Corteggiamento (parte prima)
di
Pamts
genere
etero
La tensione stava iniziando a salire. Così come il desiderio.
Seduti al banco del del bar, uno di fronte all' altra, si guardavano dritti nell'anima, non distolsero lo sguardo nemmeno per un secondo.
Lei si mordeva il labbro inferiore, lui accennava un sorriso intrigante.
Lei stava seduta di fronte a lui a gambe incrociate, mentre lui stava seduto comodamente pregustandosi mentalmente il finale della serata.
" Quindi secondo te, è giusto che nel mondo del lavoro spesso gli uomini siano più pagati delle donne, anche se si tratta dello stesso lavoro?" Chiese lei con voce sensuale.
"Assolutamente no. Credo solo che per quanto riguarda alcuni lavori gli uomini siano più indicati, e quindi credo non sia un male che vengano retribuiti maggiormente." Rispose lui con tono caldo, per tenere testa alla provocazione di lei.
Continuarono a fissarsi, sorseggiando i loro drink appena ordinati.
Lei lo provocava, senza metterci troppo impegno. Le veniva naturale.
Lui non le staccava gli occhi di dosso. La ammirava, lo intrigava, lo eccitata, anche se eventualmente non fossero finiti a letto insieme alla fine della serata.
Il loro era un gioco di sfida, di intrigo e curiosità.
Parlavano raramente di sesso, anzi. Riuscivano a rendere sensuale qualsiasi argomento che affrontavano. Senza toccarsi, solo con il loro linguaggio corporeo.
Dopo circa un ora parlarono il conto e uscirono dal locale.
Lui era alto, come lo era lei, anche se di poco più bassa di lui.
Camminarono sottobraccio nei loro abiti eleganti ma non eccessivi per diverso tempo. Parlavano piano, con voce calda e complice.
Erano amici da anni, e di tanto in tanto andavano a letto insieme senza impegnarsi. Per il solo piacere di godersi quell' atto così ricco di emozioni e di arte qual era il fare l'amore.
Si ritrovarono sotto casa di lei.
Entrarono in ascensore senza distogliere lo sguardo uno dall' altro.
Si tolsero i cappotti mentre lei si dirigeva in cucina a versare due bicchieri di vino rosso.
Lui appese il giubbotto, andò verso il bagno e aprì i rubinetti della vasca da bagno .
Tornò in cucina, si mise dietro di lei, le spostò i lunghi capelli neri da un lato e iniziò a sfiorarle il collo con le labbra. Lei scostò la testa di lato per dargli più spazio di manovra sospirando. Tappò il vino e sfiorò la schiena di lui per accarezzarlo.
Si girò verso di lui e si fermarono a guardarsi per qualche minuto. Le loro mani si intrecciarono senza distogliere lo sguardo. Poi si dicessero verso il bagno che ormai già profumava di gelsomino dovuto ai sali da bagno. Si ritrovarono davanti allo specchio. Lui da dietro slacciò e fece scendere la cerniera del vestito, scostando le spalline per farlo cadere a terra, mentre lei alzava prima una gamba e poi l'altra per spostare il vestito, tenendo la testa inclinata per farsi baciare sul collo da Lui, mentre si continuavano a guardare dallo specchio. Lui la fece girare verso di lui.
Lei lentamente iniziò a sbottonargli uno dopo l'altro i bottoni della camicia, come se volesse assaporare la manifattura del tessuto, e prolungare quell' attimo di calma, di desiderio.
Le sbottò i polsini della camicia, e gliela sfilò lentamente. Lui le accarezzava i capelli portandosi le punte al naso per sentire il profumo.
Lei slacciò la cintura e sbottonò i pantaloni, facendoglieli cadere a terra.
Si ritrovarono in intimo uno di fronte all' altro.
Lui la spinse leggermente al muro e iniziò a baciare ogni centimetro del suo corpo, partendo dalla fronte, all' orecchio, al collo, all' incavo del collo e sul seno, mentre lei sospirava colma di desiderio, mentre accarezzava il suo membro, rendendolo crescere tra le mani. Le slacciò il reggiseno, e scese sfiorandole il seno, il ventre mentre le sfilava le mutandine di pizzo e spostava una gamba sulla sua spalla.
