Il cacciatore di fantasmi. Il manoscritto.
di
Tibet
genere
etero
L'ho messo nel settore "Etero" proprio perchè non trovo la giusta collocazione, ma dal prossimo episodio? PULP!
Non vedo l’ora di leggere quel plico di fogli.
Ma questo fantasma è affetto da grafomania? Devo proprio vederle tutte? Ha l’indole di uno scrittore mi sa. Sta ancora scrivendo.
La mia gentile socia è ora distesa sul divano e si accarezza pigramente.
Si accorge che la sto guardando e mormora…
-Io non ne ho abbastanza e ti aspetto. Vedi di sbrigarti un po’ con 'sto fantasma! Ora vado a cercarmi qualcosa da usare nel frattempo…-
Si alza e si dirige verso la cucina.
Sinceramente? Mai ho visto una trasformazione così repentina, ma ve la ricordate cosa era fino a poco fa? Parlava tutto fino e arrotava la erre e adesso? Parla come avesse fatto un corso veloce di turpiloquio. Però anch'io sto vivendo un attimo di assurda e intensa libidine.
L’ectoplasma grafomane? Ha scritto un duecento pagine, credo. Ma ora scrive più lentamente. Spero che abbia finito.
Lei torna e si ridistende, ha in mano una bottiglietta di Coca Cola. Di quelle che ancora usano le persone trendy, quelle vintage. Insomma le vecchie bottigliette di vetro per intenderci.
L’accarezza con intenzione…
-Guarda che ho trovato, non è bella grossa come il tuo, ma mi accontento. Ora mi ci scopo…-
Prende a passarsela lungo il solco, ora la spinge, ora si sta allargando e io non stacco più gli occhi da lei. E mentre vedo la bottiglietta scomparire mi eccito. Mi va a sangue, questa! Mi vedo metterglielo nel culo proprio mentre ha la bottiglietta davanti! Aprirla anche dietro!
Il fantasma sceglie sempre i momenti meno opportuni per manifestarsi! Ora stacca la matita dall'ultimo foglio. La tiene come per indicarmi qualcosa. Gli do la mia attenzione a fatica. Lui mi richiama con un rumore strano, come un sibilo incazzoso!
Poi… la matita prende a muoversi. Lascia la stanza, si ferma sulla soglia e aspetta che la raggiungo poi riprende il movimento. Percorre un corridoio. Una stanza, raggiunge una parete e qui traccia una grossa X. Quindi cade a terra e intuisco che il fantasma se n’è andato per gli affari suoi.
Torno e l’aiuto con la bottiglietta.
E’ un bel fare… vederla entrare tutta. La vagina perdere la sua forma naturale e le labbra tirarsi all'inverosimile! Credo di sapere cosa vuole. Vuole sentirsi depravata! E… l’accontento. Spingo come un dannato! Forte e veloce e la sento godere. Non dimentico di mettere due dita nel suo buchino fra le natiche né di morderle i capezzoli per farle davvero male!
Quindi lei in ginocchio, testa a terra. Una mano fra le cosce a tenersi dentro la bottiglietta e da dietro, io che glielo spingo a fatica nel culo! E’ difficile con un affare di quelle dimensioni nella vagina, che credete? Difficile trovare posto agevolmente. Ci si riesce, basta solo un po’ di pazienza e determinazione. La tengo forte per i fianchi mentre ci provo. Dentro che sono, mentre sto vangando a forza, la tengo per i capelli come fossero redini di una cavalla.
No! Non mi basta! Ho a portata di mano la cinta dei miei pantaloni e la prendo. La passo intorno al suo viso, la costringo a tenerla in bocca e la uso davvero come redini.
Glielo dico… urlo!
-Ma… quanto vuoi essere troia? Io non conosco limiti, lo sai?-
Riesce a farfugliare con la cinta in bocca che le tormenta le labbra…
-Mmmmmhhh… taanntoo! Taaanntooo trooiaaa! Taanntooo!-
La cosa è violenta. Sento sbattere lo scroto contro la mano che tiene dentro la bottiglietta, ho voglia e bisogno di un orgasmo selvaggio. Di godere come un animale!
Dovrò lasciare un messaggio di ringraziamento al fantasma! Come me l’ha cambiata l’architetta! Da snob altezzosa a questa meraviglia assoluta che è diventata!
Finisce?
Si… stravolti! Sudati e ansanti e se lei ha male al culo in proporzione a quanto ho male io al cazzo, accidenti se deve soffrire! Sbaglio? Con le donne non si sa mai.
