Nadia e il mio barbiere

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tradimenti

Avevo bisogno di emozioni nuove. Essere diventato cuck mi aveva sicuramente fatto scoprire una nuova dimensione emotiva che, dopo un primo periodo di assestamento, aveva poi saldato in me la certezza di quanto forte fosse la mia attitudine di cornuto e di come mi piacesse esserlo. Avevo però capito che non riuscivo a trovare stimoli nuovi con lo stesso bull. Michele era stato perfetto nel suo essere dominatore e irriverente, caratteristiche che erano innate nella sua personalità e pertanto il suo modo di fare era assolutamente naturale e non adeguato a un "copione" da recitare. Avevamo vissuto emozioni molto intense con Michele, e Nadia era appagata dalla sua esperta virilità, però io volevo provare qualcosa di nuovo. Non mi andava di avere un bull "istituzionale", titolare del ruolo, in grado di darci delle certezze. Volevo rivivere l'eccitazione di coinvolgere un nuovo partner, capire come avrebbe reagito e come avrei reagito io. E, ovviamente, come avrebbe reagito Nadia. Quando io e lei ci confrontammo in merito a questa mia esigenza, trovai da parte sua la massima apertura. Ormai aveva talmente metabolizzato questa nuova prospettiva di vita da parlare con grande libertà di qualsiasi sfumatura che riguardava la mia indole cuck. Soprattutto, le piaceva parecchio farmi cornuto. La intrigava l'aspetto mentale, molto più di quello fisico: il sentirsi dominata da un altro uomo, sapendomi in casa, curioso ascoltatore del piacere altrui. L'unica condizione per lei irrinunciabile era quella di scegliere il bull tra i miei conoscenti. Questa cosa la eccitava tantissimo, ed eccitava parecchio anche me. So che farsi fare cornuto da un conoscente non è esattamente una scelta saggia...in genere chi ha questo tipo di esigenze sceglie sempre un estraneo. Però l'idea di mettere la mia donna a disposizione di un uomo che conosco mi intriga in un modo particolare: cambiare le dinamiche emotive e relazionali di un rapporto di conoscenza, regalando il piacere fisico e mentale a chi si è trovato al posto giusto nel momento giusto, senza particolari meriti. E' il mio personale approccio alla dimensione cuck, è il modo in cui preferisco declinare questo lato della mia personalità. Alla fine, la mia scelta è ricaduta su Diego, il mio barbiere. Ha una bottega modesta e poco affollata, ma vado da lui perchè si risparmia e poi, essendoci poca fila, non si perde tempo. Era gennaio e andai a tagliarmi i capelli un mercoledì, di primo pomeriggio. Non c'era nessuno oltre a Diego nella bottega e fu così che, mentre mi tagliava i capelli, gli spiegai tutto. Il suo volto incredulo mi è rimasto impresso, ma devo dire che convincerlo non è stato difficile. Si ricordava di Nadia perchè una volta era venuta presso la sua bottega a portarmi il portafogli che avevo dimenticato a casa. Essendo Nadia una bella donna, non passa certo inosservata. Soprattutto le sue forme abbondanti e sode. Diego ha 43 anni, è alto poco più di un metro e settanta, piuttosto magro, carnagione mora, non bello ma nemmeno brutto. Normale in tutto, e mi intrigava proprio per questo. Lui, abitando da solo, mi propose di portare Nadia a casa sua. Nadia accettò. Andammo da lui la domenica seguente, nel tardo pomeriggio. Il suo appartamento era piuttosto modesto ma accogliente. Lui ci preparò il caffè, sembrava piuttosto emozionato. Non aveva la spavalderia di Michele, è sempre stato un tipo piuttosto introverso, e credo che la sua timidezza l'abbia un po' penalizzato nel suo lavoro. Nadia aveva un pantalone nero attillatissimo, un maglione verde che metteva in risalto le sue forme, e due stivaletti neri. Io ero seduto sulla poltrona e loro due sul divano, chiacchieravamo in attesa di rompere gli indugi. Avevo detto a Diego che a me piace aspettare fuori la camera e sentire. Fu per questo che rimasi stupito quando lui, mentre conversavamo, allungò la mano sul seno di Nadia. Lei rimase altrettanto sorpresa ma sorrise, e lui disse "complimenti per la mercanzia..." e sorrise allupato. Avrei voluto dirgli che gli accordi erano diversi, che il suo divertimento doveva avvenire in camera, lontano dai miei occhi...avrei voluto ma rimasi in silenzio, ero stato preso in contropiede e mi era diventato duro. Lui continuò a palpare il seno di Nadia e nel frattempo le prese la mano, conducendola verso i suoi pantaloni. La patta sembrava esplodere e si fece sbottonare. Era davvero messo bene...e Nadia apprezzò le sue doti. Mi guardò e disse "amore, scusa, ma prima di andare in camera lo voglio prima servire con la bocca, qui in salotto...non resisto". Io non dissi niente e lei iniziò a praticargli una generosa fellatio. Lui era estasiato e le spingeva la testa verso il membro. Era la prima volta che guardavo Nadia mentre era all'opera con un altro. Quando stava con Michele li sentivo e mi eccitavo, e mi intrigava il non poterli guardare. Diego mi aveva condotto verso un nuovo sentiero, e l'aveva fatto cogliendomi di sorpresa. Ero eccitatissimo, anche se mi era parso scorretto il suo comportamento. Mentre Nadia lo spompinava, lui mi guardò e disse "quando venne al negozio me ne ero accorto che era vivace, ma non pensavo fino a questo punto" e rise. La sua timidezza era sparita e aveva lasciato il posto ad una baldanza che mi appariva nuova in lui. Le venne in bocca e risero entrambi. Io ero venuto pochi secondi prima di loro. Lui mi guardò, si accese una sigaretta e disse "senti, facciamo così...io ora riprendo un po' fiato e poi vado in camera con Nadia e me la prendo comoda. Tu, se vuoi, puoi anche andare a farti una passeggiata. La riaccompagno io a casa". Nadia a sua volta mi guardò e disse "Antonio, io penso che sia una buona idea. Così vai anche a fare la spesa. Mancano il latte, il caffè e il detersivo per i piatti". Mi resi conto che ormai ero di troppo e li lasciai soli. La sera, Nadia tornò a casa con un sorriso smagliante. Diego aveva fatto il suo dovere. Forse è meglio come bull che come barbiere.
scritto il
2020-04-05
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