Storie di Rosa Maria – parte terza: io maschio a metà!

di
genere
gay



Erano passate alcune settimane dall’incontro con Andrea ed i suoi compari. Anche questa volta l’effetto dell’incontro sulla mia mente malata aveva dato un risultato pieno; il ricordo delle scene cui avevo assistito mi permisero di avere rapporti plurimi con orgasmi multipli, per giorni e giorni. Rosa Maria la scopavo a fondo per un tempo interminabile, cambiando di posizione più volte ed appena decidevo di venire bastava chiudere gli occhi e ricordare una delle tante scene conservate gelosamente nella mia mente.
Ero nuovamente felice, perché avevo di nuovo con me la droga che mi serviva!
Parlandovi del mio amico Andrea vi ho anche raccontato delle mie prime ed uniche esperienze sessuali con uomini quando lo incontrai e divenni suo amico. Ricorderete che noi ci eravamo conosciuti all’età di sedici anni ed avevamo fatto subito amicizia. Ai tempi le ragazze nemmeno uscivano con noi e per questo motivo, avendo a quell’età gli ormoni a mille, avevamo avuto anche alcuni momenti di intimità: ancora me lo ricordo come fosse stato ieri.
La prima volta che accadde eravamo usciti con altri amici e ci eravamo ubriacati di brutto; poi verso le due di notte avevamo salutato gli altri e stavamo facendo rotta verso casa quando a lui era venuta l’idea di intrufolarci nella palestra che frequentavamo per farci una doccia calda. Riuscimmo ad entrare da una finestra secondaria che immetteva direttamente nelle docce; non accendemmo la luce accontentandoci di quella della luna che filtrava dalle aperture; ci spogliammo e ci infilammo sotto la doccia ancora sbronzi. Dopo un poco, sempre con l’acqua calda sopra di noi, si sedemmo a terra poggiando le spalle al muro mentre l’acqua cadeva su di noi. Lui iniziò ad accarezzarmi mentre mi parlava di quanto era bona Olga, una ragazza appena entrata nel nostro gruppo, finchè mi mise la mano sul cazzo ed iniziò a strofinarmelo chiedendomi di immaginare che me lo stesse facendo Olga; il mio cazzo diventò durissimo ed una voglia matta di sesso mi assalì; poi mi chiese di toccarglielo; mi spostai un poco e lo guardai bene: era un cazzo di medie dimensioni, duro e venoso, un po’ storto verso sinistra, con un glande grosso e molto scuro. L’eccitazione arrivò alle stelle. Iniziai a sagarlo lentamente…. Era duro e molto caldo; mentre lo masturbavo lui mi accarezzava i capelli e mi diceva che stava immaginando che stessimo insieme e che fossimo una coppia normale, lui il maschio ed io la sua ragazza. Effettivamente allora ero molto effeminato, senza peli, cappelli lunghi ondulati, modi di fare gentili; sembravo veramente una ragazza. Ad un tratto avvicinò la sua testa e mi poggiò la sua bocca alla mia. Aprimmo le nostre bocche contemporaneamente e subito le nostre lingue iniziarono a lottare tra loro in modo irrefrenabile. Aveva una grande lingua calda ed umida, era strano, ma mi piaceva succhiarla, mi piaceva la sua saliva. Limonammo per un po’…….. io mi sentivo femmina e lui era il mio uomo. Ad un tratto mi disse di prenderlo in bocca che poi lui lo avrebbe fatto con me; si alzo in piedi ed io mi inginocchiai davanti a lui. Mi chiese di mettergli le mani sulle cosce e di usare solo la bocca. Mi prese per la nuca ed avvicinò la sua verga alla mia bocca chiedendomi di succhiargliela; io non me lo feci dire due volte e subito lo presi in bocca; lui iniziò a muovermi la testa avanti ed indietro lentamente; era molto caldo, duro ed aveva anche un buon sapore. Passarono una decina di minuti e mi disse di stare pronto che stava per venire; ricordo che in quel momento non vedevo l'ora che accadesse: avevo una sete irrefrenabile del suo sperma; accelerò il movimento in modo forsennato poi, ad un tratto, mi sentii inondare la bocca di un liquido caldo ed un po’ salato, seguito da un urlo di piacere: assaporai lo sperma per la prima volta e lo ingoiai come lui mi aveva chiesto. L’eiaculazione fu prolungata ed abbondante. Subito ci risedemmo esausti; io era contento perchè sapevo che sarebbe toccato a me. Mi disse però che non le la sentiva di succhiarmelo perchè era spompato ed aveva due afte in bocca e poi per quella sera si era calato nella parte del maschio dominatore e che io dovevo essere la sua donna; mi sparò solo una sega: era delicato ma deciso e mentre mi masturbava per farmi venire mi disse di pensare che me lo stesse facendo Olga; io ci