Finisce? Si... ripeto, ma con una finezza che non mi faccio mancare.
Vado a prendere una bottiglietta ulteriore, noooo! Ma siete incredibilmente ingordi! Non per infilargliela da qualche parte, gliela faccio bere.
-Bevi…-
-Non ho sete…-
-Devi…-
-Perché devo?-
-Voglio che mi pisci in bocca… mi appoggi la fica alla bocca e pisci…-
-Maaa… seiiii… un depravatoooo! Un porcoooo…! Mmmmmhhh… si che te lo faccio! E… tu lo farai me? Mi piscerai addosso? Dappertutto?-
Lo facciamo sul grande tappeto art nouveau. Beh… è davvero una schifezza e una pisciata non può peggiorare il suo aspetto. Lei un piccolo rimorso lo ha. Glielo ha fatto pagare un’enormità, ma poi? Poi ride mentre ci si libera sopra. Mi piscia addosso con gusto. Fatto questo spera in un’altra botta di cazzo, ma sono davvero esausto e le propongo di andare al forno a prendere i primi croissant freschi e al bar del mercato della frutta verdura per un cappuccino.
Ci salutiamo lì.
-Potresti venire a dormire da me…-
-Lavoro io! Devo leggere tutto il romanzo che ha scritto il nostro fantasma-
-Mi chiami? Appena sai qualcosa?-
-Certo…-
Alza il viso per esser baciata.
Nooo… no! Non se ne parla. Fa il faccino deluso.
Eddai… non sono tipo da bacetti.
Magari avessi un fantasma in casa! Un tipo tranquillo che fa ordine perché casa mia è nel casino più assurdo. Devo lavare una tazza che prendo dal cumulo di stoviglie sporche, la macchina espresso è senza acqua e a momenti va a fuoco. Poi… infine con il caffè in mano (fa schifo… ho dovuto usare una capsula già usata.) Chissà se l’architetta sa cucinare? mi sdraio e prendo il primo foglio…
"Mi chiamo Jeronimus Gregorius Pallaus, nella mia vita terrena sono stato il notaio del Vescovado di Brixia, Orobii e Insulari. Nato, sono nato nella lontana terra di Fiandra ma la mia famiglia si è quivi trasferita subito dopo la mia nascita. Passavo parte del mio tempo nella città di Brixia, ma appena potevo raggiungevo questo luogo ameno, con la vista sul lago, dove ritrovavo la mia serenità. Il tempo, il mio tempo è quello susseguente al Concilio di Trento, avvenimento d’importanza enorme che cambiò completamente il nostro modo di vivere. Scrivo quanto segue in lingua volgare ben consapevole che voi, voi che mi leggete non siete usi alla lingua nobile del latino…"
Nooooo! No… ragazzi!
No. Non vorrete che per soddisfare la vostra curiosità io riporti qui le duecento pagine scritte da questo grafomane! No, no…! Facciamo una cosa, io leggo e poi vi faccio un riassunto molto succinto, va bene? Prometto che le cose importanti ve le dico.
Lo leggo, è noioso, prolisso. Ci metto tutto il giorno.
Lei telefona.
-Sei vivo? Dovevi chiamarmi…-
-Ho letto…-
-E…?-
-Abbiamo il modo per liberarcene ma dovremo fare alcune cose...-
-Cose? Che cose?-
-Preferisco parlartene di persona, non dobbiamo andarci stasera…-
-Non puoi lasciarmi con questa curiosità! So dove abiti, mi sono informata… ora arrivo…-
-Fermati da qualche parte e porta un paio di pizze, patatine, birra… ho fame…-
-Si… Badrone… subito Badrone...-
Suona e apro.
Si ferma sbigottita mentre si guarda intorno allibita.
-Dioooooooo! Ma che è? Dovevo portarmi mascherina e guanti da chirurgo. Qui è tutto di una sporcizia incredibileeeeee!-
-Lascia perdere. A proposito… sai cucinare?-
-Io? Neanche un uovo so fare, ma ho la mia colf che sa fare tutto!-
Ti pareva! Che vi dicevo? Donna viziata.
-Su… porta quelle pizze e vieni di là… -
Il di là è la mia camera da letto, la mia intenzione è di mangiare le pizze sul letto. Con le mani.
-Ma da quando non cambi le lenzuola? E… non apri una finestra?-
Eccole! Come mettono piede nella casa di un uomo solo già si vorrebbero insediare come padrone! Figurarsi!
Intanto ha posato le pizze sul letto e ha preso a spogliarsi.
