La nuova vita di Claudia - Cap. 8

di
genere
dominazione

La sveglia suona impietosa, lo stress e l’ansia del giorno prima, hanno fatta cadere Claudia in un sonno profondo, ma anche rigenerativo, apre gli occhi spegne la sveglia vorrebbe non alzarsi, ma deve, comunque le esigenze fisiche fanno si che debba alzarsi, lo fa un po’ controvoglia, và al bagno, fa la sua solita pipì, sente uno strano prurito posteriore, riflette che ieri Mario, il ginecologo le ha violato il forellino, anche se solo con le dita, povero culetto mio, poi pensa al clistere, non si era mai sottoposta ad una pratica del genere, stranamente questi pensieri non le provocano fastidio, ma una sottile eccitazione mista a paura, “cosa mi stà succedendo?” riflette che forse anche lei non conosce ancora bene se stessa.

Esce dal bagno prepara la colazione, sveglia il figlioletto e lo prepara per la scuola, dopo averlo indotto a mangiare la merenda, si prepara lei a sua volta, mette un vestitino di cotone molto leggero bianco, con le bretelline che mettono in evidenza il suo seno che nonostante sia privo di reggiseno si mantiene da solo, sotto mette le solite scarpette rosse, guarda l’orologio, qualche minuto e Marcella sarà qui, guarda lo smartphone, pensa ad Ugo, “che stronzo non si è fatto vivo ieri, neanchè per un attimo, lo vedrò sicuramente stamattina a scuola”, non vede l’ora di incrociare il suo sguardo.

Arrivata Marcella, sale in auto, “Buongiorno Marcella”, “Buongiorno Claudia, dormito bene?”, la guarda poi le dice, “Si, sono sprofondata, solo stamattina avevo un prurito, poi ti spiego dopo”, nel mentre sono giunte fuori la scuola, Marcella parcheggia non proprio nei pressi, “Claudia, tu resta in auto, il piccolo lo porto io, ok?”, “ma io…”, la interrompe, so Tu cosa desideri, ma ora non è il momento, allora capisce che si tratta di un ordine di Ugo, per cui resta buona al suo posto.

Ecco Marcella torna dopo un po’ di minuti, “ehi quanto tempo”, “si ho incontrato Ugo e mi ha intrattenuto”, “ti ha detto lui di non farmi scendere”, Marcella annuisce con un sorriso, poi aggiunge, “stai tranquilla è tutto ok, oggi avremo un’altra bella giornata”, “capisco ribatte Claudia”, poi intenzionata a riprendere il discorso di prima, “ti stavo dicendo prima che sento un prurito al buchetto posteriore, forse Mario, ha esagerato nel toccarmelo, comunque volevo chiederti se tu hai mai fatto un clistere”, “certo, tu no?”, rispose Marcella, “e come mai l’hai fatto a me non è mai capitato! Anche tu hai Mario come ginecologo?”, Marcella scoppia a ridere, “si ho anche io Mario come ginecologo”, “Capito e tu con chi fai sesso anale?, se è per questo che fai il clistere”, Marcella continua a ridere, poi decide di dire la verità, sapendo di potersi fidare di Claudia, “ok io conosco i tuoi segreti ed è giusto che tu conosci i miei, visto che vogliamo essere amiche”, la fissa per un attimo, ha ancora un attimo di indecisione, poi riprende, “sono l’amante sottomessa di Marcello, da un po’ di anni”, si ferma, cerca di capire la sua reazione, “sconvolta?”, Claudia muove la testa per indicare che non è cosi, poi ammette, “sconvolta no, non me lo aspettavo, questo sì”, si ferma per un attimo a riflettere, poi fa vincere la sua curiosità, “ora dove siamo dirette?”, quindi Marcella illuminandosi, “bene, oggi abbiamo un bel programmino. Ora andiamo in palestra, Ugo vuole che riprendi a ballare, poi facciamo sauna e doccia, la farò anche io, poi pranziamo e nel pomeriggio farai un piercing all’ombelico, che ad Ugo piace tanto e poi un piccolo tattoo, ma non posso dirti di più. Sei pronta?”, Claudia la guarda un attimo disorientata, “cosa è questa storia del tattoo?”, Marcella sorride beffarda, “vedrai, niente di preoccupante”, Claudia protesta, “a me non piacciono!”, “Lo farai per Ugo, questo è l’ordine!” disse con decisione perentoria Marcella.

Giunti in palestra, consegnarono a Claudia un borsone con tutto l’occorrente per allenarsi, inoltre le chiavi di un armadietto, che dopo scoprì essere al fianco di quello di Marcella, si spoglio ed iniziò una sessione preliminare con un personal trainer, mentre Marcella fece il suo allenamento personalizzato di cui già aveva piena conoscenza. Dopo 2 ore di allenamento, fecero un massaggio, la sauna, la doccia ed andarono a pranzo”.

