Una Settimana da Schiava - Capitolo V: Liberazione

di
genere
trans

Siamo arrivate all'ultimo giorno della settimana nei panni di Sally, mi dispiace quasi che lei debba ritornare confinata dentro di me, anche perchè questo tempo sembra essere davvero volato. Come nelle mattine precedenti indosso la mia divisa da schiavetta, assaporando tutte le sensazioni che quegli indumenti mi trasmettono, e preparo la colazione per la mia padrona; lei dorme ancora, così ne approfitto per farle trovare tutto pronto al suo risveglio.
"Che meraviglia Sally" mi dice sedendosi a tavola.
"Sei stata molto brava come mia schiavetta personale in questa settimana", continua, "e ti voglio premiare. Oggi sarai semplicemente Sally e non avrai obblighi nei miei confronti nè dovrai chiamarmi padrona o signora. Facciamo colazione insieme".
Stupita, mi siedo a fare colazione con lei ed il suo primo gesto è quello di togliermi la collana con l'incisione "slave".
"Cosa vorresti fare oggi Sally?", mi chiede.
Ci penso un attimo prima di darle la risposta, in questa settimana sono stata quasi sempre sottomessa ai suoi voleri e questa domanda mi ha totalmente spiazzato.
"Signora..."
"Silvia, chiamami Silvia, oggi non sono la tua signora, anzi dopo colazione puoi togliere anche la divisa se vuoi."
"Silvia, vorrei scegliere qualcosa da indossare insieme a te e poi vorrei vivere semplicemente la nostra quotidianità"
"Non vuoi fare niente di speciale?", mi chiede a metà tra la sorpresa e la curiosità.
"Sai Silvia", cerco di trovare le parole giuste, "mi è piaciuto molto giocare ad essere la tua schiavetta in questa settimana, mi hai fatto provare cose che non avrei avuto il coraggio di provare da solo. Però qualche volta sento il bisogno di essere Sally anche nella vita di tutti i giorni, come se non fosse soltanto un ruolo da interpretare, un gioco, ma una parte di me che ogni tanto vuole venire fuori".
"Ok", mi risponde con un sorriso dolcissimo.

Dopo la colazione mi porta in camera da letto e mi spoglia della divisa, è il momento di scegliere cosa indossare per la mia prima giornata senza una padrona a cui obbedire. Anche se oggi voglio provare un abbigliamento più comodo scelgo delle mutandine rosse di pizzo molto sexy, che a stento contengono il mio attrezzo e che mettono in risalto il mio culo ed un paio di collant neri da 20 den che, se potessi, indosserei anche sotto i miei vestiti maschili; agito il culo davanti a mia moglie che, divertita, mi da degli schiaffetti sul sedere e mi incita a continuare.
Dopo l'intimo indosso una gonna bianca che mi arriva al ginocchio, un maglioncino di filo verde acqua e delle scarpe nere con appena un po' di tacco.
"Credo di essere pronta", dico infine a mia moglie.
"Lasciati solo truccare un po'', mi chiede lei.
Mi dipinge le labbra con un rossetto rosa antico, mentre sugli occhi mette un ombretto lilla.
"Ecco adesso sei davvero pronta", chiosa mentre mi aggiusta la parrucca.

La giornata scorre tranquilla, come se fosse una delle tante giornate di relax che ci sono state in passato: cuciniamo, guardiamo un film e facciamo insieme tutte quelle piccole cose che fanno parte della nostra routine quotidiana. Mentre guardiamo il film abbracciati lei mi sussurra nell'orecchio:
"Perchè non ce ne andiamo in camera da letto?"
Mi precede tenendomi per mano e, arrivati in camera da letto, con una leggera spinta mi stende sul letto, mentre lei si sfila la maglietta e si slaccia il reggiseno.
In un attimo è su di me e mi stampa sulle labbra un lungo bacio appassionato, mentre le sue mani si infilano sotto la gonna e cercano febbrili il mio scettro del piacere; la sua bocca abbandona la mia per dedicarsi al collo, con lente escursioni sull'orecchio, mentre il risultato dei suoi massaggi sul mio pacco diventa evidente come il rigonfiamento sotto la mia gonna.
"Via questa!", mi dice mentre la gonna vola sul pavimento.
Mi abbassa collant e mutandine e la sua lingua scivola sul mio membro turgido e bagnato; parte dalla cappella, percorrendo lentamente tutta l'asta fino a fermarsi sulle palle che succhia e mordicchia mentre mi guarda con aria vogliosa e poi ripete il percorso inverso fino a ritornare alla punta. Questi gesti, ripetuti più e più volte, mi mandano in estasi e lei capisce che può fare il passo successivo: inizia a succhiare il mio cazzo con voracità, mentre con la mano mi masturba freneticamente; la sua bocca vogliosa mi fa gemere in maniera incontrollata e mi porta alle soglie dell'orgasmo. Lei se ne accorge e la sua bocca abbandona la mia cappella, per lasciare via libera alla mano; vengo, tra gemiti sempre più forti, in maniera molto copiosa ed il frutto del mio amplesso finisce tutto sul suo florido seno. Lei lo raccoglie con un dito e lo porta alla mia bocca.
"Provalo", mi dice mentre avvicina sempre di più il dito alle mie labbra.
"Ma Silvia..."
"Succhialo dai" mi dice con un tono che non ammette repliche e le mie labbra si dischiudono pronte per accogliere quel dito ed il mio seme.
"Brava, così, succhialo per bene", mi dice soddisfatta, mentre io mi lascio andare e succhio il suo dito con trasporto.

