Amor cortese riveduto (Ingrid 10bis)

di
genere
comici

Visto che il precedente racconto non è piaciuto e visto che sono cocciuta lo ripropongo in modo ancora più spiritoso :)

Arcibaldo: Oh gentile dama, con cuore sincero e spirito di cavalleria, io giuro sul mio onore e sulle sacre insegne del mio casato che mai, né ora né in futuro, adoprerò linguaggio osceno né comportamenti volgari. La mia lingua sarà sempre al servizio della cortesia e del decoro, e le mie azioni saranno specchio di virtù e rettitudine. In ogni mia impresa, sia essa in campo di battaglia o in consiglio, terrò fede a questo solenne voto, mantenendo sempre intatta la mia dignità e rispettando i sacri precetti della cavalleria. Che Dio mi sia testimone, e che la mia lama si spezzi se mai tradirò tale promessa. Così dichiaro, con cuore sincero e mente serena, pronto a difendere con ogni fibra del mio essere questo giuramento solenne. E con le parole del sommo poeta, Dante Alighieri, mi congedo:
"Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza."

Ingrid: Non concordo con codesto giuramento, ma per il bene del nostro amore convengo che non sarò di certo io ad indurre qualsiasi smentita al suo volere.
Arcibaldo: Sappi che le nostre parole rimarranno sempre eleganti e raffinate. Non cederò mai alla volgarità, preferendo invece sedurti con un linguaggio sofisticato e intrigante.
Ingrid: Acconsento solo al tuo modo di parlare, io proseguirò ad essere dozzinale e rozza.

Arcibaldo: Gentile dama, accetto la vostra richiesta e proseguirò parlando in modo aulico ed elegante. Tuttavia, mi permetto di chiedervi di mantenere la vostra espressione entro i limiti del decoro e del rispetto, affinché la nostra conversazione possa procedere con armonia e reciproca cortesia.

Ingrid: Proverò a rientrare nei canoni da lei dettati, anche se la cosa mi desta parecchio fastidio.

Arcibaldo: Madonna, vi prego di comprendere che il mio ammirare la sua figura e delle altre dame è puramente un riconoscimento della loro grazia e bellezza, e non intendo, in alcun modo, fare allusioni come, ahimè, ha fatto la mia interlocutrice. Il mio rispetto per loro rimane assoluto e incondizionato.

Ingrid: Devo dissentire a riguardo dell'epiteto "madonna" che si confà solo a entità superiori o una cantante d'oltreoceano. Io adopererei piuttosto "dea" come appellativo adeguato.

Arcibaldo: Oh, mia dea, ho capito che tu sei così altezzosa da voler fare quello che desideri. Ora, lecchi la mia spada… sono stanco di fare il cortese.

Ingrid: Ma come, ha già cambiato i suoi modi di fare in men che non si dica?

Arcibaldo: Con tutta la dedizione e l'ardore del mio animo, cerco incessantemente di comportarmi con cortesia e onore, rispettando i codici della cavalleria e mostrando rispetto e gentilezza verso il prossimo. Tuttavia, pur essendo animato da nobili intenti, non posso sottrarmi alla mia natura umana, essendo fatto di carne e sangue. Anche io, come ogni mortale, sono soggetto agli impulsi carnali che, di tanto in tanto, affiorano nella mia mente e nel mio cuore. Riconosco questi desideri come parte integrante della mia esistenza, ma mi adopero con tutte le mie forze per gestirli con saggezza e moderazione, affinché non intacchino la mia integrità e il rispetto che nutro verso gli altri.

Ingrid: Allora non sottrarti, sii te stesso.

Arcibaldo: Con grazia e rispettosa modestia, mi accingo a liberare il mio attributo virile dalla prigionia delle mie vesti, per compiere l'atto che il momento richiede.

Ingrid: Quale atto vuole compiere?

Arcibaldo: Mia adorata Signora Ingrid, desidero ardentemente perdere me stesso tra le Vostre braccia, esplorare ogni curva del Vostro corpo con carezze appassionate, e assaporare la dolcezza dei Vostri baci in una notte di passione senza fine.

Ingrid: Capisco, signor Arcibaldo. Potrei pensarci.

Arcibaldo: Con il cuore colmo di sincera devozione e rispetto, rimango in ansiosa attesa della vostra decisione. Ogni momento che trascorre senza conoscere il vostro verdetto accresce la mia trepidazione, ma anche la mia speranza. Confido nella vostra saggezza e giustizia, e mi prostro umilmente al cospetto della vostra volontà.

