Idraulico per caso 7.

di
genere
etero

La mattinata era iniziata con l'intervento dall'anziana signora e la sua nipotina, Ivana, mi aveva scombussolato un poco. Tornato alla mia base, stavo occupandomi di un termosifone da sostituire e fui interrotto dallo squillo del telefonino: era Ivana e, nel risentire la sua arrapante voce leggermente rauca, sentii subito il cazzo drizzarsi prepotentemente. Lei mi chiese se mi trovavo al mio negozio e glielo confermai. Dopo un'ora sentii la suoneria della porta d'ingresso, inserirsi ed andai a vedere chi c'era: Ivana, che indossava una gonna lunga ma con spacco laterale, facendo risaltare la coscia soda ed abbronzata. Mi chiede se può entrare nel retrobottega e, appena superata la tenda, mi abbraccia ai fianchi e si allunga per baciarmi in bocca. Ci scambiamo linguate a lungo poi io la prendo in braccio e la faccio sdraiare sul letto dove lei si sfila la gonna, la maglietta, rimanendo col seno scoperto e si mette a sfilare le mutandine già inumidite dagli umori vaginali. Io mi spoglio completamente e le salto letteralmente addosso riprendendo a slinguarla, per poi scendere a baciarle la figa che sbrodola umori abbondantemente. Dopo averla portata al primo orgasmo, le piazzo il cazzo davanti alla figa e glielo infilo dentro tutto, scopandola fino a sborrare sul suo ombelico. Lei gode dopo di me e viene poi al mio fianco, chiedendomi di sverginarla al culetto che sodo e a forma di mandolino è eccitantissimo. La bacio e vado al bagno per prendere una crema che uso per le mani e torno da lei facendola girare a pancia sotto, aprendole l'ano con le dita e spargendoci intorno la crema che poi passo anche sul cazzo già eretto il giusto. Appoggio il cazzo al suo culo e la penetro pianissimo, dolcemente: Solo quando stò quasi tutto dentro lei fà un urletto che però dura poco perchè inizia a provare piacere così mi do da fare ad incularla più forsennatamente e, quando scarico una sborrata infinita, vedo uscire sperma mischiato a sangue ma lei è così felice, soddisfatta che mi abbraccia appassionatamente. Dopo una seconda scopata ed inculata, lei deve ritornare dalla nonna bisognosa di cure ed assistenza, perciò mi lascia con un lungo bacio e va via. Non ho il tempo di riprendermi perchè vedo sulla via arrivare le gemelle che mi salutano ed entrano da me. Giunti dietro alla tenda mi slacciano subito i calzoni e, mentre una mi abbassa gli slip e si mette il cazzo in bocca, l'altra mi bacia in bocca; io poi le lecco i seni ed i capezzoli si drizzano subito. Le metto ambedue sul letto una a fianco dell'altra inginocchiate e mi metto dietro per possederle prima in figa poi nel culo: risultato dei giochi sborro in culo ad ognuna e poi le rigiro a pancia sopra per scoparle e venirmene in bocca per evitare di metterle incinta. Rimaniamo un poco a riprendere energie e dopo le inculo nuovamente ma con quello terminano i giochi perchè il telefono suona ed ho un intervento rapido da eseguire. Loro si rivestono e dopo che mi danno un bacio se ne vanno. Io parto per l'intervento andando all'indirizzo datomi e, quando si apre la porta, mi trovo difronte ad una figura femminile slanciatissima, alta ed una voce un poco rauca che mi parla di un water spaccatosi. Mi conduce al bagno dove vedo la spaccatura e mi accingo a farle vedere un catalogo dove può scegliere l'articolo che le piace. Vede un water rosa e mi chiede di poter cambiare lavandino e bidè dello stesso colore. Annoto i pezzi che desidera e la lascio per andare ad acquistarli. Torno e lavoro per più di due ore a sostituirli, intanto lei con la sua avvenenza: seno ben messo, viso roseo, bocca carnosa, occhi grigio chiaro, mora da infarto con cosce lunghe e culo a mandolino, mi gira intorno provocandomi bestialmente e lì ho un'erezione paurosa. Terminato il lavoro mi si avvicina e si complimenta per il bel lavoro eseguito e la mia mascolinità. Si avvicina ancora di più e s'inginocchia slacciandomi la cinta dei pantaloni facendoli cadere a terra, per poi scostare gli slip e prendersi il cazzo in bocca: fu un bocchino magistrale che mi fece godere pazzamente ma quando mi accorsi che tra le gambe aveva qualcosa che faceva sollevare la sua gonna, mi sbrigai a rivestirmi e a riscuotere il dovuto del mio lavoro, lasciandolo a bocca aperta, svincolando per uscire da lì rapidamente. Al laboratorio mi misi a riordinare il banco da lavoro e la giornata finì così.
scritto il
2019-01-30
3 . 9 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Idraulico per caso 6.

racconto sucessivo

Non era un sogno!
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.