Viaggio con mio padre 15° - Scopare con mio padre per tutta la notte sino a Nizza e conservare il suo seme dentro di me sino a MNilano.
di
Cuck 2019
genere
incesti
Io conoscevo già la portata e la quantità di sperma capace di produrre mio padre ma,in quella occasione,ero stata colta alla sprovvista.
La potenza e l'abbondanza della sua sborrata sulle mie corde vocali,era stata tale da cogliermi di sorpresa nel momento stesso in cui anch'io ero preda di un devastante orgasmo e dunque,avevo perso completamente il controllo e mentre una parte di sborra mi scendeva nello stomaco ed un'altra mi riempiva la bocca,vi erano stati schizzi che fuori controllo,erano spruzzati dalle mie labbra direttamente sul mio corpo e quello di mio padre.
Per diversi minuti soffiando dalle narici come un toro e con la bocca ancora piena del suo cazzo e della sua sborra,mi ero beata di vivere quella magnifica e irripetibile situazione in cui ero io la femmina con la quale mio padre poteva scaricarle in bocca, tutta la potenza della sua virile libidine.
-Papà...ma quanta ne avevi?-
Gli avevo chiesto liberandomi per un attimo dal suo caldo arnese che,benché in fase regredente,riempiva ancora ogni spazio del mio cavo orale.
-Bambina mia,è tutto merito tuo se ne produco tanta!-
-Ok..ok...papà,sarà pure merito mio ma con tutto quello che hai fatto in questi giorni con me e con quelle altre troie,mi sembra impossibile che tu possa conservare ancora tutta quella energia e lo scroto pieno di seme come un'otre!
Quanta sborra..dio mio quanta sborra hai spruzzato in bocca alla tua bambina papà!-
Lui,rimando ancora tra le mie labbra che avevano ripreso a succhiarlo già molle come una vera leccornia,mi aveva risposto:
-La risposta è tutta in quello che mi stai facendo in questo momento.
Quanto tempo credi che possa resistere ancora così moscio il mio "amichetto" se continui a succhiarlo con tanta voluttà e tanto desiderio?
Sicuramente tra poco sarà ancora pieno per soddisfare le tue insaziabili voglie di porcellina viziosa.-
Io avevo ancora la bocca impastata ed il seno sul quale gocciolavano strie di sperma.
lo stesso avveniva su petto di mio padre col pelo tempestato da gocce lucide e biancastre.
Mio padre che non mancava più di stupirmi,mi aveva guardata con occhi lubrici e dopo avermi baciato cercando nella mia bocca il suo sapore,si era adagiato sul mio corpo a 69 ed aveva cominciato a leccarmi il seno per ripulirmi con la lingua dei suoi stessi spruzzi.
Nella medesima postura capovolta,anch'io,facendomi spazio con la lingua sul suo petto villoso,leccavo ed aspiravo le sue perle profumate.
Poi ci eravamo leccati ancora e mentre io cercavo di riportare in vita il suo meraviglioso feticcio,lui mi aveva fatta godere ancora con la lingua dentro il mio cedevole scrigno con due dita infilate nel mio buco del culo.
"Goduria...goduria sublime!"
Poi mi aveva fatto indossare la sua camicia legandola in vita con la cintura dei suoi pantaloni mentre lui,col solo pullover indosso ed i jeans mi aveva portata senza mutande ne reggiseno e con ai piedi i miei vertiginosi sandali tacco 12,al vagone bar per riprendere vigore con un caffé corretto Cognac.
Naturalmente,mi è difficile descrivere lo sguardo degli altri avventori nel vedermi praticamente nuda in compagnia di un'uomo molto più anziano di me.
Qualcuno aveva persino accennato un timido approccio ripagato da mio padre che,mentre lasciavamo il locale,mi aveva sollevato un lembo di camicia per esibirgli le mie chiappe nude.
-Sei un vero porco papà!-
Ridendo,li aveva sussurrato in un orecchio mentre con una mano gli tastavo il pacco già pieno e duro.
Chiusa la porta della nostra cabina "di prima classe sih!" mi ero lasciata cadere sul materasso ed allargando le gambe gli avevo proteso le braccia in un invito voglioso ed osceno.
Lui si era slacciato il pantalone e senza sfilarselo,con la sciabola sguainata,mi aveva infilzata come fossi di burro.
Con le gambe dietro la sua schiena lo avevo subito stretto a me per sentirmelo dentro sino al cuore e mentre i suoi testicoli schioccavano tra le mie chiappe,il suo glande si infrangeva energicamente sul mio utero.
Bordate potenti e profonde che ad ogni contatto facevano sobbalzare tutto il mio corpo strappandomi un grido di dolore ed una fitta di piacere.
Poi mi aveva alzato le gambe posandole sulle sue spalle e così sollevata ed aperta,mi aveva puntato la cappella sul buco del culo ed in un solo colpo,mi era entrato sino a baciare le labbra della mia fica con l'ispido pelo inguinale.
