Una famiglia originale 5 - Incesto nel pineto dannunziano.
di
una madre
genere
incesti
-Fratellino,temo di non poter resistere sino a casa.
Tra il traffico in autostrada e il rimanente tragitto per salire sino in collina,chissà quanto tempo ancora ci vorrà per arrivare.
Qui siamo vicini alla pineta di Pescara dove una sera ero andata a "caccia" con la mamma dopo che un suo amico ci aveva fatto il bidone per improvvisi impegni con quella troia della moglie.
C'è un piccolo spiazzo all'ombra dei pini molto affollato di coppie e guardoni la notte ma a quest'ora sarà tranquillo,fresco e con un bel venticello che arriva dal mare.
Dai..per favore,portami li che ho una voglia pazzesca...hai sentito anche tu come sto colando tra le cosce e poi...voglio davvero vedere sa ha ragione la mamma.-
Aveva detto Nadia stringendo la mano sulla patta gonfia del fratello.
Erano già quasi giunti all'imbocco dell'autostrada ed a pochi minuti vi era l'ingresso della pineta.
Non appena parcheggiato nel piccolo spiazzo,davvero deserto come aveva previsto lei,la ragazza aveva subito ribaltato il suo sedile e poggiando la mano sulla testa del fratello,lo aveva tirato tra le sue cosce già spalancate.
Sorpreso da quella repentina mossa,il ragazzo aveva sentito una immediata,violenta erezione che lo aveva fatto indurire ancora di più e più dolorosamente sotto la stretta morsa del jeans e delle mutande.
In quella scomoda postura,la ragazza premeva forte sulla sua nuca cercando di indirizzare la sua lingua nei suoi punti più sensibili.
Mentre lo tirava a se,aveva cominciato anche a contrastare la bocca del fratello con spinte e rotazioni del bacino,
I suoi movimenti erano accompagnati dai suoi gemiti di piacere che si sovrapponevano al respiro affannoso del fratello ed allo sciacquio della fica che colava copiosa.
Una specie di improvvisa scossa seguita da un tremore ed un lungo gemito,avevano accompagnato il suo primo orgasmo subito seguito da un'altro e un'altro ancora:
-Mmmmm...si...si...cosi....aaaaa....aaaa....godo...godo...cosiiii ancora..leccami ancora...-
Via via che il ragazzo coinvolto dall'improvvisa esplosione di godimento della sorella,aumentava il suo ritmo,i gemiti della donna si erano trasformati in grida di piacere e sconnesse frasi di incitamento.
Dopo il terzo orgasmo,la ragazza ansimando e col fiato corto,si era accasciata esausta sul sedile.
Il ragazzo con una certa fatica si era sollevato all'altezza della sua testa e l'aveva baciata sul collo prima di tornare al posto di guida per slacciarsi i pantaloni e dare finalmente un po di tregua al suo cazzo dolorante.
Dopo alcuni minuti nei quali il respiro della sorella era tornato normale,lei si era sollevata ed era andata a posizionarsi con la testa sotto il volante sulla sua patta aperta.
Ai suoi occhi era apparsa subito la verga eretta del ragazzo livida per la dolorosa contenzione e ricoperta da un reticolo di vene gonfie e bluastre.
Il glande scappellato pareva anch'esso vittima di maltrattamento,col suo colore paonazzo ed i lucidi filamenti che colavano dal suo forellino uretrale le appariva come un appetitoso frutto estivo.
-Cosa gli hai fatto al tuo povero uccello,è tutto rosso e lacrimoso.
Adesso ci pensa la tua sorellina a rimetterlo in sesto.-
Aveva riso la ragazza.
Aveva riso alla sua battuta ed alla gioia di avere avuto finalmente la conferma di quello che le aveva raccontato la mamma.
Il cazzo del fratello,per quanto gonfio e dolorante,era vigoroso e duro come se l'aspettava e come se lo era sognato in quei due giorni d'attesa.
Lo aveva subito afferrato con entrambe le mani,lo aveva umettato con la lingua dalla radice sino al prepuzio e la cappella che aveva imboccato facendosela scivolare sino in gola.
Il ragazzo finalmente rilassato anche lui,aveva allungato le gambe e con le mani tra i suoi capelli ne accompagnava gli alterni,goduriosi movimenti.
Le piaceva quel cazzo,gli strizzava i testicoli e se lo mordeva,lo succhiava,gli leccava il frenulo e lo ingoiava con gusto rilasciando lo stesso tipo di sciacquio che sortiva dalla sua fica quando il fratello l'accompagnava con la lingua nel delirio dei sensi.
Le piaceva quel cazzo che le provocava dei brividi che le scuotevano tutto il corpo ad ogni contrazione che percepiva tra le dita e sulla lingua.
