Come una vita può cambiare 18

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TRAVOLTI DA UN DESTINO, NON PROPRIO CASUALE
Daniela era tornata dal briefing con gli olandesi andando a lavorare in camera sua, quando ricevendo una telefonata dovette andare in camera del Direttore, se lo ritrovò davanti a petto nudo con solo i pantaloni, pensò di andarsene e tornare in un secondo momento, ma lui la fece entrare e sedere alla scrivania, “non si preoccupi mi stavo facendo la valigia, per essere più comodo durante il viaggio”.
Mentre parlavano della telefonata, lui le chiese se si fosse scandalizzata vedendolo rimanere pochi secondi in mutande, che avrebbe avuto l’intenzione cambiarsi i pantaloni del vestito con un paio di jeans, ricevendo il suo consenso si spostò vicino al letto ed iniziò a slacciarsi la cintura, Daniela teneva la testa rivolta verso la scrivania:
o Quindi mi dica, che problemi ci sono?
o Eh.. nulla, solo volevano organizzare una riunione con lei per lunedì mattina (rispose impacciata).
o Beh.. ok.. nessun problema, dovrei avere un appuntamento dopo pranzo.
Dottoressa.. ma cosa vogliono sapere?
o In pratica, il resoconto della trasferta e poi vogliono avere delle risposte per il problema Kokos Spa (nel rispondere Daniela si girò e se lo ritrovò difronte a lei in mutande, trafelata girò nuovamente la testa).
o Non si preoccupi, siamo persone adulte, si può girare verso di me mentre mi parla.
o No.. guardi non mi sento a mio agio.. (in realtà il motivo era ben altro, l’occhio le era caduto in direzione delle mutande ed il membro era voluminoso, seppur visto con un’occhiata furtiva).
o Lei è una donna d’altri tempi, come oramai non ce ne sono più.
o Ma cosa dice.. sono una donna normalissima (si alzò per dirigersi verso la porta).
o Dottoressa, tutto bene?
o Scusi.. preferisco tornare quando ha terminato.
o Ma.. (le mise una mano sulla spalla, facendola voltare), mi scusi se sono stato inopportuno, non avrei mai pensato, che si potesse risentire.
o Porti pazienza, non dovevo disturbarla glielo avrei potuto dire anche più tardi (i suoi occhi non resistettero, l’istinto e la curiosità le fecero abbassare nuovamente il capo e nelle mutande il membro si faceva spazio sulla sinistra nella sua interezza).
o Ha fatto bene a venire..
Il Direttore la spinse contro lo stipite del bagno e le cacciò la lingua in bocca, le prese la mano destra, la portò verso il suo petto, scese sulla pancia, fino a fargliela appoggiare sulla sua asta, gliela fece impugnare e dal dorso la indirizzò nel movimento.
Daniela era nel panico, non aveva mai visto né sentito una mazza di quelle dimensioni, l’eccitazione era già alle stelle, le loro lingue si intrecciavano, la sua mano proseguiva nel movimento, poco dopo si sentì libera, ma non si fermò, manteneva l’intensità del movimento, il Direttore staccò anche la bocca, fece scorrere la mano sotto la gonna, accarezzò la coscia ricoperta dal collant nero ed iniziò con il dito medio ad accarezzarle la passera.
Seppur ricoperta da calze ed indumento intimo la sentiva in fiamme, il membro del capo in mano, i sapienti baci sul collo, rendevano la situazione in cui si era cacciata come un tunnel, che aveva solo un’uscita.
Le mani del suo amante l’afferrarono dai fianchi, prendendola in braccio, fu trasportata fino al bordo del letto, fatta sedere e spinta con la schiena sul materasso, le abbassò la zip della gonna, afferrò i lembi di collant e culotte e tutto fu catapultato a terra, comprese le scarpe, lasciandola nuda dalla vita in giù.
