La gita scolastica
di
Cato
genere
tradimenti
La gita scolastica partiva il giorno dopo e la sera mio marito litigò di brutto con me per colpa naturalmente di sua madre. Dovevamo partire tutti e due, ma lui, per ripicca si rifiutò.
La mattina, svegliai mia figlia di buon'ora, la vestii, le preparai la colazione e partimmo senza neanche salutarlo. Lui dormiva o faceva finta ed io me ne andai sbattendo la porta.
Cribbio che rabbia! Se avessi potuto lo avrei strozzato. Oltre a non valere niente a letto faceva anche il sostenuto!
Arrivai al pullman appena in tempo per salire: eravamo gli ultimi!
La maestra, una donna minuta e vecchio stampo, mi guardò dapprima sollevata poi preoccupata.
- Temevo non venisse più - sospirò - tutto bene? -
- Sì tutto bene -
- E suo marito? -
- Non può venire, impegni urgenti -
Avevo catechizzato per bene mia figlia.
- Che peccato! - esclamò la maestra, rattristata - è così educato e gentile... -
Già perché non lo conosce pensai.
- Ci siamo tutti - disse la maestra all'autista - possiamo partire -
Io mi sedetti nella zona dei genitori.
Oltre a me c'erano altre due coppie: li conoscevo poco entrambi e così mi misi accanto alla maestra.
Il viaggio fu tranquillo.
Feci conoscenza con le altre due coppie.
Una era formata da un maresciallo con la moglie. Entrambi venivano dalla Sicilia ed erano piuttosto riservati.
L'altra invece era molto socievole.
La moglie era una donna piccola e magra, con dei lineamenti leggermente mascolini.
Il marito era un bell'uomo, alto, con dei modi affascinanti.
Mi fece una corte discreta e ne fui soggiogata.
Dato il momento avevo bisogno di parlare con persone tranquille e quei due erano l'ideale.
Quando arrivammo all'hotel ci fu un piccolo problema.
Si erano sbagliati a prenotare le camere e per me non c'era posto.
La soluzione era mettere un letto in una delle camere doppie e sistemarmi lì per la notte.
Non ci fu bisogno di pensarci. La coppia socievole fu irremovibile: avrei dovuto andare con loro.
Il maresciallo e la moglie si capiva non avevano piacere di avere sconosciuti in camera.
La maestra e il marito avevano problemi di salute per cui era meglio evitare; non rimaneva che l'altra coppia con la quale alla fine del viaggio avevamo instaurato un ottimo rapporto.
Fu messo un paravento attorno al mio letto, per tutelare la mia privacy e ci apprestammo ad andare a letto.
Mi tolsi la gonna e la camicetta e mi misi sotto le coperte.
I miei due compagni di camera spensero subito la luce e in breve ci addormentammo.
Quando mi svegliai mi sembrava di sentire dei rumorini strani.
Tesi l'orecchio e sentii come dei cigolii ritmici accompagnati da leggeri mugolii. Incuriosita mi misi ad ascoltare.
Sentii delle risatine soffocate e di nuovo sospiri.
Mi avvicinai al paravento e occhieggiai attraverso la fessura.
Nella stanza c'era un leggero chiarore dovuto alla luce esterna che filtrava attraverso la finestra.
Trasalii allo spettacolo che mi si offriva: i miei due compagni di stanza erano sdraiati sul letto, completamente nudi e l'uomo con un movimento ritmico e regolare stava penetrando la donna che gemeva sotto di lui cercando di fare il minor rumore possibile.
Rimasi ad osservare, completamente presa dallo spettacolo.
Sentii nascere un sentimento d’invidia per quella donna che riusciva a godere così appieno del rapporto sessuale, cosa per me impensabile.
Mio marito appena lo toccavo veniva subito e si voltava dall'altra parte.
Intanto la vista di quei due corpi accaldati e frementi mi eccitò.
Sentii il bisogno di sfogarmi in qualche modo.