Il ragazzo ansimava ed accompagnava i movimento della sorella con lievissime spinte pelviche.
Poi il suo respiro aveva cominciato a farsi più pesante,i movimenti del suo bacino più nervoso,le sue contrazioni più potenti.
Si stava avvicinando pericolosamente il momento di non ritorno.
Di scatto la ragazza se lo era sfilato di bocca e si era tolta da sotto al volante:
-Andrea...basta così,il tuo fratellino stava diventando pericoloso ed io non ho finito con te.
Ne avrai di tempo in questi giorni per farmi gustare la tua cremina ma adesso ti voglio dentro...voglio che mi scaldi l'utero come piace a me.-
Detto questo,mentre con una mano attaccata al braccio del fratello lo tirava a se,si era distesa ancora sul sedile ed aveva spalancato le cosce in una oscena offerta del suo voglioso sesso aperto,profumato e umido come certi frutti di mare.
Persino la clitoride che svettava sulle grandi labbra appena sfiorata da un ciuffetto di peli neri,gli appariva come una perla lucida e carnosa.
Il fratello eccitatissimo,si era portato su di lei e senza il bisogno di essere guidata la verga era scivolata come un pugnale nel corpo della donna.
Lei gli aveva subito serrato le gambe dietro la schiena per sentirlo più suo,mentre col movimento del bacino,accompagnava le sue vigorose spinte.
Erano entrambi troppo eccitati per resistere a lungo e dopo pochi affondi,con un rantolo del maschio accompagnato dal grido di lei,se ne erano venuti insieme.
Aveva cominciato a piovere in quel momento e come d'incanto si erano sentiti rapiti e immersi nei magici versi del poeta.
Dopo un languido abbraccio accompagnato da dolci bacini e delicate carezza,si erano staccati ed ognuno aveva ripreso il suo posto per rassettarsi e riprendere la via di casa verso Ortona.
-Sei stato magnifico fratellino....magnifico o Ermione!
Penso proprio che ci divertiremo io e te.-
-Anche tu sei stata bravissima...o Ninfa del bosco!-
Le aveva sussurrato il fratello subito corretto da lei:
-Vuoi dire che sono stata una brava troia....è questo che volevi dirmi...che sono una troia?
Si,sono una troia che non merita proprio quel coglione di mio marito.
Poi mi dirai se sono più troia io o la mamma!-
Avevano riso mentre il ragazzo accendeva il motore.
segue
Tra il traffico in autostrada e il rimanente tragitto per salire sino in collina,chissà quanto tempo ancora ci vorrà per arrivare.
Qui siamo vicini alla pineta di Pescara dove una sera ero andata a "caccia" con la mamma dopo che un suo amico ci aveva fatto il bidone per improvvisi impegni con quella troia della moglie.
C'è un piccolo spiazzo all'ombra dei pini molto affollato di coppie e guardoni la notte ma a quest'ora sarà tranquillo,fresco e con un bel venticello che arriva dal mare.
Dai..per favore,portami li che ho una voglia pazzesca...hai sentito anche tu come sto colando tra le cosce e poi...voglio davvero vedere sa ha ragione la mamma.-
Aveva detto Nadia stringendo la mano sulla patta gonfia del fratello.
Erano già quasi giunti all'imbocco dell'autostrada ed a pochi minuti vi era l'ingresso della pineta.
Non appena parcheggiato nel piccolo spiazzo,davvero deserto come aveva previsto lei,la ragazza aveva subito ribaltato il suo sedile e poggiando la mano sulla testa del fratello,lo aveva tirato tra le sue cosce già spalancate.
Sorpreso da quella repentina mossa,il ragazzo aveva sentito una immediata,violenta erezione che lo aveva fatto indurire ancora di più e più dolorosamente sotto la stretta morsa del jeans e delle mutande.
In quella scomoda postura,la ragazza premeva forte sulla sua nuca cercando di indirizzare la sua lingua nei suoi punti più sensibili.
Mentre lo tirava a se,aveva cominciato anche a contrastare la bocca del fratello con spinte e rotazioni del bacino,
I suoi movimenti erano accompagnati dai suoi gemiti di piacere che si sovrapponevano al respiro affannoso del fratello ed allo sciacquio della fica che colava copiosa.
Una specie di improvvisa scossa seguita da un tremore ed un lungo gemito,avevano accompagnato il suo primo orgasmo subito seguito da un'altro e un'altro ancora:
-Mmmmm...si...si...cosi....aaaaa....aaaa....godo...godo...cosiiii ancora..leccami ancora...-
Via via che il ragazzo coinvolto dall'improvvisa esplosione di godimento della sorella,aumentava il suo ritmo,i gemiti della donna si erano trasformati in grida di piacere e sconnesse frasi di incitamento.
