Famiglia nudista 9

di
genere
incesti

Apro la porta a cazzo duro e... sorpresa!
E' una ragazza asiatica, credo cinese. Piccolina non supera il metro e sessanta nonostante abbia i tacchi. Mi pare di averla intravvista qualche volta accanto alla zia di Valentina e credevo fosse la sua badante.
Il bello è che ha una gonnellina così corta che non nasconde quasi nulla e solo a guardarla mi viene una gran voglia di infilarle le mani sotto al collant nero.
Invece, ancora sulla soglia, è lei a prendere l'iniziativa “Io sono Peng-Li ma tutti mi chiamano Pen. La signorina Valentina mi ha detto di farti rilassare.
“A davvero?” dico io come se mi fossi dimenticato di essere nudo e col cazzo dritto.
“Tu hai davvero grande cazzone!” dice mentre lo fissa quasi ammirata.
Io, vanitosamente, me lo sento venire ancor più duro.
E' in quel momento che la sua gonnellina si alza e mi accorgo che il suo collant ha un bel buchino proprio fra le cosce da cui appare in tutta la sua interezza una bella fichetta sbarbata con un piccolo solco al centro.
“Fai prendere aria alla gnocca?” chiedo.
“Calze da lavoro, ordine di signora padrona” dice lei col suo italiano stentato.
Interessante. Quindi la vecchia si tiene in casa una ragazzina cinese che ha la fica al vento. Chissà cosa faranno...
Solo a immaginare la nonna di Valentina che lesbica con Pen mi pulsa la cappella.
Pen lo deve aver capito perchè di colpo si chiude la porta alle spalle e come nulla fosse si china in ginocchio di fronte a me.
Spalanca la boccuccia e con un sol boccone mi prende la cappella fra le labbra e ingoia per bene per farsi entrare più cazzo possibile in gola.
Le metto una mano sui lungi capelli scuri e morbidi e le faccio qualche complimento tipo “O ma come sei brava.... Cazzo se succhi amore mio” ma lei non mi da nemmeno risposta e succhia a tutta forza.
Intanto, senza perdermi il suo calore orale riesco a farle togliere almeno la camicetta e a godermi un po' delle sue piccole tettine bianche come il latte con i capezzoletti dritti. E' una bella fica nulla da dire.
Quindici minuti dopo torturata da quel risucchio la mia cappella esplode. Faccio appena in tempo a sfilarglielo dalla bocca per farle, letteralmente, una doccia di sborra sul petto e sul viso.
Lei, per nulla contrariata, se lo riprende in bocca mentre ancora mi cola “Hey non fai una pausa”.
“Io faccio bello duro per ficca ficca vuoi? Vuoi ficca ficca” balbetta lei.
“Ficca ficca nella tua fica” rido io giocando con le parole.
Lei deve avermi frainteso perchè se lo toglie di bocca, si alza in piedi e mi guarda dritto negli occhi “Tu no sborra in fica capisci? No sborra dentro”.
Faccio si con la testa “Non ti devo venire dentro. Ok va bene te lo faccio in faccio stai tranquilla”.
“No faccia, altro buco capito? Buco davanti per ficca, buco dietro per sborra. Capisci”.
O si capisco altroché e l'idea mi arrapa da morire.
Così andiamo in camera mia e lei maliziosamente si tiene il collant, strappato abilmente nei punti giusti.
Io sono così infoiato che appena si sdraia le monto sopra e con un unico colpo spingo per ficcarglielo tutto dentro. Ma la cinesina ha la fica di una bambola. Una cosa stretta fino all'inverosimile. “Cazzo sembri vergine” commento mentre spingo con fatica per farlo entrare.
“No vergine. Io stretta. Tu lecca lecca... Tu allarga” propone.
Si è una ottima idea. Se non voglio stritolarmi il cazzo; e così, senza problemi, mi piazzo fra le sue gambe e inizio a muovere su e giù la lingua in quel fiorellino di loto morbido e depilato.
Pen viene. E' inevitabile perchè cola liquido bianco dalla vagina. Sembra quasi una sborrata...
L'idea mi piace e non resisto all'idea di bere quel liquido per sentirne il sapore.
Dolcissimo.
Ora che è bella lubrificata di nuovo mi piazzo su di lei e stavolta con due bei colpi di reni le infilo tutta l'asta nella vulva.
Lei urla frasi sconnesse nella sua lingua ma si capisce che le piace. Dal canto mio godo come se la stessi davvero sverginando. Calda e stretta mi provoca quella tipica reazione a effetto e un attimo dopo ho la cappella che freme.
“Sborrooo Pen!” le urlo e lei, lesta fa un movimento meccanico e preciso con le ginocchia spingendomi all'indietro. Il cazzo le sguscia fuori dalla fica e spruzza... Lei si tuffa sull'uccello per bere.... E beve davvero il più possibile.
Ora davvero ho bisogno di un attimo di tregua e così mi sdraio ma Pen, che non ha ancora finito si piazza tra le mie gambe e inizia prima a leccarmi i testicoli e poi a scendere con la lingua calda e conturbante.
Poco dopo sento una cosa bellissima che mi solletica il culo. Non ci credo è la sua lingua. Con una mano mi masturba e con la lingua mi lecca il culo.
Non avevo mai saputo quanto fosse tanto bello ma quella lingua mi marmorizza il cazzo in un minuto.
E così eccoci perfettamente pronti per la terza chiavata (alla fine saranno 5) e siccome è stata lei a proporlo non posso far a meno di invitarla ad assumere una posizione a pecorina.
Lei obbedisce e a guardarla chinata così con quel suo corpo minuto per un attimo ho quasi paura di romperla ma poi l'eccitazione mi guida e non posso fare a meno di poggiarle la cappella lungo il piccolo solco che ha tra le chiappette sode e tonde.
Lei mi aiuta, si mette le mani sulle natiche e le spalanca per mostrarmi bene il buchetto. Vi poggio la cappella e non posso fare a meno di notare quanto sia largo “Di ma ti ha inculato un cavallo?” chiedo mentre le poggio la cappella.
“Signora fatto con vibratore” dice lei.
“A la vecchia porca... Che vacca, lo sapevo....” e spingendo le infilo il cazzo nel culo.
In un attimo è tutto dentro e mentre il suo piccolo corpicino si contrae per la fatica io la inculo a tutto spiano con lo schizzo in canna. Che posso farci inculare le donne mi arrapa da morire.
Alla fine, come lei mi ha detto “faccio la sborra” nel buco dietro e lei tranquilla ancheggia avanti e indietro godendosi il mio schizzo rovente.
Stavolta la pausa la facciamo davvero ma poi con un fuoco come Pen che ti succhia il cazzo a comando ci scappano altre due belle chiavate precedute da altrettanti pompini. Non si lesina la cinesina, ci da, succhia, geme, pompa.... Si vede che sa darsi da fare.
Unico problema è che l'orologio segna ormai l'una del pomeriggio e io non me ne sono neanche accorto. Così proprio mentre sono lì a farmi la quinta sborrata di fila sulle tettine della cinesina ecco che alle mie spalle sento un “Umm umm. Disturbo per caso?”.
Mi volto e la guardo appena “O cazzo mamma!” scatto.
“Ciao Max” sorride lei sgranando gli occhi.
“Ciaooooooooooooooo” sussurro io perchè nel frattempo mi stà sborrando il cazzo a raffica incontenibilmente.
E resto lì come un deficiente a fissare mia madre con l'uccello in mano e una cinesina coperta di sborra a far da testimone all'evento.
di
scritto il
2020-02-04
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