Silvia estrae il dito dalla mia bocca, e poi mi toglie le scarpe, i collant e le mutandine; sento le sue dita giocare con il mio buchetto, ci girano intorno e lo stuzzicano, facendo accrescere il mio desiderio.
"Mi vuoi?" mi chiede con lo sguardo di chi già conosce la risposta.
"Si, amore mio"
Sento la sensazione del lubrificante sul mio ano ed il suo dito è immediatamente dentro di me; sappiamo entrambi che questo è solo un antipasto per il mio culetto voglioso e quando entra anche il secondo dito il mio piacere è raddoppiato dall'attesa di quello che verrà.
Lei indossa lo strap on e lo cosparge di lubrificante, ritorna da me tenendo l'asta tra le mani e dicendomi: "Sei pronta porcellina?"
Come dimostrazione della mia voglia anzichè risponderle allargo le gambe, tirandole con le mani verso di me e porgendole il mio buchetto su un piatto d'argento.
"Mmm sei proprio una maialina..."
Appoggia la punta dello strap on sul mio buchetto, spingendo leggermente; con un colpo deciso infila soltanto la punta dello strap on, ma tanto basta a farmi sussultare e gemere di piacere.
"Si, ti prego Silvia, ti voglio..."
Inizia lentamente a scoparmi, affondando ad ogni colpo sempre di più l'asta dentro di me; quando lo strap on è tutto dentro, Silvia aumenta la velocità e sento il suo basso ventre sbattere ritmicamente sul mio culo. Ad ogni colpo la mia voglia anzichè placarsi aumenta sempre di più, così inizio ad incitarla ad aprirmi ancora di più, mentre il mio attrezzo ritorna duro come il marmo.
"Silvia, più forte, scopami più forte", le chiedo in preda alla lussuria e lei in risposta aumenta il ritmo della sua cavalcata facendomi dimenare e gridare dal piacere.
Lei estrae lo strap on dal mio culetto voglioso e si stende sul letto affianco a me, facendo scivolare la mano lungo tutta l'asta del toy.
"Dai salta sua, maialina mia, fammi vedere quanto sei vogliosa..."
Non me lo faccio ripetere due volte e, anche se l'ingresso in questa posizione mi da sempre un po' male, faccio scivolare tutto lo strap on dentro di me in un colpo solo; la guardo mentre mi passo la lingua sulle labbra e detto dal principio un ritmo lento alla cavalcata l'ingresso in questa posizione mi da sempre un po' di dolore e faccio un po' di fatica a dare il ritmo alla cavalcata con lei che mi guida in questa danza sessuale con le mani sulle anche.
"Ferma così puttanella!", mi dice e mi blocca per i fianchi, mentre lei passa a condurre il gioco attivamente e mi stantuffa.
Ad ogni colpo la sento urlare sempre più, mentre io sobbalzo su di lei ed il mio cazzo duro e bagnato sbatte energicamente tra i nostri corpi; oramai sono presa nella trance della cavalcata e sento di essere vicina all'orgasmo, ma ho un ultimo desiderio prima di raggiungere il culmine.
"Fammi venire a gambe all'aria! Ti prego fammi venire gambe all'aria!", le chiedo con la voce vibrante di piacere.
Mi sbatte con la schiena sul letto, mi toglie energicamente maglione e parrucca e mi apre le gambe; con un colpo secco infila tutto lo strap on nel mio buchetto pulsante di desiderio e con le mani mi tiene gambe all'aria. Inizia a scoparmi ad un ritmo forsennato, mentre io mi dimeno come una puledra imbizzarrita ed urlo di piacere senza più freni.
"Ti piace essere sfondata troietta?", mi chiede lei, mentre mi sta montando di gran carriera.
"Siiii, sfondami amore, aprimiiii" le urlo in preda ad una libidine sfrenata.
L'amplesso non si fa attendere ed arriva intenso e copioso, ma lei non si ferma, anzi continua a scoparmi fino a quando l'ultimo brivido dell'orgasmo non mi ha abbandonato, prolungando ancora di più i momenti di piacere.

Resto per un attimo senza fiato, distrutta e coperta del frutto del mio piacere, mentre lei estrae lo strap on dal mio culetto e si allontana in silenzio. Quando torna, dopo pochi istanti, ha in mano il contratto che ho firmato.
"Questo non serve più", mi dice mentre lo strappa in mille pezzi.
"L'ho usato per darti la possibilità di essere Sally per una settimana e farti provare delle cose che altrimenti non avresti avuto il coraggio di provare. Da oggi potrai essere Sally tutte le volte che vorrai ed io sarò sempre qui al tuo fianco, a patto di avere questo bel culetto tutto per me", mi dice sorridendo mentre mi strizza i glutei.
Le sorrido di rimando e lei mi da un grosso bacio appassionato sulla bocca a suggellare questa nuova fase delle nostre vite.
scritto il
2019-03-27
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