Mia madre un estate al mare

di
genere
tradimenti


Avendo conosciuto questo sito, dopo mesi di meditazione, mi sono deciso di raccontare un episodio, realmente accaduto quando io avevo 13 anni circa, che riguarda mia madre che allora aveva circa quarant'anni. Mia madre, di nome Vittoria, una donna alta circa 1.65, bel corpo, con capelli molto mossi, castani, occhi verdi, quarta di seno.
Naturalmente alla fine del racconto alcuni di voi rilasceranno dei commenti, commenti da me attesi e ben accetti ed è chiaro che magari qualcuno esprimerà dei giudizi sulla morale di mia madre poco lusinghieri! Quello che chiedo è di esprimersi sempre in termini non volgari, anche se ognuno tecnicamente potrà anzi dovrà, se lo vorrà, dire quello che pensa su di lei, anche commenti pesantissimi.
Imposterò il racconto, in parte, per una migliore narrazione degli eventi, sotto forma di dialogo. Chiaramente molte frasi non saranno esattamente uguali a quando furono pronunciate, anche perchè, dopo molti anni, le esatte parole vengono dimenticate, ma il succo sarà narrato per intero.
Era il mese di giugno ed eravamo al mare in una località della Sicilia che non indicherò per paura che possa essere riconosciuta. In genere al mare andavamo mia madre ed i miei due fratelli, mio padre non veniva mai perchè odiava il mare. Ogni tanto facevamo un giro con una barca a remi guidata da un vicino di cabina, coetaneo di mia madre e suo collega d'ufficio, anche lui con figli, con i quali giocavamo in spiaggia. Ricordo ancora quel giorno come fosse ieri: mia madre bellissima distesa sulla stuoia, con un due pezzi bianco, abbronzata. Ricordo che mia madre nonostante fossimo al mare aveva l'abitudine di portare sempre gioielli sul corpo. Il nostro vicino si chiamava Salvatore.

Mia madre: ragazzi andiamo che Salvatore ci fa fare un giro in barca.

Io: no mamma, mi secca, restiamo qua a giocare.

Restammo a giocare poi dopo una mezz'oretta andammo in acqua. Dopo un po' ricordo vidi la barca in lontananza e decisi di avvicinarmi per fare loro uno scherzo, arrivai a pochi metri da loro e mi aggrappai da una specie di palafitta poco vicina. Ma quello che vidi e sentii mi gelò il sangue nelle vene.

Mia madre: sarebbe sbagliato, non abbiamo nessun futuro.........
Salvatore: ma guardati hai 40 anni, sei uno splendore e tuo marito neanche ti calcola! Quando l'avete fatto l'ultima volta?

Mia madre: circa sei mesi fa, ma è stato deludente. Mi ero preparata tutto il pomeriggio, la sera mi denudo e mi avvicino a lui.

Salvatore: e lui?

Mia madre: mi ha penetrata senza preliminari ed è venuto subito

Salvatore: hai goduto?

Mia madre: no.

A quel punto Salvatore si avvicina a mia madre e le accarezza i capelli.

Mia madre: dai smettila, ti prego.