Non mi ero mai masturbata ma in quel momento non riuscivo a trovare un'altra soluzione.
Continuando a guardarli mi misi una mano nelle mutande e sentii il pelo umido di desiderio.
Mi accarezzai il clitoride ma stando in piedi non potevo farlo bene. Mi sdraiai sul letto e continuai.
Il piacere lentamente mi invase rendendomi sempre più eccitata. .
Ero arrivata ad un tale punto d’agitazione che quando l'orgasmo sfociò mi scappò un leggero grido di godimento.
Mi guardai attorno preoccupata e vidi i miei due compagni di camera osservarmi sorridenti da un lato del paravento.
Li fissai con occhi spaventati mentre mi sentivo il viso in fiamme per la vergogna.
Fu la signora a rompere il ghiaccio rivolgendosi al marito.
- Hai visto che avevo ragione... -
Il marito mi guardò e rispose.
- Avevi proprio ragione mia cara, e penso che la signora sarà un’ottima compagna di camera -
Io li ascoltavo allibita mentre col lenzuolo mi coprivo alla meglio. La signora si avvicinò e sedette sul letto,
- Mia cara, ho un sesto senso per capire le persone. Appena l'ho vista ho intuito che sta passando un brutto periodo. Noie con suo marito vero?se sapesse quante donne sono come lei! Insoddisfatte e non hanno il coraggio di saltare il fosso. Che ne direbbe di provare? -
Così dicendo aveva allungato una mano e l'aveva posata sulla mia.
Io la guardavo affascinata senza sapere cosa fare.
Il suo sguardo era intrigante ed io avevo tanto bisogno di sfogarmi.
Visto che non reagivo si sedette più vicino e mi accarezzò il viso.
- Lei è una bella donna, molto sensuale. Appena l'ho vista ho sentito un tuffo al cuore. Lei ha tutto quello che desidero, opulenta, con tutte le cose al loro posto, non come me, che sono quasi piatta. Mi lasci vedere...-
Prese il lenzuolo e lo abbassò.
Io ero come ipnotizzata. Mi fece cenno di avvicinarmi.
Misi le gambe giù dal letto accanto a lei.
Intanto il marito si era mosso e si era seduto accanto dall'altra parte.
Io trattenevo il respiro in attesa. La cosa mi stava eccitando.
Lentamente la donna mi abbassò le spalline della sottoveste facendole scivolare sui fianchi.
Il marito mi mise le mani dietro la schiena e mi slacciò il reggiseno che teneva coperte le mie grandi mammelle.
Istintivamente bloccai l'indumento che stava scendendo.
La donna sorridendo mi prese le mani e dolcemente me le portò sui fianchi.
- Lasciami guardare queste meravigliose coppe - scoprendomi i seni - guarda Giorgio! che bellezza! -
Il marito da dietro aveva inserito le braccia sotto le mie e le aveva portate davanti stringendomi le mammelle.
A quel contatto ebbi un fremito di piacere.
- Ecco brava - disse la donna chinandosi sui miei globi e liberatone uno dalla mano del marito lo prese in bocca succhiando il capezzolo.
Io alzai la testa e inarcai il corpo chiudendo un attimo gli occhi.
Il marito intanto era sceso con la bocca sull'altro mio capezzolo e lo stava succhiando.
Ero percorsa da fremiti incredibili. Sentivo il mio corpo sussultare sotto le sapienti carezze e l'eccitazione cresceva in me.
La donna intanto aveva preso una mia mano e l'aveva portata sul suo seno, mentre l'uomo mi aveva messo in mano il suo membro turgido e caldo.
Io rabbrividii a sentire al tatto quel magnifico strumento nelle mie mani.
Sembrava pulsare e mi procurava una abbondante secrezione d’umore nelle mie mutandine.
- Coraggio - disse la donna - accarezzalo e muovilo su e giù, non chiede altro! - Completamente soggiogata cominciai a stimolare il pene che diventava sempre più grosso e rigido mentre la moglie mi accarezzava il ginocchio e saliva lungo la coscia verso le mie mutandine.