Lei le gli prese la testa tra le mani facendo presa sui capelli, per fargli capire il suo livello di godimento senza dire una parola.
Lui prima sfiorò il pube, accarezzandomi con i polpastrelli quasi fosse un tesoro appena scoperto, poi iniziò a darle piccoli baci passando la lingua sulla fessura. Le aprì le labbra della vagina mentre con l'altra mano le accarezzava la coscia. Era sua.
Nonostante il loro accordo, nessuna donna lo faceva sentire allo stesso modo in cui lo faceva sentire lei.
Animale. Fuori controllo. Debole. Premuroso. Possessivo. Provocatorio. Gentile. Lo faceva impazzire.
Iniziò a torturata con la lingua alternando il ritmo e mordicchiandole le labbra della vagina e il clitoride. Poco dopo la sentì venire. Non urlava, non si dimenava. Solo respirava affannosamente o sospirava o temeva piano.
Iniziò a risalire e le sfiorò le labbra con un dito, per poi leccarselo mentre si guardavano , per poi penetrarla con esso.
Premeva , era invadente e Gentile, ma allo stesso tempo duro e morbido. Infilò un altro dito, mentre lei gli teneva la testa e lo baciava con un misto di passione e timidezza.
Poi si fermò, sentendo la vicino ad un orgasmo, vedendola imbarcare leggermente la schiena.
Il suo membro stava scoppiando. Lei lo baciò dolcemente facendolo girare, in modo da ritrovarsi davanti a lui. Senza staccare lo sguardo dal suo, gli mise un dito in bocca mentre sonoramente si abbassata verso il suo membro accarezzandolo.
Ora era il suo turno di farlo godere.
Iniziò a massafgiarlo con movimenti lenti, sfiorandolo leggermente per la lunghezza. Iniziò a baciarlo sulla punta, sfiorandolo con la lingua, mentre lui le accarezzava i capelli facendo presa di tanto in tanto. Iniziava ad ansimare. Non vedeva l'ora di farla sua. Di possederla. Di entrare dentro di lei. Di sentire la sua pelle addosso. Il suo profumo. Il suo calore. Lei allargò le labbra e iniziò a farlo entrare nella sua bocca, sfiorandolo con i denti, lentamente, poi gli accarezzò la mano per fargli capire di darle lui il ritmo. Iniziò a muovere la testa piano, su e giù, facendo pressione per farglielo entrare tutto fin alla base, per poi aumentare il ritmo facendole sfiorare le palle con il naso, per poi rallentare di nuovo per non venire. Sapeva che a lei non piaceva. Lei iniziò a massaggiargliele, mentre lui rallentava la presa. Spostò la bocca e iniziò a baciarlo di nuovo dalla punta fino alla base sfiorandolo con la lingua. Allargò la bocca per accogliere prima una e poi l'altra delle palle, giocandoci con la lingua come fossero due ovetti, facendoli sfiorare schioccando la lingua, facendo attenzione a non fargli male.
Lui stava impazzendo.
Lei lo sapeva. Si rialzò piano sfiorandolo il corpo con le mani. Lui la strinse e si baciarlo con forza, con desiderio.
Poi lui le prese la mano e entrarono nella vasca da bagno. Lei si sedette sopra di Lui, e rimasero fermi per qualche tempo. Assaporando la sensazione del corpo vicini, dell' acqua calda avvolgerli come una coperta morbidissima, che li solleticava tra le loro gambe facendoli impazzire. Lei le dava la schiena. Poi si giardino in modo da guardarsi negli occhi. Si sfiorarono i visi , come per paura di dimenticarsi i lineamenti.
Lui la fece mettere supina contro il bordo della vasca, si mise dietro di lei e la penetrò nella vagina, baciandola dappertutto e accarezzandomi il seno premendo sui capezzoli. Lei ansimava. Lui ansimava.
"Mi fai impazzire" le sussurrò premendole i capelli.
" Non hai idea di quanto sia reciproco" rispose lei quasi senza fiato.
Lui iniziò a sfiorarle lo sfintere. Inserì un dito piano, per non farle male. L'acqua calda certamente aiutava.