-Che fai?-
-Mi sto spogliando… vogliamo far qualcosa prima di parlare del fantasma, no?-
Non vedo l’ora di leggere quel plico di fogli.
Ma questo fantasma è affetto da grafomania? Devo proprio vederle tutte? Ha l’indole di uno scrittore mi sa. Sta ancora scrivendo.
La mia gentile socia è ora distesa sul divano e si accarezza pigramente.
Si accorge che la sto guardando e mormora…
-Io non ne ho abbastanza e ti aspetto. Vedi di sbrigarti un po’ con 'sto fantasma! Ora vado a cercarmi qualcosa da usare nel frattempo…-
Si alza e si dirige verso la cucina.
Sinceramente? Mai ho visto una trasformazione così repentina, ma ve la ricordate cosa era fino a poco fa? Parlava tutto fino e arrotava la erre e adesso? Parla come avesse fatto un corso veloce di turpiloquio. Però anch'io sto vivendo un attimo di assurda e intensa libidine.
L’ectoplasma grafomane? Ha scritto un duecento pagine, credo. Ma ora scrive più lentamente. Spero che abbia finito.
Lei torna e si ridistende, ha in mano una bottiglietta di Coca Cola. Di quelle che ancora usano le persone trendy, quelle vintage. Insomma le vecchie bottigliette di vetro per intenderci.
L’accarezza con intenzione…
-Guarda che ho trovato, non è bella grossa come il tuo, ma mi accontento. Ora mi ci scopo…-
Prende a passarsela lungo il solco, ora la spinge, ora si sta allargando e io non stacco più gli occhi da lei. E mentre vedo la bottiglietta scomparire mi eccito. Mi va a sangue, questa! Mi vedo metterglielo nel culo proprio mentre ha la bottiglietta davanti! Aprirla anche dietro!
Il fantasma sceglie sempre i momenti meno opportuni per manifestarsi! Ora stacca la matita dall'ultimo foglio. La tiene come per indicarmi qualcosa. Gli do la mia attenzione a fatica. Lui mi richiama con un rumore strano, come un sibilo incazzoso!
Poi… la matita prende a muoversi. Lascia la stanza, si ferma sulla soglia e aspetta che la raggiungo poi riprende il movimento. Percorre un corridoio. Una stanza, raggiunge una parete e qui traccia una grossa X. Quindi cade a terra e intuisco che il fantasma se n’è andato per gli affari suoi.
Torno e l’aiuto con la bottiglietta.
E’ un bel fare… vederla entrare tutta. La vagina perdere la sua forma naturale e le labbra tirarsi all'inverosimile! Credo di sapere cosa vuole. Vuole sentirsi depravata! E… l’accontento. Spingo come un dannato! Forte e veloce e la sento godere. Non dimentico di mettere due dita nel suo buchino fra le natiche né di morderle i capezzoli per farle davvero male!
Quindi lei in ginocchio, testa a terra. Una mano fra le cosce a tenersi dentro la bottiglietta e da dietro, io che glielo spingo a fatica nel culo! E’ difficile con un affare di quelle dimensioni nella vagina, che credete? Difficile trovare posto agevolmente. Ci si riesce, basta solo un po’ di pazienza e determinazione. La tengo forte per i fianchi mentre ci provo. Dentro che sono, mentre sto vangando a forza, la tengo per i capelli come fossero redini di una cavalla.
No! Non mi basta! Ho a portata di mano la cinta dei miei pantaloni e la prendo. La passo intorno al suo viso, la costringo a tenerla in bocca e la uso davvero come redini.
Glielo dico… urlo!
-Ma… quanto vuoi essere troia? Io non conosco limiti, lo sai?-
Riesce a farfugliare con la cinta in bocca che le tormenta le labbra…
-Mmmmmhhh… taanntoo! Taaanntooo trooiaaa! Taanntooo!-
La cosa è violenta. Sento sbattere lo scroto contro la mano che tiene dentro la bottiglietta, ho voglia e bisogno di un orgasmo selvaggio. Di godere come un animale!
Dovrò lasciare un messaggio di ringraziamento al fantasma! Come me l’ha cambiata l’architetta! Da snob altezzosa a questa meraviglia assoluta che è diventata!
Finisce?
Si… stravolti! Sudati e ansanti e se lei ha male al culo in proporzione a quanto ho male io al cazzo, accidenti se deve soffrire! Sbaglio? Con le donne non si sa mai.
Finisce? Si... ripeto, ma con una finezza che non mi faccio mancare.
