Un tranquillo pomeriggio in campagna

di
genere
dominazione

Era Primavera e, dopo una giornata di lavoro, mi ritrovavo a casa mia, beatamente in campagna, lontano dai rumori dagli scarichi di gas, circondato da profumo di fiori in crescita e canti vivaci di uccellini. Mentre pensavo a cosa prepararmi per cena, sento il rumore di un'auto che, dopo stolzi e singhiozzi, si ferma a pochi metri dal mio cancello. Vado a vedere cosa stava accadendo e trovo un'auto sportiva, dove al volante vidi una ragazza molto formosa, paffutella ed un viso che ispirava serenità gaiezza. Mi accostai a lei che, appena mi vide, scese dall'auto e venne verso di me. Mi fece presente che l'auto si era spenta e non ripartiva più. Le chiesi di farmi provare ad accendere il motore ma, quando girai la chiave d'accensione, notai subito che la spia della benzina era accesa e la lancetta stava sotto lo zero. Sceso dall'auto senza , naturalmente, avere provato ad accendere il motore, domando a lei se si era accorta della spia carburante rossa. Lei negò ed io, sorridendo, le dissi che lei meritava di essere presa a sculacciate e doveva avere più attenzione a gestire la sua auto. Lei non aveva ancora capito cosa era accaduto e allora le spiegai che la benzina, quando si vede la spia col simbolo pompa di carburante accesa, era terminata. Finalmente capì e le dissi che le avrei dato io la benzina per arrivare al distributore lì vicino. Osservandola meglio, però, decisi di rendere il suo contrattempo più grave dell'essere senza benzina, infatti aprii il cofano, staccai due cavi delle candele e, versato cinque litri di benzina nel serbatoio, provo ad accendere ma, chiaramente il motore rimane muto. La faccio accomodare in casa e le offro un caffè. Mentre sorseggiamo, le chiedo di cosa si occupa e mi risponde pubbliche relazioni. Non specifica nulla in merito ma lo intuisco subito sbirciando nella sua borsa molto capace, due scatole di profilattici. Senza indugio, le chiedo se il suo settore comprende il sado-maso, e lei, sentendosi individuata, mi dice chiaramente che si offre anche in quello e così, chiedendole cosa chiede per essere sculacciata ed altro, lei mi risponde che non vuole nulla ma si offre in cambio di avere la sua auto funzionante. Accetto le sue condizioni e le faccio strada per la camera da letto dove lei sfila in un attimo il suo vestito leggerissimo che scopre un seno prosperoso e dei fianchi abbondantemente carnosi, insomma, quella che si potrebbe definire della categoria BBW. Cosce che fanno pensare a prosciutti da dieci chili l'uno ma comunque molto provocante, eccitante. Un culo di dimensioni così abbondanti, tanto da provocarmi il desiderio di prenderlo a sculacciate ma. dopo essermi spogliato, notando il cazzo già in tiro, senza esitare le chiedo se in borsa ha dei lubrificanti ma risponde di no. così vado in cucina dove prendo il burro in frigo e vado a spalmarglielo sull'ano. Eccitatomi sempre di più,col cazzo sempre più duro e grosso
glielo infilo con un colpo solo ma così deciso che lei urla dal dolore ma io non desisto e continuo a sodomizzarla fino a scaricarle una gran quantità di sborra dentro. Dopo che estraggo il cazzo dal suo culone, le ordino di ripulirmelo con la lingua ma lei esita; decido di punirla e la sculaccio facendola piangere dal dolore. Lei mi prega di fermarmi e, appena lo faccio, si precipita a slinguarmi il cazzo, pulendolo a dovere. Poi la faccio girare a pancia sopra e le apro le cosce per leccarle la figona, subito sbrodolante che emana un profumo di rosa eccitandomi bestialmente facendomi mettere in ginocchio davanti alla figa che penetro subito con un solo colpo, con il proposito di farla soffrire e ci riesco benissimo infatti lei geme di dolore e mi chiede di essere meno irruento. In risposta la penetro ancora più focosamente e lei tenta di avvicinarsi a me con la bocca ma, appena capisco che vuole mordermi, la schiaffeggio sulle guance che subito sono irrigate da lacrime di dolore. Quando sento di stare per venirmene, tiro fuori il cazzo e le inondo il viso di schizzi di sborra e lei vorrebbe ribellarsi ma io le torco un polso e la costringo a subire il tutto rassegnandosi. Mi giro verso di lei e le strizzo i seni, i capezzoli, poi, sentendo che il cazzo ritorna alla carica,, la rigiro di nuovo e me la inculo a colpi penetranti da farla gridare ancora. Sborrandole tutto dentro, comincio a sentirmi sazio di figa e allora le dico di ricomporsi mentre io proverò a fare partire la sua auto. Chiaro che con la benzina in serbatoio ed i cavi delle candele riattaccati, il motore si accende subito e lei mi sorride, ringraziandomi per la mia conoscenza di motori che le permette di ripartire. La saluto e, vistala allontanarsi, me ne vado a prepararmi la cena.
scritto il
2019-02-16
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