Un uomo per cinque donne (Ingrid 9)
di
Lizbeth Gea
genere
orge
Mi chiamo Ingrid Lindström, madre di Lizzy. Grazie alla sua passione per la scrittura, ho scoperto questo sito e ho deciso di condividere le mie esperienze post-divorzio da pensionata. Non sono più giovane come una volta, né così affascinante come mia figlia, ma credo che la mia eleganza compensi la bellezza persa. Il mio viso segnato dalle rughe è ancora seducente, i miei capelli biondi riflettono la luce con un po' di aiuto, e i miei occhi azzurri sono penetranti. Nonostante l'età, mantengo la forma con curve generose e un seno rigoglioso. Presto ulteriori dettagli nelle mie storie.
Per i lettori impazienti e per chi si diletta nel fare previsioni sul peggio, avverto che questo racconto potrebbe risultare lungo, complesso e forse il peggiore di tutti. Mi scuso in anticipo, ma raccontare questa esperienza complicata non è facile. Come si suol dire, segaiolo avvisato...
Era il Ferragosto del 2006, e l'afa soffocante sembrava amplificare la tensione nell'aria. Ero sola a casa, immersa nei miei pensieri, quando improvvisamente il mio Nokia si illuminò. Era un messaggio criptico da Sabrina, una figura che avevo quasi dimenticato, che riaccendeva vecchi timori: "Hai un momento per me?" chiedeva. Mi invitava a una festa elegante, un invito che non potevo rifiutare grazie al contratto che mi legava indissolubilmente a lei per la protezione di mia figlia. Nel messaggio, mi suggeriva anche di vestirmi in modo seducente.
La mia agitazione era palpabile; con Sabrina, ci si poteva aspettare di tutto. Mi preparai con cura, scegliendo un abito lungo di seta verde smeraldo che abbracciava le curve come una seconda pelle. La scollatura profonda, la schiena scoperta e uno spacco audace lateralmente lo rendevano sensuale. I miei lunghi capelli biondi scivolavano sulla schiena, abbinati a sandali dorati e orecchini scintillanti. Un tocco di rossetto rosso ciliegia e un profumo avvolgente completavano il mio look. Non vedevo l'ora di scoprire cosa mi riservasse la serata.
La festa si svolgeva nella maestosa "Villa degli Angeli Neri" sul Lago di Como, un luogo che evocava mistero e fascino. Appena arrivata, fui accolta da Sabrina con un sorriso radioso. Mi fece accomodare in una stanza da letto lussuosamente arredata, dove mi trovai di fronte a una scena inaspettata: un uomo elegante circondato da quattro donne di razze diverse, ognuna vestita in modo suggestivo. Le loro risate e i loro sussurri si interruppero al mio ingresso, mentre tutti gli occhi si fissarono su di me.
Per comprendere meglio il contesto, ecco una breve descrizione delle altre donne presenti quella sera.
La prima che catturò la mia attenzione fu Aiko, una donna dal nome che scoprii più tardi. Era alta e snella, con lunghi capelli neri che cadevano elegantemente sulle spalle. Il suo viso aveva lineamenti delicati e gli occhi a mandorla magnetici. Indossava un abito di seta rossa che si adattava perfettamente al suo fisico, evidenziando la schiena nuda, le gambe lunghe e snelle, e un seno, che avrei scoperto essere rifatto in seguito. Emanava un'eleganza che lasciava senza fiato.
Appoggiata al caminetto, c'era Isabella, una donna alta e muscolosa che dominava la stanza con la sua presenza fisica imponente. I suoi lunghi capelli scuri erano raccolti in una coda di cavallo, e il suo viso aveva lineamenti marcati e scolpiti. Indossava un vestito dorato, forse un po' troppo audace per il suo corpo atletico, ma che metteva in risalto le sue spalle larghe e le braccia toniche. Mi fissò con uno sguardo intenso, che mi fece pensare che potesse già detestarmi.
Girai la testa verso sinistra e notai Zara sul divano, con le gambe incrociate. Era una ragazza di colore, originaria della Nigeria, dal fisico slanciato tipico di una ballerina. I suoi lunghi capelli ricci erano incantevoli, e il suo vestito nero si fondeva con la sua pelle scura come l'ebano. Fu la prima a sorridere e a farmi sentire a mio agio con il suo calore.
Pensavo che le presenti fossero finite, quando notai dietro di me una bellezza esotica che catturò immediatamente la mia attenzione. Era Layla, una principessa indiana secondo le voci. Aveva qualcosa di unico rispetto alle altre, un'aura di maturità che si percepiva nel suo sguardo intelligente. Avrei dato massimo quaranta anni, ma scoprii che ne aveva cinquantacinque. Il suo corpo morbido era avvolto in un sari di seta rosso intenso, delicatamente ornato da ricami dorati che brillavano alla luce. La gonna lunga si allargava leggermente verso il fondo, accentuando la sua grazia.
Layla si avvicinò a me con una sensualità innegabile, mi baciò sulla guancia e mi condusse al centro della stanza per farmi ammirare dagli altri presenti. Io e Sabrina completavamo l'harem.
Il brusio nella stanza si placò mentre un uomo elegante si alzò dal letto. Era evidente che lui fosse l'ospite d'onore, e il motivo della festa si chiarì immediatamente: era il suo cinquantesimo compleanno. L'uomo si avvicinò a me con sicurezza.
"Buonasera," disse con una voce calda e avvolgente. "Sono Alessandro, il festeggiato di questa serata speciale."
Sorrisi, cercando di nascondere il mio nervosismo. "Buonasera, Alessandro. Auguri per il tuo compleanno."
