Lo sguardo di papà 9

di
genere
incesti

Il ristorante è bellissimo, è un posto di classe, tra i clienti seduti, mi sembra di riconoscere una delle troiette che sgambetta in TV, i tavoli sono tondi, ho da un lato mamma, dall’altro mio padre, accanto a lui la figlia maggiore ed a chiudere il cerchio la sorellina più piccola che di conseguenza è a sua volta vicino a mamma, sono euforico, e dopo le prestazioni di stamattina e ieri sera anche affamato.
A tavola il comportamento di mio padre con mia sorella maggiore Francesca è quasi ridicolo, è tutto un:”Tesoro, assaggia questo” oppure “amore prova quest’altro”, le imbocca gli antipasti con la forchetta e le bruschette con le mani, finché non le posa tra le labbra un gamberetto ben intinto nella salsa rosa, sussurrandole poi qualcosa all’orecchio, quando mia sorella tira fuori la lingua per leccarsi la salsina agli angoli della bocca, io e mia sorella piccola ridiamo per la pateticità della scenetta, mamma invece sembra sull’orlo di una scenata, richiama il marito e gli dice di tenere le mani a posto e di fare poco il fesso, mio padre è gaudente e manco le risponde, mia sorella Francesca sembra apprezzare il corteggiamento goffo e sfacciato di mio padre, anzi continua a fare moine per tutto il pranzo, noto che però si massaggia le cosce, come se le facessero male, quando le chiedo cos’abbia che non va, guarda mio padre e dice “chiedilo a papà cosa c’è che non va, la colpa è sua”
“Mia??, cos’avrei mai fatto di male” risponde lui.
Francesca risponde a bassa voce “per come mi hai fatto stare stamattina…”
Papà finge ingenuità “…e come ti avrei fatta stare stamattina…”
“…dai papà lo sai bene, mi hai scopata costringendomi a saltare sul tuo pisello con le gambe spalancate, manco fossi un’atleta o una ballerina, e adesso mi vengono i crampi alle gambe, sei un papà cattivo”
“oh bambina mia cara altro che dolori alle gambe, papà ti farà fare cose che neanche un’atleta oserebbe mai fare” risponde lui.
“Ma che cazzo dite voi due, fare discorsi così in pubblico, è inaccettabile” interviene mamma “anzi è bene che tutti ci mettiate una pietra sopra a quello che successo tra ieri sera e stamattina, non voglio assolutamente che qualcuno possa anche solo sospettare quello che abbiamo fatto!”
“Ma come mamma non mi vuoi più bene” faccio io, tenendole la mano e facendo gli occhi dolci
“Certo che ti voglio bene, ed è per questo che cose del genere non debbono più accadere” dice lei, in un tono che non permette repliche, mi rivolgo a papà in cerca di aiuto “papà ma la senti, dice mamma che non dobbiamo più fare nulla insieme”
“Figliolo, le donne hanno una educazione differente, non sono come gli uomini che se ne vanno in giro a sbandierare i loro successi sessuali, facendo a gara a chi ce l’ha più lungo, il modo di fare delle donne è diverso, sono come i gatti, le devi lisciare dal verso giusto, vedi, a letto, prese dall’eccitazione fanno tutto quello che gli chiedi, salvo poi pentirsene appena dopo l’orgasmo, quindi sminuiscono, o addirittura negano quello che hanno fatto, ricordati che per millenni sono state considerate come le portatrici del peccato, quindi stanno sempre lì a tentare di giustificare il loro comportamento sessuale, anche le attrici e le pornostar lo fanno, fanno tutte le troie, quando poi raggiungono il successo, o si ritirano dalle scene dicono tutte: ho accettato di farlo perché ero giovane, ingenua, inesperta eccetera, nessuna di loro dice ho fatto i pompini a destra e sinistra perché sono una troia! La rivoluzione sessuale è stata fatta solo pochi anni fa, e qui in Italia deve ancora completarsi, quindi dai tempo al tempo e non preoccuparti se tua mamma parla così, devi solo saperla prendere ed aspettare il luogo ed il momento adatto per agire”
Mamma intervenne” stupido pezzo di merda, sei consapevole che sono a qui di fronte o credi che non ti senta? E’ inutile che fai discorsi a cazzo, qui non si batte più chiodo, bello mio!”