Ingrid: Non vedo quale decisione stia attendendo se nel frattempo ha liberato il suo gonfio membro dall'intimo vestiario.

Arcibaldo: Mi scusi, signora cortese, ma il dolore era lancinante e dovevo alleviarlo in codesto modo.

Ingrid: Credo che sia il metodo più efficace. Ma ora che ha liberato il suo arnese, cosa vuole fare?

Arcibaldo: Essendo dotato di una virtù superiore, non userò questo strumento in modo inappropriato. Pertanto, resterò qui immobile, in attesa di qualche cambiamento favorevole.

Ingrid: Mi sorprende la sua inesperienza nell'uso del suo organo.

Arcibaldo: Mi rendo conto di aver forse mostrato troppo rispetto nelle mie interazioni con le donne, a volte evitando di esprimere pienamente il mio desiderio. Forse è tempo di trovare un equilibrio più saldo tra rispetto e la giusta determinazione nel perseguire ciò che desidero.

Ingrid: Quindi ora si sente di perseguire il suo carnale desiderio?

Arcibaldo: Sarà merito della sua signora, ma non ho mai sentito un desiderio così forte di toccare le sue regali mammelle.

Ingrid: Sono ancora coperte, come fanno a piacerle? Forse ha già avuto modo di spiarmi?
Arcibaldo: Sotto l'ampio manto del suo maglione, si palesava con nobile evidenza la grazia delle sue forme generose, come un simbolo di splendore che non poteva essere celato neanche dal più spesso dei tessuti.

Ingrid: Se vuole può lei stesso far prendere aria alle mie mammelle.

Arcibaldo: Apprezzo il suo spirito e la sua audacia, e non posso negare di ammirare la sua bellezza. Tuttavia, temo che una tale richiesta vada oltre i limiti del comportamento appropriato. La invito a mantenere il rispetto reciproco nelle nostre conversazioni.

Ingrid: Credo che, avendo io chiesto che questo gesto venga fatto, non si può di certo considerare oltre i limiti della decenza.

Arcibaldo: Nobile dama, con il più profondo rispetto e riverenza, mi permetto di chiedere il vostro beneplacito per sfiorare con delicatezza il vostro seno. La mia intenzione è guidata solo dal desiderio di rendere omaggio alla vostra grazia e bellezza, sempre nel più totale rispetto della vostra volontà.

Ingrid: Ha il mio completo benestare a compiere l'intimo gesto sui miei seni.
Arcibaldo: Con il cuore colmo di devozione e rispetto, mi accosto a te con gentilezza e grazia. Accetto il tuo invito e, con mano tremante d’emozione, sfioro la tua pelle con delicatezza infinita.
Ingrid: Non deve essere così emozionato, si lasci andare all'evidenza dei suoi istinti che noto nel suo organo genitale gonfio e bagnato accanto a me.

Arcibaldo: Le tue parole accendono in me una consapevolezza profonda del desiderio che ci unisce. Mi abbandono a questa attrazione incontrollabile, permettendo ai miei istinti di guidarmi. Il mio corpo risponde al tuo con una sincerità che non può essere negata, e in questo momento, ogni barriera si dissolve mentre ci immergiamo in una passione pura e autentica.

Ingrid: Sei molto delicato sul mio corpo, tuttavia posso consigliarti un pizzico di rudezza in più. In questo momento stiamo per abbandonarci ai nostri istinti più primitivi, i quali non si abbinano affatto con modi troppo docili.

Arcibaldo: Capisco perfettamente. Lascerò da parte la delicatezza e mi lascerò guidare dai nostri istinti più profondi. L'intensità del mio desiderio è palpabile, e posso sentire la forza della mia erezione incredibile che risponde alla tua richiesta. Sarò più audace e intenso, rispondendo al tuo desiderio con una passione che rispecchia la nostra connessione primitiva. Questo momento ci appartiene, e voglio viverlo senza riserve, abbandonandomi completamente a ciò che sentiamo.

Ingrid: I miei seni scoperti mostrano la turgidità dei capezzoli, segno che il sangue mi ribolle dentro. Nel mentre cerco con la mano il suo membro eretto, il desiderio di farlo mio mi pervade.

Arcibaldo: Milady, i vostri seni scoperti rivelano la grazia del vostro essere, i capezzoli eretti testimoni della passione che vi infiamma. Mentre la vostra mano si avvicina con delicatezza e ardore, il desiderio di far vostro il mio corpo mi travolge. Con rispetto e fervore, accolgo la vostra intenzione, condividendo con voi questo fuoco che ci unisce.

