Storie di uno stupratore professionista – Paola 5
di
Prick1
genere
pulp
Storie di uno stupratore professionista – Paola 5
ATTENZIONE : QUESTO RACCONTO CONTIENE SCENE, DESCRIZIONI E RIFERIMENTI VIOLENTI. GLI EVENTI RAPPRESENTATI SONO RIGOROSAMENTE DI FANTASIA E NON RIFERITI AD EPISODI REALMENTE AVVENUTI PER CUI QUALUNQUE SOMIGLIANZA A PERSONE OD A FATTI VERIFICATISI NELLA REALTA' E' NON VOLUTA E PURAMENTE CASUALE. CHI SCRIVE NON INTENDE TURBARE NESSUNO E, PERTANTO, INVITA CHIUNQUE POSSA ESSERE IMPRESSIONABILE O SIA CONTRARIO A RACCONTI VIOLENTI DI NON PROSEGUIRE NELLA LETTURA. IL SADISMO ESPRESSO DA ALCUNI PERSONAGGI DELLA STORIA COSI' COME I LORO COMPORTAMENTI ABERRANTI NON SONO CONDONATI DA CHI SCRIVE E NON CORRISPONDONO AI SUOI GUSTI OD ALLE SUE TENDENZE.
Sentii il suo corpo affaticarsi contro i legacci mentre la mia bocca si muoveva contro la sua parte interna della coscia, a pochi centimetri dalla sua figa ancora ricoperta dalle mutandine, e il mio vibratore le solleticava l’altra coscia vicino vicino alla sua figa. Mi piacevano i suoi sforzi, e mi sedetti sul letto, facendo scorrere il vibratore direttamente contro le sue mutandine, muovendolo lentamente su e giù per la sua figa ancora (per poco) coperta, dal suo buco del culo sino all'ombelico.
La sua testa era girata di lato, i suoi occhi chiusi, il suo corpo che si tendeva e si rilassava in risposta all'assalto alla sua giovane fica; è stato bellissimo da guardare il su e giù del vibratore, indugiare sul suo clitoride premendo attraverso la stoffa; il suo giovane corpo cominciò a dimenarsi sotto l'assalto. La mia mano si posò sulla sua coscia, sentendo la morbida carne tremare mentre il suo respiro si animava.
C'è un mito : che sia impossibile per una donna raggiungere l'orgasmo mentre viene violentata. È proprio quello che è…un mito. Essere aggrediti riempie una donna di paura, le fa correre il cuore, riempie il suo sangue di adrenalina, il suo corpo diventa pronto a combattere o fuggire. È però facile per il suo corpo ingannare se stesso, perché qualsiasi stimolazione sessuale viene amplificata dal vero terrore che prova ecco perché il suo corpo reagisce sessualmente, la sua fica diventa umida di secrezioni, le piccole labbra della figa si gonfiano di sangue. È meraviglioso per me vedere la totale umiliazione nel volto di una donna mentre lei viene per il suo stupratore, il suo corpo che la tradisce, il rispetto di sé che si frantuma mentre le sue cosce si agitano di piacere.
Quasi tutti i miei clienti vogliono che le loro vittime siano umiliate e infrante, e trovo che costringerle a venire sia uno dei modi migliori per farlo. Venire durante lo stupro riempie la loro mente di insicurezza, fa loro credere che sono state violentate non solo a causa della sfortuna o di decisioni sbagliate, ma a causa del loro carattere. "Sono venuta mentre venivo violentata", cominciano a pensare "Devo averlo voluto, lo volevo". L'umiliazione, la vergogna, è travolgente; il loro intero concetto di chi sono, il loro posto nel mondo, cambia.
Potevo vedere la faccia di Paola che iniziava a diventare rossa, un punto umido che appariva sulle sue mutandine e si allargava inzuppandole pian piano mentre continuavo a stuzzicarla e la sua figa cominciava a bagnarsi sempre più, le lacrime le colavano dagli occhi mentre si tendeva contro le sensazioni che il vibratore le stava trasmettendo attraverso la sua giovane figa. Premetti il vibratore contro il clitoride e scostai il panno morbido e umido che copriva la sua figa, facendo scorrere le mie dita su e giù per la morbida, umida carne, ottenendo leggeri movimenti a scatti dalla mia vittima mentre cercava di evitare le mie dita esploranti, grugnendo dolcemente mentre muoveva i fianchi.
Le sue cosce si tesero, le sue natiche si serrarono, sollevando il culo a pochi centimetri dal letto, e singhiozzò mentre facevo scivolare il mio dito medio nella sua stretta figa ancora vergine. Era talmente tesa e stretta che ho avuto difficoltà a spingere un dito dentro sino a saggiarne l’imene, il vibratore ancora mandava onde attraverso il suo clitoride. Ho iniziato lentamente a torcere e pompare il dito nella sua fica liscia, spingendolo verso il punto G, guadagnandomi gemiti singhiozzi mentre cercava di seppellire la testa nel letto, il viso e il petto arrossire mentre l'orgasmo si avvicinava.
Cercò di combattere l’orgasmo incipiente, potrei dire, tendendosi contro il mio assalto, respirando profondamente, qualsiasi cosa per impedirsi di accettare ciò che stava arrivando. Quando il piacere superò le sue resistenze e venne gridò come tutte nell’acme dell’orgasmo, fu un suono di godimento ma insieme di disperazione, umiliazione e vergogna, lo stomaco si sollevava, le cosce tremavano, le dita dei piedi si arricciavano, la sua fica si stringeva e si chiudeva intorno al mio dito mentre un'ondata di piacere faceva tremare il suo giovane corpo. Quando finì di godere usai rapidamente il mio coltello per toglierle le mutandine mentre lei singhiozzava sommessamente.
