Ho amato papà parte quarta
di
Celeste
genere
incesti
Nel pomeriggio, mentre lavoravo, riflettei a lungo sul mio comportamento. Mi divertiva pensare che una ragazzetta appena ventenne riuscisse a manovrare a proprio piacere un uomo di cinquant'anni. Mi stavo approfittando del bisogno di affetto e, soprattutto di sesso, di mio padre. Arei voluto che fra noi si arrivasse ad un rapporto vero e proprio, ma al tempo stesso ciò mi ripugnava e mi faceva paura. Inizialmente avevo intrapreso quel percorso di seduzione pensando di compiere un atto d'amore nei suoi confronti. Poi era subentrato il desiderio di sentirmi padrona assoluta del gioco, che avrei voluto non terminasse mai; senza sviluppi ulteriori si sarebbe certamente esaurito.
La domenica successiva trascorsi quasi tutta la mattina a preparare il pranzo. Papà era fuori. Rientrò verso mezzogiorno stanco e accaldato. Lo invitai a fare una doccia e gli approntai dei vestiti puliti. Durante il pranzo fui molto affettuosa. Quando mi alzai da tavola, egli rimase ancora seduto; ed io gli cinsi le braccia attorno al collo e gli feci sentire i miei seni quasi a contatto con il viso. Mi strinse forte a sua volta e mi baciò le tette sopra la camicia. " Sei bella, Luisella " mormorò più volte.
Spreparai la tavola e lavai i piatti, mentre lui fumava il sigaro e mi guardava, e di quando in quando si versava un goccio di vino nel bicchiere. Quando ebbi finito, corsi a mettere una cassetta nel mangianastri, una musica allegra, tanto che ci mettemmo a ballare nella cucina. Mi abbracciò e mi baciò, senza però osare come altre volte. Bevemmo ancora vino insieme. Ballammo un lento abbracciati, e avvertii il suo pacco gonfio strusciarmi sulla pancia. Ridendo gli chiesi che cosa avesse.
"Se continuiamo, oggi finisce che la combiniamo bella grossa, Luisella" mi sussurrò all'orecchio. Quel che restava del mio autocontrollo se ne stava andando.
" Ti piacerebbe... " farfugliai. "Cosa?" chiese. " Niente... ma..."
Ci baciammo in bocca poi con la lingua, a lungo. "Bimba, cara... " mormorò.
" Vorresti che la tua bimba fosse davvero tua?"
"In che senso? "
" Beh, a letto... "
" Ma che cosa dici, Luisella? Solo un maiale come può dire certe cose " ribatté ridendo.
" E una troia come tua figlia può pensare di farle! "
" Davvero, tesoro? Ma tu sei... "
" Sì, sono vergine, oltre che tua figlia. "
" Lasciamo stare, Luisella. Starebbe male, molto male. "
" Chi vuoi che venga a saperlo che mi hai trombato? "
" No, no, è una vergogna " disse poco convinto.
" Sarebbe tanto piacere, per tutti e due. "
" Questo non lo metto in dubbio. Abbiamo bevuto troppo."
" Siamo più liberi " dissi, allungando a sorpresa una mano sul suo pacco e massaggiandolo dolcemente.
La domenica successiva trascorsi quasi tutta la mattina a preparare il pranzo. Papà era fuori. Rientrò verso mezzogiorno stanco e accaldato. Lo invitai a fare una doccia e gli approntai dei vestiti puliti. Durante il pranzo fui molto affettuosa. Quando mi alzai da tavola, egli rimase ancora seduto; ed io gli cinsi le braccia attorno al collo e gli feci sentire i miei seni quasi a contatto con il viso. Mi strinse forte a sua volta e mi baciò le tette sopra la camicia. " Sei bella, Luisella " mormorò più volte.
Spreparai la tavola e lavai i piatti, mentre lui fumava il sigaro e mi guardava, e di quando in quando si versava un goccio di vino nel bicchiere. Quando ebbi finito, corsi a mettere una cassetta nel mangianastri, una musica allegra, tanto che ci mettemmo a ballare nella cucina. Mi abbracciò e mi baciò, senza però osare come altre volte. Bevemmo ancora vino insieme. Ballammo un lento abbracciati, e avvertii il suo pacco gonfio strusciarmi sulla pancia. Ridendo gli chiesi che cosa avesse.
"Se continuiamo, oggi finisce che la combiniamo bella grossa, Luisella" mi sussurrò all'orecchio. Quel che restava del mio autocontrollo se ne stava andando.
" Ti piacerebbe... " farfugliai. "Cosa?" chiese. " Niente... ma..."
Ci baciammo in bocca poi con la lingua, a lungo. "Bimba, cara... " mormorò.
" Vorresti che la tua bimba fosse davvero tua?"
"In che senso? "
" Beh, a letto... "
" Ma che cosa dici, Luisella? Solo un maiale come può dire certe cose " ribatté ridendo.
" E una troia come tua figlia può pensare di farle! "
" Davvero, tesoro? Ma tu sei... "
" Sì, sono vergine, oltre che tua figlia. "
" Lasciamo stare, Luisella. Starebbe male, molto male. "
" Chi vuoi che venga a saperlo che mi hai trombato? "
" No, no, è una vergogna " disse poco convinto.
" Sarebbe tanto piacere, per tutti e due. "
" Questo non lo metto in dubbio. Abbiamo bevuto troppo."
" Siamo più liberi " dissi, allungando a sorpresa una mano sul suo pacco e massaggiandolo dolcemente.
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