Mio padre continuando a rivolgersi a me disse:”lo vedi figliolo, questo non è né il luogo né il momento, ma poi vedremo se tua madre avrà il coraggio di rinunciare ad un giovane amante superdotato come te!”
Risposi teneramente:“mamma, essere il tuo amante sarebbe il sogno della mia vita. Potermi aggrappare ai tuoi fianchi e spingerti il mio cazzone in figa fino a sentirti godere sarebbe davvero un sogno”.
Papà disse sorridendo rivolto a Valentina: “non scordarti di tua sorella!”
“mmm… effettivamente essere l’amante di mamma ed il fidanzato delle mie sorelle sarebbe il massimo” dissi io, a queste mie parole sentii il piedino di mia sorella piccola venirsi a posare tra le mie gambe, mi guardava sorridente, mentre con le ditine del piede cercava di afferrarmi il glande, era un massaggio piacevolissimo.
“Adesso basta con questi discorsi” ribadì mamma ancora una volta, “meno male che il ristorante è poco affollato, altrimenti vi avrei zittito a calci”
“Basta con questi discorsi che già mi scoppia il cazzo nei pantaloni” continuò papà guardando Francesca negli occhi e lei gli rispose, “ma dai, che porco che sei papà, possibile che tra ieri sera e stamattina tu,non ti sia ancora calmato”.
“Calmato un cazzo figlia mia, non l’hai ancora capito che me lo fai diventare duro ogni volta che ti guardo” disse lui, “senti qua che roba” le prese la mano e se la portò sul cazzo da sotto la tovaglia, lo sguardo di mia madre si fece di fuoco, ma mia sorella come se nulla fosse aggiunse:”cazzo è vero, ce l’hai durissimo, sei meglio del mio ragazzo ahahah”
Mai avrei pensato che mia sorella agisse come una troia consumata, papà aveva lo sguardo perso mentre si faceva carezzare il pisello duro, e lei si mordeva le labbra, effettivamente avevano superato ogni limite, “Dai papà smettila di scherzare, altrimenti ha ragione mamma” cercai di dire io smorzando i toni, ma per tutta risposta mio padre mi afferrò il polso e portò anche la mia di mano sui suoi pantaloni gonfi dicendo:”guarda figliolo che non sto scherzando affatto senti anche tu!”
Era vero, l’aveva durissimo, e mi teneva la mano ferma per farselo afferrare per bene, mentre con l’altra mano teneva quella di mia sorella, poi le fece scorrere entrambe sulle sue palle, sinceramente toccare le palle di mio padre non era certo nei miei programmi, ma sentire la mano di mia sorella che si muoveva assieme alla mia, alla scoperta del sesso del nostro papà porco, mi eccitava, quindi lo lasciai fare, mentre con gli occhi lanciavo uno sguardo carico di significato a mia sorella maggiore, che ricambiava sorridendomi, mentre il piedino dell’altra sorellina ora massaggiava i miei coglioni, il tutto durò pochi secondi, che a me parvero una eternità, anche perché arrivò in quel momento il cameriere che inevitabilmente notò la scena sgranando gli occhi, ovviamente era quello che mia madre temeva, e penso che in quel momento lei volesse solo sprofondare dalla vergogna, mio padre tentò una scusa dicendo che gli era caduto del vino sui pantaloni e noi eravamo stati così gentili da aiutarlo, ma fu proprio il cameriere a toglierci d’impaccio dicendo:”signore questo è un locale molto alla moda, basta vedere da chi è frequentato, non si preoccupi, è molto comune che i clienti si facciano accompagnare dalle “nipotine” che poi sono tutte escort o giovani amanti”
“ah ah ah sbottò mia sorella piccola:quindi noi saremmo delle escort sorellina, ok ci sto, ma allora lui, rivolta a me, cosa dovrebbe essere?”
