La nuova vita di Claudia - Cap. 9

di
genere
dominazione

La sveglia suona, quando gli occhi erano già mezzi aperti, il giorno prima aveva effettivamente recuperato un bel po’ di sonno, si sentiva bene, alcun dolore e pensiero l’assillava, si alza, va’ al bagno come al solito, ricorda il tattoo all’interno della natica, sembra quasi un lontano ricordo, fa la sua pipì, poi si sciacqua e dopo essersi asciugata si mette con le spalle allo specchio, poi inclinandosi leggermente in avanti con le mani allarga le natiche come per prepararsi ad una penetrazione al volo, guarda il tattoo, effettivamente è piccolo ed all’interno, lo considera un sacrificio minimo, poi toglie le mani, si riguarda il sedere, “proprio un bel sedere da scopare”, si dice a voce bassa, si compiace con se stessa e non vede l’ora che questo avvenga, poi riflette sul clistere, inizia a pensare che quest’attività anale potrebbe essere piacevole come la visita del ginecologo e le attenzione del negro autore del tattoo.

Giusto in orario come da nuova prassi bussa alla porta Marcella, Claudia era pronta anche lei con il figlio per accompagnarlo a scuola, “Buongiorno Claudia”, “Buongiorno Marcella”, si avvicinarono e si baciarono sulla guancia, “Marcella, sono in forma vengo anche io con Te, poi torniamo qui per quello che dobbiamo fare”, la guarda come chi deve dare una brutta notizia, “mi dispiace Claudia, dobbiamo rimandare ad oggi pomeriggio e tu non puoi venire con me, Ugo mi ha detto che devi restare qui assolutamente”, Claudia spazientita, “che palle! Ma perché non mi chiama Ugo, invece di mandare ordini per Te?”, Marcella cerca di calmarla, “non fare cosi, vedrai che ti parlerà presto e questo momento di confusione sembrerà un lontano ricordo, ora porto il bimbo a scuola, penso che Ugo ti chiamerà tra poco!”.

Convinta, resta a casa, si siede sul divano, pronta com’era per uscire, quindi un vestitino corto a mezza coscia azzurro, un poco largo, le solite scarpe con il tacco 10, questa volta bianche, cerca di scrutare lo smartphone, pensa di scrivere un messaggio ad Ugo, in fondo non glielo ha vietato, pensa di essere una stupida a non averci pensato prima, cosi inizia a comporre nella sua mente un messaggio, nel silenzio della casa.

Dopo un poco di meditazione ha appena scritto “Ciao Ugo” che il silenzio viene interrotto da due squilli di campanello, “chi sarà” dice parlando a sé stessa, “Marcella mi ha comunicato che viene il pomeriggio, bah” cosi si accinge ad aprire e con grande sorpresa dietro l’apertura della porta, c’è la figura imponente di Ugo, con un mazzo di rose rosse in mano, “Disturbo?” dice con un sorriso beffardo, Claudia lo fissa per un attimo, impietrita per la sorpresa che non immaginava, poi si riprende “certo, entra ci mancherebbe!” le si avvicina e gli dà un bacio sulle labbra con tutta la forza che ha, poi si stacca, Ugo sorride, “ti sono mancato?”, entra, scruta la casa, “sei uno stronzo ribatte Claudia”, poi dopo un attimo che lo fissa riprende “sono 2 giorni che non ti fai sentire ed io a fare un sacco di cose per te!”, Ugo la riprende subito, “perché non mi ha chiamato? Chi te lo ha vietato?”, lei cerca di giustificarsi, “pensavo che fossi sempre tu a chiamare me!”, lui ride, poi aggiunge, “no piccola puttanella, puoi chiamarmi tutte le volte che vuoi!” poi la guarda, cerca la reazione alla parola puttanella, l’unica reazione è uno “Scusami, ho sbagliato”, “tranquilla, sediamoci un poco sul divano, parliamo un poco, ok?”, lei annui poi aggiunse, “posso offrirti qualcosa da bere?”, domanda a cui Ugo rispose con un imperativo “Siediti!”.

Erano seduti sul divano, Ugo alla destra, le teneva la mano, ogni tanto se la portava alla bocca per baciarle le nocche teneramente, “Allora Claudia, come ti senti? Con Marcella come va’? Con le visite?”, Claudia gli sorride, “Bene, Marcella è un’ottima persona davvero, riguarda le visite non ne capisco il senso, però va bene così”, Ugo incalza “il tattoo?”, lei sorride, “idea simpatica ed originale, lo vuoi vedere?”, lui fa segno di “no” con la testa, poi si avvicina con le labbra e la bacia prepotentemente penetrandole la bocca con le lingua, una mano l’abbraccia al collo e l’altra le carezza la pancia, Claudia risponde al bacio, lasciandosi trasportare e con una mano carezza la mano che ha sulla pancia, istintivamente dischiude le gambe, sente la necessità che la mano di Ugo scende, ma ciò non avviene.

Ugo stacca la bocca dalle labbra di Claudia, Claudia lo fissa e gli sorride, lui le dice, “Sei proprio una troietta in calore, mi fai impazzire, ho visto come aprivi le gambe, però devi attendere, non sei la mia donna solo per il sesso, devi essere una signora ed imparare a stare al tuo posto”, lei protesta, “capisci che stai risvegliando tante cose in me?”, Ugo annuisce, Claudia aggiunge, “sto facendo tutto ciò che vuoi tu, e farò tutto il resto che mi chiederai, perché mi piaci da impazzire, mi piace la situazione, mi piace essere tua, però ho bisogno che questo non fosse un sogno”, mentre parla le mette una mano sul membro, lui provocatoriamente gliela toglie, lei la rimette e lo bacia per immobilizzarlo, restando per qualche minuto a limonarlo e con la mano che gli carezza il membro da sopra i pantaloni, poi si stacca con la bocca e lo guarda, “posso?”, lui annuisce, gli apre i pantaloni, poi si alza e si inginocchia davanti a lui, glieli sfila insieme alle mutande, lo guarda negli occhi e gli sorride, con una mano cerca di mantenere il membro di Ugo, “wow”, si ricorda di quello del marito, che è la metà sia in lunghezza che per diametro, “ma è vero?”, Ugo sorride, lei lo guarda, poi tira fuori la lingua per leccarlo, vuole percepirne il sapore, dal sorriso si evince che gli piace e non poco, inizia a baciarlo lungo tutta l’asta, alterna dei baci a delle piccole leccate, continua cosi, poi Ugo la ferma, “Cucciola” , ora devo andare, mi dispiace lasciarti cosi, neanche per me è facile, però ora hai visto che non è un sogno, Claudia si rabbuia in viso ed annuisce amaramente, si alza e con lei si alza anche Ugo dal divano, si tira sù i pantaloni.

“Ti sono piaciuti i fiori?”, dice Ugo per portare la conversazione su altre strade, ma lei ripicca, “solo quelli, mi stai torturando, non capisco il perché”, Ugo sorride, “tranquilla, avrai modo per saziarti, oggi finirai tutte le attività preliminari e da lunedì inizieremo a fare seriamente, “ok?”, Claudia annuisce e poi abbracciandolo forte, sussurra teneramente, “OK!” e lo accompagna alla porta.
scritto il
2018-05-12
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