Lui inclinò leggermente la testa, osservandomi attentamente. "Grazie. E tu chi sei?"
"Mi chiamo Luana," risposi, usando un nome falso.
"Luana, che bel nome. Sabrina mi aveva parlato di una certa Ingrid di origini svedesi, ma tu non sei affatto male." Lanciò uno sguardo complice a Sabrina, che fece finta di non accorgersene.
Arrossii leggermente, sorpresa dalle sue parole. "Grazie, sono lusingata."
"A proposito, sono un uomo molto perspicace," disse con un sorriso enigmatico. "So riconoscere le persone speciali. E tu, cara Luana, sei qui per una ragione."
Sentivo il peso dei suoi occhi su di me, come se volesse scrutare dentro di me. Mi sentivo un po' intrappolata, ma allo stesso tempo intrigata.
"È un onore essere qui," risposi, cercando di mantenere il mio aplomb.
Sentii una voce alle mie spalle dire: "Bene tesori, è il momento di divertirsi." Era Sabrina, che appena pronunciò quelle parole se ne andò chiudendo la porta a chiave dietro di sé. Confesso di essermi spaventata; mi aveva lasciato sola con degli sconosciuti.
Rimasi nel mezzo di quelle presenze, senza che mi venisse spiegato il motivo del mio invito. Sapevo che Alessandro compiva cinquant'anni, ma il mio ruolo nella serata si rivelò solo in seguito. L'imbarazzo si poteva tagliare con un coltello, nessuno osava prendere l'iniziativa, nemmeno l'ospite d'onore. Almeno fino a quando la "principessa" Layla non prese in mano la situazione.
"Dai, sappiamo tutte perché siamo qui e siamo state pure ben pagate," disse Layla con un sorriso sardonico. Provai a intervenire, dicendo che nessuno mi aveva pagato, ma fui interrotta prontamente da Isabella. Mi prese sottobraccio e dichiarò a tutti: "Io me ne occupo," mi condusse verso un divano ottomano.
Mi allontanai dagli altri invitati per un momento e mi lasciai trasportare dalla donna muscolosa. Donna, aspettate, arriva la sorpresa. Mi sedetti accanto a lei sul divano, e iniziò a accarezzarmi i capelli. "Sono sicura che tu non ti chiami Luana, così come io non mi chiamo Isabella," sussurrò. La sua voce suonava sorprendentemente femminile, sebbene robusta. Dopo avermi accarezzato i capelli, mise i suoi pollici ai lati della mia bocca e mi baciò.
Rimasi immobile, sorpresa. Non ero ingenua; avevo capito fin dall'inizio che quella serata prometteva un'orgia in piena regola, nonostante l'invito di Sabrina mi avesse fatto sperare di potermela cavare. Isabella continuava a baciarmi con ardore, la punta della sua lingua esplorava le mie labbra, che istintivamente lasciai socchiuse. Avrei potuto tentare una fuga, ma qualcosa su quel divano mi trattenne con una forza misteriosa.
Il suo seno imponente, evidentemente rifatto e dall'aspetto innaturale, si sollevava e abbassava ritmicamente mentre respirava. Sentii le sue dita scivolare attraverso il mio spacco, afferrare velocemente le mie micro mutandine e spingerle da parte, mentre mi penetrava con decisione con due dita. La mia mente era in tumulto, cercavo di comprendere cosa stesse accadendo, ma ogni pensiero era sopraffatto dalle intense sensazioni fisiche che mi travolgevano. La stanza intorno a noi, gli altri invitati, il festeggiato, sembravano tutti svanire mentre Isabella mi trascinava sempre più profondamente nel vortice di quel momento proibito.
Poi avvenne l'imprevedibile. Mentre mi lasciavo trasportare dalla passione, notai una strana protuberanza che emergeva nel mezzo del vestito di Isabella. Cresceva sempre di più, finché, colta dallo stupore, la sentii sussurrare: "Sorpresa". Con un movimento audace, alzò il vestitino dorato e attillato, rivelando un enorme pene. Isabella era una trans. Avevo sempre avuto il presentimento, ma la rivelazione improvvisa mi colse di sorpresa e un brivido di incertezza mi attraversò.
Isabella, con un misto di gentilezza e fermezza, mi trattenne. "Tesoro, non aver paura di me, in fondo sono una donna come te." Mentre pronunciava quelle parole rassicuranti, dietro di noi si udivano i primi gemiti ansimanti. Io continuavo a osservare incredula quel membro rigido. Come poteva essere che una creatura del genere fosse stata invitata alla festa? Realizzai allora che in quella stanza c'erano donne di ogni tipo, ognuna con i suoi segreti e le sue sorprese.
Con mia grande sorpresa, presi in mano il suo membro e iniziai a massaggiarlo. Isabella mi baciò appassionatamente. "Amo chi non ha pregiudizi."
Spinta dalla curiosità, le aprii la scollatura e leccai le sue protesi mammarie. Mi soffermai sui suoi capezzoli e poi scesi, sempre più attratta da quel pene enorme che mi intrigava. Era un'esperienza completamente nuova, una delle molte dopo il mio divorzio.
Mentre mi stavo divertendo, intravidi di sfuggita il padrone di casa che stava facendo sesso con la bella Aiko, ma la mia attenzione era tutta per Isabella. Il suo membro era così grande che pensai non potesse nemmeno entrare completamente in bocca, ma ci provai, raggiungendo almeno la cappella. Stavo cominciando a prendere confidenza quando arrivò Layla. A quel punto capii che era lei a dettare le regole. "Il riscaldamento è finito, il vero spettacolo è da un'altra parte."