Immediatamente Salvatore la prende per la nuca e l'avvicina a se; mia madre si gira di lato istintivamente per scansarsi, lui le mormora qualcosa all'orecchio, le sorride, le rigira la testa e la prende tra le sue mani; le poggia le labbra sulle sue. In quel momento mia madre avrà sentito forte il suo alito e lui quello di lei. Parte un bacio, lungo, sensuale: mia madre con occhi chiusi la bocca ben larga e Salvatore che le gira la lingua in bocca. Vedevo le loro lingue grondanti di saliva che lottavano fuori le bocche in modo irrefrenabile, attorcigliandosi vicendevolmente l'una con l'altra; si vedeva che a mia madre piaceva la sua saliva, il suo alito, la sua lingua, lo desiderava, desiderava essere baciata ancora e poi ancora senza fine.
Salvatore continuando a baciarla avidamente alla francese, iniziò anche ad accarezzarle i seni attraverso il pezzo di sopra del costume da bagno, causando l'erezione dei capezzoli, ora ben evidenti attraverso il tessuto bianco; mia madre lo lasciò lavorare ormai indirizzata all'adulterio; non trovando praticamente alcuna resistenza, le sciolse il laccio posteriore e le tolse il pezzo di sopra: due mammelle grosse, sode, centrate da ampissime e rugose areole, nerissime, dalle quali si ergevano due grossi e lunghi capezzoli tesi come chiodi!
Salvatore iniziò ad accarezzarle con la mano destra il seno, poi le girò la testa verso di lui e la baciò avidamente e lungamente con la lingua; mia madre acconsentì, anzi, collaborò con dedizione, concedendogli a sua volta la sua lingua e la bocca!
Mia madre: basta, non voglio, lasciami stare, ti prego. Ti prego non farmi sentire sporca, non trattarmi da troia.
Salvatore: Vittoria dai rilassati, lo sai che lo vogliamo entrambi.
Mia madre: mi stai trattando da puttana, è questo che pensi di me?
Salvatore probabilmente avendo capito che mia madre sotto sotto fosse veramente una troia, incurante delle sue parole, si avvicinò al suo petto e uscita la lingua iniziò a leccarle ed a succhiarle le tette con avidità indescrivibile, tenendo con la mano da parte le perle della collana che portava: una per volta leccava tutta la cute della mammella, soffermandosi sull’areola dove passava la lingua descrivendo cerchi concentrici, quindi si dedicava al capezzolo che prima leccava con passaggi ritmici e rapidi e poi, introdottolo in bocca, succhiava; infine tentava di introdursi tutta la mammella in bocca per poi ciucciarla. Continuò a baciarla ed ad abbracciarla con le sue mani da maschio fino a quando spinse la sua mano destra sul pezzo di sotto; iniziò a sfregarle le dita sulla vulva attraverso il tessuto;
Salvatore: Vittoria, ti desidero.....

Mia madre: ti prego non voglio, sono una donna sposata, mi stai trattando da sgualdrina!
Salvatore infilò la mano dentro; che sensazione arrapante doveva provare, emanò un sussulto di piacere; lui iniziò quindi a manovrare dentro il pezzo di sotto del costume mentre continuavamo a pomiciare! Poco dopo le tolse il pezzo di sotto lasciandola nuda, ricoperta solo da gioielli; non era la prima volta che vedevo mia madre nuda, spesso la spiavo dal buco della serratura del bagno, quando si spogliava per masturbarmi. Salvatore le divaricò le cosce mettendo allo scoperto la sua vulva boscosa! Ricominciò a baciarla in bocca con la lingua per poi dedicarsi con esperienza e tenacia al seno. Salvatore iniziò quindi ad accarezzare la peluria della sua vulva, mentre continuavamo a pomiciare, quindi divaricate le grandi labbra iniziò a gingillarle il clitoride; mia madre iniziò a mugugnare come una cagna in calore, evidentemente stava iniziando a godere.......
Salvatore: perchè non mi masturbi anche tu così lo facciamo insieme?
Mia madre: volentieri.
Detto questo gli tirò fuori il cazzo ed iniziò a segarlo.....
mentre continuavamo a pomiciare, salvatore continuava a gingillarle il clitoride; mia madre iniziò a contorcersi evidentemente erano iniziate evidenti fitte di piacere miste ad una voglia crescente.... potete immaginare di cosa!

Salvatore; adesso voglio leccarti lo sticchio!


Mia madre: dai non farmi più aspettare, non resisto, accomodati! adesso sono la tua donna...... voglio sentire la tua calda lingua tra i miei genitali........dai leccamela, leccami la fica, fammi sentire troia..........

Avvicinò allora la sua bocca e tenendo ben divaricate le grandi labbra, iniziò a leccarle la vulva; vedevo la sua calda lingua nella vulva di mia madre e la sua testa tra le sue cosce divaricate; lei iniziò chiaramente a provare un piacere indescrivibile, accompagnato da un inevitabile ansimare; si ansimava come una cagna in calore! Lui le leccava e succhiava le piccole labbra in modo avido, per poi passare a leccarle abilmente e velocemente il clitoride che diventò turgido e grosso; la vulva si riempì di colata che lui si premurò di assaporare ed ingoiare.

Mia madre: madonna, come lecchi la fica tu non me l'ha mai leccata nessuno....... si ancora, continua, madonna che bello! ho voglia di cazzo........, continua... leccamela ancora in questo modo meraviglioso....

A questo punto mia madre inizio ad accarezzargli il torace nudo .........

Mia madre: sei bravo, continua così........ ti desidero, ti voglio..........