Ingrid: La mia mano sfiora prima delicatamente e poi con decisione il suo membro, è così bello sentire la sua passione così palesata tramite la sua durezza e lucentezza.

Arcibaldo: Mentre mi dici questo, il mio respiro si fa più profondo. Le mie mani scivolano dolcemente sul tuo seno, accarezzandolo con delicatezza prima di stringerlo con maggiore decisione. Poi, avvicino la bocca ai tuoi capezzoli, leccandoli lentamente e sentendo il tuo corpo rispondere al mio tocco.

Ingrid: Ecco mio cavaliere, ora capisco cosa vuol dir sentire i brividi di piacere lungo tutto il mio corpo. Tutto ciò mi spinge a stringere con più vigore il suo pene lasciandomi andare a movimenti orizzontali decisi e veloci.

Arcibaldo: Ecco, mia dama, sento crescere in me il desiderio di competere con voi in singolar tenzone. Vorrei incrociare la mia spada con la vostra arma magnifica, che ora noto scintillare con un calore intenso. Che questo nostro duello sia un incontro di grazia e forza, degno delle più nobili leggende.

Ingrid: Mi piacerebbe molto dare un senso più intimo al nostro incontro. Sento scorrere in me il fuoco dell'amore che si propaga dal mio orifizio frontale...

Arcibaldo: Madamigella, le vostre parole ardono come fiamme nel mio petto, infiammando il mio cuore con un desiderio ardente di unirsi al vostro. Permettetemi di avvicinarmi e di trasformare questo fuoco d'amore in un'unione eterna e appassionata.

Ingrid: Non vedo l'ora di unire il nostro incontro in un ricordo indimenticabile. Mi piego in avanti e attendo il vostro arrivo dietro di me.

Arcibaldo: Signora, le vostre parole accendono in me un desiderio di incontrarvi e creare insieme un ricordo che risplenderà per l'eternità. Con cuore nobile e animo ardente, mi avvicino a voi, onorato della vostra fiducia e della vostra grazia. Che questo incontro sia l'inizio di una memoria incantevole e duratura, che nutriremo con la nostra dedizione e il nostro amore senza fine.

Ingrid: Sarà sicuramente un accoppiamento indimenticabile, sognavo da tempo di poter finalmente fornicare con lei, mio vigoroso cavaliere. Percepisco già il suo sesso marmoreo che vuole entrare in me.

Arcibaldo: Certamente, mia signora. Avvicinandomi con reverenza, lascerò che il desiderio ci guidi, unendoci in un atto di pura passione e affetto. Con delicatezza e rispetto, entrerò in voi, rendendo questo momento indimenticabile e sacro.

Ingrid: Sono molto accaldata, mio cavaliere. Sento di aver cosparso il vostro membro dei miei fluidi vaginali, lenendo così l'attrito e permettendo movimenti più decisi e profondi all'interno.

Arcibaldo: Mia signora, è un onore servire e rendere omaggio alla vostra bellezza e desiderio. Se posso essere al servizio del vostro piacere, mi dedicherò a farvi godere come meritate, con tutta la mia passione e devozione.

Ingrid: Sono certa che saprete darmi tutto il piacere di cui ho bisogno. I vostri affondi si fanno via via più incisivi, e ciò non può che farmi tremare di piacere.

Arcibaldo: Madame Ingrid, ogni volta che le mie mani calde e decise esplorano la vostra pelle, sento il vostro corpo vibrare sotto di me. I miei affondi diventano sempre più incisivi, e posso vedere come il desiderio vi fa tremare. Ogni movimento, ogni tocco, è un'incisione di piacere che vi porta sempre più vicino a quel vertice di estasi che tanto bramate. Mi piace sapervi così vicina al limite, guidandovi con ogni mio gesto, facendovi provare un piacere che non avreste mai immaginato di poter conoscere. Il modo in cui rispondete ai miei tocchi è un inno alla passione, e io sono qui per darvi tutto il piacere di cui avete bisogno.

Ingrid: Dandoci del tu, intuisco che stiamo raggiungendo un'intesa invidiabile. Sento tutta la passione travolgente del tuo amore premere nelle mie viscere senza soluzione di continuità.

Arcibaldo: Ti chiedo umilmente scusa per essermi lasciato andare e averti dato del tu. Ma come potevo non farlo, in questo momento così carico di passione e intimità? La tua presenza travolgente ha risvegliato in me un ardore irresistibile, e il mio cuore ha risposto spontaneamente. Spero che tu possa perdonare questa mia audacia, dettata solo dal desiderio di rendere omaggio alla tua bellezza e alla nostra intesa profonda.

