Il cinema porno 2

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pulp

E così, iniziai a recarmi a Milano il martedì il giovedì e il venerdì, lui entrava dalla cassa, io citofonavo, e Anna la moglie del titolare mi apriva, mi accompagnava in camera, mi preparavo, e poi andavo in sala, mi sedevo con Stefano, e poi eseguivo i suoi ordini, mi alzavo consegnavo il vestito a lui, e a seconda dei clienti mi spostavo, e col passare delle settimane, conoscevo i gusti dei miei soliti clienti, ma presto, si sparse la voce, e col tempo il cinema si riempì di persone, con gusti particolari diciamo, così, il giovedì, divenne il giorno del bagno.
Cosa significa, vuol dire che il giovedì, lo passavo quasi tutto il pomeriggio a disposizione di clienti che volevano giochi pesanti, io non mi sono mai tirata indietro, tutto del sesso mi piaceva, e imparavo, e poi pagavano bene, e la mia parte era ottima, e così, iniziai col concedere che dopo la scopata o il pompino, mi urinassero entro, mi lavava alla fine, e poi mi piaceva, in bocca ho avuto un po' di difficoltà, ma ppi quando mi misero in una doccia, e a turno mi urinavano addosso, lì era il godimento puro, finito di pisciare li spompinavo e mi facevo sborrare sul viso, e quello dopo mi ripuliva e via così.
Ormai a gruppi si mettevano in fila, poi alcuni si mettevano nudi entravano e nella pozza mi scopavano, e mi riempivano, e poi un giorno successe una cosa che mi portò allo step successivo.
Non stavo molto bene, e ad un tratto, dopo che alcuni mi avevano scopata, e pisciata, ero intenta a soddisfare un ragazzo, con un cazzo lungo e fine, forse per quello, si era infilato in profondità, e al momento che è venuto copiosamente m ha smosso all'interno, e al mimento dell'estrazione, mi sono scaricata, una cascata di diarrea, mi colava come cioccolata calda tra le coscie, e non riuscivo a fermarla, alcuni dei presenti inorriditi sono usciti, e poco dopo Stefano avvisato si è precipitato, e alla vista della scena, nonha resistito, in un baleno si è spogliato, è entrato, e mentre usciva ancora cioccolata, mi ha infilato il suo cazzo come tappo, e mi ha pompata, ero stupendo, sii mi dicea così ti voglio e dopo poco mi ha riempita di sborra, e una volta fuori ancora un getto misto a sborra, mi stavo alzando quando un altro mi stava scopando, così, in quattro eccitati dalla scena, mi hanno riempita.
Poi mi hanno lavata e mi sono recata a fare la doccia da Anna ero sconcertata, ma allo stesso tempo contenta della nuova esperienza.
Così, il giovedì dopo, Anna si presentò in bagno, lei non veniva mai in sala, non era interessata ai clienti, ma si presentò, con un vestitino corto, autoreggenti e tacchi dodici, era stupenda, ora ti aiuto io piccola, e prese da un sacchetto che aveva tra le mani, un vaso di nutella, se è questo che vogliono i porci merda avranno, sorrise, e mi infilo una certa quantità di nutella su per il culo, così, iniziarono a montarmi, e poi li succhiavo erano dolci, ma pr alcuni clienti particolari, una volta ogni tanto, mi preparavo il giorno prima, cibi duri, da non mandarmi in bagno, e poi poco prima purga, così, per trè o quattro super clienti, diventavo una fogna, e me li godevo tutti.
Omai ero l'attrazione della sala, mi scopavano dove capitava, li spompinavo tutti, e poi iniziarono a portarsi le mogli, prima una poi due, e verso la fina erano una decina, eravamo tutte nude in caccia di cazzi, e loro di buchi ne avevano due, fù una concorrenza sleale, cos, Stefano mi portò sempre meno in sala, e poi divenni maggiorenne.
IL giorno del mio compleanno, Stefano mi fece mettere bellissima intimo reggicalze tacchi truccata ero veramente bella, mi caricò in auto, erano le otto di sera, pranzammo in un bellissimo ristorante, e poi verso le undici mi portò al monumentale di Milano, era il 1978, scendemmo dall'auto, e vicino a un lampione mi disse, da oggi questa è casa tua, inizierai a battere vengo a prenderti alle 4, e se ne andò, ero spaventata e felice allo stesso tempo, battere era il mio sogno, e così, la prima sera feci furore.