Anche l'uomo si era inserito sotto la sottoveste e risaliva verso la mia fessura umida e morbida.
La mano dell'uomo era forte e calda, quella della donna leggermente umida e leggera.
Io sentivo una sensazione mai provata prima. Tutto il mio corpo reagiva a quegli stimoli per me nuovi.
Quando la suo mano arrivò alle mutande scostò il lembo fra le gambe e aprì il passaggio alla mano dell'uomo.
Questi si fermò ed io ne fui contrariata: desideravo che quella mano entrasse nel mio intimo e mi frugasse.
Sembrava che lui si prendesse gioco di me.
Rimaneva fermo con la mano mentre continuava a succhiarmi il capezzolo. Non ne potevo più. Staccai la mano dal suo membro e spinsi la sua contro la mia fessura.
Lui allora sollevò il viso e mi guardò negli occhi sorridendo.
Mi resi conto di essermi offerta spontaneamente ed arrossii violentemente.
- Ne hai voglia vero? - mi sussurrò nell'orecchio ed io mi vergognai ancora di più.
Sentii la sua mano aprire le grandi labbra e un suo dito penetrare all'interno cercando il condotto della vagina.
In preda ai sensi aprii le gambe e spinsi il bacino contro di lui.
La moglie allora mi fece alzare un poco, sollevò la sottoveste e mi abbassò le mutandine scoprendomi il sesso.
Mi fece allargare le gambe e si chinò sulla peluria umida cominciando a baciarla e a leccarla con la lingua avvicinandosi alla fenditura.
Io ero in estasi.
Cominciai a muovermi e a sospirare, ormai senza freni inibitori.
La donna mi sfilò la sottoveste mi abbassò le calze e mi slacciò il reggicalze, lasciandomi completamente nuda.
- Appoggiati sul letto - mi sussurrò.
Io mi stesi e lei mi venne a cavalcioni sul collo offrendomi la sua passera depilata, mentre il marito si abbassava col viso sulla mia fessura e cominciava a leccarla e a inserire un dito nella vagina.
Io guardavo quelle labbra sottili e delicate e sentivo un desiderio perverso di leccarle.
Non l'avevo mai fatto e anzi mi faceva senso pensarci ma in quel momento ne fui attratta.
La fessura emanava un odore gradevole e così insinuai la lingua all'interno suggendone l'umore che colava.
La donna si inarcò e si accarezzò i piccoli seni con movimenti circolari.
Cercai con la lingua il piccolo promontorio poi cominciai a succhiarlo. Intanto le mani dell'uomo mi frugavano il corpo, sulle mammelle e nella vagina accompagnate dalle dita.
L'insieme mi portò ad un orgasmo favoloso e sentii la bocca dell'uomo suggere il mio umore che tracimava.
Intanto anche la moglie era giunta all'apice e sentii la lingua bagnarsi del suo nettare.
Lei strinse il mio capo con le sue gambe mentre io facevo altrettanto con la testa del marito.
Questi portò le mani sui miei grandi glutei e cercò a tastoni l'orifizio dell'ano inserendo un dito.
Quel contatto nuovo mi fece rabbrividire e mi sfuggì un sospiro di passione.
- Vedo che sei ricettiva - sussurrò - vedrai cosa ti faremo scoprire questa notte! Abbandonati! -
Con la lingua mi portò ad un nuovo orgasmo che mi lasciò vuota di energie.
La donna si era tolta dal mio petto ed aveva preso in bocca il pene del marito. Io li osservavo e aspettavo di riprendermi.
Il marito aveva messo una mano sulla mia passerina e ogni tanto la stimolava.
In breve avvertì una mia spinta ed allora fermò la moglie.
La fece stendere sul letto poi mi chiese di leccare nuovamente la passera alla moglie.
Io mi chinai su di lei e offrii in questo modo il mio ampio sedere alla vista dell'uomo.
