Io e Cristina (parte terza)

di
genere
etero

Dopo aver passato più di 20 minuti con la mia lingua nella sua fica, finalmente venne. A questo punto pensai che mi avesse perdonato e che per "premiarmi" mi avrebbe ricambiato il piacere... invece no, mi mandò via.
Il giorno dopo, provai a chiamarla ma non mi rispose. Pensai che ero entrato a far parte delle sue scopate di una notte. Per carità, poteva anche andarmi bene: del resto avevo solo 18 anni e lei era abituata ad altri standard!
Passarono un paio di giorni, sapevo che l'avrei potuta vedere tra il loro allenamento e il mio. La vidi, la salutai: non mi degnó neanche di uno sguardo. Vabbé, che mi ero messo in testa? ...
Il giorno dopo, durante l'intervallo a scuola, mi venne a chiamare il bidello, dicendo che avevano chiamato da casa per un'emergenza, per dirmi di uscire. All'uscita trovai Cristina in macchina: era stata lei a chiamare perché "ho l'emergenza di avere compagnia in casa, visto che sono sola e ho voglia di una leccata di piacere...". Fui felicemente sorpreso. Poi mi arrabbiai, le dissi che ero a scuola, non potevo.... Lei mi disse che aveva ragione di vedermi come un ragazzino, qualunque UOMO non ci avrebbe pensato 2 volte! Non ero un ragazzino!
"PARTI!" le dissi con un tono da uomo duro!!!
Nel tragitto, le chiesi come mai non mi avesse neanche salutato agli allenamenti. La sua risposta? "È stato giusto così. Che credi che una scopata ci abbia reso una coppia? E poi, ho una reputazione da difendere e tu non so se ne puoi far parte!"
Non aveva nessun senso. Arrivammo a casa sua, sempre con il dubbio se stavo facendo una cazzata o no.
Mi disse di andare direttamente in camera sua e che lei sarebbe arrivata. Andai in camera, non sapevo se spogliarmi o no. Rimasi vestito. Arrivò lei, completamente nuda. Mi chiese come mai fossi ancora vestito e che se volevo stare con lei, avrei dovuto svegliarmi un po'; mi disse che per stavolta mi avrebbe ancora giustificato ma poi basta, dovevo dimostrarle di non essere più un ragazzino, sotto ogni punto di vista.
Ferito nell'orgoglio per l'ennesima volta, cominciai con il togliere la maglia. Mi fermò.
"In ginocchio, subito. E rimani con i pantaloni. Adesso vediamo se sei migliorato con la lingua. Guai a te se vieni prima di me!“, mi disse allargando le gambe e spalancando la fica con le mani.
Ero indeciso se mandarla a fanculo o leccare! Leccai!
Mi sentivo esplodere nei jeans, ma cercavo di concentrarmi su lei. Lei un po' gemeva, poi silenzi, poi gemeva... non capivo. Le presi una gamba e me la misi sulla spalla. Le allargai con le mani la fica e mi fiondai il più possibile dentro. Ora gemeva e basta. Io venni nei boxer, ma feci finta di niente e continuai. Finché venne lei. Avevo la bocca sporca della sua fica, la lingua che mi faceva male e allo stesso tempo, pensai a cosa dire per la sborrata nelle mutande. Ero ancora in ginocchio, quando Cristina si passo la mano sulla fica e se la leccó.
"bravo, ben fatto. Ora ti puoi alzare e andare,sono soddisfatta. Sei sempre più bravo."
Rimasi come un cretino.
Le dissi: "e io? Cioè... finito così, io vado via così?". Cristina sorrise, mi toccò il pacco e mi disse: "non credo che ti sia pisciato addosso. E poi, ero io ad avere un'emergenza, mica tu. Se vuoi lavarti prima di andare fai pure, ma sbrigati perché sta per arrivare mia madre, quindi te ne devi andare".
Mi scostai da lei, mi rimisi la maglia e le dissi: "facciamo che il bambino ha soddisfatto l'amichetta stronza e che questo bambino ora cercherà una nuova amichetta, con cui giocare. Ti saluto e, per la cronaca, preferisco avere sborrato nei miei boxer, piuttosto che in un posto che ne avrà vista chissà quanta e da quanti!".
La lasciai così, nuda, con la fica bagnata e senza darle il tempo di rispondermi. Me ne andai, incazzato con lei ma soprattutto con me. Uscì con l'intenzione che non ci sarei cascato più... Ma, soprattutto, con l'intenzione di togliermi il prima possibile i boxer!
.... P.S.: l'ho già detto che sono uno che cambia idea facilmente???
scritto il
2019-10-21
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