La mia vergine amica tutta studio

di
genere
saffico

Sono la solita Giulia di 20 anni e frequento abbastanza assiduamente Caterina di 21 mia compagna di università con la quale ho legato seppur se caratterialmente siamo diverse. Riesco a studiare quando ci incontriamo e spesso sono da lei che essendo di altra città, divide un alloggio con un’altra studentessa. In questo periodo la sua coinquilina è al paese e ci ritroviamo sole io e Caterina a casa sua per studiare.
Sono una casinista e nel mio muovermi, senza volere, mi rovescio sul petto una bibita ghiacciata. Subito effetto maglia bagnata manco fossi in una spiaggia americana. Ridiamo come due cretine e saltello per i brividi che la bibita mi crea mentre cerco di asciugarmi con della carta. I miei capezzoli per l’effetto freddo sono turgidi e “pungono” contro la maglietta in quanto non indosso il reggiseno e sono ben visibili.
Caterina mi aiuta con le mani per asciugarmi passandomele sulle tette e mi accorgo che la sua espressione è cambiata ed indugia con delicata lentezza.
Mi accorgo che con insistenza mi sfiora i capezzoli ma decido di sfilarmi la maglietta e rimango con il seno di fuori. So di avere due belle tette sode a goccia terza misura. Larghe auree e scuri capezzoli in questo momento ben turgidi.
Prendo una sua mano e le chiedo “hai la mano calda … scaldamele” lei diventa rosso fuoco in viso e mi palpa una tetta senza staccare gli occhi da quel che fa. Sono bisex e seppur se lei non è molto carina mi incista poterla sedurre.
La afferro decisa per i capelli e l’avvicino al mio viso. La bacio e lei cerca di ritrarsi ma la trattengo. Le infilo la lingua in bocca e cede anche se dice “no ..no”. la slinguo con dolcezza e lei ricambia. Mi stringe forte il seno che tiene in mano. Le sfilo la sua maglietta e in quel momento ricordo, per come mi ha confidato, che è ancora vergine. Io invece lo prendo anche nel culo con tanto godere.
Le bacio le sue piccole tettine per poi farla sedere sul tavolo slacciandole il jeans. Caterina mi prega di fermarmi ma capisco dal tono della voce che in realtà vuole tutt’altro. Con un movimento deciso glieli sfilo e finalmente ride “che vuoi fare ???” non posso che risponderle “adesso vedi e ti faccio sentire”.
Indossa un paio di mutande con disegnini dai fiori rosa. Ancora la bacio sulla bocca, sul collo e lecco le tette per scendere con la lingua sulla pancia sino a cercare tra le sue cosce la fica. La bacio e la mordicchio da sopra la mutanda per poi spostarla di lato e vedo la fighetta pelosa ma con colpetti di lingua inizio a farla godere. Sta con le braccia tese all’indietro e poggiate sul tavolo per tenersi mentre la lavoro. Finalmente mi tira i capelli contro la sua stretta vagina umida.
La penetro di lingua ed impazzisce. Geme e si agita allargando le gambe per poi mettermi i polpacci intorno al collo mai volessi fermarmi nel leccarla. La stringo per le cosce ed urla di piacere. Mi sollevo e le sbatto in bocca la mia lingua che sa della sua fica vergine.
Mugugna e mi abbraccia e le offro le mie tette da baciare. Mi sfilo il pantalone rimanendo in tanga. Limonando ci spostiamo sul suo letto e lei è ormai tutto un brivido.
Mi posiziono sul letto seduta a gambe totalmente divaricate facendola sedere di schiena ed appoggiata alle mie tette. Da dietro la bacio sul collo e dirigo la mano sulla sua vulva avendole tolto quella brutta mutandina. La sgrilletto con calma, prendo velocità ma sempre più forte e batto piano tre dita di piatto sulla sua vagina che ha bisogno ben di più.
Parte il mio dito per un ditalino. Gode tra le mie braccia e sento i suoi umori che mi colano sulla mano. Glieli faccio leccare mettendole le dita in bocca che avida ciuccia. Obbedisce ad ogni mio desiderio e poco dopo è sdraiata pancia su e mi accomodo a cavalcioni sul suo viso. La tengo per i capelli e mi struscio la fica sulla sua bocca e le consiglio “adesso leccamela” e Caterina da brava scolara muove a lingua piena le mie grandi labbra. Stando seduta su di lei sposto un braccio all’indietro facendole di nuovo un ditalino. Ormai straeccitata si muove godendo come una pazza. Non sazia della sua fica, mi giro rimanendo sempre su di lei e con un 69, il primo della vita per lei, ci sbrodoliamo addosso.
Provo ad incularla con un dito. Si lamenta ma poco dopo mi prega di spingerlo di più nel suo culetto vergine. Mentre gode le chiedo se vuole prendere un bel cazzo. Stranamente ed avendo tirato fuori la porca arrapata che stava in lei “si si siiiiiii”.
Due giorni dopo ci siamo riviste a casa sua. Mi son portata in borsa il mio strap on.
Le ho chiesto se era convinta o se aspettava di trovare il suo principe azzurro. Sono stata brava e l’ho solo inculata. Ha urlato e si è lamentata ma ha raggiunto, col culo, un forte orgasmo.
scritto il
2019-12-17
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