Questi mi prese i glutei e li aprì e con la mano trovò la mia apertura fra le gambe.
Mi accarezzò mentre io avevo ripreso a leccare la moglie e mise un dito nella mia passera umida di umore.
. Ora cominciamo, lasciati penetrare, non ti preoccupare, abbiamo con noi le pillole...-
Così dicendo appoggiò il suo pene sulle mie labbra tumide e spinse.
Fece una certa fatica ad entrare ed io gridai dal dolore.
- Mia cara - esclamò meravigliato - ma tu sei quasi vergine! Fantastico! Fantastico! stai tranquilla! sarò molto delicato!-
Cominciò a spingere lentamente e il grosso pene entrò a fatica.
Lo estrasse e lubrificò la vagina col mio umore poi lo riposizionò.
Questa volta entrò più facilmente. Il movimento ondulatorio e lo sfregamento contro le pareti mi travolsero.
Non avevo mai provato un simile piacere. Sentii la voce rotta dall'eccitazione dell'uomo
- Sembra di essere con una vergine. Era tanto che non sentivo un piacere simile! -
Intanto il movimento continuava regolare ed io mi ero persa nel piacere che sentivo.
La moglie aveva avuto un nuovo orgasmo ed ora si era rialzata e giocava con le mie mammelle e portava la mano verso il mio clitoride per farmi godere ancora di più.
Fu un crescendo sconvolgente.
Cominciai a tremare e a mormorare frasi sconnesse mentre il pene del marito si apriva la strada nella mia vagina arrossata.
Mi bruciava leggermente ma il godimento era sublime.
Mi sembrava di impazzire.
Le dita della moglie mi avevano preso il clitoride e lo stavano manipolando sempre più velocemente.
Poi avvertii i colpi dell'uomo raggiungere quasi il mio utero e un lago di liquido caldo riempirmi la vagina e tracimare fuori.
Raggiunsi l'orgasmo nello stesso momento in cui l'uomo mi riempiva col suo seme.
Detti un grido e caddi sulla moglie che mi accolse a braccia aperte e mi mormorò
- La notte è ancora lunga e noi siamo solo all'inizio della tua scoperta... -
La mattina, svegliai mia figlia di buon'ora, la vestii, le preparai la colazione e partimmo senza neanche salutarlo. Lui dormiva o faceva finta ed io me ne andai sbattendo la porta.
Cribbio che rabbia! Se avessi potuto lo avrei strozzato. Oltre a non valere niente a letto faceva anche il sostenuto!
Arrivai al pullman appena in tempo per salire: eravamo gli ultimi!
La maestra, una donna minuta e vecchio stampo, mi guardò dapprima sollevata poi preoccupata.
- Temevo non venisse più - sospirò - tutto bene? -
- Sì tutto bene -
- E suo marito? -
- Non può venire, impegni urgenti -
Avevo catechizzato per bene mia figlia.
- Che peccato! - esclamò la maestra, rattristata - è così educato e gentile... -
Già perché non lo conosce pensai.
- Ci siamo tutti - disse la maestra all'autista - possiamo partire -
Io mi sedetti nella zona dei genitori.
Oltre a me c'erano altre due coppie: li conoscevo poco entrambi e così mi misi accanto alla maestra.
Il viaggio fu tranquillo.
Feci conoscenza con le altre due coppie.
Una era formata da un maresciallo con la moglie. Entrambi venivano dalla Sicilia ed erano piuttosto riservati.
L'altra invece era molto socievole.
La moglie era una donna piccola e magra, con dei lineamenti leggermente mascolini.
Il marito era un bell'uomo, alto, con dei modi affascinanti.
Mi fece una corte discreta e ne fui soggiogata.
Dato il momento avevo bisogno di parlare con persone tranquille e quei due erano l'ideale.
Quando arrivammo all'hotel ci fu un piccolo problema.
Si erano sbagliati a prenotare le camere e per me non c'era posto.
La soluzione era mettere un letto in una delle camere doppie e sistemarmi lì per la notte.