“beh, il classico toy-boy” disse il cameriere suscitando l’ilarità di tutti, quindi io mi avvicinai a mamma, e abbracciandola e dandole un bacio a timbro sulle labbra le dissi”signora il suo toy-boy è qui per esaudire ogni suo desiderio”.
Mamma dovette fare buon viso a cattivo gioco, per non far capire al cameriere che eravamo una famiglia, ma sono convinto che in realtà volesse solo uccidere il babbo che comunque si tenne le nostre mani sul cazzo per tutto il tempo. Il cameriere fu molto simpatico ed ogni volta che si avvicinava faceva battute a doppio senso, la situazione lo avrà sicuramente incuriosito ed eccitato.
Dopo l’inconveniente però, a tavola parlammo solo del cibo e del gossip, mia sorella continuava il suo massaggio sul mio cazzo, ed allora anche io osai, mi tolsi la scarpa e le poggiai il piede tra le gambe, che trovai di fuoco, mia sorella mi afferrò il piede e simulò una sega, mi fece sorridere ed eccitare, e papà con la scusa di farsi perdonare da mamma ordinò altre quattro bottiglie di vino, facendo in modo che moglie e figlie tenessero sempre i calici pieni, le mie sorelle, incitate da papà bevevano “su bambine non siate timide, fatelo scendere in gola, lo sapete che a papà piace vedervi brille”, mamma invece penso che bevesse per nervosismo, il vino però era ottimo, e fece lievitare il conto di molto, infatti nel parcheggio nell’atto di rimetterci in macchina mamma ci tenne a rimproverarlo”hai visto stupido quanto sia pericoloso comportarsi come un idiota, e non pensare che facendomi bere un po' di vino tu mi abbia fatto calmare, anzi sono ancora più incazzata di prima.
“Signora invece di approfittare del suo toy-boy, lei sta perdendo tempo, lo sa che questi giovanotti sono a tariffa oraria?” disse papà ridendo ed abbracciandosi le figlie che ridevano come oche.
Abbracciai mamma da dietro dandole un lungo bacio suo collo e sussurrandole”mamma ti voglio ancora, come stamattina, ti prego, fanculo tutti, la morale la società e perfino quel cretino di papà, io ti desidero non puoi negarmi il tuo amore…”
Mamma sembrò irrigidirsi, evidentemente la cosa la turbava molto, forse avrebbe dovuto avere più tempo per pensarci su, ma a me la situazione iniziava ad intrigarmi, non avevo previsto che fare il lumacone con mamma sarebbe stato così eccitante e quindi volevo tutto e subito, anche perché guardando papà capivo che il vecchio era oramai partito, lui infatti si stringeva le figlie con fare molto più sicuro del mio ed il suo approccio era diretto e sfacciato, mia sorella maggiore, bevitrice solo dalla sera prima già barcollava, e papà disse toccandole il culo:”non preoccuparti che mi prendo io cura di te”.
A quel punto mia sorella piccola, che invece a tavola aveva bevuto un bel po' iniziò a frignare “papà si occupa di Francesca, Marco si prende cura di mamma, ed a me nessuno ci pensa”
“Non preoccuparti sorellina mia ci penso io a te” disse Francesca, tirandole la testa per i capelli ed infilandole la lingua in bocca, poi guardando papà, “aspetta piccolina, ricordati di mulinare la lingua fuori dalla bocca, a questo porco di papà piace così”, ed iniziarono letteralmente a leccarsi le lingue davanti allo sguardo soddisfatto di papà, che si unì alle lingue delle figlie nel più porco dei baci a tre.
Mamma li vide e fece per raggiungerli per fermarli, ma io aprii la portiera posteriore dell’auto e la spinsi dentro, mi lanciai letteralmente addosso a lei sul divano posteriore, e le infilai la lingua in bocca, per un attimo cedette contraccambiando il mio bacio, carezzandomi la lingua con la sua, ma dopo un quell’ attimo si rialzò e gridando in direzione dei tre, li fece immediatamente entrare in macchina.
Ora ero io ad avere il cazzo duro, e non mi sarei accontentato….
di
scritto il
2018-12-17
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