provai a pensare ad Olga, ma con scarsi risultati; a quei tempi quando mi segavo in bagno, per venire pensavo a mia madre e quella volta la immaginai durante la gita di Parigi a letto con i due autisti del pullman che la chiavavano senza pietà: lei nuda sul letto che si comportava da vera zoccola con i due maschi, prendendola ovunque e facendosi sborrare in bocca e sulle grosse tette; appena pensai alla scena in cui mia madre era nuda ed in ginocchio e i due autisti le eiaculavano dentro la bocca che teneva completamente aperta, venni copiosamente inondandogli la mano di sperma. Ci rilassammo un po', ma poco dopo, mi convinse a succhiarglielo ancora ed io ancora ubriaco esaudii prontamente il suo desiderio. Questa volta il pompino durò più a lungo, ma alla fine mi venne di nuovo in bocca e di nuovo io ingoiai il suo sperma. Da quel giorno capitava spesso che alla fine della serata ci ritrovavamo nel suo garage in intimità; sapevamo di non essere finocchi, ma che per carenza di donne eravamo quasi costretti a sfogare tra di noi i nostri istinti, come nelle carceri. In quel periodo ingoiai molto sperma! Una volta, durante un viaggio in Tunisia, avevamo preso la camera insieme e la notte ci ritrovammo a letto insieme; quella volta cercò in tutti i modi di incularmi, ma riuscii a resistere anche se la voglia era matta; ci accontentammo di fare un sessantanove.
Ora è capitato che qualche settimana fa, un giovedì, sono andato fuori città per lavoro; ero rimasto con Rosa Maria che non sarei rientrato a casa mia il giorno stesso, ma due giorni dopo, in modo da poter passare la notte tra venerdì e sabato con lei; a mia moglie naturalmente dissi che dovevo restare fino a sabato. Partii da casa in macchina verso le otto del mattino: non facevo l’amore dal mercoledì della settimana precedente e per tutto il viaggio il desiderio mi aveva portato quasi al delirio. Nelle varie fantasie, mentre guidavo, si passò da scene che riguardavano la mia amante che chiavava con Andrea ed altri, poi mia moglie che faceva la puttana con il suo capo; poi quando l’eccitamento raggiunse il massimo iniziai ad immaginare scene che riguardavano rapporti tra me ed un altro uomo. Pesai ad esempio di fermarmi in un autogrill e spompinare alcuni camionisti arrapati ed in astinenza da settimane! Giunsi in albergo verso le dodici; era un grande residence semideserto visto il periodo. Mi sistemai in camera ed andai a pranzo. Una grande sala semideserta; durante il pranzo le fantasie non mi abbandonarono ed il desiderio di sesso con un altro uomo mi presero totalmente: la sala intanto pian piano si riempiva di altri ospiti, tutti uomini, probabilmente operai o militari. Ognuno che entravo lo guardavo spudoratamente negli occhi e poi gli guardavo insistentemente il pacco. Speravo come un folle che qualcuno mi lanciasse un segnale, uno sguardo, un sorriso, ma niente di tutto ciò. Avevo una voglia di cazzo pazzesca, cosa che non mi succedeva ormai da anni. Mi riposai il pomeriggio, poi feci una passeggiata, sperando di imbattermi in qualcuno che avesse voglia. Ogni uomo che mi passava sotto lo sguardo lo immaginavo dietro un cespuglio o in camera con me che gli succhiavo il cazzo. Avevo voglia di succhiare un cazzo e di bere sperma. La cena si svolse con le stesse modalità del pranzo: io che impazzivo dalla voglia ed il mondo intorno a me che pareva non accorgersene. Dopo cena girai un po’ nei viali del residence guardando tutti quelli che incontrano prima negli occhi e poi nel pacco, nella speranza di essere notato, ma nulla. Mi rassegnai, mi sedetti in una panchina e mi accesi un buon Avana. Telefonai prima amia moglie e poi alla mia amante. Fumavo e pensavo. A distanza vidi due uomini che passeggiavano verso di me parlando cordialmente. Poi si fermarono ad una ventina di metri, si salutarono ed uno dei due andò via. L’altro restò fermo dove era e fece una telefonata. Naturalmente con la mia fantasia pesai che si sarebbe avvicinato chiedendomi qualcosa. Mi chiesi subito cosa avrei fatto se avessi ricevuto una proposta? Avrei fatto l’evasivo lasciandolo andare o mi sarei lasciato trasportare dalle mie voglie? Si avvicinò lentamente a me con passo deciso; era un uomo sui quarant’anni, alto e robusto, dall’aspetto un po’ rozzo. Sentii il battito cardiaco aumentare e la paura di fare qualcosa di sbagliato mi prese la mente. Si avvicinò a me; si chiamava Luca seppi dopo.