Non ci fu bisogno di pensarci. La coppia socievole fu irremovibile: avrei dovuto andare con loro.
Il maresciallo e la moglie si capiva non avevano piacere di avere sconosciuti in camera.
La maestra e il marito avevano problemi di salute per cui era meglio evitare; non rimaneva che l'altra coppia con la quale alla fine del viaggio avevamo instaurato un ottimo rapporto.
Fu messo un paravento attorno al mio letto, per tutelare la mia privacy e ci apprestammo ad andare a letto.
Mi tolsi la gonna e la camicetta e mi misi sotto le coperte.
I miei due compagni di camera spensero subito la luce e in breve ci addormentammo.
Quando mi svegliai mi sembrava di sentire dei rumorini strani.
Tesi l'orecchio e sentii come dei cigolii ritmici accompagnati da leggeri mugolii. Incuriosita mi misi ad ascoltare.
Sentii delle risatine soffocate e di nuovo sospiri.
Mi avvicinai al paravento e occhieggiai attraverso la fessura.
Nella stanza c'era un leggero chiarore dovuto alla luce esterna che filtrava attraverso la finestra.
Trasalii allo spettacolo che mi si offriva: i miei due compagni di stanza erano sdraiati sul letto, completamente nudi e l'uomo con un movimento ritmico e regolare stava penetrando la donna che gemeva sotto di lui cercando di fare il minor rumore possibile.
Rimasi ad osservare, completamente presa dallo spettacolo.
Sentii nascere un sentimento d’invidia per quella donna che riusciva a godere così appieno del rapporto sessuale, cosa per me impensabile.
Mio marito appena lo toccavo veniva subito e si voltava dall'altra parte.
Intanto la vista di quei due corpi accaldati e frementi mi eccitò.
Sentii il bisogno di sfogarmi in qualche modo.
Non mi ero mai masturbata ma in quel momento non riuscivo a trovare un'altra soluzione.
Continuando a guardarli mi misi una mano nelle mutande e sentii il pelo umido di desiderio.
Mi accarezzai il clitoride ma stando in piedi non potevo farlo bene. Mi sdraiai sul letto e continuai.
Il piacere lentamente mi invase rendendomi sempre più eccitata. .
Ero arrivata ad un tale punto d’agitazione che quando l'orgasmo sfociò mi scappò un leggero grido di godimento.
Mi guardai attorno preoccupata e vidi i miei due compagni di camera osservarmi sorridenti da un lato del paravento.
Li fissai con occhi spaventati mentre mi sentivo il viso in fiamme per la vergogna.
Fu la signora a rompere il ghiaccio rivolgendosi al marito.
- Hai visto che avevo ragione... -
Il marito mi guardò e rispose.
- Avevi proprio ragione mia cara, e penso che la signora sarà un’ottima compagna di camera -
Io li ascoltavo allibita mentre col lenzuolo mi coprivo alla meglio. La signora si avvicinò e sedette sul letto,
- Mia cara, ho un sesto senso per capire le persone. Appena l'ho vista ho intuito che sta passando un brutto periodo. Noie con suo marito vero?se sapesse quante donne sono come lei! Insoddisfatte e non hanno il coraggio di saltare il fosso. Che ne direbbe di provare? -
Così dicendo aveva allungato una mano e l'aveva posata sulla mia.
Io la guardavo affascinata senza sapere cosa fare.
Il suo sguardo era intrigante ed io avevo tanto bisogno di sfogarmi.
Visto che non reagivo si sedette più vicino e mi accarezzò il viso.
- Lei è una bella donna, molto sensuale. Appena l'ho vista ho sentito un tuffo al cuore. Lei ha tutto quello che desidero, opulenta, con tutte le cose al loro posto, non come me, che sono quasi piatta. Mi lasci vedere...-
Prese il lenzuolo e lo abbassò.
Io ero come ipnotizzata. Mi fece cenno di avvicinarmi.
Misi le gambe giù dal letto accanto a lei.
