Francesca 3.

di
genere
etero

Ad osservare il visino di Francecsa provavo tanta tenerezza ma anche tanto e tanto desiderio di amarla, possederla e dopo una breve pausa che seguì la perduta verginità del sublime culetto, l'abbracciai infilandole la lingua in bocca per poi scorrere ai seni graziosissimi ed eccitantissimi, leccandoglieli sentendo che tremava dal piacere provato. Scesi ancora a leccarle la figa e, dopo che l'avevo sentita sciogliersi dal piacere con getti di umori, le spalancai le cosce e le infilai il cazzo tutto dentro, sentendola gemere e sospirare dal piacere che le davo. La scopai a lungo e, solo quando non ne potevo più, mi lasciai andare schizzandole dentro tanta di quella sborra da vederne uscire buona parte sulle bellissime cosce imperlate perciò dalla mia sborra bollente. La bacia di nuovo in bocca poi l'abbracciai intensamente guardandola negli occhi che volevano farmi capire che aveva goduto pazzamente ed io me ne sentii fiero di averla coinvolta in quel gioco così seducente. Fu lei poi a stringersi a me e disse che l'avevo fatta godere pazzamente e ne era appagata, felice e per nessun motivo mi avrebbe perduto e mi sarebbe rimasta attaccata come di solito fa un polipo con i suoi tentacoli. Quindi le risposi che neanch'io avrei mollato i miei tentecoli dal suo stupendo corpo e per sempre avrei goduto della visione del suo splendido faccino, del suo visetto da mabmbina che tanto mi eccitava ad osservarla mentre passav la linguetta sulle labbra. Rimanemmo non sè quanto tempo abbracciati ma poi un suo sorriso ed il suo muoversi con sensualità, mi provocò ancora un erezione e le infilai subito il cazzo in figa, facendola venire di seguito per due volte e,nonostante mi sentivo squassato, sfinito, agonizzante, me la sarei posseduta ancora più volte, desideroso di vederla godere, vibrare di piacere come vibrano le corde di una chitarra ben suonata ed io, lo assicuro, sapevo suonare bene il mio flauto di carne quando lo mettevo dantro alla mia impareggiabile amante. Sì, lo sò, Francesca poteva per l'età essere mia figlia ma ne ero tremendamente innamorato ed avrei dato chissà cosa per averla per me tutta la mia vita! Dopo un breve riposino, decidemmo di tranquillizzare suo padre telefonandogli e fargli presente che saremmo stati insieme a pranzo fuori Roma, così le avrei fatto guidare fino a stancarla. Lui si mise a ridere e mi ringraziò per dedicarmi a Francesca per la sua patente. Chiaramente non andammo fuori Roma e precisamente neanche fuori di casa ma rimanenmmo a letto solo fino a quando i morsi della fame ci presero allo stomaco entrambi. Facemmo l'amore più volte e la possedetti ancora nel culetto invitante come sempre e, nel tardo pomeriggio, ci vestimmo e la accompagnai al suo portone e, stavamo quasi per salutarci con un bacio, quando sentimmo bussare sul finestrino dell'auto e vedemmo suo padre che mi disse di parcheggiare e rimanere a cena insieme a casa sua. Francesca rispose di sì per me e, mentre lui apriva il portone, salendo in ascensore, io e francesca parcheggiammo l'auto e ci trovammo poi soli in ascensore dove ci baciammo appassionatamente. Entrammo poi in casa ed il mio amico ci condusse in cucina dove c'era la cena pronta ed apparecchiò la tavola. Passai una serata da sogno a godermi la bellezza di Francesca accanto a me e godere anche l'ottima cena che il suo papà ci fece gustare. Dopo cena chiacchierammo di tante cose ma io non facevo altro che osservare Francesca e suo padre ad un certo punto mi domandò perchè la osservavo di continuo ed io lì fui pronto a risponderle a tono, dicendo che mi ero meravigliato di conoscere una ragazza oltre che gran bella ma sopratutto con grande abilità nel guidare un'auto da principiante e poi nel caos di Roma. Lui ne fu orgoglioso e volle brindare con una grappa fatta da lui. Dopo ore di chiacchiere, mi decisi a tornare a casa e, congedatomi da suo padre, mi sento dire da Francesca che voleva accompagnarmi al portone e, scendendo con l'ascensore, ci scambiammo un lungo bacio della buonanotte.
scritto il
2020-03-13
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