Luca: buonasera, scusa hai da accendere?

Io: certamente prego.

Un contatto formale pensai, finirà qui, altro che avventure strane; mi rilassai, ma solo per poco.

Luca: bella serata per stare a fumare qui fuori, mi posso sedere se non disturbo?

Potevo scegliere salutare ed andare o restare e gettarmi nel vuoto di una nuova esperienza; sciaguratamente feci la mia scelta!

Io: prego siediti pure. Sei qui per lavoro?

Luca: si, sono un operaio di una ditta che installa cavi telefonici e siamo impegnati qui da alcune settimane e tu?

Io: io anche per lavoro.

Parlammo e fumammo per un ora circa in modo cordiale; l’eccitamento era alle stelle e le mie fantasie da impossibili che erano inizialmente, cominciavano adeso a vederle come possibili!

Luca: senti, perché non ci prendiamo due bei bicchieri di vino e ce li portiamo qua, che ne dici?

Io: certo, volentieri.

Si allontanò per tornare poco dopo con una bottiglia di vino rosso e due calici. Iniziammo a bere. Il vino era scadente, d’altra parte cosa c’era da aspettarsi da un uomo rozzo come lui, pensai, ma feci finta di niente! Diventammo entrambi un po’ brilli poco dopo.

Luca: adesso ci vorrebbero due belle troie da scopare, non pensi? Tu sei sposato.

Io: si lo sono. Tu?

Luca: io anche. Solo che adesso siamo qua e non vedo troie!

Scoppiammo a ridere; continuammo a bere ed a fumare.

Luca: beh, visto che non abbiamo troie potremmo consolarci un po’ tra di noi, certo non è bello come con le donne, ma sarà bello lo stesso.

Io: beh, sono d’accordo, però io non sono un invertito, sia chiaro! Sono maschio 100 carati! Al limite sono disposto a farti un servizietto!

Luca: ok, nemmeno io lo sono; ok facciamo una cosa per sfogarci un po’! Che dici, andiamo da me?

Io: non pensare che tutto questo per me sia la norma; mi sento un po’ a disagio, non sono abituato a questo genere di cose.

Luca: tranquillo nemmeno io faccio ste cose, ma è solo per sfogare e basta.

Entrammo nella camera e lui chiuse la porta. Si tolse il giubbotto e lo posò sulla sedia.

Luca: metti comodo, togliti il giubbotto; vuoi dell’acqua?

Io: No, niente acqua. Senti, io lo faccio a te e poi vado, ok?

Luca: Non ho capito, cosa.

Io: te lo prendo in bocca e poi vado nella mia camera, non voglio passare la notte con te!

Luca: Tranquillo, rilassati, facciamo così; poi se vuoi vai, oppure se ti va puoi dormire con me!

Io: senti di dispiace lavarti un po’?

Luca: certo, mi faccio un bidet e sono da te, tu mettiti comodo.

Sentii l’acqua del rubinetto che scorreva, ero eccitatissimo ed avevo un desiderio di cazzo irresistibile. Uscì poco dopo dal bagno, nudo con un’asciugamani intorno alla vita.

Luca: sei rimasto vestito, mettiti comodo, spogliati.

Mi spogliai rapidamente restando in mutande e mi girai verso di lui.

Luca: ecco abbasso un po’ la luce…. Dai vieni, inginocchiati.

Mi inginocchiai davanti a lui che contemporaneamente fece cadere l’asciugamani;

Mi trovai così a pochi centimetri da una verga semifloscia grossa e lunga con il prepuzio che copriva la cappella.

