Una serata sconvolgente

di
genere
sadomaso

Dopo una giornata da corriere, dopo più di cinquanta consegne a domicilio, dopo tanti chilometri dentro e fuori Roma, ...ero proprio sfinito e non vedevo l'ora di arrivare a casa. Stavo percorrendo una strettissima strada sulle colline, attraversando un bosco fittissimo e non c'era casa, non un segno di vita. All'improvviso, il motore si spegne. Sbalordito comincio a vedere le spie sul cruscotto ma non vedo segnalazioni di avaria. Comincio a pensare al da farsi ma, d'improvviso, si accende la spia del carburante esaurito. Mentre sto per chiamare il soccorso stradale, mi giro sul sedile per prendere il telefonino e noto tra gli alberi una vicina luce di una casa. Considerando che mi sarebbe costato assai il soccorso, pensai più saggio l'andare a bussare in quella casa dove avrei, senza dubbio, trovato il giusto aiuto. M'incamminai e notai che la casa era molto grande dove certamente abitavano più famiglie, invece, giunto al portone, noto che c'è un solo campanello che suono ed attendo. Intanto mi appoggio ad un'anta che,...si apre col mio peso, così accendo la luce delle scale e chiedo il permesso per entrare ma nessuno mi risponde. Entro e vedo che ci sono scale per scendere sotto il livello della strada e da lì viene una luce. Mi viene da pensare che se vado giù trovo qualcuno. Sempre chiedendo permesso, scendo le scale e trovo un corridoio dove la luce è accesa e noto delle porte stranissime, per me, infatti hanno un'imbottitura ed uno sportellino vetrato molto spesso, ognuna di esse. la prima è al buio ma, alla seconda si vede una luce interna e lì vado a curiosare. Mi si presenta un'immagine assai sconvolgente: in mezzo alla stanza c'è un tavolo di ferro, munito di anelli agli estremi e, poco dopo noto con "la coda dell'occhio" che una donna nuda sta avvicinandosi al tavolo e fissa delle manette ad un anello. Poco dopo eccoti arrivare un uomo molto robusto, anche lui nudo, che sta letteralmente trascinando verso il tavolo una ragazza anche lei nuda ma affatto d'accordo ad essere portata lì e si vede la sua bocca spalancata ma non si sentono le loro urla. Certamente la stanza è insonorizzata ed io non sento proprio nulla. L'uomo spinge la ragazza che gli sta scalciando sulle gambe per liberarsi ma lui, grosso e muscoloso com'è, certo non sente alcun dolore e la prende di peso per stenderla sul tavolo a pancia sotto. La donna le fissa i polsi e le caviglie sugli anelli e l'uomo prende una frusta per colpirla poi sulle cosce, sulle natiche, per poi fermarsi e spostarsi avanti al viso della ragazza, infilandole in bocca un apribocca che le dilata le labbra e lui, subito, le infila il cazzo in bocca, facendo su e giù e la ragazza piange, così mi sembra, infatti ha le lacrime agli occhi. Intanto la donna avvicina un carrello al tavolo e prende due siringhe, togliendo il cappuccio che protegge l'ago ed infila poi un ago per ogni natica per poi fare altrettanto con due nuove siringhe ed infila anche i due aghi vicino a dove ha messo i primi due. La ragazza urla dal dolore ma la donna inizia a spingere lo stantuffo di ogni siringa, iniettando del liquido che, almeno credo, vedendo le smorfie di dolore della ragazza, dovrebbe provocarle molto dolore. Dopo che l'uomo ha scaricato un mare di sborra in gola alla ragazza, le toglie l'apribocca e si mette a vedere la donna punzecchiare la ragazza sulle cosce, sui seni e di nuovo sul culo. Poi la donna e l'uomo, insieme, liberano la ragazza dagli anelli e la rigirano a pancia sopra e lì immagino procederanno anche a punzecchiarla in ogni punto ma ni sbaglio perchè la donna si mette con la figa sopra la bocca della ragazza e l'uomo invece si masturba un poco il cazzo che poi, dopo che è stato ben irrigidito, sembrerebbe essere diventato assai smisurato, ad occhio e croce trenta cm. di lunghezza ma anche sui quindici cm. di diametro: una bestia! Vedo lui che, senza curarsi di lubrificare un poco cazzo e figa, le infila la bestia in figa ed io vedo la ragazza a bocca spalancata ed è evidente che sta urlando di dolore. Lei piange e lui sghignazza ridendo, così mi suggerisce il suo volto. Dopo che le ha scaricati la sua sborra, rientra in scena la donna che, aiutata dall'uomo, rigira la ragazza a pancia sotto, poi si allontana ed io non la posso vedere ma subito dopo rieccola apparire in scena con una enorme sacca per clisteri di almeno tre litri d'acqua che appende ad un palo con gancio e riempe la sacca con un liquido rosso fumante. Tiene aperte le natiche alla ragazza e l'uomo prende una cannula che fa impressione al solo vederla: almeno lunga quaranta cm., spessa poco meno di dieci cm.. Anche lì non si usa