La nuova vita di Claudia - Cap. 2
di
Leopardo70
genere
dominazione
Lei sempre più frastornata sente il rumore dei pensieri che si accavallano, ma non riesce a capire, è come inebedita, non riesce neanchè a chiedere in modo convincente di essere esaustivo, sembra come sotto ipnosi. Finalmente l’auto giunge nel parcheggio di un ristorante di lusso sul litorale, lui parcheggia e le chiede di attendere un attimo in auto, scende ed entra, dopo qualche secondo ne esce con un sorriso stampato sulle labbra e apre la portiera passeggeri “Claudia ora puoi scendere, è tutto in come desidero”. Lei infastidita scende e lo fissa “tutto come desideri!? cosa?”, solito sorriso spavaldo, di chi ha in mano la sua preda “ora vedrai, entra”.
Il tempo di mettere il primo piede all’interno, un cameriere le porge un mazzo di rose rosse, “Auguri Signora”, mazzo che lei accetta di buon grado, mentre dentro di lei prende forma il pensiero che è tutto studiato nei minimi particolari, “seguitemi” continua il cameriere, dirigendosi verso una saletta privata con un tavolo, 2 sedie, un piccolo divanetto ed una vista direttamente sull’acqua del mare.
Il cameriere arriva sull’uscio della porta attende che i due entrano e chiude la porta, la tavola è apparecchiata già con stuzzichini vari, i calici pieni di spumante. Lei sempre più interdetta “ora mi spieghi tutto, altrimenti butto tutto per aria e vado via!”.
Lui le carezza una guancia con la mano rassicurante, “stai tranquilla, andrà tutto bene, quando ti porterò a casa sarai una persona diversa, ne sono sicuro”, lo sguardo si fa più deciso, “sai tuo marito dove stà?” lei risponde decisa “è a lavoro, ovviamente”, lui con il suo sorriso beffardo, “è a lavoro ad 800km da qui e lo sarà almeno per tre anni, tornerà a casa una volta al mese e non è detto che sarà solo per tre anni, poi la lontananza tal volta crea dei problemi, invece cogliendo l’opportunità crea tanti vantaggi”, lei agguerrita “non capisco cosa c’entra mio marito, il suo lavoro fuori, sai qualcosa che non vuoi dirmi?” lui sempre più sicuro, “certo, sai chi gli ha trovato il lavoro fuori?”, “certo, un suo caro amico d’infanzia”. Ad Ugo scappa una fragorosa risata “effettivamente non si sbaglia, visto che lo conosco dalle elementari, cosi come conosco Te. E poi cosa altro sai di questo suo amico e dell’accordo che ha raggiunto?”, incuriosita ed spaventata al tempo stesso, “ non saprei in realtà, ha detto che quando tornava mi dava maggiori informazioni su questo lavoro, e che in seguito a questo lavoro avremmo potuto riprendere a tenere il nostro tenore di vita, quello di 5 anni fa, quando ci sposammo”, lui la guarda soddisfatta “bene, bravo, non ha detto sciocchezze devo dire, però è il momento che tu sappia dell’altro che forse ha omesso di dirti e visto che ci sei ti dirò io delle cose che lui non sa e che al momento non gli riguardano, sei pronta?”.
Lei annuisce incuriosita, sente la gola secca per cui prende il calice con lo spumante e lo sorseggia, poi si accomoda sul divanetto, tenendo ancora il calice con una mano, mentre con l’altra cerca di tenere sottocontrollo il vestitino che sale oltre mezza coscia nel momento in cui lei si siede.
Lui prende a sua volta il calice e si avvicina per un brindisi che lei concede in modo passivo, e dopo il tocco dei cristalli, si dirige a guardare la finestra, dandole le spalle, ma osservandola comunque dal riflesso del vetro; “Visto come ti stai rilassando penso che sei pronta e ben predisposta, di questo ne sono felice”, si gira di scatto e la guarda negli occhi, poi continua “il patto prevede che tu diventi la mia collaboratrice, lui ora è andato a fare un sopralluogo, ed il lavoro sarà suo se tu accetti tutte le condizioni, quelle che lui conosce ed alcune che lui ancora non conosce, quelle che resteranno in questa sala, tra l’altro questo è uno dei miei 3 ristoranti, il mio preferito, per questa saletta riservata sul mare, che adoro. Sappi, qui non entra mai nessuno, l’unica persona a parte me che ha pranzato qui è la mia povera compianta moglie”, si ferma un attimo in quanto ha un momento di emozione, essendo sempre stato innamorato e fedele alla moglie.