Mia madre iniziò a baciargli il torace ed a leccarglielo con la lingua tutta di fuori; poi gli succhiò i capezzoli, mentre con la mano continuava a segarlo.
Mia madre: mamma che uomo che sei, è enorme, questa è una proboscide.......ma a cosa ero abituata?

Una verga lunga circa venticinque centimetri dura e venosa, sormontata da un grosso glande lucido e violaceo; sotto uno scroto enorme e pelosissimo. Salvatore allora la prese per la nuca e l’avvicinò a se e mia madre si trovò così a tu per tu con quell’enorme fallo incredibilmente turgido e paonazzo!

Salvatore: allora vuoi il mio cazzo! prendilo, è a tua disposizione, pezzo di cagna e troia che non sei altro........ fammi vedere che sai fare, dai fai la pulla, adultera di merda........

Mia madre sorrise da vera zoccola, quindi lo afferrò e cominciò ad accarezzarlo: teneva quel bastone tra le mani ammirando quel grosso glande lucido e violaceo, caldo e pulsante, rigonfio di sangue; ne sentì il calore e l’odore intenso ed aromatico; se lo passo sul viso, tra i capelli e sulle orecchie; lo odorò ripetutamente quindi lo avvicinò alla bocca vogliosa e lo coprì con piccoli e teneri baci; subito dopo uscita la sua calda lingua, cominciò a fare il suo dovere: iniziò a leccargli il glande ripulendolo dal sottile strato di smegma che lo ricopriva e dal secreto prodotto a causa dell’eccitamento che gli fuoriusciva copioso dal meato uretrale, quindi passò la lingua ripetutamente e velocemente sul frenulo, poi lungo il solco balano-prepuziale e sul meato uretrale; poi leccò con la lingua tutta in fuori l’asta, per tutta la lunghezza, dal basso all’alto e poi di nuovo in basso lungo tutta la superficie e poi ancora più in giù fino a succhiargli i testicoli; sembrava una vera professionista del sesso orale! Ad un tratto Salvatore il cui respiro era ormai un ansimare inquietante, le afferrò la testa e le poggiò il suo arnese sulla bocca!

Salvatore: dai, adesso succhialo........ devi prenderlo tutto in bocca......

Quindi prese nuovamente mia madre per la nuca e le poggio praticamente il membro sulla bocca e lei, senza più alcun ritegno, allargate le labbra, lo accolse in bocca preparandosi a praticargli un pompino; l’uomo allora iniziò a muoverle la testa avanti e dietro in modo ritmico, prima lentamente e poi sempre più velocemente, stantuffandola a dovere; vedevo quell’enorme mazza di carne scomparire nella bocca di mia madre e ricomparire immediatamente dopo, secondo un ritmo frenetico; sentivo il rumore della suzione che diventava un frastuono da conato di vomito quando il glande le passava tra le tonsille, schiacciandole l’ugola contro il velopendulo; mia madre mentre praticava il bocchino teneva gli occhi chiusi, mentre le sue mani tenevano le cosce dell’uomo

Salvatore: dai così, continua a succhiarmelo che mi piace........ sei brava a tirare pompini, si vede che ne hai ciucciato di cazzi!

Improvvisamente Salvatore, mentre mia madre gli tirava il pompino, fermò la testa di mia madre, la fece distendere dentro la barca, le prese le gambe e se le mise sopra le spalle, quindi le poggiò il cannolo senza profilattico sull'ostio vaginale e fece pressione.
Mia madre emanò subito un si dai toni particolari e Salvatore, una volta che il pene facilmente era entrato tutto dentro la sua vagina, iniziò a muovere il bacino, dando inizio alla monta.
Non credevo ai miei occhi......mia madre veniva chiavata da un estraneo..........
Salvatore muoveva il bacino tra le cosce di mia madre ritmicamente ed a ogni colpo di reni, il fallo dell'uomo le penetrava a fondo dentro la vagina ormai dilatata, fino a sbattere contro l'utero e la forza trasmessa da ogni colpo di reni si trasmetteva al corpo di lei che sobbalzava in dietro secondo un ritmo sicuramente non lento, neanche veloce, ma certamente armonico e costante; ogni colpo di reni mia madre sobbalzava in dietro, le sue mammelle sobbalzavano anch'esse e anche i gioielli sobbalzavano indietro in un gioco ritmico e simmetrico! Con le mani l'uomo le accarezzava tutto il corpo soffermandosi a palparle le tette; un paio di volte le diede un paio di schiaffi sulla faccia, non violenti, anche se fastidiosi a vedersi.......