Urla,gemiti,sudore,umori bollenti,saliva sgorgante da baci lussuriosi,unghie conficcate dolorosamente nelle carni,oscene incitazioni,morsi,risucchi e sborra...tanta sborra ancora versata nelle mie accoglienti visceri.
Ansimando ancora e tremante aveva avuto appena la forza di chiedergli ancora:
-Ma papà,quanta ne hai ancora...come fai a ricaricarti così presto e così tanta?-
Per sentirmi la scontata risposta che mi riempiva di gioia e mi faceva sciogliere ancora di più tra le cosce:
-Sei tu amore che mi ricarichi.....la tua passione...le tue grida....i tuoi occhi e la tua fica mai sazia di cazzo!-
-Il tuo cazzo papà!-
Gli avevo risposto gridando e stringendomi più forte a lui per sentire più a fondo nel mio corpo la verga che attraverso il mio buco del culo mi sfiorava il cuore scaldando ogni cellula del mio corpo.
Quando si era sfilato da me lasciandomi colare come da una fontanella,si era disteso sul materasso e mi aveva chiesto di sedermi sul suo viso per leccarmi ancora la fica e bere i fluidi che sgorgavano dal mio aperto sfintere anale.
Che porco mio padre!Che maiale!
E che troia io che mentre godevo ancora per un nuovo orgasmo,mi ero chinata su di lui per succhiargli il cazzo ancora bagnato e gocciolante.
Che maiale mio padre,e che cazzo che ha!
Per tutto il viaggio avremo dormito forse per un paio di ore trascorrendo tutto il resto del tempo facendo sesso ed accoppiandoci nelle più svariate pose come amanti innamorati o bestie arrapate.
Quando al mattino il treno era entrato nella stazione di Nizza,le lenzuola dei due materassini parevano usciti da una lavatrice tanto erano bagnati e la cabina stessa era satura di ogni genere di odore sgorgato dai nostri corpi madidi e accaldati.
Quando siamo scesi dal treno,eravamo vestiti come quando eravamo andati al bar.
In più,io avevo indossato il perizoma che però,era subito diventato trasparente a causa del sudore e degli umori che mi colavano dalla fica e dal buco del culo.
Dopo aver recuperato il bagaglio,siamo andati subito in un albergo per rimetterci in ordine e cambiarci senza però dimenticare di scopare per l'ultima volta prima di prendere il treno per Milano e conversare piacevolmente come padre e figlia di ritorno da un viaggio di lavoro con una giovane coppia di sposini in viaggio di nozze.
Chissà se anche quella giovane e bella sposina si è goduta la sua luna di miele con un cazzo meraviglioso,duro e pieno come quello di mio padre la cui sborra avevo ancora dentro di me mentre conversavamo del più e del meno!?
La potenza e l'abbondanza della sua sborrata sulle mie corde vocali,era stata tale da cogliermi di sorpresa nel momento stesso in cui anch'io ero preda di un devastante orgasmo e dunque,avevo perso completamente il controllo e mentre una parte di sborra mi scendeva nello stomaco ed un'altra mi riempiva la bocca,vi erano stati schizzi che fuori controllo,erano spruzzati dalle mie labbra direttamente sul mio corpo e quello di mio padre.
Per diversi minuti soffiando dalle narici come un toro e con la bocca ancora piena del suo cazzo e della sua sborra,mi ero beata di vivere quella magnifica e irripetibile situazione in cui ero io la femmina con la quale mio padre poteva scaricarle in bocca, tutta la potenza della sua virile libidine.
-Papà...ma quanta ne avevi?-
Gli avevo chiesto liberandomi per un attimo dal suo caldo arnese che,benché in fase regredente,riempiva ancora ogni spazio del mio cavo orale.
-Bambina mia,è tutto merito tuo se ne produco tanta!-
-Ok..ok...papà,sarà pure merito mio ma con tutto quello che hai fatto in questi giorni con me e con quelle altre troie,mi sembra impossibile che tu possa conservare ancora tutta quella energia e lo scroto pieno di seme come un'otre!
Quanta sborra..dio mio quanta sborra hai spruzzato in bocca alla tua bambina papà!-
Lui,rimando ancora tra le mie labbra che avevano ripreso a succhiarlo già molle come una vera leccornia,mi aveva risposto:
-La risposta è tutta in quello che mi stai facendo in questo momento.
Quanto tempo credi che possa resistere ancora così moscio il mio "amichetto" se continui a succhiarlo con tanta voluttà e tanto desiderio?
Sicuramente tra poco sarà ancora pieno per soddisfare le tue insaziabili voglie di porcellina viziosa.-
Io avevo ancora la bocca impastata ed il seno sul quale gocciolavano strie di sperma.
lo stesso avveniva su petto di mio padre col pelo tempestato da gocce lucide e biancastre.
Mio padre che non mancava più di stupirmi,mi aveva guardata con occhi lubrici e dopo avermi baciato cercando nella mia bocca il suo sapore,si era adagiato sul mio corpo a 69 ed aveva cominciato a leccarmi il seno per ripulirmi con la lingua dei suoi stessi spruzzi.