Lei inizia ad avere un’idea sua di questa storia, maledice il marito con il pensiero fino ad odiarlo, sentimento che non aveva mai provato prima d’ora; sorseggia un altro po’ di spumante e con tono deciso “bene quale sarebbero i termini dell’accordo?”
Lui la guarda compiaciuto “mi piaci, mi sei sempre piaciuta, ma cosi gagliarda mi sorprendi, davvero! Vorrei che tu sapessi che quando eri alle medie eri già una ragazza formata ed invidiavo i tuoi coetanei che potevano ambire ad averti. Sei sempre stata naturalmente monella e raffinata al tempo stesso, il tuo modo di vestire, il tuo portamento, sempre delizioso, anche quando sei diventata madre, ed anche oggi sei fantastica in modo assoluto”, lei sente un sentimento misto di arrabbiatura per questa sorpresa che ha l’aria di essere un terremoto nella sua vita, ma anche di compiacimento per i complimenti raffinati di un uomo affascinante e di classe, seppur molto più avanti con gli anni anche rispetto a suo padre.
“Claudia io voglio che tu dica SI! Null’altro e ti assicuro che sarai felice” si ferma, la fissa, “complicato? Solo un semplice SI!”, lei prontamente ribatte “SI? A cosa devo dire si? Mi vuoi come collaboratrice domestica, come autista, come amante, come puttana? “ si alza “ a cosa devo dire SI??” le prende la mano destra tra le sue mani, “Come sei materiale, non voglio nulla di queste cose materiali “ le sorride “voglio molto di più, anche la tua anima!”, le sorride, “chiedo troppo?”.
Claudia, inizia a guardarlo con occhi diversi, effettivamente è un uomo affascinante, la sua mente pensa a tante cose, ma la sua concretezza le impone di capire “potrei dire SI o anche NO, ma potrei dire Si, dovrei capire, ovviamente” ora sorride lei a lui, forte di un coraggio che non pensava di avere.
“Bene” le dice accarezzandole il viso in maniera paterna, “hai ragione e ti vedo ben disposta a ragionare, per prima cosa sappi che se accetti questo ristorante alla mia morte sarà tuo, che ne dici?”, lei si guarda intorno, beh non sarebbe male, mentre nel suo stomaco inizia a sentire uno strano formicolio, pensando a quanta parte importante della sua vita dovrà cedere per meritarlo, poi dice, “ti prego continua”.
Ora si accomoda lui e lei resta in piedi, lui la fissa e decide di metterla subito alla prova come un fulmine a ciel sereno, ”vuoi davvero che continuo?”, lei annuisce e lui riprende, “togliti le mutandine!” lei arrossisce prima e finge di non capire poi, “cosa??”, è un ordine, “se non lo fai per me è come se avessi detto di NO a tutto il progetto”, le scappa da ridere, forse lo spumante che nel frattempo ha terminato di sorseggiare, forse il non saper reagire ad una situazione più grande di lei; Lui: “mi fa piacere che ridi, non me lo aspettavo, vedo che sai sorprendermi, molto bene, ma ora”, dice riprendendo un tono serioso e perentorio, “togliti le mutandine!”. Lei ribatte “no, lo farò solo se la tua proposta sarà convincente”, lo fissa negli occhi in segno di sfida che lui sembra voler raccogliere, “ti intesto un ristorante e tu ci tieni per un paio di mutandine?”, lei con la testa disapprova, lo fissa e poi aggiunge, “non intendo quello che mi dai, è chiaro che mi darai tutto, l’ho capito, dimmi cosa vuoi, che perversioni hai, che limiti mi sono consentiti”.
Lui muove il viso in senso di approvazione, gli piace la piega che stà prendendo il discorso, poi riprende, “bene sarai totalmente mia nei giorni in cui non ci sarà tuo marito ed alla presenza di tuo figlio, al quale assegnerò una baby sitter per ogni esigenza, tu farai tutto ciò che ti ordinerò ed io potrò fare qualsiasi cosa di te, a parte violenza fisica. Come ti ho detto ti intesterò il ristorante alla mia morte ed avrai un mensile di € 5000, e tuo marito avrà lavoro fuori per tutta la vita, diventerà il mio direttore dei cantieri all’estero della mia impresa di costruzioni ed anche luì avrà un salario importante. Ora puoi dire SI o dire NO” termina il discorso con un sorriso di chi ha vinto.
