La nuova vita di Claudia - Cap. 3
di
Leopardo70
genere
dominazione
“Brava, ottima scelta!”, questo fù il commento di Ugo al “SI” di Claudia, poi si alzò e le baciò la mano, poi tenendole la mano la fece accomodare sul divanetto, la fissò ancora per un attimo con pieno compiacimento e si staccò, riempì nuovamente i calici di spumante e ne diede uno a lei, “ora possiamo fare un brindisi, che dici?”, lei si alzò e pronunciò “certo!”, gli si avvicinò ed insieme fecero toccare i due calici, lei poi aggiunse “alla nostra felicità”, insieme bevvero tutto d’un fiato.
“Allora, quali saranno le mie mansioni, Capo?”, sorrise in modo malizioso, “uh, non è che stai correndo più di me? Ora sei mia e per prima cosa avrei piacere ad essere abbracciato e tenerti tra le mie braccia per qualche attimo, voglio capire se sogno oppure e tutto è veramente fantasticamente reale”, ella si avvicino e lo cinse con le sue braccia, lui fece lo stesso, lei poggio il suo capo sul suo petto e sentiva il suo calore ed il profumo di uomo, lui ebbe un principio di erezione ma cercava di non pensarci, mentre Claudia, che subito notò in quanto sentiva qualcosa che pulsava sul suo pube, non riusciva a non pensarci, “da quanto tempo mi desideravi?”, lui senza scomporsi iniziò a parlare tenendola sempre stretta a se, “sei sicura che lo vuoi sapere?”, lei annui lievemente, “da quando ti ho beccata nel bagno a limonare con quel ragazzo in terza media”, gli scappa da sorridere, “è strano, non ho mai guardato un’alunna come fosse una donna, invece a Te si, ho iniziato a guardarti meglio, non eri una ragazzina come le altre e penso che tu te ne sei accorta che io avevo occhi diversi per Te, vero?”, lei annui ancora, “però cercavo sempre di non pensarci, non avrei mai voluto macchiare la mia fedina lavorativa con uno scandalo del genere, mi sono limitato a masturbarmi qualche volta, pensando a Te”, lei scoppia a ridere, “cosa ridi?” la riprese; Lei cercando di riprendersi dal ridere, “niente, eravamo in due allora”, sorride anche lui a sua volta, “quindi per questo non hai avuto difficoltà ad accettare?”, lei annuisce ancora una volta in silenzio, “allora sarà tutto più facile, cosa vorresti che non ti facessi mai?”, “farmi del male”, fù la sua risposta, “non amo pratiche violenti”, “non mi riferivo a quello, ma se mi dici che è solo un maledetto sogno sarebbe un forte dolore”, il cazzo di Ugo ha un sussulto, che lei non può non notare, “bene c’è qualcosa qui sotto che mi fa capire che non è un sogno”, gli esce una fragorosa risata.
Ugo decide di staccarsi, dall’abbraccio, ma lei lo sorprende con un bacio mozzafiato sulla bocca, mentre con una mano raggiunge il suo cazzo, accarezzandolo da sopra i pantaloni, cercando di misurarne la consistenza, il bacio dura almeno un minuto, poi si staccano e lui gli dice “ non preoccuparti, ce n’è abbastanza, sono molto più dotato di tuo marito, l’ho visto nelle docce in palestra e mi sono sempre intristito per te”, lei lo guarda e dice, “quando c’è l’amore le dimensioni non contano e poi lui è stato l’unico uomo che ho avuto”, lui con modo molto serioso le dice “vorrei pensassi di essere vergine, questa deve essere una nuova vita per Te”, lei annuisce e lui aggiunge, “ora dobbiamo andare, devo rientrare a scuola. Più tardi ti manderò tutti i dettagli di ciò che voglio da Te, tuo marito sa che dovrai aiutarmi a gestire l’attività, sarai la mia contabile ed assistente, per cui avrai un telefono ed un computer, dove lui non dovrà mai avere accesso, ed io ti scriverò tutto ciò che mi occorre”, “lui lavorerà beato fuori città, avrà anche lui qualche donna, ma a te non fregherà, da me avrai l’uomo che ti darà tutto ciò che ti occorre, economicamente, mentalmente e fisicamente. Da domani la mattina puoi andare in Palestra, c’è un personal trainer che ti aspetta, avrai a disposizione ogni cosa per curare il tuo fisico, ti voglio sempre in forma, ok?” lei annuisce ed aggiunge, “perfetto, andiamo”.
Lui apre la porta, chiama il cameriere, “Allora da questo momento Claudia è la nuova responsabile, puoi prendere la borsa con gli strumenti, grazie”, il cameriere si affretta ad andare un ufficio e poi ne esce con una valigetta di pelle nera, “ecco”, Ugo con tono autoritario, “dai a me”, presa la valigetta, “ci vediamo in serata, come al solito. Grazie”, poi si rivolse a Claudia, “andiamo su” e si avviarono verso l’auto.