Nella medesima postura capovolta,anch'io,facendomi spazio con la lingua sul suo petto villoso,leccavo ed aspiravo le sue perle profumate.
Poi ci eravamo leccati ancora e mentre io cercavo di riportare in vita il suo meraviglioso feticcio,lui mi aveva fatta godere ancora con la lingua dentro il mio cedevole scrigno con due dita infilate nel mio buco del culo.
"Goduria...goduria sublime!"
Poi mi aveva fatto indossare la sua camicia legandola in vita con la cintura dei suoi pantaloni mentre lui,col solo pullover indosso ed i jeans mi aveva portata senza mutande ne reggiseno e con ai piedi i miei vertiginosi sandali tacco 12,al vagone bar per riprendere vigore con un caffé corretto Cognac.
Naturalmente,mi è difficile descrivere lo sguardo degli altri avventori nel vedermi praticamente nuda in compagnia di un'uomo molto più anziano di me.
Qualcuno aveva persino accennato un timido approccio ripagato da mio padre che,mentre lasciavamo il locale,mi aveva sollevato un lembo di camicia per esibirgli le mie chiappe nude.
-Sei un vero porco papà!-
Ridendo,li aveva sussurrato in un orecchio mentre con una mano gli tastavo il pacco già pieno e duro.
Chiusa la porta della nostra cabina "di prima classe sih!" mi ero lasciata cadere sul materasso ed allargando le gambe gli avevo proteso le braccia in un invito voglioso ed osceno.
Lui si era slacciato il pantalone e senza sfilarselo,con la sciabola sguainata,mi aveva infilzata come fossi di burro.
Con le gambe dietro la sua schiena lo avevo subito stretto a me per sentirmelo dentro sino al cuore e mentre i suoi testicoli schioccavano tra le mie chiappe,il suo glande si infrangeva energicamente sul mio utero.
Bordate potenti e profonde che ad ogni contatto facevano sobbalzare tutto il mio corpo strappandomi un grido di dolore ed una fitta di piacere.
Poi mi aveva alzato le gambe posandole sulle sue spalle e così sollevata ed aperta,mi aveva puntato la cappella sul buco del culo ed in un solo colpo,mi era entrato sino a baciare le labbra della mia fica con l'ispido pelo inguinale.
Urla,gemiti,sudore,umori bollenti,saliva sgorgante da baci lussuriosi,unghie conficcate dolorosamente nelle carni,oscene incitazioni,morsi,risucchi e sborra...tanta sborra ancora versata nelle mie accoglienti visceri.
Ansimando ancora e tremante aveva avuto appena la forza di chiedergli ancora:
-Ma papà,quanta ne hai ancora...come fai a ricaricarti così presto e così tanta?-
Per sentirmi la scontata risposta che mi riempiva di gioia e mi faceva sciogliere ancora di più tra le cosce:
-Sei tu amore che mi ricarichi.....la tua passione...le tue grida....i tuoi occhi e la tua fica mai sazia di cazzo!-
-Il tuo cazzo papà!-
Gli avevo risposto gridando e stringendomi più forte a lui per sentire più a fondo nel mio corpo la verga che attraverso il mio buco del culo mi sfiorava il cuore scaldando ogni cellula del mio corpo.
Quando si era sfilato da me lasciandomi colare come da una fontanella,si era disteso sul materasso e mi aveva chiesto di sedermi sul suo viso per leccarmi ancora la fica e bere i fluidi che sgorgavano dal mio aperto sfintere anale.
Che porco mio padre!Che maiale!
E che troia io che mentre godevo ancora per un nuovo orgasmo,mi ero chinata su di lui per succhiargli il cazzo ancora bagnato e gocciolante.
Che maiale mio padre,e che cazzo che ha!
Per tutto il viaggio avremo dormito forse per un paio di ore trascorrendo tutto il resto del tempo facendo sesso ed accoppiandoci nelle più svariate pose come amanti innamorati o bestie arrapate.
Quando al mattino il treno era entrato nella stazione di Nizza,le lenzuola dei due materassini parevano usciti da una lavatrice tanto erano bagnati e la cabina stessa era satura di ogni genere di odore sgorgato dai nostri corpi madidi e accaldati.
Quando siamo scesi dal treno,eravamo vestiti come quando eravamo andati al bar.
In più,io avevo indossato il perizoma che però,era subito diventato trasparente a causa del sudore e degli umori che mi colavano dalla fica e dal buco del culo.
Dopo aver recuperato il bagaglio,siamo andati subito in un albergo per rimetterci in ordine e cambiarci senza però dimenticare di scopare per l'ultima volta prima di prendere il treno per Milano e conversare piacevolmente come padre e figlia di ritorno da un viaggio di lavoro con una giovane coppia di sposini in viaggio di nozze.
Chissà se anche quella giovane e bella sposina si è goduta la sua luna di miele con un cazzo meraviglioso,duro e pieno come quello di mio padre la cui sborra avevo ancora dentro di me mentre conversavamo del più e del meno!?
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