Ho amato papà parte sesta ( la svolta)

La sera mio padre mi chiese se sverginandomi mi aveva fatto male. Risposi che avevo avvertito solo una fitta, per un attimo. Mi disse che non aveva visto sangue e non credeva che fossi stata vergine. Andai in bagno e gli mostrai le mie mutandine macchiate di sangue, dato che le avevo di nuovo indossate dopo la scopata.
"In effetti - disse convincendosi- anch'io ho sentito come un piccolo strappo."
Continuammo a scopare per tutti i mesi successivi. Poi accadde che Antonella venne di nuovo a stare con noi. Riccardo, suo marito, aveva trovato lavoro in Svizzera, guadagnava bene e si era deciso ad accettare. Io all'inizio io non fui contenta, perché volevo godermi il babbo in santa pace. Poi ritrovai in lei la sorella di alcuni anni prima. Non so come lei si accorse della mia storia con nostro padre e un giorno, molto imbarazzata, mi chiese di parlargliene. L'imbarazzo fu grande anche da parte mia. Le raccontai tutto, e la vidi eccitarsi. Mi disse che era immorale quello che stavo facendo, ma che in fondo avevo fatto il mio dovere di figlia, aiutando papà. Compresi che era gelosa. Mi fece capire che anche lei, ora che non aveva un uomo accanto, stava pensando a papà. Mi propose di aiutarla, promettendomi che in cambio mi avrebbe provare suo marito, quando sarebbe tornato.
"Siamo due troie, Antonella, ma lo sappiamo solo noi due" le dissi per suggellare il nostro patto.
Senza mezze parole rivelai a mio padre che anche Antonella avrebbe voluto andare a letto con lui. Si mostrò scandalizzato, ma gli occhi gli brillavano di libidine.
"Prima te la fai da solo, poi facciamo in tre. Le tue due figlie in sol colpo! Meno male che avevi detto che Anto era meno troia di me!"