Giunti al SUV, lui le aprì la portiera, attese che si accomodasse e gli porse la valigetta, “questa è roba tua” sorrise, lei “grazie!”. Ugo salì dal suo lato ed avvio rapidamente come suo solito l’auto, la guardò fiera, “sei contenta?”, lei appoggiò la testa sul suo petto mentre elargiva un fiero sorriso, lui le poggio una mano sulla coscia, gestò che le riportò alla mente di non avere più le mutandine, “ehi ma le mie mutandine?”, “le ho buttate, fù la sua risposta, voglio che oggi stai senza, fin quando non avrai nuove istruzioni, ok?”, lei fece seguire un rapido “ok!”.
Il viaggio verso scuola, durò veramente pochi minuti, mentre all’andata sembrava non passasse mai, ora le era tutto chiaro e se pensava a quanto la vita fosse piena di sorprese, quando era salita in auto all’andata, non avrebbe mai immaginato la proposta e neanche questa sua volontà di volerci stare, nonostante Ugo era il riferimento di modello adulto che lei da adolescente utilizzava per soddisfare i suoi giochetti pruriginosi, ora è tutto lì tutto reale, tutto maledettamente possibile ed alla luce del sole, con il marito, che amava, ma effettivamente a letto, non era gran che, il classico rapporto canonico di doveri coniugali, a cui si sottoponevano entrambi, ma forse più per amore puramente sentimentale piuttosto che viscerale.
Giunti davanti la scuola Ugo la invita a scendere, “Bene cucciola”, le sorride, “ora non ti resta che andare a casa, accendere il computer, è tutto configurato, lo devi solo accendere, parte un programma che ti spiega ogni cosa, così puoi memorizzare tutto senza problemi, poi dalla seconda accensione, si accenderà tutto normalmente e potrai utilizzare Skype per videoconferenza con me e l’email per la lettura delle disposizioni che ti impartirò ogni volta, ok?”, lei annuisce e non vede l’ora di attivarsi, ma lui le spezza subito parzialmente l’entusiasmo, “però questo lo farai domani mattina, dopo che hai accompagnato tuo figlio a scuola e rientri, oggi posa la valigetta e non l’aprire. Ora puoi andare e quando cammini, vorrei che sculettassi, come fanno le gattine in calore” concluse con un sorriso beffardo, lei gli diede un bacio sulla guancia e scese dall’auto, si avviò cosi verso casa ancheggiando leggermente, in modo naturale.
Ugo, prima di entrare nel parcheggio della scuola, si gustò un poco la figura di Claudia che si allontanava ancheggiando e pensava al suo sedere perfetto e sodo, pregustando il momento che sarebbe stato suo, mentre guardava estrasse le mutandine che aveva conservato nella tasca e le odorò, profumo che provocò in lui una erezione che non ricordava da tempo.
“Allora, quali saranno le mie mansioni, Capo?”, sorrise in modo malizioso, “uh, non è che stai correndo più di me? Ora sei mia e per prima cosa avrei piacere ad essere abbracciato e tenerti tra le mie braccia per qualche attimo, voglio capire se sogno oppure e tutto è veramente fantasticamente reale”, ella si avvicino e lo cinse con le sue braccia, lui fece lo stesso, lei poggio il suo capo sul suo petto e sentiva il suo calore ed il profumo di uomo, lui ebbe un principio di erezione ma cercava di non pensarci, mentre Claudia, che subito notò in quanto sentiva qualcosa che pulsava sul suo pube, non riusciva a non pensarci, “da quanto tempo mi desideravi?”, lui senza scomporsi iniziò a parlare tenendola sempre stretta a se, “sei sicura che lo vuoi sapere?”, lei annui lievemente, “da quando ti ho beccata nel bagno a limonare con quel ragazzo in terza media”, gli scappa da sorridere, “è strano, non ho mai guardato un’alunna come fosse una donna, invece a Te si, ho iniziato a guardarti meglio, non eri una ragazzina come le altre e penso che tu te ne sei accorta che io avevo occhi diversi per Te, vero?”, lei annui ancora, “però cercavo sempre di non pensarci, non avrei mai voluto macchiare la mia fedina lavorativa con uno scandalo del genere, mi sono limitato a masturbarmi qualche volta, pensando a Te”, lei scoppia a ridere, “cosa ridi?” la riprese; Lei cercando di riprendersi dal ridere, “niente, eravamo in due allora”, sorride anche lui a sua volta, “quindi per questo non hai avuto difficoltà ad accettare?”, lei annuisce ancora una volta in silenzio, “allora sarà tutto più facile, cosa vorresti che non ti facessi mai?”, “farmi del male”, fù la sua risposta, “non amo pratiche violenti”, “non mi riferivo a quello, ma se mi dici che è solo un maledetto sogno sarebbe un forte dolore”, il cazzo di Ugo ha un sussulto, che lei non può non notare, “bene c’è qualcosa qui sotto che mi fa capire che non è un sogno”, gli esce una fragorosa risata.