lubrificante ma lui la inserisce al culo della sventurata ragazza e vedo lei scalciare urlando da come spalanca la bocca ma tanto nessuno la sente! La scena mi aveva bestialmente eccitato ed ero veramente ad un bivio: che fare? Andarmene e dimenticare, o chiamare le Forze dell'Ordine, dicendo che in quella casa stavano abusando di una ragazza? Poi però dovevo presentarmi, tanto sarebbero risaliti alla chiamata col mio cellulare! Decisi di cercare prima il carburante per i furgone e salii sulla strada, vedendo un capannone dove erano ricoverati una auto ed un trattore. L'auto era diesel perciò pensai di prelevare dal serbatoio il gasolio necessario e basta ma fui più fortunato, infatti vidi in terra una tanica piena di gasolio, di venti litri. Andai a fare riempire il serbatoio e provai a mettere in moto. Il motore si accese e decisi di partire subito, fermandomi ad un bar, dove chiesi di avere in prestito un telefonino per chiamare a casa urgentemente. Il barista mi fece vedere il telefono a scatti in una cabina, cosa dei tempi di ieri ... ed io mi chiusi dentro per parlare col 112,(Carabinieri), ai quali spiegai di quanto avevo casualmente veduto, spiegando alla meglio dove era avvenuto. Chiusi poi il telefono e, preso un aperitivo e i sigari che ogni tanto fumavo, saluto il barista e volo a casa. bacio mia moglie e l'abbraccio carezzandole il culo, ancora preso da quel bel culo della ragazza vittima degli aguzzini. Ci sediamo a cenare e dopo andiamo a vederci la televisione a letto, sotto il tepore dei nostri corpi e, girando i canali, vedo proprio la sagoma della casa "delle torture" e l'inviato da Roma, raccontava di una coppia di sadici, marito e moglie, che avevano seviziato una giovane ventenne, scoperti per puro caso da un passante bisognoso di aiuto con un furgone in avaria. Mia moglie commentò dicendo se fossi stato io il bisognoso di soccorso ma deviai il suo pensiero facendo notare che i furgoni in strada sono moltissimi e spensi poi la tv per dedicarmi a lei con una bella scopata e, varie volte mi risuonava in mente quell'eccitante clistere, così mi rivolsi a lei chiedendole se aveva problemi di liberarsi la pancia perchè così si poteva unire il necessario al dilettevole, facendoci alternativamente dei clisteri, cosa che mi fecero da ragazzo ed io provai piacere. Non era vero ma il discorso incuriosì mia moglie, infatti, il giorno dopo, quando stavo andando al lavoro, mi disse di passare in Farmacia e prendere il clistere. Lo feci come prima cosa della giornata e, tornato a pranzo, le dissi che lo avevo messo in bagno, appeso al muro. Lei corse subito a vederlo e tornò a tavola dicendomi che aveva la cannula molto grossa ed io le risposi che se faceva resistenza, la avrei sculacciata come si fa ai bambini capricciosi. Quel pomeriggio tornai al lavoro ma il pensiero era sempre lì, al culo di mia moglie, che spesso possedevo, ed al clistere che le avrei praticato alla sera. Al ritorno a casa ci mettemmo subito a cenare e, preso il rituale caffè, ci dirigemmo subito in bagno dove mi misi a riempire la sacca appesa al muro e dissi a mia moglie di andare in camera a spogliarsi, intanto io lo facevo in bagno, raggiungendola in camera poi con un tubetto di gel che le applicai spalmandolo sull'ano e tornai al bagno per ungere la cannula, andando poi in camera col clistere che appesi al chiodo do un quadro. Le bacia le natiche mordicchiandogliele e le accostai la cannula all'ano, spingendola dentro completamente, lentamente. Sentii la pancia di lei borbottare e le divaricai le cosce per accarezzarle la figa che subito emise umori che mi piaceva moltissimo assaporare essendo profumati ma anche gustosi perchè dolci ed aciduli insieme. Le scaricai in corpo due litri di acqua tiepida e, quando terminò di scorrere fino all'ultima goccia, le sfilai la cannula e lei si girò su se stessa baciandomi in bocca, facendomi drizzare il cazzo notevolmente e mi fece smorzare la tensione con un pompino da manuale. Le sborrai in bocca facendole uscire dalle labbra i rivoli di continuo. Dopo che lei si liberò in bagno, si presentò in camera col clistere pronto per me ed io mi misi in ginocchio, alla pecorina, e Paola, mia moglie, mi unse l'ano e m'infilò la cannula in culo facendomi sobbalzare ma poi provai anch'io piacere. A sacca vuota mi recai a scaricarmi in bagno, poi, dopo un bidè, corsi in camera e possedetti mia moglie prima in figa poi in culo. Rimanemmo abbracciati e ci addormentammo ancora uniti l'uno con l'altra. Certo che su un bel culo come il suo ... due sculacciate non ci stavano proprio male! Domani chissà, si vedrà ...!
scritto il
2019-05-05
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