Sentì le sue caviglie afferrate dalle grosse mani e spalancante, era in uno stato catatonico di eccitazione, non era capace di pensare, né di esprimersi, la sua schiena ebbe un brivido che arrivò dritto al cervello quando la lingua iniziò a farsi spazio tra le sue grandi labbra.
Il Direttore immerso tra le sue gambe gliela leccava, concentrandosi sul clitoride e con un dito nel contempo la stimolava, la donna era sempre più eccitata e quando da un dito ne sentì un secondo penetrarla, racchiuse le gambe attorno alla testa del suo capo, lasciandosi percorrere dal suo primo orgasmo.
Non le lasciò il tempo di riprendersi che dopo aver estratto le dita e fatto un ultimo passaggio radente con la lingua, si alzò, lasciò cadere a terra le sue mutande nere:
o Dottoressa la mia nerchia brama da molto tempo di possederla.
o Direttore.. cosa stiamo facendo, questo non sarebbe dovuto accadere, io sono una donna felicemente sposata e anche lei ha una famiglia e poi non è etico, lei è il mio capo. (In un momento di finta lucidità, forse era solo il suo buon cuore, la sua testa ed il suo corpo desideravano altro).
o Uhmm... (sospirava e la sua mano si muoveva lungo tutto la lunghezza del pene).
o Ma cosa sto facendo? Devo tornare in camera mia.. (si alzò dal letto e cercò di raccogliere i suoi indumenti).
o (L’uomo la lasciò fare, perseguendo nella masturbazione, guardandola inginocchiata davanti a lui).
o Mi scusi, ma non sono la donna che fa certe cose.. Non posso fare questo a mio marito.
Daniela pronunciò queste parole alzando la testa nel mentre infilava la prima gamba nella culotte, si mise in equilibrio sull’altra gamba quando fu presa e spinta di forza sul letto:
o Dottoressa.. questa sua castigatezza mi stuzzica, mi fomenta, mi provoca ancora più voglia di lei.
o Ma cosa dice? Cosa sta facendo?
o Non si preoccupi.. nessuna donna si è mai lamentata della qualità del prodotto..
(le sogghignò in faccia, le allargo le gambe dando una veloce leccata dal basso verso l’alto e puntò il suo membro verso la fessura).
o Diret.. no.. uhm… oddio..
o Shh….
o Oddio.. quanto è grosso.. ahh… ah… piano.. piano..
Aveva inserito a malapena la cappella e lo spingeva lentamente, per farla abituare, l’esperienza di certo non gli mancava, la notte prima la sua assistente era uscita soddisfatta e parecchio provata, ma anche la sua amante di giornata, seppur rallentata da qualche freno inibitore, poteva contare di un bel scheletro nell’armadio.
Riuscì ad insinuarsi completamente con la sua artiglieria pesante e fiero iniziò a martellarla, le teneva le gambe aperte trattenendole le caviglie e muoveva il bacino, la sua figa era molto stretta ed il membro aderiva perfettamente alle pareti.
Aumentò il ritmo ed anche i lamenti e le imprecazioni intensificarono a loro volta:
o Oh mio Dioo.. sto per venire un’altra volta.
o Urli Dottoressa.. dia sfogo alle sue corde vocali.
o Cazzo.. Cazzo!!
o Bastava chiedere, l’avrei accontenta ben prima..
(diede una dozzina di colpi ben assestati e lo estrasse)
o (Lei alzò la testa in modo interrogativo).
o Non mi guardi così.. adesso glielo ridò, non fa più la perbenista?
o Ma come si permette!!
o Shh.. sei una bella cavalla da monta, vuoi del vero cazzo.
La sua asta entrò dentro ed il ritmo che l’uomo dava era nevrotico, gli si appoggiò sopra con tutto il corpo muovendo solo il bacino, con la lingua le torturava i capezzoli, era ammaliato dalla perfezione di quei seni, con le mani gli stringeva, li massaggiava e con la lingua li leccava.