Luca: dai non essere timido, accarezzalo…..

Allungai la mano destra e lo presi tra le dita; lo scappellai ammirando la grossa cappella violacea che c’era sotto; iniziai a segarlo lentamente, mentre lui mi accarezzava i capelli.

Io: : è bello grosso e caldo e fa anche un buon odore…….

Luca: ti piace il mio cazzo vedo, è tutto tuo….

Mentre lo masturbavo, il suo cazzo iniziò a crescere di dimensioni ed anche di durezza; adesso appariva come un enorme fallo duro e venoso, sormontato da un grosso glande incredibilmente turgido e paonazzo.

Luca: adesso prendilo in bocca, dai succhiamelo che sto impazzendo.

Io: ok ma appena manca poco a venire avvisami così mi preparo.

Mi trovai così a tu per tu con quell’enorme arnese di carne, rigonfio di sangue; ne sentii l’odore intenso; lo avvicinai alla bocca poggiandolo sulle mie labbra.
Subito dopo uscii la lingua e cominciai a fare ciò che dovevo; gliela passai sul glande che leccai avidamente; aveva un buon sapore di cazzo ed un odore pungente, ma gradevole alle mie narici; glielo leccai per un po’ ingerendo anche quel po’ di secreto prodotto dell’eccitamento che gli fuoriusciva copioso dal meato uretrale; subito passavo la lingua ripetutamente e velocemente sul frenulo, quindi leccavo con la lingua tutta in fuori l’asta per tutta la lunghezza dal basso all’alto e poi di nuovo in basso lungo tutta la superficie e poi ancora più in giù fino a succhiargli i testicoli; ad un tratto Luca il cui respiro era ormai un ansimare inquietante, mi prese per la nuca e mi poggiò praticamente il membro sulla bocca.....

Luca: dai prendilo in bocca, succhiamelo!

A quel punto, allargai le labbra e lo accolsi in bocca; l’uomo allora iniziò a muovermi la testa avanti e dietro in modo ritmico, prima lentamente e poi sempre più velocemente, stantuffandomi con i santi crismi; sentivo quell’enorme verga entrarmi fino in gola ed immediatamente dopo sentirla tra le labbra, in un modo frenetico; sentivo il rumore della suzione che diventava un frastuono e mi venivano i conati di vomito quando il glande mi passava tra le tonsille schiacciandomi l’ugola contro il velopendulo. Gli tolsi la mano dalla testa e ripresi a succhiarglielo lentamente con gusto; ogni tanto facevo scorrere il suo glande delicatamente tra i miei denti per eccitarlo ancora di più. Poi lo tolsi dalla bocca e continuai a segarlo.

Io: voglio che te ne vieni, vieni mi in bocca, ho sete, voglio bere il tuo sperma.

Luca: dai riprendilo in bocca, così bene, succhiarmelo che mi piace........ sei bravo a fare pompini, si vede che ne hai succhiato cazzi!

Ricominciai a succhiarglielo con gusto, era bello caldo e gustoso e non vedevo l’ora di assaporare il suo sperma.

Luca: dai, preparati, fra poco……..

Quindi mi prese nuovamente per la nuca e iniziò a muovermi la testa avanti e dietro in modo frenetico; mentre lo spompinavo tenevo gli occhi chiusi per gustarmelo meglio e le mani sulle cosce dell’uomo. Pochi istanti dopo Luca emanò un latrato intenso di piacere e venne eiaculandomi in bocca. Mentre continuava a grugnire come un maiale una enorme quantità di sperma denso e caldo si riversò copiosamente dentro la mia bocca sotto forma di fiotti abbondanti ad elevata pressione, che si susseguirono in rapida successione, uno dopo l’altro, per un tempo che sembrò interminabile; il suo sperma era caldo e denso, aveva un buon sapore, un misto di acqua di mare e muschio.

Luca: ingoia, ingoia, tutto devi bere.

