Dolce ritorno a Roma

di
genere
gay

Dopo un paio d'anni, a gennaio sono ritornata Roma, per lavoro, e come da cliché, ho prenotato al mio solito albergo, zona Ponte Sisto, scendo dal taxi, e già mi pregusto i 4 giorni che passerò a Roma, di giorno Paolo il lavoratore, di sera Paola la bocchinara, e così, prima di partire, telefono ai miei vecchi amici clienti, e organizzo così, ii miei dopo cena.
Quello che non mi aspettavo, in realtà, e stata l'accoglienza.
Appena il portiere e le sua collega mi hanno visto, sono stati molto cordiali, e mi hanno chiesto come mai così tanto tempo senza venire da loro ecc, e poi dopo i convenevoli, mi hanno porto la chiave della camera, e la ragazza, avvicinandosi, mi ha sussurrato, Signora Paola, le abbiamo riservato la camera all'ultimo piano, che lei già conosce, così, potrà essere tranquilla che nessuno disturberà il suo soggiorno, la cameriera ha già predisposto l'occorrente, lasci pure la valigia che provvederà la solita cameriera, a disfare il bagaglio.
Stupendo, visto che sanno della mia natura, e che poi io ci tengo alle mie cose, sono soddisfatta dal fatto che ci sia ancora la stessa cameriera, e così, esco a fare due passi, sono quasi le sette, un apertivo e poi una doccia e mi preparo per la cena.
Rientro verso le otto, e vado in camera, apro l'armadio, e vedo che tutto è perfetto, da una parte giacca e vestiti di Paolo, e dall'altra tutti i vestiti di PAOLA, NEI CASSETTI CALZE REGGICALZE SLIP REGGISENI, sul mobiletto in bagno, i trucchi, il gel anale, i miei vari giocattoli, e sul letto, un mazzo di fiori, un contenitore stupendo, pieno di preservativi di tutti i gusti e una lettera di benvenuto, un omaggio per la Signora Paola, storica cliente. che gentili.
Doccia, e poi una volta asciugata, mi smalto le unghie dei piedi, e poi mi infilo un paio di calze nere velatissime, le allaccio al mio reggicalze rosso, e mi infilo il reggiseno, senza protesi devo uscire a cena sola, non posso subito mostrarmi, infilo per ultimo le mutandine, sistemo i testicoli, mi rigiro per bene il cazzetto, lo blocco ed eccomi pronta, un paio di pantaloni comodi e un golfino, e sopra un giubbino leggero è giugno, non fa caldissimo ma nemmeno freddo.
Ceno sola come piace a mè, al solito ristorante, il cameriere mi riconosce, mi saluta, e subito guarda la mia caviglia, si si vede che porto calze da donna, e lui lo sa, lei è sempre bella lo sa, grazie Franco sei sempre gentile, domani sera, gli farò un pompino per ringraziarlo, e così, poi finito di cenare mi incammino, entro in albergo, salgo, mi svesto, e ora è il momento di Paola, mi trucco per bene, mi infilo il mio vestitino nero, con lo spacco, la parrucca, sistemo le protesi, ed eccomi pronta, borsa a tracolla e scendo.
Arrivata alla portineria, la ragazza mi vede, mi strizza l'occhiolino, buona serata mi dice, e io lo spero.
Esco e mi incammino, devo incontrate il mio amico poco distante, passeggio mi guardo in giro e poi lo vedo, mi viene incontro, mi bacia, e ci sediamo, siamo nella prima fila, accavallo le gambe e lo spacco mostra la mia coscia e il reggicalze, noto parecchi sguardi malandrini, e il mio amico mi dice, sei sempre una gran troia, ridiamo e continuo a raccontagli le mie avventure, e lui eccitatissimo mi ascolta.
Poi verso le 11 ci incamminiamo per raggiungere il mio albergo, entro a braccetto del mio amico, i due portieri mi salutano, e saliamo fino alla mia camera.
Una volta entrati, mi butto nelle sue braccia, mi sei mancato amore, e lo bacio, è stupendo baciarlo, è un amore, e poco dopo armeggio con i suoi pantaloni, devo vederlo gli dico, non resisto lo sai, e mi inginocchio, eccolo, lo tolgo dagli slip, fatico a toglierlo, eccolo, è pazzesco, è stupendo 30 centimetri di perfezione, duro, tosto, lo imbocco, fatico a farmelo scivolare in bocca, ma resisto, e piano piano, lo infilo, non respiro, ma continuo, eccomi alle palle, le lecco e subito lo sfilo altrimenti muoio, lui ride, sei l'unica che ci riesce tesoro, lo so maialino, e mi siedo sul letto, mi stende, infila una mano tra le coscie, è sempre più piccolo Paola, io rido, sì tesoro ormai è morto, e tua moglie? mia moglie ora è con lui, è gravida, si sposeranno a breve, a bella troia, me la ricordo qualche anno fa, bella donna, si rispondo.