Mi sollevarono di peso, ancora vestita, e mi portarono al letto principale, dove le altre ospiti stavano già impegnate a soddisfare il nostro ospite, una da un lato e l'altra dall'altro. Nonostante cercassi di negarlo a me stessa, capii che Sabrina mi aveva venduta a quel tipo. Il vero problema era che, a quel punto, non volevo più andarmene.
Layla, con la sua eleganza innata, mi afferrò i lembi del vestito e lo sollevò con grazia, rivelando la mia lingerie blu elettrico. Le sue parole rassicuranti scivolarono come un balsamo: "Non temere, tesoro, so che sei nuova qui, ma credimi, Alessandro è un uomo perbene e sono certa che ti divertirai". Un senso di conforto mi pervase.
Mi avvicinai al letto gattonando e lambii l'unica porzione del pene di Alessandro rimasta scoperta. Doveva possedere una forza di volontà incredibile per resistere a tre lingue contemporaneamente.
Ero la new entry e non volevo prevaricare le altre, sebbene il desiderio di abbandonarmi al piacere fosse impellente. Aiko, la dolce ragazza giapponese, mi accolse con un bacio languido sulla lingua. "Benvenuta", sussurrò con un sorriso accattivante. Un saluto decisamente gradito. Le nostre lingue si intrecciarono in un vortice di passione mentre Zara, la sensuale nigeriana, si dedicava al piacere di Isabella. Il suo membro mi sembrò decisamente più voluminoso di quello di Alessandro, ma ovviamente tacqui il mio pensiero.
I miei sensi erano inebriati da una sinfonia di profumi sensuali, ognuno dei quali evocava un'atmosfera di desiderio inebriante. Cercai Layla con lo sguardo, la mia preferita. Era lì, in piedi accanto a noi, a dirigere l'orchestra di piacere con la sua maestria. Ammiravo le sue forme perfette, accarezzate con delicatezza da Isabella. Era evidente l'intesa profonda che legava le due donne, un legame che sembrava esistere da sempre.
Mentre riflettevo su questa dinamica, fui improvvisamente spinta da una forza irresistibile e mi ritrovai ad accogliere con passione il pene di Alessandro nella mia bocca. Nel frattempo, sopra di me, Aiko e Zara erano inginocchiate sul letto, baciandosi e toccandosi con crescente passione.
Visto che ero l'unica ad occuparmi del nostro padrone, presi una decisione. Lentamente e delicatamente mi tolsi le mutandine e avanzai sul suo corpo tonico, desiderosa di accogliere il suo pene nella mia passera. Morivo dal desiderio di farlo. Rimossi il reggiseno e offrii il mio seno generoso come farebbe una madre al proprio figlio; lui naturalmente succhiò il mio capezzolo destro. A quel punto, ero completamente coinvolta. Lui succhiava e leccava mentre io giocavo con il suo bel pene. Anche le altre invitati erano molto eccitate. Layla si era messa davanti a me con il suo seno mastodontico, lasciando che Isabella la stimolasse. Le altre due si leccavano a vicenda. L'atmosfera era incredibilmente intrigante. Non avevo mai partecipato a un'orgia, ma da quel giorno ne divenni esperta.
Cavalcavo lentamente, assaporando ogni istante di quell'amplesso. Non volevo che terminasse troppo presto, sarebbe stato ingiusto per le altre. Improvvisamente, una mano decisa afferrò i miei capelli. Alzai lo sguardo e vidi un vello peloso, capii che era Layla e cosa desiderava. La leccai. È intensamente eccitante essere penetrata mentre si lecca una donna così piacevole alla vista. Questo era solo l'inizio della storia, lunga, complessa e confusa, come avevo anticipato.
Sentii una lingua dedicarsi al mio ano. Sul momento non capii di chi fosse, ma vista la delicatezza, immaginai che fosse Aiko. Nel culmine del piacere, Isabella, la nostra bellissima trans, mi riservò una seconda sorpresa. Infilò il pene nella bocca del nostro ospite d'onore e se lo fece leccare. A quella vista raggiunsi l'orgasmo. Lo so, è insolito, ma è successo così
Pensavate fosse finita lì la mia avventura? Ah, poveri ingenui!
Mi allontanai da quel pene, lasciando spazio alla sensualissima Zara, ma continuai a dedicarmi alla mia principessa Layla. La mia lingua danzava freneticamente dentro quella passera matura, mentre le mie mani accarezzavano il suo generoso seno. Erano tutte stupende e meravigliose, ma per lei provavo un'attrazione fulminante.
Nel frattempo, la splendida donna dalla pelle d'ebano si scatenava dietro di me. Il suo corpo snello danzava sopra Alessandro e ogni suo movimento era pura poesia. Nel frattempo, Alessandro continuava a succhiare con avidità quel pene enorme, era evidente quanto lo stesse apprezzando.
Dopo qualche minuto, fu il turno di Aiko di prendere il controllo del pene. Con un movimento deciso, spostò Zara e lo inghiottì profondamente, gustando sia i miei umori che quelli della ragazza che l'aveva preceduta. Infine, infilò due dita nel culo di Alessandro e gli lambì la cappella con la lingua.
Io mi ero ripresa dall'orgasmo e ne volevo ancora. In quel momento arrivò la terza sorpresa da parte di Isabella. Si scostò dalla bocca di Alessandro senza essere vista, ma la sentii. Prima la sua lingua esplorò il mio ano, poi arrivò il suo cazzo, che mi penetrò con forza, facendomi gemere di piacere. Persi la concentrazione e mi staccai dalla passera di Layla, che non esitò un istante. Si avvicinò ad Alessandro e gli sedette sulla faccia.
