Un brutto incidente 2.

di
genere
etero

Arrivo ad un bivio e, ricordando l'itinerario stabilito al computer, giro a destra e vedo subito l'insegna di un albergo. Arrivo lì e, messa la moto sotto una tettoia, entro nell'albergo. Alla ricezione c'è un signore attempato che mi consegna la chiave della stanza ed io, raggiunta la stanza, dopo una doccia me ne vado a dormire. Al mattino dopo, alle ore otto, sento entrare nella mia stanza qualcuno. Apro a fatica gli occhi e vedo una sventola di donna abbigliata da cameriera, statura media ma forme da capogiro e un viso da rimanerne affascinato. Lei, vedendo la mia presenza, si scusa per essere entrata lì ma cercava coperte. Io la giustifico e le chiedo se, ormai che sono sveglio, può portarmi un caffè e mi risponde che lì non c'è nulla per la colazione ma solo affitto camere. Subito mi metto col citofono a chiamare la portineria e l' mi confermano che non danno colazioni. Mi rivolgo alla gnoccolona e le chiedo di dirmi dove trovo un bar ma lei mi dice di vestirmi e venire con lei a casa sua dove insieme faremo colazione perchè lei lascia quel lavoro e se ne frega di rimanere lì. Mi vesto e, pagata la nottata, ringraziando per l'ottima colazione che non ho veduto, seguo la cameriera a casa sua, lì vicino. Mi offre una colazione che avrebbe sfamato più persone e, dopo che mi accingo a ringraziarla, lei mi dic chiaramente che un fusto come me, deve come minimo ringraziarla per l'ospitalità con una bella scopata. Non faccio passare più di un minuto e sono già bello che nudo, col cazzo dritto pronto per l'uso. Lei si spoglia e mi prende per meno, conducendomi in camera da letto, dove ce la spassiamo scopando più volte e concludendo con un inculata da farla godere pazzamente. Dopo i giochi mi congedo da lei e continuo il mio viaggio nel Lazio e tutto procede bene fino ad una strada collinosa, piena perciò di curve strette, dove mi trovo difronte ad un furgone tutto contromano che mi fa sbandare e finire in un fosso senza capire come e perché. Mi ritrovo in un letto di ospedale dove due medici, infermieri e gente curiosa, commentano le mie condizioni fisiche: sono immobilizzato con una spalla fratturata ed una gamba pure. Sono molto confuso e comincio a capire cosa è accaduto, quando rimango solo con un'infermiera molto giovanee bella, che capisce di trovarsi difronte ad un uomo solo, senza famiglia, amicizie e parenti. Da quel momento Angela, diventa il mio "Angelo Custode": mi imbocca nel mangiare, mi lava, mi fa la barba e, dopo due settimane che sono lì, un giorno mi sveglia al mattino presto per farmi analisi del sangue. Dopo avere terminato, mi fissa negli occhi e, capendo che vorrei avvicinarmi al suo viso, si avvicina lei e ci scambiamo un bacio. Con la mano sinistra le prendo la sua destra e la accarezzo e lei mi bacia ancora. Dobbiamo smetter perché sta arrivando il Medico che mi segue e chiede ad Angela come sto andando. Lei ne parla positivamente e lui comincia a parlare di potermi dimettere tra una settimana ed io tremo al pensiero di muovermi da solo con molta difficoltà. Angela però mi rassicura subito che per la mia convalescenza sarò a casa sua dove mi accudirà fino a quando ci sarà bisogno. La bacio ringraziandola, poi lei mi chiede se sò dove hanno portato la mia moto. Le dico di no e lei promette di occuparsene. Al momento che Angela mi aiuta ad uscire dal Ospedale di Rieti, mi dice che la mia moto sta bene, meglio di me, infatti, una volta arrivati a casa sua, in campagna, sul piazzale avanti all'ingresso, vedo la mia moto rimessa a posto, lucida fiammante. Bacio Angela, ringraziandola per quanto sta facendo per me. Entriamo in casa e mi aiuta a sedermi su una poltrona, poi va a preparare il pranzo che poco dopo siamo a gustare insieme. Dopo pranzo mi aiuta a stendermi sul letto a due piazze dove poi mi raggiunge e, col suo aiuto, scopiamo godendo pazzamente. Poi lei ha il turno in Ospedale alle tre ed io rimango solo in casa, ad attendere il suo ritorno alla sera. Ceniamo insieme e poi andiamo a letto dove proviamo a fare un poco di giochi ma non mi posso ancora muovere bene e lei si adatta ai miei movimenti. La mia ripresa cammina a buon ritmo e, dopo una settimana, prendiamo la mia moto ed andiamo a Roma, a casa mia che, tramite un'agenzia immobiliare, vendo in pochi giorni e, trasferito a casa di Angela la mobilia mia, riprendo il lavoro col computer. Dopo mesi di convivenza, ci ritroviamo con una fede all'. indice ed entrambi attendendo l'arrivo di un figlio
scritto il
2019-05-21
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