Vado a prendere una bottiglietta ulteriore, noooo! Ma siete incredibilmente ingordi! Non per infilargliela da qualche parte, gliela faccio bere.
-Bevi…-
-Non ho sete…-
-Devi…-
-Perché devo?-
-Voglio che mi pisci in bocca… mi appoggi la fica alla bocca e pisci…-
-Maaa… seiiii… un depravatoooo! Un porcoooo…! Mmmmmhhh… si che te lo faccio! E… tu lo farai me? Mi piscerai addosso? Dappertutto?-
Lo facciamo sul grande tappeto art nouveau. Beh… è davvero una schifezza e una pisciata non può peggiorare il suo aspetto. Lei un piccolo rimorso lo ha. Glielo ha fatto pagare un’enormità, ma poi? Poi ride mentre ci si libera sopra. Mi piscia addosso con gusto. Fatto questo spera in un’altra botta di cazzo, ma sono davvero esausto e le propongo di andare al forno a prendere i primi croissant freschi e al bar del mercato della frutta verdura per un cappuccino.
Ci salutiamo lì.
-Potresti venire a dormire da me…-
-Lavoro io! Devo leggere tutto il romanzo che ha scritto il nostro fantasma-
-Mi chiami? Appena sai qualcosa?-
-Certo…-
Alza il viso per esser baciata.
Nooo… no! Non se ne parla. Fa il faccino deluso.
Eddai… non sono tipo da bacetti.
Magari avessi un fantasma in casa! Un tipo tranquillo che fa ordine perché casa mia è nel casino più assurdo. Devo lavare una tazza che prendo dal cumulo di stoviglie sporche, la macchina espresso è senza acqua e a momenti va a fuoco. Poi… infine con il caffè in mano (fa schifo… ho dovuto usare una capsula già usata.) Chissà se l’architetta sa cucinare? mi sdraio e prendo il primo foglio…
"Mi chiamo Jeronimus Gregorius Pallaus, nella mia vita terrena sono stato il notaio del Vescovado di Brixia, Orobii e Insulari. Nato, sono nato nella lontana terra di Fiandra ma la mia famiglia si è quivi trasferita subito dopo la mia nascita. Passavo parte del mio tempo nella città di Brixia, ma appena potevo raggiungevo questo luogo ameno, con la vista sul lago, dove ritrovavo la mia serenità. Il tempo, il mio tempo è quello susseguente al Concilio di Trento, avvenimento d’importanza enorme che cambiò completamente il nostro modo di vivere. Scrivo quanto segue in lingua volgare ben consapevole che voi, voi che mi leggete non siete usi alla lingua nobile del latino…"
Nooooo! No… ragazzi!
No. Non vorrete che per soddisfare la vostra curiosità io riporti qui le duecento pagine scritte da questo grafomane! No, no…! Facciamo una cosa, io leggo e poi vi faccio un riassunto molto succinto, va bene? Prometto che le cose importanti ve le dico.
Lo leggo, è noioso, prolisso. Ci metto tutto il giorno.
Lei telefona.
-Sei vivo? Dovevi chiamarmi…-
-Ho letto…-
-E…?-
-Abbiamo il modo per liberarcene ma dovremo fare alcune cose...-
-Cose? Che cose?-
-Preferisco parlartene di persona, non dobbiamo andarci stasera…-
-Non puoi lasciarmi con questa curiosità! So dove abiti, mi sono informata… ora arrivo…-
-Fermati da qualche parte e porta un paio di pizze, patatine, birra… ho fame…-
-Si… Badrone… subito Badrone...-
Suona e apro.
Si ferma sbigottita mentre si guarda intorno allibita.
-Dioooooooo! Ma che è? Dovevo portarmi mascherina e guanti da chirurgo. Qui è tutto di una sporcizia incredibileeeeee!-
-Lascia perdere. A proposito… sai cucinare?-
-Io? Neanche un uovo so fare, ma ho la mia colf che sa fare tutto!-
Ti pareva! Che vi dicevo? Donna viziata.
-Su… porta quelle pizze e vieni di là… -
Il di là è la mia camera da letto, la mia intenzione è di mangiare le pizze sul letto. Con le mani.
-Ma da quando non cambi le lenzuola? E… non apri una finestra?-
Eccole! Come mettono piede nella casa di un uomo solo già si vorrebbero insediare come padrone! Figurarsi!
Intanto ha posato le pizze sul letto e ha preso a spogliarsi.
-Che fai?-
-Mi sto spogliando… vogliamo far qualcosa prima di parlare del fantasma, no?-
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