... continua
Seduti al banco del del bar, uno di fronte all' altra, si guardavano dritti nell'anima, non distolsero lo sguardo nemmeno per un secondo.
Lei si mordeva il labbro inferiore, lui accennava un sorriso intrigante.
Lei stava seduta di fronte a lui a gambe incrociate, mentre lui stava seduto comodamente pregustandosi mentalmente il finale della serata.
" Quindi secondo te, è giusto che nel mondo del lavoro spesso gli uomini siano più pagati delle donne, anche se si tratta dello stesso lavoro?" Chiese lei con voce sensuale.
"Assolutamente no. Credo solo che per quanto riguarda alcuni lavori gli uomini siano più indicati, e quindi credo non sia un male che vengano retribuiti maggiormente." Rispose lui con tono caldo, per tenere testa alla provocazione di lei.
Continuarono a fissarsi, sorseggiando i loro drink appena ordinati.
Lei lo provocava, senza metterci troppo impegno. Le veniva naturale.
Lui non le staccava gli occhi di dosso. La ammirava, lo intrigava, lo eccitata, anche se eventualmente non fossero finiti a letto insieme alla fine della serata.
Il loro era un gioco di sfida, di intrigo e curiosità.
Parlavano raramente di sesso, anzi. Riuscivano a rendere sensuale qualsiasi argomento che affrontavano. Senza toccarsi, solo con il loro linguaggio corporeo.
Dopo circa un ora parlarono il conto e uscirono dal locale.
Lui era alto, come lo era lei, anche se di poco più bassa di lui.
Camminarono sottobraccio nei loro abiti eleganti ma non eccessivi per diverso tempo. Parlavano piano, con voce calda e complice.
Erano amici da anni, e di tanto in tanto andavano a letto insieme senza impegnarsi. Per il solo piacere di godersi quell' atto così ricco di emozioni e di arte qual era il fare l'amore.
Si ritrovarono sotto casa di lei.
Entrarono in ascensore senza distogliere lo sguardo uno dall' altro.
Si tolsero i cappotti mentre lei si dirigeva in cucina a versare due bicchieri di vino rosso.
Lui appese il giubbotto, andò verso il bagno e aprì i rubinetti della vasca da bagno .
Tornò in cucina, si mise dietro di lei, le spostò i lunghi capelli neri da un lato e iniziò a sfiorarle il collo con le labbra. Lei scostò la testa di lato per dargli più spazio di manovra sospirando. Tappò il vino e sfiorò la schiena di lui per accarezzarlo.
Si girò verso di lui e si fermarono a guardarsi per qualche minuto. Le loro mani si intrecciarono senza distogliere lo sguardo. Poi si dicessero verso il bagno che ormai già profumava di gelsomino dovuto ai sali da bagno. Si ritrovarono davanti allo specchio. Lui da dietro slacciò e fece scendere la cerniera del vestito, scostando le spalline per farlo cadere a terra, mentre lei alzava prima una gamba e poi l'altra per spostare il vestito, tenendo la testa inclinata per farsi baciare sul collo da Lui, mentre si continuavano a guardare dallo specchio. Lui la fece girare verso di lui.
Lei lentamente iniziò a sbottonargli uno dopo l'altro i bottoni della camicia, come se volesse assaporare la manifattura del tessuto, e prolungare quell' attimo di calma, di desiderio.
Le sbottò i polsini della camicia, e gliela sfilò lentamente. Lui le accarezzava i capelli portandosi le punte al naso per sentire il profumo.
Lei slacciò la cintura e sbottonò i pantaloni, facendoglieli cadere a terra.
Si ritrovarono in intimo uno di fronte all' altro.
Lui la spinse leggermente al muro e iniziò a baciare ogni centimetro del suo corpo, partendo dalla fronte, all' orecchio, al collo, all' incavo del collo e sul seno, mentre lei sospirava colma di desiderio, mentre accarezzava il suo membro, rendendolo crescere tra le mani. Le slacciò il reggiseno, e scese sfiorandole il seno, il ventre mentre le sfilava le mutandine di pizzo e spostava una gamba sulla sua spalla.