Daniela era completamente in balia del suo Capo, aveva toccato tutti i suoi punti deboli si sentiva in balia di quel uomo, delle sue parole, ma soprattutto di quella verga monumentale che la martellava, ancora e ancora.
o Direttore.. lei ha un cazzone..
o (si staccò dal suo seno) Urlamelo troia..
o DIRETTORE!! LEI HA… VENGO.. VENGO!!! UHMMMMM…..
o (estrasse il cazzo e le mise due dita nella figa, piena di umori)
Brava la mia Dottoressa… pudica e professionale, ma troia appena sente un vero cazzo.
o (rimase zitta.. con gli occhi spalancati, ancora pervasa dal suo secondo orgasmo).
Si alzò dal letto prese una bottiglia di acqua dal frigobar ed iniziò a bersela a canna, dal letto Daniela lo guardava e gli chiese di versagliene anche a lei un bicchiere, mentre si alzava per avvicinarsi fino a ritrovarvisi limitrofa:
o Posso averne un bicchiere?
o In realtà non credo che lei se lo meriti.
o Scusi? Non capisco?
o Mi sembra di averle regalato due veri orgasmi, diversamente da lei che oltre a fare la santarella non ha fatto altro.
o Ma come si permette? Ma chi crede di essere buzzurro, arrogante e cafone.
Ha fatto tutto lei, io… non (accorgendosi che se avesse detto “io non volevo”, avrebbe sottolineato quanto appena detto).
o Io non? Cosa stava dicendo? Scusi… forse non ho udito bene?
Da brava zoccola.. prenda un po’ di acqua e poi mi faccia un bel pompino, sa il mio cazzo ha un gran voglia di farle assaggiare il suo miele, ma deve ancora decidere dove (e tornò a sdraiarsi sul letto).
Prese la bottiglia e si versò prima un bicchiere, poi un secondo, si girò e lo vide appoggiato con la schiena alla testiera del letto con il membro in mano, la guardava eccitato e anche la sua passera ricominciò ad inumidirsi, quel cazzo e il suo fare da stronzo la infiammava, posò il bicchiere e salì sul letto, c’era poco da raccontarsi frottole, seppur punta nel vivo, nessun uomo prima di allora l’aveva montata in quella maniera.
Il suo ingegneretto la scopava davvero bene, era giovane, prestante e aveva risvegliato il fuoco del sesso in lei, ma questo zotico era di ben altro livello.
A carponi arrivò davanti al fallo, allungò una mano per afferrarlo:
o No, cara.. si dia da fare solo con la bocca, per le seghe posso fare da solo, o chiedere a quella povera stupida di mia moglie.
o Come vuole lei, Signore.
(estrasse la lingua e con la punta iniziò a solleticargli il glande, lo guardò negli occhi e lo imboccò completamente).
o Ohh.. che brava!! Continui Dottoressa… ahhhh… che bocca!!
Valente nella dialettica e prodigiosa nei pompini.
Si crogiolava nel vedere quella donna così raffinata, impeccabile nei comportamenti ed ammaliante nel modo di vestire, sdraiata in mezzo alle sue gambe, quella schiena color latte, quel magnifico fondoschiena, impegnata a sbocchinarlo.
Lo vedeva sparire, poi estratto e leccato solo in punta ed infine percorso lungo tutta la mazza fino ad arrivare alle palle.
Gli stava leccando lo scroto, quando glielo afferrò iniziando a masturbarlo in modo intenso e veloce, questa cosa accese come una scintilla nell’uomo, “venga sopra di me!!! La voglio vedere cavalcarmi!!”, lo lasciò subito vi salì e afferrandolo portò la punta davanti all’insenatura, lentamente scese, non si era ancora abituata a quell’intruso, lui da sotto stava fermo, godendosi lo spettacolo.