Sentii un altro colpo provenire da quel cazzone e volsi lo sguardo al cielo. La situazione mi stava piacendo sempre di più, nessuno dominava e nessuno veniva escluso.
La potenza di Isabella la sentivo ad ogni colpo. Stavo godendo ancora più di prima. Sentii qualcosa di umido raggiungere il mio corpo, una goccia, mi girai e vidi e vidi il padrone di casa sborrare in ogni dove sotto le sapienti mani di Aiko.
Pensate che la festa fosse finita, siete proprio degli ingenui.
Sentivo la potenza di Isabella ad ogni colpo, godendo ancora di più. Improvvisamente sentii qualcosa di umido raggiungere il mio corpo, una goccia; mi girai e vidi il padrone di casa sborrare sotto le sapienti mani di Aiko.
Pensavate che la festa fosse finita? Siete proprio degli ingenui.
Il pene di Alessandro rimase ancora eretto. Sin dall'inizio ero certa che avesse ricevuto un piccolo aiuto prima di iniziare la festa. Finalmente si mosse la dea Layla. Smontò dalla sua bocca, afferrò il pene di Alessandro con determinazione e lo incitò ad alzarsi. Dalla mia posizione, potevo vedere tutto, nonostante fossi sotto le grinfie di Isabella, con l'aggiunta di Zara che aveva deciso che avrei dovuto leccarle la passera depilata; chi ero io per dirle di no? Anche se il mio sguardo era rivolto alla principessa, la mia lingua era puntata sul suo buco nero e lo stavo scopando.
Ora vi chiederete cosa stava succedendo al nostro cliente. Nulla di male. Layla aveva appoggiato le mani al caminetto, spalancato le gambe e si stava sculacciando. Alessandro non si fece aspettare e le penetrò l'ano. Ora vi dico un'altra sorpresa. Come scoprii in seguito, erano marito e moglie.
Con mia grande delusione, momentanea, Isabella li raggiunse e si mise dietro ad Alessandro. Provate a indovinare? Sì, avete ragione, inculò il padrone di casa e lo spinse con passione. Formarono un trenino appassionato. Sicuramente quello che stava godendo di più era quello al centro.
Ora vi state chiedendo e tu, cosa facevi in quel momento? Guardavo solo, ma come siete ansiosi. Essendo la più matura del terzetto, io, Zara e Aiko presi l'iniziativa. Mi appoggiai comodamente sul letto, dove prima era stato Alessandro, e allargai le gambe. Le due fanciulle si prodigarono a leccarmi e io iniziai a godere come una matta. La mia voce risuonava nella stanza, facendo gara con quella di Layla, che ora notai stava godendo con due peni dentro di lei. Alessandro era steso sul tappeto, con Layla sopra di lui mentre la muscolosa Isabella la stava inculando.
Intanto, io mi godevo le due fanciulle che erano scatenate. Una si spostò dalla mia passera e si occupò delle mie mammelle. Ero in paradiso. Dentro di me, lo so è strano, ringraziai Sabrina. Chiusi per un attimo gli occhi e sentii un altro schizzo, stavolta più potente, raggiungermi la faccia. Li riaprii subito. E vidi Isabella. Mi mise una mano sul collo, il suo cazzo ripieno di crema in gola, e mi disse: 'È da quando ti ho vista che volevo sborrare sopra di te”.
E ora la festa doveva finire? Nooo, nemmeno per sogno!
Layla raggiunse Isabella con uno sguardo compiacente; si guardarono e mi sollevarono, facendo mettere me, Zara e Aiko a novanta gradi sul bordo del letto con la pancia e le tette appoggiate al materasso. Mi sembrava di far parte di una catena di montaggio, e così fu.
Il festeggiato si avvicinò con il pene in mano e iniziò da Aiko, la prima della fila, penetrandola mentre Layla si faceva leccare la figa da me e Isabella il cazzo da Zara. Dopo qualche secondo in quella posizione, fu la volta della donna dalla pelle d'ebano di farsi scopare. Stranamente, visto che io ero la seconda della fila e lei l'ultima, inarcò la schiena. Io continuavo a leccare la mia passione, Layla, mentre Aiko si masturbava guardando la scena.
Arrivò il mio momento. Ricevetti due schiaffi sul culo e lui disse: 'Ho proprio voglia di sborrare dentro a sta vacca, Luana, che nome da puttana'. E fu allora che dissi il mio vero nome per la prima volta: 'Mi chiamo Ingrid, chiamami Ingrid'. Lui non si scosse e aggiunse: 'Tanto lo sapevamo già'.
Si prese tutto il tempo necessario e con calma olimpica non puntò alla mia vagina ma al mio ano, che era stato scaldato a sufficienza da Isabella in precedenza. Lo sentii varcare la porta posteriore. Nel mentre, Layla si faceva leccare da me, era nata una sorta di complicità tra di noi, e credo con tutte le presenti.
Facevo fatica a rimanere ferma sotto quei colpi impietosi, quindi Alessandro ordinò all'asiatica e alla nigeriana di tenermi ferma e mi bloccarono le gambe; ora ero imprigionata. Il mio corpo strusciava sulle coperte, i miei capezzoli si irritavano contro quel tessuto, la mia bocca non smetteva di succhiare e leccare quella passera matura e succosa e, in quel momento, sentii la sborra riempirmi il culo, più e più volte. Dopo aver raggiunto il suo secondo orgasmo, Alessandro finì esausto sul tappeto e fu raggiunto da sua moglie, che lo coccolò come se fosse un cucciolo ferito.
Si questa volta è veramente finita.
