Attrazione proibita ( capitolo primo)

di
genere
incesti

Forse doveva dargli una possibilità.
In fondo non doveva essere facile nemmeno per lui.
Avere a che fare con una ragazzina scontrosa, dover cambiare città e posto di lavoro.
Così dopo aver sistemato la cucina e aver lavato i piatti, andò in camera sua. Decise che sarebbe andata a scusarsi per il suo comportamento, ma prima aveva bisogno di un bagno caldo per rilassarsi. Si sentiva strana, come se si fosse liberata di un peso. Passando per il corridoio vide che la porta della camera di suo zio era socchiusa, e che lui si stava cambiando dando le spalle alla porta. Si fermò per un secondo, osservando la sua silhouette. Era magro, ma muscoloso come una persona che ha fatto sport per tutta la vita. Non a livello di un culturista comunque.
Scrollò la testa e si diresse verso la sua camera sperando che non l'avesse vista. Si spogliò, si coprì con l'asciugamano e andò in bagno. Si immerse nella vasca da bagno, l'acqua calda la fece subito rilassare e calmare. Stava quasi per addormentarsi da tanto era assuefattoa da quella sensazione piacevole, quando sentì la porta aprirsi. Si ritrovò lo zio sulla soglia, con solo un asciugamano intorno alla vita.
Lei si coprì il seno con le mani e lo fissò perplessa.
"Scusami. Oddio non pensavo fosse occupato. Scusa. Esco".
Così lo zio uscì richiudendosi la porta alle spalle.
"Ricordati di chiuderti a chiave la prossima volta." Le gridò da oltre la porta in tono scherzoso.
Lei era ancora intontita, un vortice di emozioni e pensieri le stavano girando per la testa.
Ma allo stesso tempo si sentiva in pace.
Così si sciacquò i capelli, si avvolse nell' asciugamano, e uscì dal bagno. Si vestì con dei pantaloncini e una canottiera, come usava dormire di solito , e provò a bussare alla porta dello zio.
"Ehi. È aperto. Senti scusa per prima. Non avevo idea che c'eri tu in bagno. Pensavo non ci fosse nessuno".
"Non fa niente. Anzi, ho riflettuto su ciò che mi hai detto, e credo tu abbia ragione. Scusami se sono stata insopportabile in questo periodo. Spero potremmo ricominciare col piede giusto."
Lo zio si voltò verso di lei, la osservò incuriosito, e anche se sapeva che non doveva, la rivedeva pacifica nuda immersa nella vasca da bagno che si copriva.
Non riusciva a non pensarci. Era una dea.
"Tranquilla. Capisco che per te non deve essere facile questa situazione. Non lo è neanche per me. Dobbiamo solo imparare a conoscerci e trovare un equilibrio. Vedrai che pian piano le cose andranno meglio. Ora vai a dormire che domani cè scuola".
Le disse avvicinandosi, e salutandola con un bacio sulla fronte.
"Buonanotte."
Non appena Pam uscì dalla stanza, lo zio andò al bagno a fare una doccia. Sapeva che non era appropriato pensarci, ma non poteva farne a meno. Così aprì l'acqua tiepida e si crogiolò sotto l'acqua per più di mezz'ora. Continuava a restargli impresso il corpo perfetto di sua nipote. Se la immaginava già nuda davanti a lui. Fantasticava su come poteva essere assaporare le sue labbra sottili, sentire il suo profumo addosso, la sensazione della sua pelle.
Scrollò la testa cercando di allontanare quei pensieri, ma alla fine, cedette e si masturbò appoggiandosi con una mano alla parete della doccia raggiungendo l'orgasmo in meno di cinque minuti. Si sentiva sfinito. Aveva paura di quel pensiero. Non era da lui. Lo faceva sentire vulnerabile.

Anche Pam ci mise un pò ad addormentarsi. Ripensò a suo zio seminudo mentre si cambiava, al suo corpo perfetto nonostante i suoi quarant'anni. Ripensava allo sbotto in cucina, al suo tono autorevole e al suo sguardo glaciale. Le aveva fatto venire i brividi.
Iniziava anche a provare disagio per essere stata vista nuda, anche se accidentalmente, da suo zio.
Ma al contempo il pensiero le faceva sentire uno strano formicolio all' altezza del ventre e del pube.
Anche lei finì senza volerlo col massaggiarsi le parti intime finchè non si addormentò.
...
CONTINUA
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2018-04-02
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