Poi mi sfilo il vestito, lui mi palpa, e io lo bacio, e poi si spoglia, stupendo, è un uomo bellissimo e ben fatto, e quel cazzo pazzesco, ti prego, ho voglia, velocemente lui prende il gel dal bagno, mi prepara per bene, e poi si cosparge il cazzo di gel, ora sarai mia, sospiro, sentirò un po' di male ma d'altronde ne vale la pena, sollevo le gambe, le porto ai seni, allargo l coscie, socchiudo gli occhi, sono pronta, lo sento avvicinarsi, sento che appoggia la cappella, ora, peso trà mè e mè, ora mi sfonderà, trattengo il respiro, e finalmente spinge, è un attimo, intenso, mi allargo a dismisura, ed entra, brucuia, il dolore non è poco, faccio una smorfia lui si ferma, esco amore, noooo dico noooo continua ti prego, e lui entra, passa il primo pezzo, è dentro, e ora scivola lentamente dentro, il tragitto è lungo, me lo assaporo tutto, e poi arriva alla fine, ecco dico, ora sono tua, fermati, sento tutto il mio intestino palpitare, cerca di abituarsi a tanto cazzo, il mio buco, cerca di richiudersi, ma è impossibilitato a farlo e soffre.
Mi bacia la sua lingua è calda, e poi inevitabilmente inizia, avanti e indietro, inizia a piacermi, il ritmo aumenta, si ecco cisì, inizio a godere, lo incito, e lui spinge, ora non capisco più nulla, urlo, lo voglio, e continuo a godere e spruzzare sperma dal mio cazzeto, e così, mi cavalca per una mezz'ora, alternando il mio piacere ai miei svenimenti, e poi viene.
schizza lo sperma fino allo stomaco, non è la prima volta, ma è come se lo fosse, mi allaga, e poi si accascia su di mè esausto, lo coccolo, lo bacio, e poi corro in bagno, sarà un litro di sperma.
mi rimetto il rossetto e lo raggiungo sul terrazzo, lui è lì seduto il cazzo è lì, mi inginocchio e inizio a succhiare e leccare, in un attimo è duro, ma sei un porco gli dico, ma và? risponde, e ride, allora mi metto a cavalcioni, mi sistemo, sopra al suo cazzo, ormai sono aperta, escivolo sopra, entra a perfezione, ma come fai mi dice, nessuna è mai riuscita a prenderlo nel culo come tè, sono brava teso, e io mi alleno, e tua moglie non riesce?, a fatica mi dice e poi il dolore è troppo e smette, e in figa?, lì sì, lo prende bene e le piace un sacco, io mi muovo su e giù godo, a lui piace e mi dice di continuare e così, mi riempie di nuovo di sperma, che logicamente perdo per strada visto che sono una caverna, e così poi ci salutiamo, sono quasi le due.
MI METO LA MIA CAMICIA DA NOTTE E MI ADDORMENTO, ALLA MATTINA DOCCIA INTIMO FEMMINILE E ABITI MASCHILI E DI CORSA PER IL LAVORO, AL MIO RITORNO TROVO LA CAMERA RIORDINATA E TUTTO A POSTO, IL MIO INTIMO è in lavanderia con il resto, leggo sul biglietto della cameriera.
Esco verso le 6 per un giretto e incontro la cameriera, buona sera Signora Paola, tutto a posto in camera? certo le dico, ma mi potrebbe fare un favore verso le 11, aiutarmi un attimo, certo signora, e così dopo cena alle 11 precise bussa alla mia camera, io sono pronta, indosso un body, con agganciate un paio di calze color carne, sono truccata, ho il rossetto parrucca ecc, le apro, entra, mi dica signora, mi puoi aiutare ad allacciare il body, ha un sacco di gancetti, e lei gentilmente mi aiuta, dopo parecchia fatica finisce, mi guarda, e mi dice, lei signora è stupenda, bellissima farà impazzire gli uomini questa sera, la guardo e sorrido, ma accidenti, non mi ero ancora messa gli slip, ero lì davanti a lei con il cazzetto mezzo duro, non ho idea come mai, ma la guardo, e diventa duro, il mio è piccolo da ridere, lei lo vede, non può andare in giro così signora, lo prende tra le dita, e inizia a masturbarmi, mi piace, un attimo forse nemmeno un minuto, e vengo, lei prontamente lo infila in bocca e beve le mie goce di sperma, poi si alza mi aiuta a mettermi gli slip e mi infila il vestito, sei èronta Signora, mi raccomando fatti sfondare, domani voglio vedere un sacco di sperma, e se ne và, e io vado a caccia.
di
scritto il
2020-03-31
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