Dopo avermi fatta pulire da Aiko e Zara, tutte noi ce ne andammo. Fuori ci aspettava Sabrina con degli assegni in mano. Quando arrivò il momento, ne presi uno e lo strappai in due. Lei continuò a provocarmi dicendo che mia figlia prendeva sempre i soldi. Allora, invece di prendere a sberle, la baciai e la ringraziai ironicamente. Tornai a casa, in attesa della mia prossima avventura.
Per i lettori impazienti e per chi si diletta nel fare previsioni sul peggio, avverto che questo racconto potrebbe risultare lungo, complesso e forse il peggiore di tutti. Mi scuso in anticipo, ma raccontare questa esperienza complicata non è facile. Come si suol dire, segaiolo avvisato...
Era il Ferragosto del 2006, e l'afa soffocante sembrava amplificare la tensione nell'aria. Ero sola a casa, immersa nei miei pensieri, quando improvvisamente il mio Nokia si illuminò. Era un messaggio criptico da Sabrina, una figura che avevo quasi dimenticato, che riaccendeva vecchi timori: "Hai un momento per me?" chiedeva. Mi invitava a una festa elegante, un invito che non potevo rifiutare grazie al contratto che mi legava indissolubilmente a lei per la protezione di mia figlia. Nel messaggio, mi suggeriva anche di vestirmi in modo seducente.
La mia agitazione era palpabile; con Sabrina, ci si poteva aspettare di tutto. Mi preparai con cura, scegliendo un abito lungo di seta verde smeraldo che abbracciava le curve come una seconda pelle. La scollatura profonda, la schiena scoperta e uno spacco audace lateralmente lo rendevano sensuale. I miei lunghi capelli biondi scivolavano sulla schiena, abbinati a sandali dorati e orecchini scintillanti. Un tocco di rossetto rosso ciliegia e un profumo avvolgente completavano il mio look. Non vedevo l'ora di scoprire cosa mi riservasse la serata.
La festa si svolgeva nella maestosa "Villa degli Angeli Neri" sul Lago di Como, un luogo che evocava mistero e fascino. Appena arrivata, fui accolta da Sabrina con un sorriso radioso. Mi fece accomodare in una stanza da letto lussuosamente arredata, dove mi trovai di fronte a una scena inaspettata: un uomo elegante circondato da quattro donne di razze diverse, ognuna vestita in modo suggestivo. Le loro risate e i loro sussurri si interruppero al mio ingresso, mentre tutti gli occhi si fissarono su di me.
Per comprendere meglio il contesto, ecco una breve descrizione delle altre donne presenti quella sera.
La prima che catturò la mia attenzione fu Aiko, una donna dal nome che scoprii più tardi. Era alta e snella, con lunghi capelli neri che cadevano elegantemente sulle spalle. Il suo viso aveva lineamenti delicati e gli occhi a mandorla magnetici. Indossava un abito di seta rossa che si adattava perfettamente al suo fisico, evidenziando la schiena nuda, le gambe lunghe e snelle, e un seno, che avrei scoperto essere rifatto in seguito. Emanava un'eleganza che lasciava senza fiato.
Appoggiata al caminetto, c'era Isabella, una donna alta e muscolosa che dominava la stanza con la sua presenza fisica imponente. I suoi lunghi capelli scuri erano raccolti in una coda di cavallo, e il suo viso aveva lineamenti marcati e scolpiti. Indossava un vestito dorato, forse un po' troppo audace per il suo corpo atletico, ma che metteva in risalto le sue spalle larghe e le braccia toniche. Mi fissò con uno sguardo intenso, che mi fece pensare che potesse già detestarmi.
Girai la testa verso sinistra e notai Zara sul divano, con le gambe incrociate. Era una ragazza di colore, originaria della Nigeria, dal fisico slanciato tipico di una ballerina. I suoi lunghi capelli ricci erano incantevoli, e il suo vestito nero si fondeva con la sua pelle scura come l'ebano. Fu la prima a sorridere e a farmi sentire a mio agio con il suo calore.
Pensavo che le presenti fossero finite, quando notai dietro di me una bellezza esotica che catturò immediatamente la mia attenzione. Era Layla, una principessa indiana secondo le voci. Aveva qualcosa di unico rispetto alle altre, un'aura di maturità che si percepiva nel suo sguardo intelligente. Avrei dato massimo quaranta anni, ma scoprii che ne aveva cinquantacinque. Il suo corpo morbido era avvolto in un sari di seta rosso intenso, delicatamente ornato da ricami dorati che brillavano alla luce. La gonna lunga si allargava leggermente verso il fondo, accentuando la sua grazia.
Layla si avvicinò a me con una sensualità innegabile, mi baciò sulla guancia e mi condusse al centro della stanza per farmi ammirare dagli altri presenti. Io e Sabrina completavamo l'harem.
Il brusio nella stanza si placò mentre un uomo elegante si alzò dal letto. Era evidente che lui fosse l'ospite d'onore, e il motivo della festa si chiarì immediatamente: era il suo cinquantesimo compleanno. L'uomo si avvicinò a me con sicurezza.
"Buonasera," disse con una voce calda e avvolgente. "Sono Alessandro, il festeggiato di questa serata speciale."
Sorrisi, cercando di nascondere il mio nervosismo. "Buonasera, Alessandro. Auguri per il tuo compleanno."
Lui inclinò leggermente la testa, osservandomi attentamente. "Grazie. E tu chi sei?"
"Mi chiamo Luana," risposi, usando un nome falso.
"Luana, che bel nome. Sabrina mi aveva parlato di una certa Ingrid di origini svedesi, ma tu non sei affatto male." Lanciò uno sguardo complice a Sabrina, che fece finta di non accorgersene.
