La sarta

di
genere
etero

Si sta preparando davanti allo specchio: sparge un poco di lacca argentea sui capelli in modo da ingrigirli, si toglie completamente il trucco dal viso e il rossetto dalle labbra.
Si guarda con attenzione: l’aspetto deve essere convincente. Poi si spoglia completamente e si osserva: il pube è depilato. Le grandi labbra carnose vaginali risaltano nel loro leggero rossore sul bianco del ventre.
Le irrora con un detergente intimo profumato alla lavanda e col dito penetra leggermente all’interno, sfiorando il clito sensibile. E’ pronto per essere accarezzato.
I grandi globi dei seni vengono massaggiati con un olio profumato che dona loro una lucentezza cristallina sotto la luce artificiale.
Si volta e sparge lo stesso olio sui glutei morbidi e voluminosi ma sodi. S’insinua nel canalino e profuma anche il cerchio anale.
Si guarda ancora una volta ed è soddisfatta. Indossa un grembiule azzurro, abbottonato sul davanti e lo chiude in modo castigato fino in cima, appena sotto il collo.
Sceglie un paio di calze scure autoreggenti e riveste le sue gambe robuste fino alle cosce.
Un ultimo sguardo e siede alla macchina per cucire, in attesa. Un rapido sguardo all’orologio: mancano pochi minuti
Il discreto din don l’avverte che il cliente è puntuale: sorride soddisfatta e va ad aprire.
L’uomo che entra è piuttosto corpulento, sui cinquanta. L’aspetto sanguigno rivela un carattere lascivo e sensuale. Sorride e si toglie il soprabito.
- Sono venuto per le misure – recita a voce bassa, in modo equivoco.
Lei sorride e annuisce.
- Proviamo prima la giacca – dice, prendendo un metro da sarta dal tavolo e avvicinandosi all’uomo lentamente.
Misura la lunghezza delle braccia che riporta su un quadernino, piegandosi davanti a lui.
L’uomo allunga la mano e affonda nel canalino fra i glutei, per sentire che sotto è nuda. Il rumore della stoffa sulla pelle nuda di lei lo fa sogghignare.
- La prego – esclama la donna fingendo indignazione.
- Non riesco a resistere – si giustifica lui – vieni qua, fammi toccare –
Le sue mani corrono sull’incavo fra le gambe alla ricerca del sesso.
Lei ha un fremito e chiude gli occhi.
- Aspetti, un poco alla volta, è più eccitante –
-Hai ragione – ammette l’uomo ma le prende la mano e la porta sui pantaloni rigonfi – ma lui è impaziente, lo senti? –
Lei sorride maliziosa e sfugge alla stretta.
Poi si china per misurare la circonferenza dei fianchi. Racchiude il metro sul davanti, e sfiora il rigonfiamento. Con la mano accarezza dolcemente il tessuto trasmettendo all’interno sensazioni voluttuose.
Con calma sbottona i pantaloni ed insinua una mano all’interno.
L’uomo chiude gli occhi assaporando il tocco, poi preso da un desiderio improvviso afferra i grandi globi della donna e a forza cerca di aprire il grembiule.
Lei si divincola di nuovo.
- Ma insomma commendatore, con lei non si può lavorare! Tenga le mani a posto. Ogni cosa a suo tempo! –
Riporta sul taccuino le misure che ha preso.
- Ora i pantaloni, li tolga per favore –
L’uomo sorride e si toglie rapidamente i calzoni gettandoli su una sedia.
Lei si china davanti a lui, il metro appoggiato sulle spalle, e lentamente abbassa gli slip mettendo a nudo un pene enorme, rigido con la cappella violacea.
Apre la parte superiore del grembiule mostrando le sue splendide coppe.
Con perizia fascia il membro dell’uomo nella morbidezza dei suoi seni e con movimenti lenti lo stimola. Si ferma un attimo per avvicinare le labbra alla cappella e la avvolge con avidità ingoiandolo fino alla gola e succhiando con voluttà quella carne pulsante e calda.
All’uomo sfuggono lamenti e gemiti mentre le gambe si piegano leggermente: la posizione non è adatta per resistere.
Dopo alcuni minuti la donna si alza e fa per sbottonare completamente il grembiule ma l’uomo la ferma.
Solleva con le mani l’orlo dell’indumento scoprendo la bianca nudità del ventre e del sedere.
Si mette in ginocchio e immerge il viso fra le sue gambe mentre con le mani è sui suoi grandi glutei alla ricerca del canalino e dell’orifizio.
di
scritto il
2011-04-26
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