I miei due demoni
di
Tibet
genere
dominazione
I miei due demoni mi aspettano a casa.
Vivono con me, perennemente nudi.
Come chiudo la porta mi prendono.
Lui mi blocca contro di sé.
Un uomo di pelle scura, possente.
Sento sulla schiena il suo enorme cazzo duro.
Lei mi spoglia abilmente.
Ma vuole che mi senta sporca, disordinata.
Non slaccia il reggiseno, lo abbassa sotto le tette.
Non mi toglie lo slip, lo abbassa sotto le ginocchia.
La mia demone ha il seno piccolo, grandi capezzoli.
E' alta, bionda, algida e crudele.
Il mio demone ha il petto largo, alto, la testa rasata.
Il gran cazzo sempre duro.
Vogliono farmi sentire sporca.
La mia demone mi morde la bocca.
Voglio la sua lingua, me la nega.
Scende al seno, morde feroce i capezzoli.
Lei ama il mio seno, lo so, lo sento, lo invidia.
Fremo, dimeno il culo contro il cazzo.
Lei mi mette le dita in figa.
Mi trova bagnata, spingo verso le dita.
Ride di me. Ridono ambedue, beffardi.
Sanno che sono troia, non posso nasconderlo con loro.
Lei parla… adoro il suo accento slavo. E' russa.
-Di chi sei, puttana?-
-Sono vostra…-
-Cosa sei?-
-Sono la vostra sporca puttana!-
Lei spinge le dita dentro a fondo.
Mi porta ad un attimo dal godere sulle sue dita.
Mi conosce, ma non vuole che goda così, non ora.
-Hai dato la figa, oggi?-
Lo sa che non l'ho data, vuole tormentarmi.
-No… non la do…-
-Perché?-
-Sono vostra, sono la vostra sporca puttana!-
-Sei bagnata.-
-Si…-
-La tua figa puzza, sei stata bagnata tutto il giorno?-
-Si...-
-Sono umori vecchi, odori come una cagna. Perché?-
-il mio collega… vuole scoparmi…-
-Uhhh… che novità! Chi non vorrebbe scoparti?-
-Non scopo nessuno… sono vostra…-
-Cosa vuole il porco?-
-Portarmi in archivio… farmi mettere con le mani…-
-Continua...-
-...Appoggiate al ripiano dello scaffale...-
-E….?-
-...Tenermi chinata con la sua mano sulla nuca…-
-Hai bisogno che ti faccia parlare a forza? Devo farti male? -
-No… ti prego! E voleva scoparmi…-
-E ti sei bagnata all'istante… dove vuole scoparti?-
-Nel culo.-
-Fammi vedere…-
Operano di concerto i miei demoni, lui mi gira.
Mi tiene forte contro di se. Il viso sul suo petto.
Il suo forte odore selvaggio di maschio mi ubriaca.
Sento il suo cazzo duro contro il corpo.
Spero che dopo mi prenda… tutta! Ora grondo!
Lei, la demone, la slava, mi apre le guance del culo.
Esamina, tocca, spinge. Mi mette le dita dentro.
-Sei sporca… cagna… sai forte di culo… vuoi sentire?-
Mi mette le dita in bocca, mi piace il sapore del mio culo.
Lecco avidamente, ridono di me.
Sanno che annuso la mia figa sporca, il culo sporco.
Conoscono di me ogni mio pensiero più recondito.
Sanno che sono sporca, tutta.
Che la mia mente è sporca.
Vorrei che lui mi baciasse, ma non lo fa. Mai.
Vorrei il suo cazzo. Dentro, tutto, piantato a fondo.
Li prego… li supplico…
-Devo… fare pipì…-
Ridono.
Lei ha ancora le dita nel mio culo, stimola la vescica.
-Dimmi… troia, come piscia una cagna…?-
-Accucciata… -
-Brava… falla così… ma sul piatto doccia… non sporcare!-
Vado, mi accuccio...
Mi libero del reggiseno, degli slip. Torno.
Mi aspettano.
-Puttana… da domani in ufficio indosserai una cintura di castità,
giusto per eliminare il pericolo che ti fai sbattere!-
I miei demoni hanno ragione, sanno che succederebbe.
Che mi farei scopare duramente in archivio dal porco.
-Vai sul letto… puttana, stesa, gambe larghe-
-Ora ti scopiamo… fino a sfinirti.-
Obbedisco, mi stendo… allargo le gambe.
Piego leggermente le ginocchia, aspetto i miei demoni.
Vengono, salgono sul letto.
Iniziano assieme, non smettono più di farmi godere.
Mi scopano fino a quando perdo i sensi e mi addormento.
Vivono dentro di me!
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