Ho amato papà parte quinta
di
Celeste
genere
incesti
Mio padre si slacciò subito i pantaloni e si abbassò le mutande. Superata la sorpresa afferrai subito il pene in piena erezione e lo strusciai con la mano. Vedevo la cappella violacea che si copriva e si scopriva, ritmicamente. Mi chiese di spogliarmi, cosa che feci in pochi secondi. Mi guardò estasiato la gnocca pelosa, poi mi strinse le tette e prese a baciarle e a leccarle, furiosamente. Godevo e gemevo, quando mi slinguava i capezzoli bruni e turgidi.
" Vieni con me, sul lettone, figlia cara " mi sussurrò.
Andammo in camera sua. Io portai il mangianastri per rendere più magica l'atmosfera e misi la musica. Era bellissimo: nudi sul letto e lui che mi baciava e leccava.
Glielo presi in bocca e lo succhiai. Era stupendo. Toccai con la punta dell'indice il buchino sulla sua cappella, facendogli il solletico.
"Io e Antonella siamo uscite da qui?" gli domandai.
"Sì, tesoro. Eravate solo uno schizzo di liquido biancastro, nella fica di mamma. "
" Antonella l'hai trombata? "
" No.Le solo accarezzato le cosce, qualche volta. Ma lei non è come te."
" Non è calda come me?"
" No"
" Perché non mi svergini? "
" Non ce la faccio, sei mia figlia."
" Anche tu sei mio padre, ma io ti voglio."
Mi fece aprire le cosce e mi strusciò la punta del cazzo sulle grandi labbra senza avere il coraggio di spingerlo dentro. Lo pregai. Solo dopo che gli ebbi massaggiato dolcemente lo scroto e i coglioni, si decise. Con due spinte vigorose mi fu nella pancia. Mi sbatté con vigore, ansimando come un toro dopo una corsa. Chiavammo ancora fino al tardo pomeriggio.
" Vieni con me, sul lettone, figlia cara " mi sussurrò.
Andammo in camera sua. Io portai il mangianastri per rendere più magica l'atmosfera e misi la musica. Era bellissimo: nudi sul letto e lui che mi baciava e leccava.
Glielo presi in bocca e lo succhiai. Era stupendo. Toccai con la punta dell'indice il buchino sulla sua cappella, facendogli il solletico.
"Io e Antonella siamo uscite da qui?" gli domandai.
"Sì, tesoro. Eravate solo uno schizzo di liquido biancastro, nella fica di mamma. "
" Antonella l'hai trombata? "
" No.Le solo accarezzato le cosce, qualche volta. Ma lei non è come te."
" Non è calda come me?"
" No"
" Perché non mi svergini? "
" Non ce la faccio, sei mia figlia."
" Anche tu sei mio padre, ma io ti voglio."
Mi fece aprire le cosce e mi strusciò la punta del cazzo sulle grandi labbra senza avere il coraggio di spingerlo dentro. Lo pregai. Solo dopo che gli ebbi massaggiato dolcemente lo scroto e i coglioni, si decise. Con due spinte vigorose mi fu nella pancia. Mi sbatté con vigore, ansimando come un toro dopo una corsa. Chiavammo ancora fino al tardo pomeriggio.
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