Intanto il marito si era mosso e si era seduto accanto dall'altra parte.
Io trattenevo il respiro in attesa. La cosa mi stava eccitando.
Lentamente la donna mi abbassò le spalline della sottoveste facendole scivolare sui fianchi.
Il marito mi mise le mani dietro la schiena e mi slacciò il reggiseno che teneva coperte le mie grandi mammelle.
Istintivamente bloccai l'indumento che stava scendendo.
La donna sorridendo mi prese le mani e dolcemente me le portò sui fianchi.
- Lasciami guardare queste meravigliose coppe - scoprendomi i seni - guarda Giorgio! che bellezza! -
Il marito da dietro aveva inserito le braccia sotto le mie e le aveva portate davanti stringendomi le mammelle.
A quel contatto ebbi un fremito di piacere.
- Ecco brava - disse la donna chinandosi sui miei globi e liberatone uno dalla mano del marito lo prese in bocca succhiando il capezzolo.
Io alzai la testa e inarcai il corpo chiudendo un attimo gli occhi.
Il marito intanto era sceso con la bocca sull'altro mio capezzolo e lo stava succhiando.
Ero percorsa da fremiti incredibili. Sentivo il mio corpo sussultare sotto le sapienti carezze e l'eccitazione cresceva in me.
La donna intanto aveva preso una mia mano e l'aveva portata sul suo seno, mentre l'uomo mi aveva messo in mano il suo membro turgido e caldo.
Io rabbrividii a sentire al tatto quel magnifico strumento nelle mie mani.
Sembrava pulsare e mi procurava una abbondante secrezione d’umore nelle mie mutandine.
- Coraggio - disse la donna - accarezzalo e muovilo su e giù, non chiede altro! - Completamente soggiogata cominciai a stimolare il pene che diventava sempre più grosso e rigido mentre la moglie mi accarezzava il ginocchio e saliva lungo la coscia verso le mie mutandine.
Anche l'uomo si era inserito sotto la sottoveste e risaliva verso la mia fessura umida e morbida.
La mano dell'uomo era forte e calda, quella della donna leggermente umida e leggera.
Io sentivo una sensazione mai provata prima. Tutto il mio corpo reagiva a quegli stimoli per me nuovi.
Quando la suo mano arrivò alle mutande scostò il lembo fra le gambe e aprì il passaggio alla mano dell'uomo.
Questi si fermò ed io ne fui contrariata: desideravo che quella mano entrasse nel mio intimo e mi frugasse.
Sembrava che lui si prendesse gioco di me.
Rimaneva fermo con la mano mentre continuava a succhiarmi il capezzolo. Non ne potevo più. Staccai la mano dal suo membro e spinsi la sua contro la mia fessura.
Lui allora sollevò il viso e mi guardò negli occhi sorridendo.
Mi resi conto di essermi offerta spontaneamente ed arrossii violentemente.
- Ne hai voglia vero? - mi sussurrò nell'orecchio ed io mi vergognai ancora di più.
Sentii la sua mano aprire le grandi labbra e un suo dito penetrare all'interno cercando il condotto della vagina.
In preda ai sensi aprii le gambe e spinsi il bacino contro di lui.
La moglie allora mi fece alzare un poco, sollevò la sottoveste e mi abbassò le mutandine scoprendomi il sesso.
Mi fece allargare le gambe e si chinò sulla peluria umida cominciando a baciarla e a leccarla con la lingua avvicinandosi alla fenditura.
Io ero in estasi.
Cominciai a muovermi e a sospirare, ormai senza freni inibitori.
La donna mi sfilò la sottoveste mi abbassò le calze e mi slacciò il reggicalze, lasciandomi completamente nuda.
- Appoggiati sul letto - mi sussurrò.
Io mi stesi e lei mi venne a cavalcioni sul collo offrendomi la sua passera depilata, mentre il marito si abbassava col viso sulla mia fessura e cominciava a leccarla e a inserire un dito nella vagina.