Arrossii leggermente, sorpresa dalle sue parole. "Grazie, sono lusingata."
"A proposito, sono un uomo molto perspicace," disse con un sorriso enigmatico. "So riconoscere le persone speciali. E tu, cara Luana, sei qui per una ragione."
Sentivo il peso dei suoi occhi su di me, come se volesse scrutare dentro di me. Mi sentivo un po' intrappolata, ma allo stesso tempo intrigata.
"È un onore essere qui," risposi, cercando di mantenere il mio aplomb.
Sentii una voce alle mie spalle dire: "Bene tesori, è il momento di divertirsi." Era Sabrina, che appena pronunciò quelle parole se ne andò chiudendo la porta a chiave dietro di sé. Confesso di essermi spaventata; mi aveva lasciato sola con degli sconosciuti.
Rimasi nel mezzo di quelle presenze, senza che mi venisse spiegato il motivo del mio invito. Sapevo che Alessandro compiva cinquant'anni, ma il mio ruolo nella serata si rivelò solo in seguito. L'imbarazzo si poteva tagliare con un coltello, nessuno osava prendere l'iniziativa, nemmeno l'ospite d'onore. Almeno fino a quando la "principessa" Layla non prese in mano la situazione.
"Dai, sappiamo tutte perché siamo qui e siamo state pure ben pagate," disse Layla con un sorriso sardonico. Provai a intervenire, dicendo che nessuno mi aveva pagato, ma fui interrotta prontamente da Isabella. Mi prese sottobraccio e dichiarò a tutti: "Io me ne occupo," mi condusse verso un divano ottomano.
Mi allontanai dagli altri invitati per un momento e mi lasciai trasportare dalla donna muscolosa. Donna, aspettate, arriva la sorpresa. Mi sedetti accanto a lei sul divano, e iniziò a accarezzarmi i capelli. "Sono sicura che tu non ti chiami Luana, così come io non mi chiamo Isabella," sussurrò. La sua voce suonava sorprendentemente femminile, sebbene robusta. Dopo avermi accarezzato i capelli, mise i suoi pollici ai lati della mia bocca e mi baciò.
Rimasi immobile, sorpresa. Non ero ingenua; avevo capito fin dall'inizio che quella serata prometteva un'orgia in piena regola, nonostante l'invito di Sabrina mi avesse fatto sperare di potermela cavare. Isabella continuava a baciarmi con ardore, la punta della sua lingua esplorava le mie labbra, che istintivamente lasciai socchiuse. Avrei potuto tentare una fuga, ma qualcosa su quel divano mi trattenne con una forza misteriosa.
Il suo seno imponente, evidentemente rifatto e dall'aspetto innaturale, si sollevava e abbassava ritmicamente mentre respirava. Sentii le sue dita scivolare attraverso il mio spacco, afferrare velocemente le mie micro mutandine e spingerle da parte, mentre mi penetrava con decisione con due dita. La mia mente era in tumulto, cercavo di comprendere cosa stesse accadendo, ma ogni pensiero era sopraffatto dalle intense sensazioni fisiche che mi travolgevano. La stanza intorno a noi, gli altri invitati, il festeggiato, sembravano tutti svanire mentre Isabella mi trascinava sempre più profondamente nel vortice di quel momento proibito.
Poi avvenne l'imprevedibile. Mentre mi lasciavo trasportare dalla passione, notai una strana protuberanza che emergeva nel mezzo del vestito di Isabella. Cresceva sempre di più, finché, colta dallo stupore, la sentii sussurrare: "Sorpresa". Con un movimento audace, alzò il vestitino dorato e attillato, rivelando un enorme pene. Isabella era una trans. Avevo sempre avuto il presentimento, ma la rivelazione improvvisa mi colse di sorpresa e un brivido di incertezza mi attraversò.
Isabella, con un misto di gentilezza e fermezza, mi trattenne. "Tesoro, non aver paura di me, in fondo sono una donna come te." Mentre pronunciava quelle parole rassicuranti, dietro di noi si udivano i primi gemiti ansimanti. Io continuavo a osservare incredula quel membro rigido. Come poteva essere che una creatura del genere fosse stata invitata alla festa? Realizzai allora che in quella stanza c'erano donne di ogni tipo, ognuna con i suoi segreti e le sue sorprese.
Con mia grande sorpresa, presi in mano il suo membro e iniziai a massaggiarlo. Isabella mi baciò appassionatamente. "Amo chi non ha pregiudizi."
Spinta dalla curiosità, le aprii la scollatura e leccai le sue protesi mammarie. Mi soffermai sui suoi capezzoli e poi scesi, sempre più attratta da quel pene enorme che mi intrigava. Era un'esperienza completamente nuova, una delle molte dopo il mio divorzio.
Mentre mi stavo divertendo, intravidi di sfuggita il padrone di casa che stava facendo sesso con la bella Aiko, ma la mia attenzione era tutta per Isabella. Il suo membro era così grande che pensai non potesse nemmeno entrare completamente in bocca, ma ci provai, raggiungendo almeno la cappella. Stavo cominciando a prendere confidenza quando arrivò Layla. A quel punto capii che era lei a dettare le regole. "Il riscaldamento è finito, il vero spettacolo è da un'altra parte."
Mi sollevarono di peso, ancora vestita, e mi portarono al letto principale, dove le altre ospiti stavano già impegnate a soddisfare il nostro ospite, una da un lato e l'altra dall'altro. Nonostante cercassi di negarlo a me stessa, capii che Sabrina mi aveva venduta a quel tipo. Il vero problema era che, a quel punto, non volevo più andarmene.