Lei lo fissa per un attimo, poi si gira si sfila le mutandine mettendo le mani sotto al vestito, stando attenta a far vedere alcuna nudità ad Ugo, appena ha le mutandine completamente sfilate, si rigira e gliele porge pronunciando “SI!”.
Il tempo di mettere il primo piede all’interno, un cameriere le porge un mazzo di rose rosse, “Auguri Signora”, mazzo che lei accetta di buon grado, mentre dentro di lei prende forma il pensiero che è tutto studiato nei minimi particolari, “seguitemi” continua il cameriere, dirigendosi verso una saletta privata con un tavolo, 2 sedie, un piccolo divanetto ed una vista direttamente sull’acqua del mare.
Il cameriere arriva sull’uscio della porta attende che i due entrano e chiude la porta, la tavola è apparecchiata già con stuzzichini vari, i calici pieni di spumante. Lei sempre più interdetta “ora mi spieghi tutto, altrimenti butto tutto per aria e vado via!”.
Lui le carezza una guancia con la mano rassicurante, “stai tranquilla, andrà tutto bene, quando ti porterò a casa sarai una persona diversa, ne sono sicuro”, lo sguardo si fa più deciso, “sai tuo marito dove stà?” lei risponde decisa “è a lavoro, ovviamente”, lui con il suo sorriso beffardo, “è a lavoro ad 800km da qui e lo sarà almeno per tre anni, tornerà a casa una volta al mese e non è detto che sarà solo per tre anni, poi la lontananza tal volta crea dei problemi, invece cogliendo l’opportunità crea tanti vantaggi”, lei agguerrita “non capisco cosa c’entra mio marito, il suo lavoro fuori, sai qualcosa che non vuoi dirmi?” lui sempre più sicuro, “certo, sai chi gli ha trovato il lavoro fuori?”, “certo, un suo caro amico d’infanzia”. Ad Ugo scappa una fragorosa risata “effettivamente non si sbaglia, visto che lo conosco dalle elementari, cosi come conosco Te. E poi cosa altro sai di questo suo amico e dell’accordo che ha raggiunto?”, incuriosita ed spaventata al tempo stesso, “ non saprei in realtà, ha detto che quando tornava mi dava maggiori informazioni su questo lavoro, e che in seguito a questo lavoro avremmo potuto riprendere a tenere il nostro tenore di vita, quello di 5 anni fa, quando ci sposammo”, lui la guarda soddisfatta “bene, bravo, non ha detto sciocchezze devo dire, però è il momento che tu sappia dell’altro che forse ha omesso di dirti e visto che ci sei ti dirò io delle cose che lui non sa e che al momento non gli riguardano, sei pronta?”.
Lei annuisce incuriosita, sente la gola secca per cui prende il calice con lo spumante e lo sorseggia, poi si accomoda sul divanetto, tenendo ancora il calice con una mano, mentre con l’altra cerca di tenere sottocontrollo il vestitino che sale oltre mezza coscia nel momento in cui lei si siede.
Lui prende a sua volta il calice e si avvicina per un brindisi che lei concede in modo passivo, e dopo il tocco dei cristalli, si dirige a guardare la finestra, dandole le spalle, ma osservandola comunque dal riflesso del vetro; “Visto come ti stai rilassando penso che sei pronta e ben predisposta, di questo ne sono felice”, si gira di scatto e la guarda negli occhi, poi continua “il patto prevede che tu diventi la mia collaboratrice, lui ora è andato a fare un sopralluogo, ed il lavoro sarà suo se tu accetti tutte le condizioni, quelle che lui conosce ed alcune che lui ancora non conosce, quelle che resteranno in questa sala, tra l’altro questo è uno dei miei 3 ristoranti, il mio preferito, per questa saletta riservata sul mare, che adoro. Sappi, qui non entra mai nessuno, l’unica persona a parte me che ha pranzato qui è la mia povera compianta moglie”, si ferma un attimo in quanto ha un momento di emozione, essendo sempre stato innamorato e fedele alla moglie.
Lei inizia ad avere un’idea sua di questa storia, maledice il marito con il pensiero fino ad odiarlo, sentimento che non aveva mai provato prima d’ora; sorseggia un altro po’ di spumante e con tono deciso “bene quale sarebbero i termini dell’accordo?”