Subito dopo pranzo, trascorso chiacchierando del più e del meno, dei propri trascorsi di vita, proprio come farebbero due vecchie amiche, consumato anche il caffè, si diressero di nuovo fuori paese per andare ad un centro specializzato in tattoo, Marcella parcheggiò, scese anche lei dall’auto precedendo, fu lei a bussare alla porta, apri un ragazzo giovane di colore che non aveva più di trenta anni, “Ciao Marcella”, “Ciao John, lei è Claudia”, “Piacere Claudia, accomodati”, Claudia lo seguì accennando un timido “ciao”, forse pensava a cosa doveva sottoporsi, si accomodò un attimo sulla poltroncina, “Allora Claudia”, iniziò il ragazzo, “ora ti sfili il vestito e resti in piedi davanti a me per qualche minuto, poi ti sfili le mutandine e ti metti a pancia in giù sul lettino”, la fissò, “tutto chiaro?”, Claudia annuì, pensava alle mutandine che non avrebbe potuto sfilare, il pensiero la faceva ridere, tanto da dimenticarsi l’ansia per il tattoo.

Sfilato il vestito, John avendo visto che non aveva intimo si diverte “Ma potevi tenerle le mutandine,” poi ride, si riprende, “Allora ferma un attimo”, John si avvicinò a lei, prese la parte superiore dell’ombelico con due dita e sparò un colpo con la pistola dei piercing, la fissò, “fatto male? È come mettere un orecchino vero?”, Claudia annui effettivamente non aveva sentito dolore, “mi preoccupa più questo che faremo ora”, “Claudia stai tranquilla, dobbiamo fare una cosa piccolissima, devi solo stare ferma 5 minuti, tra l’altro ti anestetizzo localmente, quindi non sentirai nulla e quando si risveglia il tutto, domani mattina, sarà un lontano ricordo, non lo vedrai e non ci penserai, ok?”, Claudia si mette sul lettino ripensando alle dita di Mario di ieri, John però rispetto alla posizione del giorno prima le blocca i polsi e le caviglie, “solo per precauzioni, se sbaglio sono casini ok?”, “ok si, ma posso sapere cosa mi stai per fare?”, John resta in silenzio ancora qualche attimo, poi appena Claudia e totalmente bloccata, “ti farò un ‘U’ all’interno della natica, questa la potrà vedere solo Ugo” , comunque è piccola e potrai toglierla, quando vorrai”, vorrebbe reagire e controbattere, ma sa che è tutto inutile. John pratica una piccola puntura sul sedere poi mette una crema ammorbidente all’interno della natica e la massaggia, “hai proprio un bel culetto, sai?”, Claudia non risponde, sente che questo massaggio le fa inumidire il sesso, e John, che vede con i suoi occhi il pelo lubrificarsi indugia un pochino in più sul buchetto. Poi John inizia a disegnare la ‘U’ all’interno della natica mentre lei continua a pensare al piacere del massaggio anale restando in silenzio, in attesa che il lavoro vada al termine, quasi assorta viene distolta dalla voce di John, “tutto fatto, ora ti slego, puoi alzarti e rivestirti”, come promesso non ha sentito nulla, ed è tutto completato, si rialza e si riveste.

Marcella le chiede “tutto ok, riesci a camminare?”, Claudia annuisce, poi saluta “John grazie”, John risponde “Grazie a te, bel culetto! Marcella, quando mi porti un culetto cosi tutto per me?”, Marcella rispose prontamente “Ciao John, fatti una doccia” e scoppiarono entrambe a ridere, avviandosi vero l’auto.

“Marcella, effettivamente a stare seduta mi dà un poco di fastidio”, “Capisco, ora facciamo cosi ti accompagno a casa, il piccolo lo prendo io, tu ti metti a letto, e quando torno vi preparo qualcosa per cena, poi domani mattina, vengo a prendere il piccolo, lo riporto a scuola, basta che me lo fai trovare pronto, poi quando torno dobbiamo stare a casa tua, faremo il clistere ed altre cose, ok?”, Claudia la guardò e fece di “no” con il capo, Marcella sorrise, non fare cosi, vedrai che non ti pentirai, poi il clistere e tutto il resto è molto piacevole, anche io la pensavo come Te prima, poi quando provi certe cose non ne puoi fare più a meno! Prova a fidarti”, Claudia poco convinta la guardò, “Ok, amica mia ci provo!”.
scritto il
2018-05-07
4 K
visite
1
voti
valutazione
10
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.