Layla, con la sua eleganza innata, mi afferrò i lembi del vestito e lo sollevò con grazia, rivelando la mia lingerie blu elettrico. Le sue parole rassicuranti scivolarono come un balsamo: "Non temere, tesoro, so che sei nuova qui, ma credimi, Alessandro è un uomo perbene e sono certa che ti divertirai". Un senso di conforto mi pervase.
Mi avvicinai al letto gattonando e lambii l'unica porzione del pene di Alessandro rimasta scoperta. Doveva possedere una forza di volontà incredibile per resistere a tre lingue contemporaneamente.
Ero la new entry e non volevo prevaricare le altre, sebbene il desiderio di abbandonarmi al piacere fosse impellente. Aiko, la dolce ragazza giapponese, mi accolse con un bacio languido sulla lingua. "Benvenuta", sussurrò con un sorriso accattivante. Un saluto decisamente gradito. Le nostre lingue si intrecciarono in un vortice di passione mentre Zara, la sensuale nigeriana, si dedicava al piacere di Isabella. Il suo membro mi sembrò decisamente più voluminoso di quello di Alessandro, ma ovviamente tacqui il mio pensiero.
I miei sensi erano inebriati da una sinfonia di profumi sensuali, ognuno dei quali evocava un'atmosfera di desiderio inebriante. Cercai Layla con lo sguardo, la mia preferita. Era lì, in piedi accanto a noi, a dirigere l'orchestra di piacere con la sua maestria. Ammiravo le sue forme perfette, accarezzate con delicatezza da Isabella. Era evidente l'intesa profonda che legava le due donne, un legame che sembrava esistere da sempre.
Mentre riflettevo su questa dinamica, fui improvvisamente spinta da una forza irresistibile e mi ritrovai ad accogliere con passione il pene di Alessandro nella mia bocca. Nel frattempo, sopra di me, Aiko e Zara erano inginocchiate sul letto, baciandosi e toccandosi con crescente passione.
Visto che ero l'unica ad occuparmi del nostro padrone, presi una decisione. Lentamente e delicatamente mi tolsi le mutandine e avanzai sul suo corpo tonico, desiderosa di accogliere il suo pene nella mia passera. Morivo dal desiderio di farlo. Rimossi il reggiseno e offrii il mio seno generoso come farebbe una madre al proprio figlio; lui naturalmente succhiò il mio capezzolo destro. A quel punto, ero completamente coinvolta. Lui succhiava e leccava mentre io giocavo con il suo bel pene. Anche le altre invitati erano molto eccitate. Layla si era messa davanti a me con il suo seno mastodontico, lasciando che Isabella la stimolasse. Le altre due si leccavano a vicenda. L'atmosfera era incredibilmente intrigante. Non avevo mai partecipato a un'orgia, ma da quel giorno ne divenni esperta.
Cavalcavo lentamente, assaporando ogni istante di quell'amplesso. Non volevo che terminasse troppo presto, sarebbe stato ingiusto per le altre. Improvvisamente, una mano decisa afferrò i miei capelli. Alzai lo sguardo e vidi un vello peloso, capii che era Layla e cosa desiderava. La leccai. È intensamente eccitante essere penetrata mentre si lecca una donna così piacevole alla vista. Questo era solo l'inizio della storia, lunga, complessa e confusa, come avevo anticipato.
Sentii una lingua dedicarsi al mio ano. Sul momento non capii di chi fosse, ma vista la delicatezza, immaginai che fosse Aiko. Nel culmine del piacere, Isabella, la nostra bellissima trans, mi riservò una seconda sorpresa. Infilò il pene nella bocca del nostro ospite d'onore e se lo fece leccare. A quella vista raggiunsi l'orgasmo. Lo so, è insolito, ma è successo così
Pensavate fosse finita lì la mia avventura? Ah, poveri ingenui!
Mi allontanai da quel pene, lasciando spazio alla sensualissima Zara, ma continuai a dedicarmi alla mia principessa Layla. La mia lingua danzava freneticamente dentro quella passera matura, mentre le mie mani accarezzavano il suo generoso seno. Erano tutte stupende e meravigliose, ma per lei provavo un'attrazione fulminante.
Nel frattempo, la splendida donna dalla pelle d'ebano si scatenava dietro di me. Il suo corpo snello danzava sopra Alessandro e ogni suo movimento era pura poesia. Nel frattempo, Alessandro continuava a succhiare con avidità quel pene enorme, era evidente quanto lo stesse apprezzando.
Dopo qualche minuto, fu il turno di Aiko di prendere il controllo del pene. Con un movimento deciso, spostò Zara e lo inghiottì profondamente, gustando sia i miei umori che quelli della ragazza che l'aveva preceduta. Infine, infilò due dita nel culo di Alessandro e gli lambì la cappella con la lingua.
Io mi ero ripresa dall'orgasmo e ne volevo ancora. In quel momento arrivò la terza sorpresa da parte di Isabella. Si scostò dalla bocca di Alessandro senza essere vista, ma la sentii. Prima la sua lingua esplorò il mio ano, poi arrivò il suo cazzo, che mi penetrò con forza, facendomi gemere di piacere. Persi la concentrazione e mi staccai dalla passera di Layla, che non esitò un istante. Si avvicinò ad Alessandro e gli sedette sulla faccia.
Sentii un altro colpo provenire da quel cazzone e volsi lo sguardo al cielo. La situazione mi stava piacendo sempre di più, nessuno dominava e nessuno veniva escluso.
La potenza di Isabella la sentivo ad ogni colpo. Stavo godendo ancora più di prima. Sentii qualcosa di umido raggiungere il mio corpo, una goccia, mi girai e vidi e vidi il padrone di casa sborrare in ogni dove sotto le sapienti mani di Aiko.