Dopo il terzo orgasmo,la ragazza ansimando e col fiato corto,si era accasciata esausta sul sedile.
Il ragazzo con una certa fatica si era sollevato all'altezza della sua testa e l'aveva baciata sul collo prima di tornare al posto di guida per slacciarsi i pantaloni e dare finalmente un po di tregua al suo cazzo dolorante.
Dopo alcuni minuti nei quali il respiro della sorella era tornato normale,lei si era sollevata ed era andata a posizionarsi con la testa sotto il volante sulla sua patta aperta.
Ai suoi occhi era apparsa subito la verga eretta del ragazzo livida per la dolorosa contenzione e ricoperta da un reticolo di vene gonfie e bluastre.
Il glande scappellato pareva anch'esso vittima di maltrattamento,col suo colore paonazzo ed i lucidi filamenti che colavano dal suo forellino uretrale le appariva come un appetitoso frutto estivo.
-Cosa gli hai fatto al tuo povero uccello,è tutto rosso e lacrimoso.
Adesso ci pensa la tua sorellina a rimetterlo in sesto.-
Aveva riso la ragazza.
Aveva riso alla sua battuta ed alla gioia di avere avuto finalmente la conferma di quello che le aveva raccontato la mamma.
Il cazzo del fratello,per quanto gonfio e dolorante,era vigoroso e duro come se l'aspettava e come se lo era sognato in quei due giorni d'attesa.
Lo aveva subito afferrato con entrambe le mani,lo aveva umettato con la lingua dalla radice sino al prepuzio e la cappella che aveva imboccato facendosela scivolare sino in gola.
Il ragazzo finalmente rilassato anche lui,aveva allungato le gambe e con le mani tra i suoi capelli ne accompagnava gli alterni,goduriosi movimenti.
Le piaceva quel cazzo,gli strizzava i testicoli e se lo mordeva,lo succhiava,gli leccava il frenulo e lo ingoiava con gusto rilasciando lo stesso tipo di sciacquio che sortiva dalla sua fica quando il fratello l'accompagnava con la lingua nel delirio dei sensi.
Le piaceva quel cazzo che le provocava dei brividi che le scuotevano tutto il corpo ad ogni contrazione che percepiva tra le dita e sulla lingua.
Il ragazzo ansimava ed accompagnava i movimento della sorella con lievissime spinte pelviche.
Poi il suo respiro aveva cominciato a farsi più pesante,i movimenti del suo bacino più nervoso,le sue contrazioni più potenti.
Si stava avvicinando pericolosamente il momento di non ritorno.
Di scatto la ragazza se lo era sfilato di bocca e si era tolta da sotto al volante:
-Andrea...basta così,il tuo fratellino stava diventando pericoloso ed io non ho finito con te.
Ne avrai di tempo in questi giorni per farmi gustare la tua cremina ma adesso ti voglio dentro...voglio che mi scaldi l'utero come piace a me.-
Detto questo,mentre con una mano attaccata al braccio del fratello lo tirava a se,si era distesa ancora sul sedile ed aveva spalancato le cosce in una oscena offerta del suo voglioso sesso aperto,profumato e umido come certi frutti di mare.
Persino la clitoride che svettava sulle grandi labbra appena sfiorata da un ciuffetto di peli neri,gli appariva come una perla lucida e carnosa.
Il fratello eccitatissimo,si era portato su di lei e senza il bisogno di essere guidata la verga era scivolata come un pugnale nel corpo della donna.
Lei gli aveva subito serrato le gambe dietro la schiena per sentirlo più suo,mentre col movimento del bacino,accompagnava le sue vigorose spinte.
Erano entrambi troppo eccitati per resistere a lungo e dopo pochi affondi,con un rantolo del maschio accompagnato dal grido di lei,se ne erano venuti insieme.
Aveva cominciato a piovere in quel momento e come d'incanto si erano sentiti rapiti e immersi nei magici versi del poeta.
Dopo un languido abbraccio accompagnato da dolci bacini e delicate carezza,si erano staccati ed ognuno aveva ripreso il suo posto per rassettarsi e riprendere la via di casa verso Ortona.
-Sei stato magnifico fratellino....magnifico o Ermione!
Penso proprio che ci divertiremo io e te.-
-Anche tu sei stata bravissima...o Ninfa del bosco!-
Le aveva sussurrato il fratello subito corretto da lei:
-Vuoi dire che sono stata una brava troia....è questo che volevi dirmi...che sono una troia?
Si,sono una troia che non merita proprio quel coglione di mio marito.
Poi mi dirai se sono più troia io o la mamma!-
Avevano riso mentre il ragazzo accendeva il motore.
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