Lui la guarda compiaciuto “mi piaci, mi sei sempre piaciuta, ma cosi gagliarda mi sorprendi, davvero! Vorrei che tu sapessi che quando eri alle medie eri già una ragazza formata ed invidiavo i tuoi coetanei che potevano ambire ad averti. Sei sempre stata naturalmente monella e raffinata al tempo stesso, il tuo modo di vestire, il tuo portamento, sempre delizioso, anche quando sei diventata madre, ed anche oggi sei fantastica in modo assoluto”, lei sente un sentimento misto di arrabbiatura per questa sorpresa che ha l’aria di essere un terremoto nella sua vita, ma anche di compiacimento per i complimenti raffinati di un uomo affascinante e di classe, seppur molto più avanti con gli anni anche rispetto a suo padre.
“Claudia io voglio che tu dica SI! Null’altro e ti assicuro che sarai felice” si ferma, la fissa, “complicato? Solo un semplice SI!”, lei prontamente ribatte “SI? A cosa devo dire si? Mi vuoi come collaboratrice domestica, come autista, come amante, come puttana? “ si alza “ a cosa devo dire SI??” le prende la mano destra tra le sue mani, “Come sei materiale, non voglio nulla di queste cose materiali “ le sorride “voglio molto di più, anche la tua anima!”, le sorride, “chiedo troppo?”.
Claudia, inizia a guardarlo con occhi diversi, effettivamente è un uomo affascinante, la sua mente pensa a tante cose, ma la sua concretezza le impone di capire “potrei dire SI o anche NO, ma potrei dire Si, dovrei capire, ovviamente” ora sorride lei a lui, forte di un coraggio che non pensava di avere.
“Bene” le dice accarezzandole il viso in maniera paterna, “hai ragione e ti vedo ben disposta a ragionare, per prima cosa sappi che se accetti questo ristorante alla mia morte sarà tuo, che ne dici?”, lei si guarda intorno, beh non sarebbe male, mentre nel suo stomaco inizia a sentire uno strano formicolio, pensando a quanta parte importante della sua vita dovrà cedere per meritarlo, poi dice, “ti prego continua”.
Ora si accomoda lui e lei resta in piedi, lui la fissa e decide di metterla subito alla prova come un fulmine a ciel sereno, ”vuoi davvero che continuo?”, lei annuisce e lui riprende, “togliti le mutandine!” lei arrossisce prima e finge di non capire poi, “cosa??”, è un ordine, “se non lo fai per me è come se avessi detto di NO a tutto il progetto”, le scappa da ridere, forse lo spumante che nel frattempo ha terminato di sorseggiare, forse il non saper reagire ad una situazione più grande di lei; Lui: “mi fa piacere che ridi, non me lo aspettavo, vedo che sai sorprendermi, molto bene, ma ora”, dice riprendendo un tono serioso e perentorio, “togliti le mutandine!”. Lei ribatte “no, lo farò solo se la tua proposta sarà convincente”, lo fissa negli occhi in segno di sfida che lui sembra voler raccogliere, “ti intesto un ristorante e tu ci tieni per un paio di mutandine?”, lei con la testa disapprova, lo fissa e poi aggiunge, “non intendo quello che mi dai, è chiaro che mi darai tutto, l’ho capito, dimmi cosa vuoi, che perversioni hai, che limiti mi sono consentiti”.
Lui muove il viso in senso di approvazione, gli piace la piega che stà prendendo il discorso, poi riprende, “bene sarai totalmente mia nei giorni in cui non ci sarà tuo marito ed alla presenza di tuo figlio, al quale assegnerò una baby sitter per ogni esigenza, tu farai tutto ciò che ti ordinerò ed io potrò fare qualsiasi cosa di te, a parte violenza fisica. Come ti ho detto ti intesterò il ristorante alla mia morte ed avrai un mensile di € 5000, e tuo marito avrà lavoro fuori per tutta la vita, diventerà il mio direttore dei cantieri all’estero della mia impresa di costruzioni ed anche luì avrà un salario importante. Ora puoi dire SI o dire NO” termina il discorso con un sorriso di chi ha vinto.
Lei lo fissa per un attimo, poi si gira si sfila le mutandine mettendo le mani sotto al vestito, stando attenta a far vedere alcuna nudità ad Ugo, appena ha le mutandine completamente sfilate, si rigira e gliele porge pronunciando “SI!”.
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