Pensate che la festa fosse finita, siete proprio degli ingenui.
Sentivo la potenza di Isabella ad ogni colpo, godendo ancora di più. Improvvisamente sentii qualcosa di umido raggiungere il mio corpo, una goccia; mi girai e vidi il padrone di casa sborrare sotto le sapienti mani di Aiko.
Pensavate che la festa fosse finita? Siete proprio degli ingenui.
Il pene di Alessandro rimase ancora eretto. Sin dall'inizio ero certa che avesse ricevuto un piccolo aiuto prima di iniziare la festa. Finalmente si mosse la dea Layla. Smontò dalla sua bocca, afferrò il pene di Alessandro con determinazione e lo incitò ad alzarsi. Dalla mia posizione, potevo vedere tutto, nonostante fossi sotto le grinfie di Isabella, con l'aggiunta di Zara che aveva deciso che avrei dovuto leccarle la passera depilata; chi ero io per dirle di no? Anche se il mio sguardo era rivolto alla principessa, la mia lingua era puntata sul suo buco nero e lo stavo scopando.
Ora vi chiederete cosa stava succedendo al nostro cliente. Nulla di male. Layla aveva appoggiato le mani al caminetto, spalancato le gambe e si stava sculacciando. Alessandro non si fece aspettare e le penetrò l'ano. Ora vi dico un'altra sorpresa. Come scoprii in seguito, erano marito e moglie.
Con mia grande delusione, momentanea, Isabella li raggiunse e si mise dietro ad Alessandro. Provate a indovinare? Sì, avete ragione, inculò il padrone di casa e lo spinse con passione. Formarono un trenino appassionato. Sicuramente quello che stava godendo di più era quello al centro.
Ora vi state chiedendo e tu, cosa facevi in quel momento? Guardavo solo, ma come siete ansiosi. Essendo la più matura del terzetto, io, Zara e Aiko presi l'iniziativa. Mi appoggiai comodamente sul letto, dove prima era stato Alessandro, e allargai le gambe. Le due fanciulle si prodigarono a leccarmi e io iniziai a godere come una matta. La mia voce risuonava nella stanza, facendo gara con quella di Layla, che ora notai stava godendo con due peni dentro di lei. Alessandro era steso sul tappeto, con Layla sopra di lui mentre la muscolosa Isabella la stava inculando.
Intanto, io mi godevo le due fanciulle che erano scatenate. Una si spostò dalla mia passera e si occupò delle mie mammelle. Ero in paradiso. Dentro di me, lo so è strano, ringraziai Sabrina. Chiusi per un attimo gli occhi e sentii un altro schizzo, stavolta più potente, raggiungermi la faccia. Li riaprii subito. E vidi Isabella. Mi mise una mano sul collo, il suo cazzo ripieno di crema in gola, e mi disse: 'È da quando ti ho vista che volevo sborrare sopra di te”.
E ora la festa doveva finire? Nooo, nemmeno per sogno!
Layla raggiunse Isabella con uno sguardo compiacente; si guardarono e mi sollevarono, facendo mettere me, Zara e Aiko a novanta gradi sul bordo del letto con la pancia e le tette appoggiate al materasso. Mi sembrava di far parte di una catena di montaggio, e così fu.
Il festeggiato si avvicinò con il pene in mano e iniziò da Aiko, la prima della fila, penetrandola mentre Layla si faceva leccare la figa da me e Isabella il cazzo da Zara. Dopo qualche secondo in quella posizione, fu la volta della donna dalla pelle d'ebano di farsi scopare. Stranamente, visto che io ero la seconda della fila e lei l'ultima, inarcò la schiena. Io continuavo a leccare la mia passione, Layla, mentre Aiko si masturbava guardando la scena.
Arrivò il mio momento. Ricevetti due schiaffi sul culo e lui disse: 'Ho proprio voglia di sborrare dentro a sta vacca, Luana, che nome da puttana'. E fu allora che dissi il mio vero nome per la prima volta: 'Mi chiamo Ingrid, chiamami Ingrid'. Lui non si scosse e aggiunse: 'Tanto lo sapevamo già'.
Si prese tutto il tempo necessario e con calma olimpica non puntò alla mia vagina ma al mio ano, che era stato scaldato a sufficienza da Isabella in precedenza. Lo sentii varcare la porta posteriore. Nel mentre, Layla si faceva leccare da me, era nata una sorta di complicità tra di noi, e credo con tutte le presenti.
Facevo fatica a rimanere ferma sotto quei colpi impietosi, quindi Alessandro ordinò all'asiatica e alla nigeriana di tenermi ferma e mi bloccarono le gambe; ora ero imprigionata. Il mio corpo strusciava sulle coperte, i miei capezzoli si irritavano contro quel tessuto, la mia bocca non smetteva di succhiare e leccare quella passera matura e succosa e, in quel momento, sentii la sborra riempirmi il culo, più e più volte. Dopo aver raggiunto il suo secondo orgasmo, Alessandro finì esausto sul tappeto e fu raggiunto da sua moglie, che lo coccolò come se fosse un cucciolo ferito.
Si questa volta è veramente finita.
Dopo avermi fatta pulire da Aiko e Zara, tutte noi ce ne andammo. Fuori ci aspettava Sabrina con degli assegni in mano. Quando arrivò il momento, ne presi uno e lo strappai in due. Lei continuò a provocarmi dicendo che mia figlia prendeva sempre i soldi. Allora, invece di prendere a sberle, la baciai e la ringraziai ironicamente. Tornai a casa, in attesa della mia prossima avventura.
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