Le disavventure giovanili di Gena. (6)

di
genere
etero

Gena seduce il giovane zingaro - Un breve sguardo sui due frati...


Il giovane zingaro si chiama Sidan ed è vergine.
Il suo colorito scuro, gli occhi neri e lucenti come scisto, i denti bianchissimi e l'alito profumato sono cose che attirano Gena, lui le insegna a masticare delle foglioline di menta piperita selvatica per i denti e per profumare la bocca, è coinvolgente con la sua voglia di vivere, con la sua allegria e ritenendo Gena un suo coetaneo instaura subito una vera e propria corsa alle confidenze, le dice che si sposerà alla fine dell'estate, è giovane, un ragazzo ma questa
è l'usanza della sua gente, le fa notare orgoglioso l'ombra di baffi sul labbro superiore.
La sua gente? Gli zingari?
Gena non sa che è una etnia che proviene dall'India, che sta peregrinando da secoli in un nomadismo senza traguardo e che probabilmente discende dalla casta degli "intoccabili", i Sinti da una zona dell'odierno Pakistan allora parte della grande India, lo Sindh, regione attraversata dal fiume Indo, gli Rom più tardi... da una regione non precisata.
Gena... gli chiede se è mai stato con una donna. E mentre glielo chiede appoggia con noncuranza la sua mano sulla coscia di Sidan, sono sdraiati, vicini, fianco a fianco su di un prato, dei fiori di montagna fanno loro da giaciglio.
No... dice Sidan... non conosce la donna.
Gena... ora sente la sua voce diventare roca, si sente ansimare come se le mancasse il respiro, sente l'eccitazione impadronirsi di lei. Gli chiede ancora... se ha il desiderio di conoscerla la donna... Sidan dice si... si, ne è perennemente eccitato.
Cosa fa, chiede ancora Gena, quando è così. Sidan le dice che si procura il piacere da solo. Ora la mano di Gena è più audace, si sta muovendo all'interno della coscia del ragazzo.
Gli dice, dai... fammi vedere come fai... Sidan tituba un attimo, la guarda... si abbassa velocemente i calzoni e le mostra la sua verga dura. Le fa vedere come si da piacere. La mano di lui sull'asta che copre e scopre il glande.
La mano di lei sulla coscia.
Le piace il cazzo del ragazzo, scuro, curvo e con il glande coperto, gli chiede ansimando, eccitata, che se vuole può darglielo lei il sollievo. Sidan... si distende. Ora è la sua mano sulla verga dura, Gena sente sotto le dita quanto è rigida, tira lentamente la pelle sull'asta, scopre la cappella liscia, la tira a fondo, inizia a menarlo, piano dapprima, vuole goderlo, non è più l'oggetto delle voglie altrui ma soggetto, lei che dispone e la cosa la riempie di libidine, una libidine che le rapisce velocemente il cervello. Si inginocchia a fianco e abbassa la testa, la lingua la passa sulla cappella coperta, con le labbra la scopre, lo bagna di saliva, inizia a fargli un pompino, passa le labbra sulla nervatura mentre lo tiene ritto con la mano, raggiunge lo scroto, si mette in bocca i coglioni duri come noci, lo riprende in bocca completamente e lo succhia, lo vuole, lo vuole con tutto il suo essere, lo anela, vuole sentirlo dentro di se, vuole godere con quel bel cazzo giovane, vergine e vuole che sia una cosa bella, pulita una cosa che lui ricorderà per la sua vita.
Gena gli chiede con una voce che non sembra la sua se ha mai visto la natura di una donna e se vuole vederla...
Lui che risponde con voce altrettanto rotta dalla emozione che si... si, la vorrebbe vedere.
Lei allora si toglie velocemente i calzoni. E gli dice... guardala... dai guardala. Si distende di schiena... allarga le gambe. Sidan ha un attimo di sbalordimento, il ragazzo... il giovane che pensava fosse un suo coetaneo è una donna! Una donna vera! I suoi occhi sono incollati al basso ventre di Gena. Lei... che porta le mani proprio lì, che si accarezza, che apre la sua conchiglia.
Lei che gli chiede... vuoi? Vuoi prendere una donna? La tua prima donna? Non aspetta risposta, lo tira verso di se... lui fra le sue gambe aperte in ginocchio. Se lo tira sul corpo, raggiunge con la mano la sua asta dura e la strofina lungo lo spacco, lo punta... e lo tira a se, lo sente entrare nella conchiglia bagnata del suo miele. Ora muove il bacino, mentre il ragazzo d'istinto inizia a montarla, lo incontra nel movimento e ogni volta sospira forte, il suo piacere sta montando e ora gode assieme a lui mentre il ragazzo con un lungo gemito la riempie del suo seme.

