccio sempre un casino con l'acqua quando esco bagnando dappertutto... Poi se si rompe non dare la colpa a me." Gli disse prima di andare in camera. Aveva provato a sbloccarlo ma c'era la password. Era incuriosita, voleva sapere cosa c'era nel telefono di suo zio, se era davvero gentile e cordiale come sembrava o se era un porco a cui piaceva masturbarsi guardando i porno dal cellulare.
Lo zio chiuse la porta e sbloccò il cellulare. Cazzo. Aveva lasciato la videocamera accesa.
Senza volerlo aveva ripreso tutta la scena della doccia. Cazzo. Ora aveva un video in cui si vedeva sua nipote nuda sotto la doccia in un momento di intimità. Era un bel pasticcio.
Tolse il volume e avviò il video.
Gli parve che gli scoppiasse il cuore in gola. E soprattutto qualcos'altro stava iniziando a scoppiargli nei pantaloni. Si concentrò cercando di provare disgusto in ciò che vedeva, ma non faceva altro che eccitare sempre di più. E quando la vide insaponarsi e masturbarsi, domandò indietro il video, si abbassò i pantaloni, iniziò a masturbarsi prima a ritmo lento, e quando la vide masturbarsi aumentò il ritmo sempre più veloce, finchè vennero praticamente assieme.
Aveva fatto un bel macello. Non doveva più succedere.
...
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