Mia madre: ah che bello, dai fottimi, fottimi, sono la tua troia, la tua cagna in calore, la tua pulla...... baciami dai, baciami con la lingua, ne ho voglia......... ah così ancora, si dai chiavami, sfondami l'utero, dai.

L'uomo si fermò, estrasse il pene e ricominciò a baciarla con la lingua, poi la mise alla pecorina, la sculacciò energicamente per un po'.

Mia madre: no, nel culo no!

Salvatore: sei vergine di culo? tranquilla per questa volta ti risparmio......

Si limitò a leccarle l'ano per pochi secondi, per poi dare una ripassata con la lingua alla vulva; appena finì di lavorare di lingua, subito la penetrò da tergo riprendendo a montarla.

Mia madre completamente sconvolta e fuori di se, iniziò a godere come una vacca. Era strano vederla nuda, alla pecorina, con un estraneo che la penetrava da dietro, montandola energicamente...

Mia madre: ah si mi piace alla pecorina, dai fottimi, fammi sentire troia.......perchè non ti ho incontrato prima? dai più veloce, fottimi come dio comanda, dai..........

Aveva la faccia congesta e sudata e gli occhi simili a quelli di una tossica; a tratti si mordeva le labbra come per trattenere i lamenti, a tratti posseduta dal desiderio usciva la lingua succosa e grondante di saliva e si leccava le labbra simulando alla perfezione un’attrice hard all’azione; a tratti inarcava il collo all’indietro ed aperta completamente la bocca emanava caldi e ovattati sospiri di piacere!
Ad ogni colpo di bacino di Salvatore, vedevo una vibrazione superficiale delle mammelle, i capelli anch'essi si muovevano, ma soprattutto le perle sul petto si muovevano avanti e indietro in modo matto. Con le mani Salvatore le accarezzava tutto il corpo soffermandosi a palparle energicamente le tette; un paio di volte insalivate le mani con la propria saliva, le passava sulle tette spalmandole a dovere!

Il Salvatore: vedo che stai godendo puttana che sei! sei una troia da quattro soldi! voglio sentire che grugnisci come una scrofa mentre godi. Cerca di venirtene presto puttana...........

Di tanto in tanto mia madre ormai completamente fuori di se girava la testa verso l’uomo ed uscita la lingua dalla bocca, si leccava le labbra trasmettendogli il desiderio di avere la sua lingua e lui gliela concedeva ben volentieri, limonandola a dovere.
Dopo qualche minuto mia madre inarcò al massimo delle possibilità la schiena all’indietro, contrasse tutti i muscoli del suo corpo ed aperta la bocca vogliosa assunse l’espressione da orgasmo e venne, emettendo un urlo di godimento lunghissimo e totalmente disinibito!
Salvatore ancora non veniva e continuava a montarla.

Mia madre: voglio che te ne vieni, ma non venimi dentro, ho paura di restare incinta........
Salvatore: tranquilla.......
Subito dopo anche l’uomo raggiunse l’orgasmo, emanò un grugnito da cinghiale e le venne
dentro, allagandole la vagina di sperma.

Salvatore: vengo, vengo, ti sto riempiendo brutta zoccola...........

Subito dopo la copula si staccarono a si distesero; mia madre sudata prese una Muratti dalla borsa e l'accese; vidi che dalla sua fessura usciva un rivolo di sperma.....
Mia madre: ma sei un coglione, mi sei venuto dentro!
Salvatore: scusami non sono ruscito a controllarmi, sai era la foga del momento...... senti, hai goduto, vero? O simulavi per farmi contento?

Mia madre: si certo che ho goduto! non hai sentito che sono venuta........ è stato bello, sei stato meraviglioso ed instancabile; mi sento come se mi fosse passato un TIR addosso......però adesso ho paura di rimanere incinta e di dovere abortire.
Mia madre: adesso che fai lo racconti a tutti che mi hai scopata? Non rispondi, pensi che sia una sgualdrina?
Detto questo si rimise il costume e si scosto da lui. Salvatore riprese i remi e tornò a riva.
Tornarono a riva, mia madre visibilmente sconvolte, fece finta di nulla. La mattinata trascorse poi come sempre. A distanza di anni non seppi mai se poi la cosa ebbe un seguito!Spero di ricevere commenti sulla storia!
scritto il
2018-10-01
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