Solo la punta era entrata e se avesse voluto avrebbe avuto l’ennesimo orgasmo, le sarebbero bastate poche penetrazioni, ma proseguì muovendo il bacino facendone entrare buona parte, appoggiò le ginocchia al materasso, le mani sul petto villoso del suo capo e fu tutto dentro, si fermò per prendere fiato qualche secondo e poi diede il via alla sua danza, il suo amante stava apprezzando, perché sentì i muscoli delle sue gambe contrarsi “Dottoressa, ha una figa irresistibile, erano anni che volevo scoparla ed essere scopato da lei”, terminò la frase afferrandola per i glutei e spingendo verso il pube ad ogni affondo, la donna estasiata esprimeva il suo apprezzamento con mugolii sempre più intensi.
Si fermò, spingendola lateralmente e facendolo uscire da lei, rimase perplessa, ma non proferì parola dato che l’uomo afferrandole le gambe e portandosele sulle spalle era nuovamente immerso in lei, riprese il movimento:
o Dottoressa!!
o Si fermi, non mi venga dentro io non prendo nulla.
o Zittaaa.. ahh..
o No, si fermi, esca..
o NO… lei ha avuto il suo orgasmo.. eccolo.. ecco.. il mio..
(la penetrazione divenne selvaggia, le gambe e le braccia della donna si muovevano in modo agitato, le sue urla erano un misto di terrore ed eccitazione, i suoi sospiri erano intensi).
o Lei è un stronzo, un bastardo.. si fermi..
o VENGO.. DOTTORESSA VENGO!! (Si irrigidì con tutto il suo cazzo dentro e pulsante).
o No.. cosa sta facendo..
Impaurita Daniela iniziò a singhiozzare e ad urlarle, imprecando le peggiori cose nei suoi confronti, si stava per alzare, quando il suo capo alzando la voce disse: “Basta dottoressa, la smetta, non ci sarà nessuna controindicazione, una decina di anni fa ho provveduto a farmi una vasectomia, (iniziò a ridere fragorosamente), sa la mia amante di allora mi disse che era rimasta incinta, in realtà aveva avuto solamente un ritardo; e dato che non voglio più avere figli, mi bastano quelli avuti con mia moglie e poi voglio spassarmela e godermi delle sacre scopate, ho pensato di porre drasticamente rimedio”.
Nel suo volto calò la tensione, ne fu rassicurata quando entrò in bagno per darsi una sciacquata, si guardò allo specchio, quando alle sue spalle arrivò il Direttore, “è stata magnifica la scopata con lei, se non fosse che abbiamo un aereo tra poco più di due ore, glielo pianterei nuovamente.. (appoggiandoglielo sulle natiche)”.

Fermo sul letto guardavo Sonia con gli occhi fuori dalle orbite, non ci potevo credere, ero un misto tra stordito ed eccitato, la mia Daniela, la mia Capa, si era fatta scopare brutalmente dal Direttore ed aveva raccontato immediatamente tutto alla sua amica.
Nella mia mente si presentarono spezzoni dei nostri incontri, mi domandavo come avrei dovuto comportarmi, la voce di Sonia mi risvegliò:
o Ti sei eccitato vedo..
o Scusa.. ma cosa dici.. (il mio cazzo era completamente retto).
o Uhm.. non preoccuparti, ci penso io, poi ti lascio andare a casa per pranzo dalla tua maestra.
(sputò su di una mano lo inumidì e se lo infilò nuovamente dentro).
o Ohh.. Sonia, sono senza parole.
o Shh.. ora pensa a soddisfarmi, non pensare a quella troietta..


Apprezzo i vostri commenti, le vostre critiche ed i consigli, spero continuiate ad esprimerli alla mia e-mail harael12@gmail.com, cercherò di rispondervi il più presto possibile.
Se avete qualche idea, avete piacere di condividerla sono a vostra disposizione, see ya.

scritto il
2019-07-17
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