Lei le gli prese la testa tra le mani facendo presa sui capelli, per fargli capire il suo livello di godimento senza dire una parola.
Lui prima sfiorò il pube, accarezzandomi con i polpastrelli quasi fosse un tesoro appena scoperto, poi iniziò a darle piccoli baci passando la lingua sulla fessura. Le aprì le labbra della vagina mentre con l'altra mano le accarezzava la coscia. Era sua.
Nonostante il loro accordo, nessuna donna lo faceva sentire allo stesso modo in cui lo faceva sentire lei.
Animale. Fuori controllo. Debole. Premuroso. Possessivo. Provocatorio. Gentile. Lo faceva impazzire.
Iniziò a torturata con la lingua alternando il ritmo e mordicchiandole le labbra della vagina e il clitoride. Poco dopo la sentì venire. Non urlava, non si dimenava. Solo respirava affannosamente o sospirava o temeva piano.
Iniziò a risalire e le sfiorò le labbra con un dito, per poi leccarselo mentre si guardavano , per poi penetrarla con esso.
Premeva , era invadente e Gentile, ma allo stesso tempo duro e morbido. Infilò un altro dito, mentre lei gli teneva la testa e lo baciava con un misto di passione e timidezza.
Poi si fermò, sentendo la vicino ad un orgasmo, vedendola imbarcare leggermente la schiena.
Il suo membro stava scoppiando. Lei lo baciò dolcemente facendolo girare, in modo da ritrovarsi davanti a lui. Senza staccare lo sguardo dal suo, gli mise un dito in bocca mentre sonoramente si abbassata verso il suo membro accarezzandolo.
Ora era il suo turno di farlo godere.
Iniziò a massafgiarlo con movimenti lenti, sfiorandolo leggermente per la lunghezza. Iniziò a baciarlo sulla punta, sfiorandolo con la lingua, mentre lui le accarezzava i capelli facendo presa di tanto in tanto. Iniziava ad ansimare. Non vedeva l'ora di farla sua. Di possederla. Di entrare dentro di lei. Di sentire la sua pelle addosso. Il suo profumo. Il suo calore. Lei allargò le labbra e iniziò a farlo entrare nella sua bocca, sfiorandolo con i denti, lentamente, poi gli accarezzò la mano per fargli capire di darle lui il ritmo. Iniziò a muovere la testa piano, su e giù, facendo pressione per farglielo entrare tutto fin alla base, per poi aumentare il ritmo facendole sfiorare le palle con il naso, per poi rallentare di nuovo per non venire. Sapeva che a lei non piaceva. Lei iniziò a massaggiargliele, mentre lui rallentava la presa. Spostò la bocca e iniziò a baciarlo di nuovo dalla punta fino alla base sfiorandolo con la lingua. Allargò la bocca per accogliere prima una e poi l'altra delle palle, giocandoci con la lingua come fossero due ovetti, facendoli sfiorare schioccando la lingua, facendo attenzione a non fargli male.
Lui stava impazzendo.
Lei lo sapeva. Si rialzò piano sfiorandolo il corpo con le mani. Lui la strinse e si baciarlo con forza, con desiderio.
Poi lui le prese la mano e entrarono nella vasca da bagno. Lei si sedette sopra di Lui, e rimasero fermi per qualche tempo. Assaporando la sensazione del corpo vicini, dell' acqua calda avvolgerli come una coperta morbidissima, che li solleticava tra le loro gambe facendoli impazzire. Lei le dava la schiena. Poi si giardino in modo da guardarsi negli occhi. Si sfiorarono i visi , come per paura di dimenticarsi i lineamenti.
Lui la fece mettere supina contro il bordo della vasca, si mise dietro di lei e la penetrò nella vagina, baciandola dappertutto e accarezzandomi il seno premendo sui capezzoli. Lei ansimava. Lui ansimava.
"Mi fai impazzire" le sussurrò premendole i capelli.
" Non hai idea di quanto sia reciproco" rispose lei quasi senza fiato.
Lui iniziò a sfiorarle lo sfintere. Inserì un dito piano, per non farle male. L'acqua calda certamente aiutava.
... continua
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