Io guardavo quelle labbra sottili e delicate e sentivo un desiderio perverso di leccarle.
Non l'avevo mai fatto e anzi mi faceva senso pensarci ma in quel momento ne fui attratta.
La fessura emanava un odore gradevole e così insinuai la lingua all'interno suggendone l'umore che colava.
La donna si inarcò e si accarezzò i piccoli seni con movimenti circolari.
Cercai con la lingua il piccolo promontorio poi cominciai a succhiarlo. Intanto le mani dell'uomo mi frugavano il corpo, sulle mammelle e nella vagina accompagnate dalle dita.
L'insieme mi portò ad un orgasmo favoloso e sentii la bocca dell'uomo suggere il mio umore che tracimava.
Intanto anche la moglie era giunta all'apice e sentii la lingua bagnarsi del suo nettare.
Lei strinse il mio capo con le sue gambe mentre io facevo altrettanto con la testa del marito.
Questi portò le mani sui miei grandi glutei e cercò a tastoni l'orifizio dell'ano inserendo un dito.
Quel contatto nuovo mi fece rabbrividire e mi sfuggì un sospiro di passione.
- Vedo che sei ricettiva - sussurrò - vedrai cosa ti faremo scoprire questa notte! Abbandonati! -
Con la lingua mi portò ad un nuovo orgasmo che mi lasciò vuota di energie.
La donna si era tolta dal mio petto ed aveva preso in bocca il pene del marito. Io li osservavo e aspettavo di riprendermi.
Il marito aveva messo una mano sulla mia passerina e ogni tanto la stimolava.
In breve avvertì una mia spinta ed allora fermò la moglie.
La fece stendere sul letto poi mi chiese di leccare nuovamente la passera alla moglie.
Io mi chinai su di lei e offrii in questo modo il mio ampio sedere alla vista dell'uomo.
Questi mi prese i glutei e li aprì e con la mano trovò la mia apertura fra le gambe.
Mi accarezzò mentre io avevo ripreso a leccare la moglie e mise un dito nella mia passera umida di umore.
. Ora cominciamo, lasciati penetrare, non ti preoccupare, abbiamo con noi le pillole...-
Così dicendo appoggiò il suo pene sulle mie labbra tumide e spinse.
Fece una certa fatica ad entrare ed io gridai dal dolore.
- Mia cara - esclamò meravigliato - ma tu sei quasi vergine! Fantastico! Fantastico! stai tranquilla! sarò molto delicato!-
Cominciò a spingere lentamente e il grosso pene entrò a fatica.
Lo estrasse e lubrificò la vagina col mio umore poi lo riposizionò.
Questa volta entrò più facilmente. Il movimento ondulatorio e lo sfregamento contro le pareti mi travolsero.
Non avevo mai provato un simile piacere. Sentii la voce rotta dall'eccitazione dell'uomo
- Sembra di essere con una vergine. Era tanto che non sentivo un piacere simile! -
Intanto il movimento continuava regolare ed io mi ero persa nel piacere che sentivo.
La moglie aveva avuto un nuovo orgasmo ed ora si era rialzata e giocava con le mie mammelle e portava la mano verso il mio clitoride per farmi godere ancora di più.
Fu un crescendo sconvolgente.
Cominciai a tremare e a mormorare frasi sconnesse mentre il pene del marito si apriva la strada nella mia vagina arrossata.
Mi bruciava leggermente ma il godimento era sublime.
Mi sembrava di impazzire.
Le dita della moglie mi avevano preso il clitoride e lo stavano manipolando sempre più velocemente.
Poi avvertii i colpi dell'uomo raggiungere quasi il mio utero e un lago di liquido caldo riempirmi la vagina e tracimare fuori.
Raggiunsi l'orgasmo nello stesso momento in cui l'uomo mi riempiva col suo seme.
Detti un grido e caddi sulla moglie che mi accolse a braccia aperte e mi mormorò
- La notte è ancora lunga e noi siamo solo all'inizio della tua scoperta... -
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