Quando sono solo
di
Mente Malata
genere
masturbazione
Sono una persona generalmente altruista. Il mio unico obiettivo in ogni mia relazione sessuale è donare piacere alla mia parthner, io godo nel vederla godere. Io sono una persona che ama averlo in tiro. Mi diverto a farmelo alzare con la forza del pensiero. Una cosa che faccio di frequente quando sono solo é sdraiarmi sul divano e immaginare. Usare l'immaginazione é la cosa piu bella che si possa fare. Amo ciò che può fare il mio cervello. Amo il mio cazzo che si alza sempre di più mentre penso a lei. Amo il movimento che fa la mia capocchia sulla mia pelle mentre si alza, mentre si indurisce, mentre il mio sangue scorre tutto nel mio corpo cavernoso fino a farlo diventare di pietra. Amo il momento in cui arrivato al massimo sento le mutande che vogliono scoppiare e il mio cazzo che pulsa sul pantalone a bussare per uscire. Lo obbligo a rimanere lì per un po' per il solo piacere di sentirlo pulsare sui pantaloni. Ha una voglia addurda di uscire di lì, quindi mi abbasso i pantaloni e con i boxer ancora indosso mi accarezzo le palle.
È arrivato il momento di farlo uscire, ho un membro di media lunghezza bello ciotto. Mi osservo la cappella, è grossa, mi viene in mente il momento della penetrazione in cui la mia capocchia tocca la fica poi mi osservo il resto del pene, guardo le vene del mio pene e lo ammiro in tutta la sua altezza e larghezza. Mi viene da pensare quando dopo essere entrato con la cappella, con un unico colpo secco, entro tutto dentro la mia lei provocandole un urlo soffocato, amo quel momento. È arrivato il momento di avvicinare la mia mano al mio compagno di avventura, mi accarezzo la base del pene poi lo afferro per bene con la mano destra e inizio a compiere un movimento continuo stringendo sempre più la mia impugnatura. La mia mente continua a viaggiare e penso a quando con le mie mani impugno al massimo le sue tette prosperose e guardandola dritta negli occhi il mio movimento oscillatorio incrementa sempre di più. Più nei miei ricordi oscillo dentro lei e più stringo la mia presa sulle sue tette, più aumenta la mia impugnatura sul mio pisello e la velocità di salita e discesa del mio braccio. Sento dentro di me la voce della mia lei in estasi che mi urla "continua bastardo non ti fermare!" e lo sento ripetere più volte, al che preso dalla foga, aumentando sempre di più la velocità del mio braccio mi urlo da solo "continua bastardo non ti fermare!"
Sento sempre di più gemere all' improvviso sul divano ho tre mani: due stringono sempre si più le sue tette prosperose e una stringe proporzionalmente il mio pisello. Sento un'energia nuova dentro di me non riesco a fermarmi, vedo la sua faccia sempre più innamorata, le gambe che stringono sempre di più intorno ai miei fianchi lei gode, gode, gode, urla.
Io godo, godo e urlo. Mi accascio sul divano, lascio la presa e chiudo gli occhi per pochi secondi, quando li riapro lei è scomparsa.
È arrivato il momento di farlo uscire, ho un membro di media lunghezza bello ciotto. Mi osservo la cappella, è grossa, mi viene in mente il momento della penetrazione in cui la mia capocchia tocca la fica poi mi osservo il resto del pene, guardo le vene del mio pene e lo ammiro in tutta la sua altezza e larghezza. Mi viene da pensare quando dopo essere entrato con la cappella, con un unico colpo secco, entro tutto dentro la mia lei provocandole un urlo soffocato, amo quel momento. È arrivato il momento di avvicinare la mia mano al mio compagno di avventura, mi accarezzo la base del pene poi lo afferro per bene con la mano destra e inizio a compiere un movimento continuo stringendo sempre più la mia impugnatura. La mia mente continua a viaggiare e penso a quando con le mie mani impugno al massimo le sue tette prosperose e guardandola dritta negli occhi il mio movimento oscillatorio incrementa sempre di più. Più nei miei ricordi oscillo dentro lei e più stringo la mia presa sulle sue tette, più aumenta la mia impugnatura sul mio pisello e la velocità di salita e discesa del mio braccio. Sento dentro di me la voce della mia lei in estasi che mi urla "continua bastardo non ti fermare!" e lo sento ripetere più volte, al che preso dalla foga, aumentando sempre di più la velocità del mio braccio mi urlo da solo "continua bastardo non ti fermare!"
Sento sempre di più gemere all' improvviso sul divano ho tre mani: due stringono sempre si più le sue tette prosperose e una stringe proporzionalmente il mio pisello. Sento un'energia nuova dentro di me non riesco a fermarmi, vedo la sua faccia sempre più innamorata, le gambe che stringono sempre di più intorno ai miei fianchi lei gode, gode, gode, urla.
Io godo, godo e urlo. Mi accascio sul divano, lascio la presa e chiudo gli occhi per pochi secondi, quando li riapro lei è scomparsa.
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