Per ora lasciamo Gena e il suo giovanissimo amante, lì sul prato, mentre non sazi prendono ancora piacere dai loro corpi allacciati. Ora è Gena che lo cavalca furiosamente, sente la verga dura inserita profondamente stimolarle continuamente i suoi orgasmi, Sidan ora dura a lungo e lei riesce a sfinirsi dal piacere.
La ritroveremo anche perché le cose si complicheranno e non poco! Andiamo a cercare i due frati.

Fra Pietro e fra Rocco sono nel convento di Bourg Saint Pierre dalla sera precedente, hanno fatto un bagno, un lungo bagno caldo e una sosta nella stanza del vapore, la regola vieta di soggiornarvi in compagnia e tanto meno nudi, ogni eventuale mancanza viene perseguita con severità, ma loro due sono convinti che le proibizioni non valgano per loro. Sono nudi, uno accanto all'altro, Pietro sta masturbando Rocco, ogni tanto porta la bocca a contatto del suo cazzo, succhia, lo mena ancora.
Parlano, Rocco gli racconta della relazione che ha avuto e ha con Suor Chiara, di come andava a trovarla scavalcando il muro di cinta del convento e di come adesso è in agitazione, si... Suor Chiara è gravida, aspetta un figlio suo.
Che deve fare? Lasciare il saio e fuggire con la giovane religiosa? Fuggitivi in un mondo ostile? Raminghi e senza risorse? O restare e subire gli eventi? Aspettare il castigo?
Fra Pietro gli racconta una storia vera accaduta qualche tempo prima. Racconto che manda in angoscia Rocco. Pietro narra della lettera ricevuta da un suo vecchio amico, Delred de Rielvane, un abate cistercense. La lettera parla di una faccenda raccapricciante. Una giovane monaca di clausura dell'Ordine di Gilbert di Semprham, monastero di Watton ha peccato con un frate giovane e bello, rimasta incinta e scoperta viene imprigionata e incatenata. Le sue consorelle prese da un zelo religioso verso Dio e con poca saggezza pensano di vendicare l'affronto fatto alla loro verginità. Chiedono ai frati di consegnare loro il religioso colpevole solo per pochi attimi e avutolo lo immobilizzano, lo denudano. Chiamano la sua amante, le mettono in mano un affilato coltello e la costringono ad evirare il malcapitato, a tagliargli gli attributi maschili, le parti
virili e poi... così insanguinate, la costringono a prenderle in bocca.
Il cazzo di Rocco perde subitaneamente l'erezione mentre maledice il compagno. Questi divertito... ride.

Torniamo a Gena. Dopo la prima volta ne seguono altre, si cercano, si prendono, Sidan è ammaliato da lei e i suoi occhi sono ora quelli di un innamorato.
Gena?
No... Gena è diversa ora, quello che le è accaduto negli ultimi tempi l'ha plasmata in un modo particolare, sente e vive la sua debolezza e attrazione nei confronti del sesso con interesse, le piace godere, non sa negarsi a ogni tipo di piacere. E' consapevole che piacciono le cose forti, le sensazioni che scatenano la sua libido ma non si conosce ancora a fondo.
Un esempio? Che lei vuole viverle le sue voglie? Che ora inizia a immaginarle? Che le vuole gestire?
Porta Sidan al canile, vicino al recinto dove è rinchiuso il grosso cane e lì si mette carponi, in ginocchio, appoggiata con le mani a terra, si scopre e si fa montare, sente Sidan che la penetra, forte... da animale, sente i colpi dei suoi lombi contro le natiche e lo sbattere del suo scroto e... parte di fantasia, si immagina di essere coperta dal grosso cane anziché da Sidan, di essere penetrata dal suo grosso e strano pene e inizia a viaggiare in un mondo di godimento, dal quale ritorna a fatica e solo dopo che Sidan si è svuotato in lei.

Sa di aver urlato... urlato, guaito da cagna... ululato!

Fantasia, la sua è fantasia, solo fantasia...
di
scritto il
2018-08-18
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