Ugo decide di staccarsi, dall’abbraccio, ma lei lo sorprende con un bacio mozzafiato sulla bocca, mentre con una mano raggiunge il suo cazzo, accarezzandolo da sopra i pantaloni, cercando di misurarne la consistenza, il bacio dura almeno un minuto, poi si staccano e lui gli dice “ non preoccuparti, ce n’è abbastanza, sono molto più dotato di tuo marito, l’ho visto nelle docce in palestra e mi sono sempre intristito per te”, lei lo guarda e dice, “quando c’è l’amore le dimensioni non contano e poi lui è stato l’unico uomo che ho avuto”, lui con modo molto serioso le dice “vorrei pensassi di essere vergine, questa deve essere una nuova vita per Te”, lei annuisce e lui aggiunge, “ora dobbiamo andare, devo rientrare a scuola. Più tardi ti manderò tutti i dettagli di ciò che voglio da Te, tuo marito sa che dovrai aiutarmi a gestire l’attività, sarai la mia contabile ed assistente, per cui avrai un telefono ed un computer, dove lui non dovrà mai avere accesso, ed io ti scriverò tutto ciò che mi occorre”, “lui lavorerà beato fuori città, avrà anche lui qualche donna, ma a te non fregherà, da me avrai l’uomo che ti darà tutto ciò che ti occorre, economicamente, mentalmente e fisicamente. Da domani la mattina puoi andare in Palestra, c’è un personal trainer che ti aspetta, avrai a disposizione ogni cosa per curare il tuo fisico, ti voglio sempre in forma, ok?” lei annuisce ed aggiunge, “perfetto, andiamo”.
Lui apre la porta, chiama il cameriere, “Allora da questo momento Claudia è la nuova responsabile, puoi prendere la borsa con gli strumenti, grazie”, il cameriere si affretta ad andare un ufficio e poi ne esce con una valigetta di pelle nera, “ecco”, Ugo con tono autoritario, “dai a me”, presa la valigetta, “ci vediamo in serata, come al solito. Grazie”, poi si rivolse a Claudia, “andiamo su” e si avviarono verso l’auto.
Giunti al SUV, lui le aprì la portiera, attese che si accomodasse e gli porse la valigetta, “questa è roba tua” sorrise, lei “grazie!”. Ugo salì dal suo lato ed avvio rapidamente come suo solito l’auto, la guardò fiera, “sei contenta?”, lei appoggiò la testa sul suo petto mentre elargiva un fiero sorriso, lui le poggio una mano sulla coscia, gestò che le riportò alla mente di non avere più le mutandine, “ehi ma le mie mutandine?”, “le ho buttate, fù la sua risposta, voglio che oggi stai senza, fin quando non avrai nuove istruzioni, ok?”, lei fece seguire un rapido “ok!”.
Il viaggio verso scuola, durò veramente pochi minuti, mentre all’andata sembrava non passasse mai, ora le era tutto chiaro e se pensava a quanto la vita fosse piena di sorprese, quando era salita in auto all’andata, non avrebbe mai immaginato la proposta e neanche questa sua volontà di volerci stare, nonostante Ugo era il riferimento di modello adulto che lei da adolescente utilizzava per soddisfare i suoi giochetti pruriginosi, ora è tutto lì tutto reale, tutto maledettamente possibile ed alla luce del sole, con il marito, che amava, ma effettivamente a letto, non era gran che, il classico rapporto canonico di doveri coniugali, a cui si sottoponevano entrambi, ma forse più per amore puramente sentimentale piuttosto che viscerale.
Giunti davanti la scuola Ugo la invita a scendere, “Bene cucciola”, le sorride, “ora non ti resta che andare a casa, accendere il computer, è tutto configurato, lo devi solo accendere, parte un programma che ti spiega ogni cosa, così puoi memorizzare tutto senza problemi, poi dalla seconda accensione, si accenderà tutto normalmente e potrai utilizzare Skype per videoconferenza con me e l’email per la lettura delle disposizioni che ti impartirò ogni volta, ok?”, lei annuisce e non vede l’ora di attivarsi, ma lui le spezza subito parzialmente l’entusiasmo, “però questo lo farai domani mattina, dopo che hai accompagnato tuo figlio a scuola e rientri, oggi posa la valigetta e non l’aprire. Ora puoi andare e quando cammini, vorrei che sculettassi, come fanno le gattine in calore” concluse con un sorriso beffardo, lei gli diede un bacio sulla guancia e scese dall’auto, si avviò cosi verso casa ancheggiando leggermente, in modo naturale.
Ugo, prima di entrare nel parcheggio della scuola, si gustò un poco la figura di Claudia che si allontanava ancheggiando e pensava al suo sedere perfetto e sodo, pregustando il momento che sarebbe stato suo, mentre guardava estrasse le mutandine che aveva conservato nella tasca e le odorò, profumo che provocò in lui una erezione che non ricordava da tempo.
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