Mi capitò che vessi come clienti persone che conoscevo, ma non potevano riconoscermi, vicini di casa, ragazzi della mia età con qui avevo giocato, padri di compagni, e mi eccitavo a saperlo, alcuni mi chiamavano col nome delle figlie o del figlio, un paio di miei professori, che non avrei immaginato fosserofroci, alcuni clienti erano travestiti sotto, e così, iniziai a prendere appuntamenti di giorno a casa loro, e mi capitò il padre di Andrea, un mio compagno di liceo, mi recai un pomeriggio e scopammo per ore, era bravo e ben dotato, e così iniziammo una specie di relazione, e un giorno mi disse, che gli sarebbe piaciuto vedermi al naturale, da maschietto, mi disse che lui era omosessuale, che scopava con uomini con barba e baffi pelosi che amava i maschi, e che io ero una cosa diversa, e così lo accontentai, ma non spaventarti quando ci vedremo, e così decidemmo di incontrarci la settimana dopo sempre a casa sua.
Mi recai all'appuntamento, citofonai, entrai e lo raggiunsi in camera sua, era nudo sul letto intento a segarsi, dall'ecitazione, e appena mi vide, si coprì e emise un urlo, ma cosa ci fai qui tu? Paolo? io mi misi a ridere, ma come mi hai chiesto tù di non mettermi en femme, eri tu? sei matto non dai, mi avvicinai, strana la vita vero? mi scopo il padre di un mio amico, mi inginocchio, e inizio a spompinarlo, vedi, mi prendo il suo cazzo in bocca e nel culo, mi faccio riempire di sborra e a volte alla sera, il figlio, mi incula che strana famiglia vero?, mio figlio ti scopa? e non sa chi sei? no certo che nò, e così scoppia e sborra, e io bevo tutto.
Verso le cinque prima di andarmene, mi dice, sai che tuo padre mi ha chiesto se una sera di queste lo porto con mè a fare un putantur?, io sgrano gli occhi, e mi passa per la testa una follia, e tu portacelo, e venite da mè, ma sei matta e se si accorge? tranquillo non succederà.
E così, una quindicina di giorni dopo, arrivano al mio posto, li riconosco dall'auto, e così, metto un pochino di velo sul viso, non si sa mai, e lui mi chiede il prezzo, 50 uno 150 in due, ridono, poi guardo mio padre, per tè se vuoi gratis, mi piaci, e così mi metto in mostra, sono bella in reggicalze poi, si vede il mio cazzo duro, mi guarda le gambe, le scarpe, mi giro, e mostro il culetto burroso, ma si di, e scende dall'auto, lo prendo per mano e ci appartiamo, mi inginocchio e abbassati i pantaloni inizio a succhiarlo, e dopo una decina di minuti mi alzo mi giro, e mi infila il cazzo nel culo.
Mio padre mi stava inculando e non lo sapeva, era stupendo, duro come piaceva a mè, e così lascio che si goda il mio culo e ci sborra dentro.
Da quella sera, è diventato un mio cliente, e dopo poco, mi ha chiesto di vedermi di pomeriggio, ho accettato, e così, un bel giorno mentre mi stava scopando infoiato come un pazzo dice il mio nome, Paolo siii vengo, ho capito che non mi aveva riconosciuto, ma che mi avrebbe scopato come figlio, presi il coraggio e dissi si papà sborrami dentro riempimi, in una scatto uscì dal mio culo, e iniziò a sborrare in giro, mi sborrò sulle coscie, sul letto, ma cazzo sei tù, mi guardò, io risi, non sprecare tutta quella buona roba, e me lo infilai imbocca e finì con un pompino.
Dopo le spiegazioni d'obbligo, mi avvicinai, aveva il cazzo duro, mi sedetti su di esso, mi impalai, e mentre mi muovevo lo guardavo negli occhi era eccitato e mi baciò, sentii la su lingua in bocca mi sciolsi e mi gustai la sua cavalcata, mi venne dentro, con un rantolo, ti amo mi disse, io ti amo papà.
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scritto il
2019-12-15
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