La sua venuta sembrava interminabile! Ad ogni fase esplosiva, la mia bocca veniva allagata da una quantità enorme di sperma che usciva dal suo cazzo e con eguale rapidità ero costretto ad ingoiare per evitare che cadesse a terra e mentre lui mi eiaculava in bocca ed io ingoiavo lo assaporavo per bene, percependone a pieno oltre al sapore anche la densità, il calore e l’odore intenso; con quel mostruoso membro in bocca e nonostante il notevole impegno, non riuscii però ad inghiottire tutto; appena ingoiavo lo sperma appena eiaculato, la bocca si riempiva di altro sperma dell’ondata successiva, con il risultato che parte mi finì in gola e cominciai a tossire in modo che un po’ del liquido seminale cominciò a fuoriuscirmi dalle labbra e dal naso. A quel punto Luca estrasse il suo membro dalla bocca e continuò ad eiacularmi addosso in modo copioso: mi sentii investito da un liquido abbondante e caldissimo e in pochi secondi mi ritrovai tutto sporco di sperma, sul collo, sulla faccia, tre i capelli. Lo ripresi in bocca ancora non sazio e lo succhiai per un po’ ripulendolo completamente. Mi staccai da lui e mi sedetti sul letto asciugandomi la bocca con la mano.

Luca:: mamma mia che pompino! hai ingoiato tutto?

Io: non lo hai visto, non vedi che non ho sporcato niente, nonostante fosse abbondantissimo; avresti riempito mezzo bicchiere!

Luca: si lo so, ne produco moltissimo….. ti è piaciuto il sapore del mio sperma?

Io: si, era caldissimo ed aveva un buon sapore, l’ho bevuto volentieri e ho ripulito bene. Ripeto, non pensare che tutto questo per me sia normale, anzi; mi sento strano e fuori luogo, non sono abituato a questo genere di cose; non giudicarmi male, l’ho fatto perché mi andava, perché mi sei piaciuto subito ed ho sentito voglia di fare sesso! Ma non è la mia normalità!

Luca: vuoi sciacquarti un po’ la bocca? Per levarti il sapore di sperma!

Io: si vado un attimo in bagno.

Mi sciacquai la bocca e la faccia, mi sciugai e tornai da lui, avevo ancora una voglia matta, non essendo venuto.

Ci mettemmo tutti e due a letto seduti, Luca si mise di fianco, mi guardava dolcemente e con la mano iniziò ad accarezzarmi dolcemente i capelli; poi con il dito indice mi sfiorò delicatamente le labbra; pensai che mi volesse baciare e la cosa mi intrigò non poco.
Ad un tratto avvicinò la sua testa alla mia e poggiò la sua bocca alla mia. Aprimmo le nostre bocche contemporaneamente e subito le nostre lingue iniziarono a lottare tra loro in modo irrefrenabile. Aveva una grande lingua calda ed umida, era strano, ma mi piaceva succhiarla, mi piaceva la sua saliva. Limonammo per un po’……..

Io: che fai? hai ancora voglia? ma sei insaziabile!

Luca: ho voglia di te!

Io: dai baciami ancora, ne ho voglia.

Mi distesi sul letto e lui mi prese la testa tra le mani: tenevo la testa tutta indietro, occhi chiusi, sentivo le guance bollenti e sudate; a tratti le nostre bocche erano al massimo dell’apertura, le labbra erano perfettamente adese le une alle altre e le nostre lingue lottavano in modo irrefrenabile, attorcigliandosi vicendevolmente; dopo un po’ allargate le labbra ed aperta completamente la bocca, ricevevo la calda ed umida lingua di Luca, sempre più in fondo. Mi piaceva la sua saliva, la gustavo a fondo prima di ingoiarla.

Poi ci staccammo e bevemmo ancora un po’ di vino.

Luca: resta qui stanotte, voglio fare l’amore con te; vedrai non farà male, lo faccio prima io con te e poi lo fai tu a me!

Io: no, scusami, non me la sento, preferisco andare.

Luca: ok come vuoi, se ci ripensi io sono qui che ti aspetto. Guarda qui ti lascio il mio cellulare, chiamami a qualsiasi orario.

Andai in camera mia eccitatissimo come mai; naturalmente non riuscii a prendere sonno; lo desideravo, desideravo quell’uomo, volevo concedergli tutto di me, lo volevo con me nel letto. Sapevo che se mi fossi fatto una sega tutto sarebbe finito, ma il desiderio era troppo bello, sentivo che stavo per cedere….. Feci una doccia calda e mi profumai; poi aprii la serratura della porta e gli mandai un messaggio: “vieni la porta è aperta…….”. Abbassai un po’ la luce e mi distesi sul letto a pancia in giù ed aspettai; ormai non potevo tornare più indietro!
scritto il
2021-01-29
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