La grande pesca
di
Siculoabg
genere
gay
Mi sono imbarcato come cuoco su di un peschereccio, è la prima esperienza, non ho mai cucinato in barca, il capitano Salvatore detto Turi, un tipo alto, massiccio, sguardo di ghiaccio, mi mostra la cucina (uno schifo, lercia) e la mia cabina, che avrei diviso con un marocchino, Mohamed, un tipo alto, magro, occhi neri, pizzetto, devo dire bel tipo. prima di salpare mi presenta al resto dell’equipaggio: Mario, quarantenne, muscoloso, non bello ma interessante e poi Luca, trentenne bello da fare schifo, scuro, alto, occhi neri, due gambe da calciatore; subito mi colpì, ovviamente nessuno sapeva della mia omosessualità. Salpammo, il nostro viaggio ebbe inizio, saremmo stati in mare per tre mesi, mi misi all’opera, per prima cosa cominciai a pulire la cucina, nel frattempo preparai la cena, all’orario stabilito chiamai tutti,con la classica campanella, ed uno ad uno arrivarono i marinai, il capitano avrebbe mangiato in cabina dopo. Mangiarono tutti a sazietà e mi fecero i complimenti, era tutto buono, poi Mario và a dare il cambio al capitano che va in cabina, bussò con la cena in mano, mi dice di entrare e ops si stava cambiando, era nudo; rimango immobile, mi dice di posare il tutto sul tavolo, io divento rosso, poi mi dice che se non avevo mai visto un uomo nudo, rispondo che ovviamente si e che ero preso alla sprovvista, poso il tutto saluto, ed esco, avevo il cuore in gola, lo spettacolo mi aveva turbato, poi torno in cucina, pulisco tutto bene, vado nella mia cabina, pulisco anche quella, poi rientra Mohamed che dice che non aveva mai visto la cabina così pulita, si spoglia nudo (non portava le mutande a suo dire era uno spreco ed una cosa in meno da lavare) e si butta sulla branda, io mi spoglio e vado a letto. I giorni passano, ormai c’è confidenza tra tutti noi, si lavora tanto, si ride, si scherza, la sera barzellette, racconti, poi ovviamente si parla di figa, dell’astinenza, solite porcate; poi mi chiama il capitano, vado da lui che era al timone, mi dice se per favore davo una pulita alla sua cabina, io mi dò da fare, rimetto a nuovo la cabina. mentre riordino, trovo su mobile delle riviste porno e una era a sfondo bisessuale; la prendo e la sfoglio, non so cosa mi prese, mi slacciai i bermuda e cominciai una sega e come facevo da sempre, con le dita mi stimolavo il culo. d’un tratto la porta della cabina si apri, entrò Turi (il capitano) e mi trovò mentre mi sgrillettavo. rimasi fermo, lui si avvicinò e mi disse che aveva sospettato che mi piaceva il cazzo ed ora trovava conferma, io cercai di giustificarmi e cercai di ricompormi ma Turi mi bloccò il braccio, con forza mi girò verso un mobile, pensavo che mi avesse riempito di botte, invece lo sento slacciarsi i pantaloni, mi punta il suo cazzo al culo e in un sol colpo mi incula. gridai dal dolore, credo che fu udito da tutti che accorsero che aprirono la porta della cabina, rimasero tutti fermi sull’uscio a bocca aperta, intanto Turi mi trivellava con forza il culo, il dolore diminuì e lasciò posto a piacere puro, cominciai a gemere, Turi nel frattempo mi diceva delle porcate e pìù me le diceva più godevo, poi accelerò il ritmo e stavolta fu lui a urlare e mi scaricò nel culo una quantità enorme di sborra. uscì da me, si girò, vide i marinai, rise, uscì dalla cabina, io rimasi fermo, mi colava la sborra dalle gambe, intanto i tre si avvicinarono, Luca prese l’iniziativa si avvicinò al mio orecchio e mi disse se mi andava fare godere anche loro; io girai il viso verso tutti e tre, risposi che dovevano essere bravi a farmi godere come il capitano. a quel punto Luca mi penetrò, la strada era aperta. presi in mano i cazzi di Mario e Mohamed e cominciai a leccare succhiare le loro cappelle e subito sborrarono, avevano troppi arretrati, ma i loro cazzi continuarono a stare dritti, a turno mi incularono, Luca inaspettatamente mi prese il cazzo in bocca, sborrai nella sua bocca, si alzo e mi baciò , fu una serata bellissima e tante altre me ne attendevano, da quella notte a turno mi scoparono, li facevo godere e mi facevano godere, ma le serate che amavo erano quelle con Turi e Luca.
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