ATTENZIONE : QUESTO RACCONTO CONTIENE SCENE, DESCRIZIONI E RIFERIMENTI VIOLENTI. GLI EVENTI RAPPRESENTATI SONO RIGOROSAMENTE DI FANTASIA E NON RIFERITI AD EPISODI REALMENTE AVVENUTI PER CUI QUALUNQUE SOMIGLIANZA A PERSONE OD A FATTI VERIFICATISI NELLA REALTA' E' NON VOLUTA E PURAMENTE CASUALE. CHI SCRIVE NON INTENDE TURBARE NESSUNO E, PERTANTO, INVITA CHIUNQUE POSSA ESSERE IMPRESSIONABILE O SIA CONTRARIO A RACCONTI VIOLENTI DI NON PROSEGUIRE NELLA LETTURA. IL SADISMO ESPRESSO DA ALCUNI PERSONAGGI DELLA STORIA COSI' COME I LORO COMPORTAMENTI ABERRANTI NON SONO CONDONATI DA CHI SCRIVE E NON CORRISPONDONO AI SUOI GUSTI OD ALLE SUE TENDENZE.
Sentii il suo corpo affaticarsi contro i legacci mentre la mia bocca si muoveva contro la sua parte interna della coscia, a pochi centimetri dalla sua figa ancora ricoperta dalle mutandine, e il mio vibratore le solleticava l’altra coscia vicino vicino alla sua figa. Mi piacevano i suoi sforzi, e mi sedetti sul letto, facendo scorrere il vibratore direttamente contro le sue mutandine, muovendolo lentamente su e giù per la sua figa ancora (per poco) coperta, dal suo buco del culo sino all'ombelico.
La sua testa era girata di lato, i suoi occhi chiusi, il suo corpo che si tendeva e si rilassava in risposta all'assalto alla sua giovane fica; è stato bellissimo da guardare il su e giù del vibratore, indugiare sul suo clitoride premendo attraverso la stoffa; il suo giovane corpo cominciò a dimenarsi sotto l'assalto. La mia mano si posò sulla sua coscia, sentendo la morbida carne tremare mentre il suo respiro si animava.
C'è un mito : che sia impossibile per una donna raggiungere l'orgasmo mentre viene violentata. È proprio quello che è…un mito. Essere aggrediti riempie una donna di paura, le fa correre il cuore, riempie il suo sangue di adrenalina, il suo corpo diventa pronto a combattere o fuggire. È però facile per il suo corpo ingannare se stesso, perché qualsiasi stimolazione sessuale viene amplificata dal vero terrore che prova ecco perché il suo corpo reagisce sessualmente, la sua fica diventa umida di secrezioni, le piccole labbra della figa si gonfiano di sangue. È meraviglioso per me vedere la totale umiliazione nel volto di una donna mentre lei viene per il suo stupratore, il suo corpo che la tradisce, il rispetto di sé che si frantuma mentre le sue cosce si agitano di piacere.
Quasi tutti i miei clienti vogliono che le loro vittime siano umiliate e infrante, e trovo che costringerle a venire sia uno dei modi migliori per farlo. Venire durante lo stupro riempie la loro mente di insicurezza, fa loro credere che sono state violentate non solo a causa della sfortuna o di decisioni sbagliate, ma a causa del loro carattere. "Sono venuta mentre venivo violentata", cominciano a pensare "Devo averlo voluto, lo volevo". L'umiliazione, la vergogna, è travolgente; il loro intero concetto di chi sono, il loro posto nel mondo, cambia.
Potevo vedere la faccia di Paola che iniziava a diventare rossa, un punto umido che appariva sulle sue mutandine e si allargava inzuppandole pian piano mentre continuavo a stuzzicarla e la sua figa cominciava a bagnarsi sempre più, le lacrime le colavano dagli occhi mentre si tendeva contro le sensazioni che il vibratore le stava trasmettendo attraverso la sua giovane figa. Premetti il vibratore contro il clitoride e scostai il panno morbido e umido che copriva la sua figa, facendo scorrere le mie dita su e giù per la morbida, umida carne, ottenendo leggeri movimenti a scatti dalla mia vittima mentre cercava di evitare le mie dita esploranti, grugnendo dolcemente mentre muoveva i fianchi.
Le sue cosce si tesero, le sue natiche si serrarono, sollevando il culo a pochi centimetri dal letto, e singhiozzò mentre facevo scivolare il mio dito medio nella sua stretta figa ancora vergine. Era talmente tesa e stretta che ho avuto difficoltà a spingere un dito dentro sino a saggiarne l’imene, il vibratore ancora mandava onde attraverso il suo clitoride. Ho iniziato lentamente a torcere e pompare il dito nella sua fica liscia, spingendolo verso il punto G, guadagnandomi gemiti singhiozzi mentre cercava di seppellire la testa nel letto, il viso e il petto arrossire mentre l'orgasmo si avvicinava.
Cercò di combattere l’orgasmo incipiente, potrei dire, tendendosi contro il mio assalto, respirando profondamente, qualsiasi cosa per impedirsi di accettare ciò che stava arrivando. Quando il piacere superò le sue resistenze e venne gridò come tutte nell’acme dell’orgasmo, fu un suono di godimento ma insieme di disperazione, umiliazione e vergogna, lo stomaco si sollevava, le cosce tremavano, le dita dei piedi si arricciavano, la sua fica si stringeva e si chiudeva intorno al mio dito mentre un'ondata di piacere faceva tremare il suo giovane corpo. Quando finì di godere usai rapidamente il mio coltello per toglierle le mutandine mentre lei singhiozzava sommessamente.
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