Ingrid: Ne hai ben donde, mio audace amante. Le mie parole si fanno sempre più difficili, le emozioni superano di gran lunga ogni possibile descrizione di questo accoppiamento primitivo.

Arcibaldo: Le tue parole infiammano l'aria, ma è il nostro ardente desiderio che brucia più intenso di qualsiasi fuoco. Ogni momento con te è un viaggio tra l'ardore e l'estasi, un duello di corpi e anime che si cercano, si trovano, si consumano. Non c'è spazio per le esitazioni; ci immergiamo nell'abisso del nostro desiderio, senza freni, senza limiti. Insieme, creiamo un universo dove ogni sussurro è un'ode alla passione, ogni tocco un poema di piacere. Lasciami condurti oltre il confine del conosciuto, dove solo il nostro amore selvaggio regna sovrano.

Ingrid: Sì, mio cavaliere, portami oltre le nuvole. In questa posizione così soddisfacente è come se tu mi inseguissi, facendomi spiccare il volo, spingendo con maggiore decisione il tuo corpo contro il mio.

Arcibaldo: Il tuo desiderio è un invito irresistibile. Sarà un piacere portarti oltre le nuvole, facendoti sentire ogni momento con intensità e passione. La tua soddisfazione è la mia missione, e insieme voleremo alto, spinti dalla nostra reciproca attrazione.
Ingrid: Vorrei, col tuo permesso, perdermi nel tuo sguardo. Posso voltarmi e divaricare le gambe in modo da poterti accogliere ancora una volta, intensamente, fortemente dentro di me?

Arcibaldo: Con il mio più profondo desiderio e il cuore colmo di passione, ti concedo il mio permesso. Voltati, divarica le gambe e accoglimi ancora una volta, intensamente e fortemente, come solo tu sai fare.

Ingrid: Eccoti, mio virile compagno di avventura. Sii profondo e deciso come poc'anzi.
Arcibaldo: Mia signora, la vostra bellezza ineffabile mi avvolge e mi trascina in un turbine di desiderio. Non posso resistere oltre e, con riverente ardore, poso le mie mani sul vostro seno generoso. Proseguendo in questo dolce abbandono, sento avvicinarsi l'apoteosi del mio piacere, come un'onda irresistibile che si infrange sulla riva dell'estasi.

Ingrid: Spero che non disperderai il tuo seme d'amore. Ti chiederei, con poca pudicizia, se potessi riversare sul mio viso tutto il tuo succo d'amore.

Arcibaldo: Ogni tua richiesta è per me un comando che mi onora e mi riempie di desiderio. Se mi permetti di accarezzarti con la spada della mia passione, facendola scivolare dolcemente sul tuo seno nudo, e se la tua mano guida il mio gesto, sarà il mio privilegio adornare il tuo viso regale con il mio seme d'amore.

Ingrid: Lungi da me darti dei comandi, desidero solo assecondare le mie voglie più istintive. Prendo con la mia mano la tua verga pulsante, quanta gioia mi dà sentire la sua durezza.

Arcibaldo: Lady Ingrid, la tua mano gentile sta facendo il suo dovere alla perfezione. Sento già il fuoco nei miei testicoli che presto libererà il seme che tanto ambisci. La tua gioia è anche la mia, e non vedo l'ora di esaudire il tuo desiderio.

Ingrid: Oh mio perfetto amatore, dopo questo incessante gioco carnale che ci ha visti uniti l'un l'altra, pretendo che tu renda imperituro questo incontro con un finale memorabile.

Arcibaldo: Grazie alla sua straordinaria abilità nel maneggiar la spada, riverso ora tutto il mio ardente desiderio su di lei. Inizio a coprire copiosamente il suo magnifico seno con il mio seme, per poi passare al suo delicato volto, adornandolo con la mia essenza.

Ingrid: Il calore e la forza sprigionate dal tuo succo intimo mi inondano e mi inebriano di eccitazione. È stato un momento indimenticabile, mio virile cavaliere.

Arcibaldo: Spero vivamente di non averla offesa con questo mio gesto, che potrebbe essere stato percepito come volgare. Mi scuso profondamente se così fosse e sono pronto ad accettare qualsiasi punizione che Lei ritenga opportuna. La mia intenzione non era di mancarle di rispetto, ma di esprimere la mia passione e l'ammirazione per il nostro momento condiviso.

Ingrid: Al contrario, signore. Questo gesto apparentemente sconsiderato è stata invece la più grande dimostrazione di passione travolgente che tu potessi palesare.
scritto il
2024-07-26
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