Finalmente ho un'auto tutta nuova.
di
Checco752
genere
etero
Finalmente avevo potuto cambiare l'auto vecchia che camminava a stenti, con un'altra nuova di concessionara: la sognavo da mesi ed eccomi seduto alla guida di una Dacia Duster blu oltremare, trazione totale, insomma, super equipaggiata. Lasciato il concessionario decido di andare sulle colline a provare il fuoristrada elì mi diverto da matti ad affrontare dossi, sbalzi e l'auto andava magnificamente. Dopo circa un'ora di salti e passaggi difficoltosi in ruscelli e dirupi, comincio a sentire la fame ed allora scendo in pianura e cerco una trattoria dove consumo uno squisitissimo pranzo. Dopo il caffè e grappa, salgo sull'auto e mi accendo un sigaro impregnando tutto l'abitacolo di fumo e vado senza meta sulla strada provinciale. Giunto ad una curva strettissima, rallento moltissimo e, fortunatamente, così evito casualmente di tamponare un'utilitaria quasi fuori dalla carreggiata, mezza impantanata essendo finita su un campo appena arato e zuppo di pioggia recente. Accosto la mia auto e scendo a vedere se c'era qualcuno a bordo ed infatti si trattava di una donna di origini arabe, dato il particolare abito col velo che celava i capelli. Apro lo sportello e noto che era svenuta, forse per il colpo ricevuto nello sbandare fuori strada. Cerco di farla rinvenire ma non ci riesco, così prendo il telefonino e tento di chiamare un'ambulanza per soccorrere la donna ma nessun segnale dal telefono, così decido di tentare di estrarla dall'auto e riesco bene a tirarla fuori e porla così sul sedile dietro nella mia e parto velocemente per andare all'ospedale che il navigatore mi suggerisce di raggiungere nella zona. Ci arrivo in poco tempo ed al pronto soccorso chiedo al personale di occuparsi della donna da me soccorsa. Dopo un'ora che avevo trascorso spiegando al posto di Polizia dell'Ospedale come mi trovavo nel punto dove avevo trovato l'auto fuori dalla strada, ricevo dal medico soccorritore notizie che la donna si è ripresa e ha spiegato di avere perso il controllo della sua auto per uno scoppio improvviso che l'ha fatta sbandare, così si pensa subito si tratti di una gomma forata ed io, fin dal primo attimo ero sospettato di essere la causa dello sbandamento e fuori uscita dalla strada, fortunatamente sono automaticamente scagionato; quindi, abbatsanza spazientito per essere stato trattato duramente dal militare che aveva steso il verbale sull'incidente stradale e, sopratutto, ricevute le scuse del militare, saluto tutti e vado alla mia auto che velocemente m'allontana dall'Ospedale. La mia parte di utente della strada corretto la avevo esaurita, così tanti saluti a tutti e via da lì. Giorni dopo mi trovo al supermercato e sento vicino a me, due donne che parlavano l'arabo, chiaramente incomprensibile da me, ma poi, d'improvviso le sento parlare in italiano dicendosi che dovevano parlare italiano per esercitarsi nella lingua locale e, incredibile ma vero, una di loro si rivolge all'altra dicendole che le piacerebbe potere ringraziare quel signore che l'ha portata all'ospedale dopo che la aveva soccorsa nell'auto sbandata. Mi metto in disparte nei corridoi tra gli scaffali e vedo la donna che avevo posto nella mia auto. Le sorrido e le dico che non c'è bisogno di ringraziamenti, chiunque avrebbe soccorso chi era fuoristrada da un incidente. Lei sgrana gli occhioni nerissimi e mi sorride, capendo che io sono il suo soccorritore e istintivamente m'abbraccia e bacia sulle guance ed io rimango sconcertato ma poi l'abbraccio anch'io e la invito ad andare ad un bar con la sua amica e bere insieme un qualcosa. Lei mi dice di no e mi prega di seguirla lì vicino al supermercato per andare a casa sua e presentarmi alla sua famiglia. Tergiverso un poco ma poi capisco che si offenderebbe se dicessi di no, così andiamo tutt'e tre a casa sua dove ci apre suo marito e mi riceve ringraziandomi dopo che lei aveva detto dell'incontro casuale ed anche i suoi dieci figli, tutti piccoli, mi baciano, abbracciano ed io m'abbasso poi m'alzo a baciare,... insomma, una bella faticata ad accontentare tutti lì e... dulcis in fundo... il marito mi offre per compenso di andare a letto con la sua sorella, giovane, bella, per carità ma non sono il tipo di considerare una donna come un oggetto da usare, così, per farlo contento, gli dico che sarei onorato di potere invitare sua sorella a cena con me e lui me lo consente soddisfatto di avermi compensato a modo suo. Quindi, dopo che lei si è vestita all'italiana, perciò senza il velo al volto e poi audacemente con un vestitino corto da estate che le scopre le gambe ben fatte. Lei è pronta ad uscire di casa ed allora io saluto tutti con baci, strette di mano e poi via sulla mia auto che lei apprezza moltissimo e mi dirigo in campagna ad una trattoria dove sapevo di mangiare bene e la serata fu ottimamente meravigliosa perchè dopo tanto parlare, mangiare bene e bere altrettanto, poi lei ha messo da parte la sua religione ed ha bevuto vino con me, perciò dopo cena eravamo allegrotti entrambe e, risaliti in macchina, è lei ad abbracciarmi ed avvicinarsi con le bocche, baciandoci morbosamente sensualmente. Senza parlare più andiamo dritti a casa mia e lì ci spogliamo senza fiatare, poi, nudi entrambi, ci mettiamo sul letto ed io vado ad aprirle le cosce per leccarle la figa che subito sgocciola come una fontanella ed allora la penetro col cazzo durissimo che la scopa on foga e, quando sento di sborrare, le chiedo se posso lasciarmi andare dentro di lei oppure sborro tutto fuori ma lei per tutta risposta mi stringe i fianchi con le sue gambe ed io allora me ne vengo a lungo infradiciandole le gambe. Dopo che stiamo un attimo fermi a baciarci in bocca, lei mi chiede di possederla anche in culo, dato che ne è abituata perchè da loro le ragazze si fanno inculare per mantenersi vergini davanti. La faccio girare a pancia sotto e, dopo che le ho leccato a lungo l'ano, la penetro lentamente all'inizio per poi possederla forsennatamente e lei grida dal dolore e piacere insieme. Così poi si conclude la nostra serata e, dopo che l'ho accompagnata sotto casa sua, lei mi lascia il numero del suo telefonino che io scambio col mio. Ci baciamo in bocca a lungo poi lei scende e và di corsa in casa. Io rimango lì a guardarla muovere il suo bel culo e già penso al prossimo incontro. Lei chiude il portone senza girarsi verso di me ed io volo a casa mia.
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